30 novembre, 2009

Pannelli fotovoltaici case Ater: al via progetto regionale "Energia dai tetti"


Pannelli fotovoltaici case Ater: al via progetto regionale "Energia dai tetti"

Su oltre 350 edifici dell'Ater saranno presto istallati pannelli fotovoltaici e partiranno lavori di manutenzione straordinaria. A stabilirlo è un accordo di collaborazione fra la Regione Lazio e le Aziende territoriali per l'edilizia residenziale per la realizzazione del programma "Energia dai tetti" previsto dalla Delibera di Giunta Regionale n.831 approvata il 3 novembre 2009 su proposta dell'assessore alle Politiche della Casa Mario Di Carlo di concerto con l'assessore all'Ambiente e alla Cooperazione fra i popoli Filiberto Zaratti.
Il Programma "Energia dai tetti" prevede per la prima volta in Italia un intervento integrato di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico delle coperture di edifici delle Ater del Lazio ed installazione e gestione di pannelli fotovoltaici.

"Dopo aver dato grande attenzione alla bioedilizia nel Piano Casa abbiamo pensato di sfruttare questa occasione per dimostrare ancora una volta come le politiche per la tutela dell'ambiente e la riduzione delle emissioni possano combinarsi perfettamente agli investimenti e provvedimenti pubblici finalizzati a valorizzare il patrimonio edilizio e a favorire la ripresa economica."- dichiara l'assessore alle Politiche della Casa Mario Di Carlo - "Grazie a questo progetto realizzeremo un intervento di manutenzione straordinaria, nel senso proprio del termine straordinario, che coinvolgerà oltre 350 edifici, per una superficie di 64.000 mq, per i quali abbiamo attivato risorse per oltre 22 milioni di euro, 15 dei quali stanziati dall'assessorato alla Casa e 7 dall'assessorato all'Ambiente. Grazie all'ottimo lavoro svolto dal tavolo tecnico che ha messo a punto il programma è stata poi introdotta una procedura nuova, conveniente per tutti i soggetti interessati, sia in termini ecologici che economici. Conveniente per l'amministrazione, che affida ai concessionari la gestione ed il mantenimento in efficienza delle coperture interessate, per gli inquilini, che potranno vivere in edifici più sicuri e cominceranno gradualmente a risparmiare sulle spese condominiali ed elettriche, per i privati, che potranno concorrere a collocare nuovi impianti grazie ad incentivi rilevanti e, soprattutto, per il Lazio che vedrà ridotte notevolmente le proprie emissioni dalla presenza di pannelli solari che presto copriranno una superficie pari a quasi dieci volte il campo dell'Olimpico dove fino a poco tempo nessuno avrebbe nemmeno immaginato potessero sorgere."

"Installare i pannelli fotovoltaici sui tetti delle case Ater è un'azione che si inserisce in maniera organica nelle politiche ambientali della Regione e che abbiamo sviluppato negli ultimi cinque anni. Come assessorato all'Ambiente abbiamo finanziato il progetto con sette milioni di euro che copriranno in maniera totale il tetto massimo del 20% al di sopra del quale si perde il contributo del Conto Energia. - afferma Filiberto Zaratti, assessore all'Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio - Queste risorse attiveranno fondi privati per 28 milioni di euro. L'obiettivo è l'installazione di pannelli Fotovoltaici per circa 64.000 mq, corrispondente ad un numero di edifici di circa 350, per una potenza di circa 6,4 MWp che produrranno 8 milioni di kWh, pari ai consumi annui di una cittadina di 10.000 abitanti. Con questa produzione di elettricità da fotovoltaico, inoltre, si ridurranno le emissioni di gas serra di almeno 4.200 tonnellate. Questo intervento, inoltre, dimostra che il settore pubblico può essere virtuoso sia sotto al profilo ambientale, sia dal punto di vista sociale, poiché unisce in un'unica azione la riqualificazione edilizia degli edifici pubblici, con la tutela dell'ambiente".

Per la realizzazione di tale programma la Regione Lazio ha disposto finanziamenti per complessivi 22 milioni di euro, dei quali circa 15 milioni di euro destinati alla progettazione e realizzazione degli interventi di manutenzione ed efficentamento e circa 7 milioni di euro per coprire fino ad un massimo del 20% le spese di installazione, sulle coperture interessate, di pannelli fotovoltaici (5,2 milioni per le Ater del Lazio ed 1,8 per l'Ater del Comune di Roma). Attraverso questa particolare modalità di contributo regionale saranno attivate risorse private per ulteriori 20,8 milioni di euro per la realizzazione dei pannelli. Gli interventi integrati saranno realizzati da concessionari ai quali sarà affidata attraverso gara sia la realizzazione che la gestione. In tal modo si prevede un investimento complessivo nella Regione, escluso il Comune di Roma, di oltre 26 milioni di euro nel solo settore delle rinnovabili.
Il Progetto prevede l'assistenza tecnico scientifica del "Dipartimento di Innovazione Tecnologica nell'Architettura e Cultura dell'Ambiente" dell'Università La Sapienza al fine di garantire la realizzazione di interventi in linea con le più moderne tecnologie per lo sviluppo sostenibile.

Salute mentale: da Regione ok Piano triennale da 24 mln


Salute mentale: da Regione ok Piano triennale da 24 mln

La Regione Lazio ha dato il via libera ad un piano triennale da 24 milioni di euro per la rete dei servizi per la salute mentale. La giunta ha deliberato lo stanziamento dei fondi per l'assunzione a tempo determinato di 114 figure professionali specializzate dal 2009 al 2011 e per il miglioramento delle strutture deputate.
La delibera prevede anche la ristrutturazione dei locali che ospitano i servizi dei 12 dipartimenti di salute mentale del Lazio e l'aumento dei posti letto di ricovero ospedaliero.
Parte delle risorse finanziarie del piano arriverà dai proventi ricavati con la vendita dei padiglioni dell'ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pieta'.
''Si tratta del primo atto organico in tema di politiche sulla salute mentale realizzato nel Lazio - ha spiegato il vicepresidente della Regione Esterino Montino -. E stata una scelta indispensabile perchè in questi anni i servizi psichiatrici sono stati tra i più penalizzati dal Piano di rientro dal deficit, con una contrazione di personale fino al 60%''.
Le nuove assunzioni previste riguardano nel dettaglio: 45 psichiatri, 15 psicologi professionali.

Giornata Mondiale Aids 2009: un manuale per le scuole superiori della provincia di Roma


Giornata Mondiale Aids 2009: un manuale per le scuole superiori della provincia di Roma

Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e gli assessori provinciali alle Politiche Sociali e alle Politiche della Scuola, Claudio Cecchini e Paola Rita Stella, hanno incontrato a Palazzo Valentini un gruppo di alunni e di insegnanti delle scuole romane in occasione della Giornata Mondiale Aids 2009, in programma martedì 1 dicembre, e della presentazione della mostra di Silvia Amodio “Volti positivi. Sud Africa, un viaggio per ripensare l' Aids”, realizzata dall' Associazione Rinascimento.

All'incontro hanno partecipato anche la curatrice della mostra, Silvia Amodio, e l'attore Giobbe Covatta.

"Proponiamo alle scuole superiori della provincia di Roma - ha dichiarato Zingaretti - un manuale sulle malattie che si trasmettono sessualmente. Sono felice perché questo manuale nasce da una collaborazione tra associazioni laiche e cattoliche. Mi auguro che possa essere utilizzato da tutti gli istituti".

"Il manuale - ha spiegato il presidente della Provincia di Roma - potrà essere un'occasione di approfondimento, di discussione, di conoscenza nelle scuole e tra i giovani. Purtroppo, l'Aids è una malattia in grande espansione soprattutto in alcuni paesi. Le persone diventato vulnerabili, attaccabili costrette all'esclusione e alla solitudine”.

“Ma non bisogna aver paura dell'Aids - ha concluso Zingaretti - anche se non basta essere a conoscenza delle precauzioni possibili per prevenirlo. In ogni rapporto bisogna valorizzare il lato affettivo, gli aspetti psicologici, il senso profondo di responsabilità. Mai stare sulla difensiva".

Si degusta l'olio DOP della Sabina alla nuova "Enoteca Provincia Romana" di Palazzo Valentini


Si degusta l'olio DOP della Sabina alla nuova "Enoteca Provincia Romana" di Palazzo Valentini

Lunedì 30 novembre, dalle 19:30 alle 22:00, presso l'Enoteca Provincia Romana, si parlerà dell'olio DOP della Sabina, l'olio d'oliva extravergine dalla storia millenaria, la cui qualità e genuinità sono garantite dal un Consorzio di Tutela e Valorizzazione.

Dopo l'illustrazione delle caratteristiche organolettiche, si passerà alla degustazione in abbinamento con prodotti tipici della provincia di Roma ed in particolare con il Pane casareccio di Genzano, un altro prodotto certificato e tutelato da un apposito consorzio.

Dall'1 al 12 dicembre all'Enoteca Provincia Romana si effettueranno degustazioni dei prodotti tipici negli orari di apertura dell'Enoteca (dalle 11 alle 22). Mercoledì 2 e sabato 5 dicembre, dalle 17 alle 19:00, sarà possibile degustare

PROMEMORIA 30 novembre 1943 - Seconda guerra mondiale: Conferenza di Teheran


Seconda guerra mondiale: Conferenza di Teheran - Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Josif Stalin giungono ad un accordo sull'invasione dell'Europa prevista per il giugno 1944; nome in codice Operazione Overlord.
La Conferenza di Teheran (28 novembre 1943 - 1º dicembre 1943) è stata la prima dove si sono riuniti i tre "Grandi" della seconda guerra mondiale (Stalin, Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill). In tale conferenza si accordarono sull'appoggio ai partigiani di Tito in Jugoslavia, sulla data e sulle modalità della Operazione Overlord (Sbarco in Normandia), sull'entrata in guerra dell'URSS contro il Giappone dopo la sconfitta della Germania e inoltre sulla creazione, dopo la guerra, dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

29 novembre, 2009

PROMEMORIA 29 novembre 1864 - Guerre indiane: Massacro di Sand Creek


Guerre indiane: Massacro di Sand Creek - Volontari del Colorado, guidati dal Colonnello John Chivington, massacrano almeno 400 Cheyenne e Arapahoe inermi a Sand Creek.
Il massacro di Sand Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di Sand Creek) fu una strage che si verificò negli Stati Uniti d'America durante le guerre indiane il 29 novembre 1864, quando delle truppe della milizia del Colorado, comandate dal colonnello John Chivington, attaccarono un villaggio di Cheyenne e Arapaho, massacrando donne e bambini.

Le indagini
L'attacco fu in primis riportato dalla stampa come una vittoria nei confronti di un coraggioso avversario. Nelle settimane successive una polemica cominciò a diffondersi riguardo la possibilità che si fosse trattato di un massacro. Diverse inchieste furono condotte: due dai militari ed una dal Comitato di Condotta della Guerra, che sentenziò:
"Per quanto riguarda il Colonnello Chivington, questo comitato può difficilmente trovare dei termini adeguati che descrivano la sua condotta. Indossando l'uniforme degli Stati Uniti, che dovrebbe rappresentare un emblema di giustizia e di umanità; occupando l'importante posizione di comandante di un distretto militare, che gli ha concesso l'onore di governare tutto ciò che rientra nei suoi poteri, ha deliberatamente organizzato ed eseguito un folle e vile massacro in cui numerose sono state le vittime della sua crudeltà. Egli conoscendo chiaramente la cordialità del loro carattere, avendo egli stesso in un certo senso tentato di porre le vittime in una condizione di fittizia sicurezza, ha sfruttato l'assenza di alcun tipo di difesa e la loro convinzione di sentirsi sicuri per potere gratificare la peggiore passione che abbia mai attraversato il cuore di un uomo"

"Qualunque peso tutto questo abbia avuto sul Colonnello Chivington, la verità è che ha sorpreso e assassinato, a sangue freddo, inaspettatamente uomini, donne e bambini, i quali avevano tutte le ragioni per credere di essere sotto la protezione delle autorità statunitensi, e poi ritornando a Denver si è vantato dell'azione coraggiosa che lui e gli uomini sotto il suo comando hanno eseguito".

"In conclusione questo comitato è dell'opinione che al fine di vendicare la causa di giustizia e mantenere l'onore della nazione, pronte e rigorose misure debbano essere adottate per rimuovere coloro che hanno così vilipeso il governo presso il quale sono impiegati, e di punire, adeguatamente al crimine commesso, coloro che sono colpevoli di questi atti brutali e codardi".
I dati furono raccolti dal Maggiore Edward Wynkoo e dal suo aiutante, che ripresero i numeri forniti dai sopravvissuti. Questi dati allegati con le conclusioni dell'indagine furono portati a conoscenza dei diversi comitati.
Numerosi testimoni si fecero avanti durante le inchieste, presentando testimonianze schiaccianti che furono confermate poi da altri testimoni. Almeno uno di questi testimoni fu ucciso a Denver poche settimane dopo la sua testimonianza.
Nonostante le raccomandazioni espresse dal comitato, i responsabili del massacro non furono mai perseguiti.

I retroscena
Verso la fine degli anni 50 del XIX secolo, la febbre dell'oro, che aveva preso inizio nelle Montagne Rocciose, a quell'epoca parte del Kansas, aveva attirato una fiumana di colonizzatori in quelle montagne e nei dintorni. Quest'improvvisa ondata migratoria fece nascere degli screzi tra i colonizzatori ed i Cheyenne e gli Arapaho che abitavano quell'area: il tutto sfocerà nella guerra del Colorado del 1864.
Il conflitto tra i Nativi, i minatori e le tribù Cheyenne e Arapaho resero estremamente pericolosi i viaggi delle locomotive attraverso i piani orientali del Colorado. Il Governatore del territorio John Evans inviò il colonnello John Chivington per porre un freno agli indiani guidando una piccolo esercito fatto di gente del posto. Dopo alcune scaramucce e aver efficacemente sottomesso gli indiani, molti dei Cheyennes e degli Arapaho furono pronti per la pace e si accamparono vicino al Forte Lyon sui piani orientali. Alcuni capi delle tribù avevano firmato recentemente il trattato di Fort Wise del 1861 con gli Stati Uniti, con il quale essi cedevano le loro proprietà agli Stati Uniti e concordarono di spostarsi presso la riserva indiana a sud di Sand Creek in Oklahoma, delimitata da una linea che correva da nord in punto sul confine del New Mexico, quindici miglia a ovest del Fiume Purgatory, estendendosi fino alla Sandy Fork del fiume Arkansas.
Pentola Nera, uno dei capi Cheyenne del sud, e alcuni Arapaho, circa 800 in tutto, si presentarono a Fort Lyon in un disperato sforzo per dichiarare la pace. Dopo aver fatto ciò si stabilirono a Sand Creek, circa 40 miglia a Nord. Rassicurato dalle promesse di pace dei Governatori, il capo mandò molti dei suoi guerrieri a caccia.

L'attacco
Il colonnello John Chivington e i suoi 800 uomini della Prima Cavalleria Colorado, della Terza Cavalleria Colorado e una compagnia di Primi Volontari del New Mexico marciarono verso i campi per massacrare gli Indiani. La mattina del 22 novembre 1864, l'armata attaccò i villaggi e macellò i loro abitanti. Chivington urlò prima dell'attacco: "Uccideteli e fate lo scalpo a tutti. Questi imbecilli hanno i pidocchi". Solo 9 o 10 soldati furono uccisi e tre dozzine feriti. Tra 150 e 184 Cheyenne furono dichiarati morti, alcuni furono mutilati, e la maggior parte di questi erano donne, bambini e anziani. Chivington e i suoi uomini più tardi mostrarono gli scalpi e altre parti del corpo, soprattutto feti di donne incinte e genitali nell'Apollo Theater di Denver.
Dopo questi eventi, molti Indiani raggiunsero i Dog Soldiers, la grande confraternita di guerrieri cheyenne, e massacrarono i residenti attraverso tutta la Platte Valley, uccidendo più di 200 civili.
Quest'area è oggi protetta dal National Park Service nel Sand Creek Massacre National Historic Site.

28 novembre, 2009

Giornata Mondiale contro Aids: 1 dicembre allo Spallanzani test gratis e consulenze


Giornata Mondiale contro Aids: 1 dicembre allo Spallanzani test gratis e consulenze

Porte aperte all'ospedale Spallanzani martedì 1 dicembre per invitare i cittadini a conoscere i pericoli del contagio dell'Aids, offrire tast Hiv gratis, consulenze, informazioni sulla malattia e le misure di prevenzione. In occasione della Giornata Mondiale contro l'Aids, presso il Poliambulatorio dell'INMI L. Spallanzani (via Portuense 292), medici ed infermieri saranno a disposizione dei cittadini dalle 8 alle 20.
Fare il test per l'HIV è un gesto di responsabilità individuale e collettiva, di tutela della propria e altrui salute, di consapevolezza dell'importanza di prendersi costantemente cura della propria persona modificando, se necessario, comportamenti a rischio. E riguarda tutti.
La prevenzione e l'informazione in questo campo sono fondamentali.
La permanenza di barriere psicologiche frena le persone dal sottoporsi al test.
Per favorire l'abbattimento di questi ostacoli l'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani è impegnato da oltre venti anni sia nell'assistenza alle persone malate che in programmi di prevenzione, sensibilizzazione e informazione sull'Aids.
Tali attività vengono gestiste attraverso un intervento professionale che comprende counseling pre e post-test da parte di medici infettivologi, nel rispetto delle fondamentali regole della tutela della privacy.

PROMEMORIA 28 novembre 2005 - Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, inomina l'attore e regista Roberto Benigni Cavaliere di Gran Croce


Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, insignisce l'attore e regista Roberto Benigni dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nominandolo Cavaliere di Gran Croce.
Il Cavalierato di Gran Croce è una onorificenza di altissimo rango in uso in molti ordinamenti.
Esso, nella scala delle benemerenze degli ordini cavallereschi e di merito, è superiore a quello di Commendatore ed è inferiore talvolta all'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone, che però non è presente in tutti gli ordini cavallereschi esistenti.
In alcuni casi, esso è inferiore solamente al grado di Gran Maestro dell'ordine, che detiene pertanto un apposito collare per il suo specifico ed unico rango.

27 novembre, 2009

Sostegno alle Pmi dalla Regione con Fondo rotativo di 240 mln di euro


Sostegno alle Pmi dalla Regione con Fondo rotativo di 240 mln di euro

La Regione Lazio dalla parte delle Piccole e medie imprese a sostegno della ripresa economica ha istituito il Fondo rotativo per sostenere nuovi investimenti per un volume complessivo di 240 milioni di euro. Potranno accedere al Fondo microimprese, piccole e medie imprese industriali, artigianali, commerciali e di servizi, ma anche imprese costituite in forma cooperativa e consortile, purché con sede operativa e produttiva nel territorio della Regione Lazio.
Le modalità d'accesso al Fondo sono state illustrate oggi dall'assessore regionale alle Pmi Daniele Fichera nel corso di una conferenza stampa con il Presidente della Camera di Commercio di Roma Andrea Mondello e il direttore dell'Abi Lazio Mario Fiumara.
L'agevolazione per progetti di investimento verrà concessa sotto forma di finanziamento a tasso agevolato (mutuo) della durata di 5 anni, che copre il 100% dell'investimento.
Il finanziamento è diviso in due parti, ognuna delle quali costituisce il 50% dell'ammontare totale: una quota a tasso agevolato (0,5% annuo) a carico e a rischio del Fondo, e una quota ordinaria garantita a tasso ordinario con copertura di garanzia regionale. Il tasso può essere fisso oppure variabile.
Il rimborso avverrà a rate trimestrali costanti secondo il piano di ammortamento.
L'importo dei progetti d'investimento varia da un minimo di 50 mila euro a un massimo di 1 milione. La durata massima per la realizzazione dei progetti è di 12 mesi dalla sottoscrizione dell'atto d'impegno e gli investimenti dovranno essere mantenuti nei cinque anni successivi al loro completamento senza subire modifiche sostanziali.
Il Fondo finanzierà progetti per 'riqualificazione e innovazione del prodotto'; riattivazione di insediamenti produttivi inattivi; ristrutturazione e razionalizzazione dei processi produttivi; ammodernamento per aumentare la produttività o, anche la riconversione di cicli produttivi.
"La ripresa economica è leggera a fronte di un calo occupazionale forte - ha affermato Mondello presentando il fondo - questo è un provvedimento importante ma funziona solo se gli imprenditori hanno coraggio".
"Le piccole imprese - ha detto Fichera - avranno un'opportunità: il fondo, sotto forma di mutuo, sarà dato al 50% dalla Regione con un tasso di interesse fissato allo 0,50 e per il restante 50% dalle banche accreditate che saranno facilitate così nel prendere eventuali rischi. i finanziamenti una volta presentata la domanda arriveranno entro 120 - 150 giorni".

P.D. V Municipio: su prolungamento metro B, nuovo scippo di Alemanno!!!


Comunicato stampa
P.D. V Municipio: su prolungamento metro B, nuovo scippo di Alemanno!!!
Roma 27 nov. 2009 - Il gruppo del Partito Democratico del Municipio Roma V, in una nota, denuncia lo spostamento di oltre 63 milioni di euro, che nonostante fossero destinati a realizzare il nuovo tratto della metropolitana fino a Casal Monastero, andranno finanziare la parte rimanente della linea B1 fino alla fermata Jonio. Questo spostamento fondi, inserito nella proposta 145 del 7 ottobre 2009 del Comune di Roma, mette a rischio il bando di gara in corso e la effettiva costruzione della tratta da Rebibbia a Casal Monastero. In sostanza prosegue la discriminazione del sindaco Gianni Alemanno verso i municipi di centrosinistra e l’assenza di attenzione della giunta capitolina verso lo sviluppo urbanistico e territoriale della periferia romana.

PROMEMORIA 27 novembre 1895 - Alfred Nobel sottoscrive il proprio testamento, con il quale istituisce i riconoscimenti oggi noti come Premio Nobel.


Alfred Nobel sottoscrive il proprio testamento, con il quale istituisce i riconoscimenti oggi noti come Premio Nobel.
Alfred Bernhard Nobel [?] (Stoccolma, 21 ottobre 1833 – Sanremo, 10 dicembre 1896) è stato un chimico svedese. La pronuncia svedese del cognome è [nɔ'bɛl]: esso si legge cioè con l'accento sulla vocale "e".
È noto per essere stato l'inventore della dinamite e l'ideatore del Premio Nobel.
Discendente di Olof Rudbeck, scienziato e scrittore svedese del XVII secolo (secolo in cui la Svezia era fra le nazioni più potenti del Nord-Europa), nato in un'agiata famiglia di ingegneri, Nobel ricevette un'istruzione privata in Russia, dove la sua famiglia si trasferì quando era giovanissimo.
Nel 1867 inventò la dinamite, riuscendo a far assorbire la nitroglicerina (inventata una ventina d'anni prima dall'italiano Ascanio Sobrero), da una polvere inerte in modo da renderla maneggiabile. La sua avveduta gestione della scoperta gli consentì in breve tempo di aprire società e laboratori in una ventina di paesi fra cui uno dei più grandi stabilimenti di produzione in Italia ad Avigliana (TO). Assommò la disponibilità di circa 350 brevetti, rendendo il suo gruppo finanziario uno fra i più potenti del pianeta. Ma l'apice del successo coincise con un evento tragico: durante un esperimento esplosivo in una delle sue fabbriche morì il fratello, mentre il padre, che assisteva all'esperimento, perse le gambe.
Nobel ebbe anche delle velleità letterarie, scrisse infatti un certo numero di poesie e drammi, e pensò anche di dedicarsi esclusivamente a questa attività.

Il 27 novembre del 1895, sottoscrisse il suo famoso testamento, con il quale istituiva quei riconoscimenti che oggi sono noti come premi Nobel. Un anno più tardi morì per una emorragia cerebrale nella sua casa sulla Riviera Ligure, precisamente a San Remo.
Si ipotizza che Nobel istituì il famoso premio omonimo proprio perché si era accorto della terrificante potenza distruttiva della sua invenzione e in qualche modo volle rimediare al "danno" fatto con la premiazione dei personaggi che si erano distinti nelle discipline che in qualche modo sensibilizzano e aiutano l'uomo a vivere in modo più piacevole la propria vita.

26 novembre, 2009

NO ALLA VENDITA DEI BENI CONFISCATI


NO ALLA VENDITA DEI BENI CONFISCATI

Firma l'appello: Niente regali alle mafie, i beni confiscati sono cosa nostra Tredici anni fa, oltre un milione di cittadini firmarono la petizione che chiedeva al Parlamento di approvare la legge per l'uso sociale dei beni confiscati alle mafie. Un appello raccolto da tutte le forze politiche, che votarono all'unanimità le legge 109/96. Si coronava, così, il sogno di chi, a cominciare da Pio La Torre, aveva pagato con la propria vita l'impegno per sottrarre ai clan le ricchezze accumulate illegalmente. Oggi quell 'impegno rischia di essere tradito. Un emendamento introdotto in Senato alla legge finanziaria, infatti, prevede la vendita dei beni confiscati che non si riescono a destinare entro tre o sei mesi. E' facile immaginare, grazie alle note capacità delle organizzazioni mafiose di mascherare la loro presenza, chi si farà avanti per comprare ville, case e terreni appartenuti ai boss e che rappresentavano altrettanti simboli del loro potere, costruito con la violenza, il sangue, i soprusi, fino all'intervento dello Stato. La vendita di quei beni significherà una cosa soltanto: che lo Stato si arrende di fronte alle difficoltà del loro pieno ed effettivo riutilizzo sociale, come prevede la legge. E il ritorno di quei beni nelle disponibilità dei clan a cui erano stati sottratti, grazie al lavoro delle forze dell'ordine e della magistratura, avrà un effetto dirompente sulla stessa credibilità delle istituzioni. Per queste ragioni chiediamo al governo e al Parlamento di ripensarci e di ritirare l'emendamento sulla vendita dei beni confiscati.Si rafforzi, piuttosto, l'azione di chi indaga per individuare le ricchezze dei clan. S'introducano norme che facilitano il riutilizzo sociale dei beni e venga data concreta attuazione alla norma che stabilisce la confisca di beni ai corrotti. E vengano destinate innanzitutto ai familiari delle vittime di mafia e ai testimoni di giustizia i soldi e le risorse finanziarie sottratte alle mafie. Ma non vendiamo quei beni confiscati che rappresentano il segno del riscatto di un'Italia civile, onesta e coraggiosa. Perché quei beni sono davvero tutti "cosa nostra" don Luigi Ciottipresidente di Libera e Gruppo Abele

Incidenti sul lavoro, ferito un operaio alla stazione Tiburtina


Incidenti sul lavoro, ferito un operaio alla stazione Tiburtina

Un altro tragico un incidente sul lavoro, si è verificato, ieri 24 novembre, in un cantiere relativo alla costruzione della nuova stazione ferroviaria di Roma Tiburtina. La vittima è Augusto Iorli, un lavoratore italiano di circa 55 anni, delegato della Fillea Cgil, all'opera in un cantiere di via Carlo della Valle, in zona Monte Tiburtini. Dalle ricostruzioni sembra che l'operaio, scivolato da un'impalcatura alta tre metri, sia rimasto infilzato alla schiena da due tondini. Tre squadre dei Vigili del fuoco sono intervenute sul posto per soccorrere l'uomo, attualmente ricoverato all’ospedale Sandro Pertini di Roma in grave condizioni.

"E' l'ennesimo incidente sul lavoro - commenta il segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Roberto Cellini - che si verifica per mancanza delle misure di sicurezza e assenza di dispositivi per la prevenzione infortuni, con il rischio che anche questo venga commentato dai soliti esperti in materia come una distrazione o eccessiva sicurezza da parte del lavoratore.

"L'opera in questione è stata commissionata dalle Ferrovie dell Stato. L' appaltatore è un consorzio ADEO, costituito dalla COOP SETTE e dalla Società MECOOP, mentre il subappaltatore, il vero esecutore delle opere con circa 80 lavoratori a libro paga, è la società SILES. Nello stesso cantiere - prosegue Cellini -l'estate scorsa, con strascichi che si sono protratti fino a fine settembre, c'era stata una forte vertenzialità e conflittualità , causata dal mancato pagamento dei salari e proprio dalle condizioni igieniche degli alloggiamenti dei trasferisti, oltre che dalle lacunose misure di sicurezza".

"Nello stesso cantiere, soltanto sabato passato, c'è stato un altro infortunio denunciato dagli stessi lavoratori riuniti in assemblea, con ricovero in ospedale per frattura ad una gamba e rimasto fino ad oggi sconosciuto. E' lo stesso identico incidente avvenuto qualche anno passato, sempre in un cantiere della Coop7, con lo stesso committente e sempre in un cantiere di Roma della AV.
In quella occasione, purtroppo, il lavoratore era morto sul colpo infilzato dai ferri di un basamento di cemento armato e anche in quella occasione i ferri erano sprovvisti dei necessari funghi (cappellotti di plastica dura che si mettono alla estremità dei ferri verticali).

Come si capisce chiaramente invocare la fatalità non ha senso. Anche se è vero che i dati degli infortuni nel Lazio (rapporto Inail) sono diminuiti nel 2008, è anche vero che è diminuito il numero di lavoratori occupati nel settore a causa della crisi con effetti proporzionali. Il dato interessante e rilevato dalla Cassa Edile di Roma è che la percentuale delle malattie e infortuni sul numero delle ore lavorate è solo del 3%, un dato ridicolo, come se fossimo un settore di archivisti! La verità è che sempre più spesso non vengono denunciati nè infortuni nè malattie, con una presenza incredibile di circa 16.000 lavoratori part-time: una legge di civiltà piegata all'evasione fiscale e contributiva.

Infine - conclude Cellini - non bisogna tralasciare di sottolineare la difficoltà ad eseguire ispezioni da parte degli organi competenti, malgrado lo sforzo anche personale degli ispettori, a causa delle leggi e dei provvedimenti recenti, il che completa un quadro preoccupante e con numeri da bollettino di guerra".

PROMEMORIA 26 novembre 2003 - Ultimo volo di un Concorde


Ultimo volo di un Concorde.
I voli commerciali iniziarono il 21 gennaio 1976 sulle rotte Londra-Bahrain e Parigi-Rio de Janeiro. Il Congresso degli Stati Uniti bandì inizialmente gli atterraggi dei Concorde negli Stati Uniti, principalmente a causa delle proteste dei cittadini statunitensi riguardanti i boom sonici. Successivamente il segretario statunitense dei trasporti, William Coleman, fornì uno speciale permesso per gli atterraggi all'Aeroporto di Washington, quindi l'Air France e la British Airways iniziarono i voli per questa destinazione il 24 maggio 1976[15].
La città di New York proibì localmente i voli del Concorde, ma questa decisione venne annullata il 17 ottobre 1977 quando la Corte Suprema degli Stati Uniti respinse la decisione della Port Authority of New York and New Jersey (il rumore prodotto dall'Air Force One, all'epoca un Boeing VC-137 era superiore a quello del Concorde a velocità subsoniche e durante le operazioni di decollo e atterraggio)[16]. I voli di linea da Parigi e da Londra verso l'Aeroporto JFK di New York iniziarono il 22 novembre 1977. I voli della British Airways erano in genere identificati dai codici "BA001" (Londra-New York), "BA002" (New York-Londra), "BA003" (Londra-New York), "BA004" (New York-Londra), mentre quelli dell'Air France erano generalmente chiamati "AF001" (New York-Parigi) e "AF002" (Parigi-New York).
Il futuro del Concorde apparve piuttosto tetro nel 1981, poiché il governo inglese aveva subito ingenti perdite nel mantenere operativo il velivolo e si pensava che l'aereo venisse ritirato dal servizio. Nonostante una proiezione dei costi avesse messo in luce una notevole riduzione dei costi dei test metallurgici, in quanto i dati già ottenuti indicavano che le ali erano in grado di resistere per circa trenta anni, il governo non era intenzionato a continuare. Nel tardo 1983 il direttore della British Airways riuscì a convincere il governo a vendere l'aereo (all'epoca di proprietà dello stato) alla British Airways per 16,5 milioni di sterline, più i profitti del primo anno[17].
Una ricerca di mercato rivelò che i potenziali clienti del Concorde si aspettavano che il prezzo dei biglietti fosse maggiore di quanto era in realtà; la British Airways aumentò pertanto i prezzi adattandoli alla percezione dei clienti. In questo modo la compagnia aerea riuscì a riportare in attivo i voli, a differenza della compagnia francese[18][19][20]. Nell'anno più remunerativo la British Airways ha ricavato profitti per 50 milioni di sterline con un guadagno totale di 1,75 miliardi di sterline, a fronte di costi per 1 miliardo[18].
Mentre gli aerei commerciali impiegavano circa sette ore per la rotta New York-Parigi, il Concorde poteva compiere lo stesso tragitto in 3 ore e mezzo. La velocità quasi doppia del Concorde faceva talvolta apparire gli altri aerei in un movimento apparente all'indietro. Fino al 2003, le due compagnie aeree continuarono ad operare i voli verso New York giornalmente. Inoltre durante la stagione invernale erano compiuti voli verso Barbados, e vari voli charter verso varie destinazioni europee.
Nel 1985 un Concorde della British Airways atterrò all'Aeroporto internazionale di Cleveland-Hopkins nell'ambito di uno speciale volo tra Londra e Cleveland, della durata di 3 ore e 10 minuti. L'attenzione pubblica generata dall'evento fece guadagnare prestigio all'aeroporto di Cleveland e permise di trasformarlo in aeroporto internazionale. Nel 2000 era previsto un successivo volo speciale con il ritorno a Cleveland, ma a causa dell'incidente del volo 4590 a Parigi, esso venne posticipato. Venne presa in considerazione l'idea di aggiungere una rotta verso Cleveland, ma a causa della vicinanza dell'aeroporto ad una zona residenziale, essa non ebbe seguito[21].
Il 12 e 13 ottobre 1992, in commemorazione del 500° anniversario della scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, il Concorde F-BTSD dell'Air France circumnavigò il globo in 32 ore, 49 minuti e 3 secondi, partendo da Lisbona, in Portogallo, attraverso sei scali per il rifornimento a Santo Domingo, Acapulco, Honolulu, Guam, Bangkok e Bahrain[22].
Lo stesso esemplare, il 15 e 16 agosto 1995, circumnavigò nuovamente il globo partendo dall'aeroporto JFK di new York in 31 ore, 27 minuti, 49 secondi, con sei scali per il rifornimento a Toulouse, Dubai, Bangkok, Guam, Honolulu e Acapulco[23]. Attualmente questi due record non sono stati ancora superati.
Nel 1977, la British Airways e la Singapore Airlines condivisero i voli del Concorde tra Londra e Singapore. L'aereo impiegato, il modello G-BOAD, venne ridipinto nella livrea della Singapore Airlines nel lato sinistro e nella livrea della linea aerea britannica nel lato destro[24]. Questa linea venne annullata dopo tre voli a causa delle lamentele sui livelli di rumore avanzate dal governo della Malesia. Una nuova rotta avrebbe potuto evitare lo spazio aereo della Malesia, ma una disputa con l'India impediva al Concorde di raggiungere la velocità supersonica nello spazio aereo indiano, quindi la rotta venne infine dichiarata non praticabile e interrotta nel 1980.
Durante il boom economico messicano, l'Air France stabilì una rotta verso l'Aeroporto internazionale Benito Juárez di Città del Messico facendo scalo a Washington D.C. o New York. I voli, due volte alla settimana, vennero compiuti dal settembre 1978 al novembre 1982. La successiva crisi economica mondiale portò la cancellazione della rotta. La rotta seguita dall'Air France comportava una decelerazione da Mach 2,02 a Mach 0,95 in modo da attraversare lo stato della Florida in regime subsonico, e una successiva accelerazione durante l'attraversamento del Golfo del Messico. Questo inconveniente poteva essere evitato volando a metà strada tra Miami e Bimini, e virando verso ovest nei pressi di Key west, in modo da non generare boom sonici sullo stato della Florida. Questa rotta alternativa venne implementata dalla British Airways.
Tra il 1984 e il 1991 venne stabilita una rotta (con tre voli alla settimana) tra Londra e Miami, con scalo all'aeroporto di Washington. il volo tra Washington e Miami era subsonico per un tratto, e successivamente i piloti compivano una rapida ascesa a 60 000 ft (18 288 m) (con una velocità di salita di circa 6 000 ft (1 828,8 m) al minuto) e la velocità di crociera supersonica era possibile grazie al ridotto peso dell'aereo, dovuto ad una quantità di carburante esattamente calcolata per la tratta e una media di 25-30 passeggeri. Dopo circa 6-8 minuti in regime supersonico, l'aereo rallentava e iniziava la discesa per l'atterraggio a Miami. In diverse occasioni, il maltempo presente all'aeroporto Dulles e i pochi passeggeri permettevano i voli diretti tra Miami e Londra, con un tempo di percorrenza di 3 ore e 47 minuti.
Dal 1978 al 1980 la Braniff International Airways noleggiò 10 Concorde[25], cinque francesi e cinque inglesi. Vennero impiegati per voli subsonici tra l'Aeroporto internazionale di Dallas-Fort Worth e quello di Washington. Gli esemplari erano registrati sia nelle nazioni di appartenenza che negli Stati Uniti: il numero di registrazione originale era coperto da un adesivo. I voli si rivelarono poco remunerativi, poiché generalmente le prenotazioni erano inferiori al 50%, e la Braniff terminò le operazioni nel maggio 1980.
Il Concorde è atterrato diverse volte in Italia, all'aeroporto di Bologna[26] in quanto noleggiato da una ditta emiliana, all'aeroporto di Torino-Caselle come alternato, all'aeroporto di Milano-Linate in versione "speciale" Pepsi[27], all'aeroporto di Pescara, a Milano-Malpensa, ad Ancona, a Pisa, a Roma-Ciampino ed a Roma-Fiumicino[28] e a Venezia.

25 novembre, 2009

PROMEMORIA 25 novembre 1915 Einstein annota la formula sul destino ultimo dell'Universo


Albert Einstein annota sul suo taccuino : è la formula che racchiude il destino ultimo dell'Universo, le famose equazioni di campo.
Il destino ultimo dell'universo (ovvero la questione se l'universo sia destinato a finire, e in caso affermativo come e quando si concluderà la sua evoluzione) è un tema fortemente dibattuto nella storia dell'umanità. Nel contesto della scienza moderna, esistono diverse teorie in merito.
Per le concezioni mitologiche, religiose e filosofiche vedi la voce Escatologia.
Fino a tempi piuttosto recenti, anche la visione scientifica dell'Universo era quella di un'esistenza eterna e senza cambiamenti. Dopo la scoperta di un Universo in espansione ad opera di Edwin Hubble all'inizio del XX secolo, la nozione di un inizio e, di conseguenza, di una fine fu all'improvviso soggetta all'investigazione scientifica.
Le teorie basate sul Big Bang possono essere divise in tre gruppi principali:
quelle per cui, nonostante le osservazioni, l'Universo è eterno come prima si pensava: la teoria dello stato stazionario e l'Universo oscillante
quelle per cui l'Universo ha avuto un inizio, ma non avrà una fine vera e propria: la morte termica dell'Universo e il Big Rip (Grande Strappo)
quelle per cui l'Universo ha avuto un inizio, ed avrà una fine ben definita: il Big Crunch.
Il primo gruppo non è discusso in questo articolo, perché nega l'idea stessa di una fine dell'Universo. In queste teorie, qualche tipo di attività significativa può durare per sempre.
Tutte le teorie devono conciliarsi con la relatività generale, che fornisce uno sfondo teorico comune per le speculazioni cosmologiche. La maggior parte di queste teorie sono soluzioni delle equazioni della relatività generale, cambiando parametri come la densità media, la costante cosmologica, e così via.

24 novembre, 2009

Sanità, la Regione salda titoli per 340 milioni


Sanità, la Regione salda titoli per 340 milioni

Con il primo pagamento di novembre (i pagamenti avvengono a scadenze fisse, due volte al mese, il 20 e il 30), ammontano a circa 340 milioni di euro i crediti pagati finora ai fornitori del sistema sanitario del Lazio, attraverso la fatturazione elettronica. Tutto ciò in virtù dei nuovi accordi sui pagamenti introdotti dall'Assessorato al Bilancio della Regione Lazio a partire da quest'anno, che prevedono l'impegno a saldare le fatture entro un periodo massimo di 180 giorni.
Questo è stato reso possibile da un innovativo sistema informatico, realizzato dall'Assessorato al Bilancio -direzione Economia e Finanza, in collaborazione con LAit spa, azienda di innovazione tecnologica della Regione Lazio. Si tratta di un processo che introduce la fatturazione elettronica nella Pubblica Amministrazione regionale. Il sistema consente l'invio delle fatture dei fornitori aderenti all'iniziativa, direttamente al servizio centrale regionale unicamente per via telematica. Lo stesso sistema provvede poi a smistarle ed inviarle, sempre in formato elettronico, sui sistemi contabili delle Aziende sanitarie di competenza, che provvedono alla loro verifica e liquidazione. Il servizio è accessibile attraverso la home page del portale www.regione.lazio.it, cliccando alla voce "sanità accordo pagamenti" della barra servizi.
«Pagamenti certi in tempi rapidi. Sono questi gli obiettivi raggiunti da questa Giunta regionale grazie alla fatturazione elettronica - è quanto dichiara l'Assessore al Bilancio della Regione Lazio Luigi Nieri - Uno dei problemi più gravi delle imprese è sempre stato il ritardo nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. In questo modo la Regione Lazio onora sino in fondo i suoi impegni. Bisogna ricordare che questa Giunta ha ereditato dal passato 10 miliardi di euro di debiti e tempi medi di pagamento pari a 15 mesi. Oggi quel debito è stato azzerato e i pagamenti sono effettuati entro i 180 giorni, nonostante le difficoltà dovute al mancato trasferimento di circa 4 miliardi da parte del Governo. Si tratta di un risultato straordinario. Con la fatturazione elettronica, inoltre, la Regione introduce un altro elemento di trasparenza. Con questo sistema si abbattono notevolmente i tentativi di frode nei confronti dell'Amministrazione regionale».
"LAit ha realizzato un servizio che costituisce non solo uno snodo importante, per quanto riguarda l'attuazione del piano di rientro dal deficit sanitario, ma anche uno strumento efficace di controllo e di verifica, per la regolarità e la puntualità dei pagamenti" sottolinea il presidente di LAit spa, Regino Brachetti.
Tramite il nuovo sistema di fatturazione elettronica regionale sono state finora movimentate, totalmente in digitale, oltre 80.000 fatture di forniture di acquisti di beni e servizi dell'anno 2009, inviate dai circa 1.400 fornitori aderenti all'iniziativa, per un controvalore superiore a 1,5 miliardi di euro.
Possono aderire all'accordo tutti i soggetti che hanno rapporti di fornitura con il Sistema Sanitario Regionale: fornitori di beni e servizi, e case di cura (tutte le strutture provvisoriamente accreditate nelle varie tipologie di prestazioni).

PROMEMORIA 24 novembre 1963 Assassinio di John F. Kennedy: il presunto assassino Lee Harvey Oswald viene ucciso


Assassinio di John F. Kennedy: il presunto assassino Lee Harvey Oswald viene ucciso a colpi di pistola da Jack Ruby, a Dallas, in diretta televisiva.
Lee Harvey Oswald (New Orleans, 18 ottobre 1939 – Dallas, 24 novembre 1963) è stato un operaio statunitense.
Oswald è noto per essere stato giudicato l'esecutore materiale dell'assassinio del Presidente degli Stati Uniti d'America John Fitzgerald Kennedy dalle tre inchieste ufficiali dell'FBI (1963), della Commissione Warren (1964)[1] e dello United States House Select Committee on Assassinations (1979).[2]

La vicenda Kennedy

Verso la fine di novembre, l'impiegato del Texas Book School Depository, Lee Oswald capì che il viaggio del Presidente Kennedy a Dallas poteva rappresentare un'occasione irripetibile. La mattina del 22 novembre 1963 si svegliò, andò in cantina a prendere il suo fucile e si fece accompagnare al lavoro da un vicino di casa.[senza fonte]
Tutti i movimenti di Oswald dalle 7,10 alle 13,55 sono stati seguiti e segnalati dai testimoni oculari alla polizia. Qui di seguito la tabella con data, orario, luogo, persona, fatto, testimone e documentazione da fonte governativa o fonte garantita.

Mentre il corteo del Presidente stava attraversando la città dall'aeroporto di Dallas, per recarsi al Trade Mart, un centro di uffici in periferia in cui Kennedy era atteso per un discorso e un banchetto, alle 12.30 in Dealey Plaza, si sentirono degli spari registrati dalla Centrale di Polizia di Dallas. Dalle fotografie si vede che un primo colpo fece voltare le persone a guardare indietro, un secondo colpo ferì Kennedy alle spalle e da un filmato in 8 mm. girato dal sarto Abraham Zapruder si vede Kennedy sofferente portarsi le mani alla gola e John Connally sofferente ferito. Dopo cinque secondi un terzo colpo mortale colpì Kennedy alla testa e un quarto colpo è dibattuto se sia stato sparato oppure no.
Kennedy è colpito a morte, mentre il governatore del Texas Connally non è in pericolo di vita, perché il suo sedile era più basso e perché si è buttato giù di fianco al riparo sulle ginocchia di Lady Bird. Dalle oltre 700 fotografie scattate in Dealey Plaza e fatte pervenire successivamente alla polizia, in alcune si vede che le persone in un primo momento si sono buttate a terra e in un secondo momento, corrono subito in massa verso la Grassy Knoll, una collinetta erbosa presente nella piazza, per vedere chi aveva sparato.
Dopo la sparatoria, Oswald abbandonò il luogo di lavoro senza chiedere un permesso, lasciando il fucile con le sue impronte al sesto piano.[senza fonte] Andò alla pensione dove dormiva durante la settimana, prese la sua pistola e iniziò a girovagare per la città senza meta, mentre la polizia setacciava le strade di Dallas alla ricerca dell'attentatore.

Notato camminare nei pressi di un cinema in un atteggiamento sospetto, Oswald vi entrò senza pagare il biglietto e la cassiera chiamò la polizia. Per questo motivo, arrivavano 26 poliziotti e Oswald dopo una breve colluttazione fu arrestato e portato alla centrale di polizia. Mentre veniva riconosciuto da alcuni testimoni come l'assassino del poliziotto J. D. Tippit (avvenuto in mattinata),[senza fonte] si venne a sapere del suo impiego al deposito sito nella piazza in cui era avvenuto l'omicidio del presidente. Il fucile trovato nell'edificio risultò essere il suo, in tasca gli trovarono la pistola carica, con la quale presunsero avesse ucciso l'agente di polizia Tippit.
Oswald negò tutto e disse a un giornalista[3][4] di essere un capro espiatorio[5] ma non ebbe il tempo di dimostrarlo in un regolare processo: domenica 24 novembre, mentre veniva trasferito dalla Centrale della polizia di Dallas alla prigione della contea, venne ucciso da Jack Ruby, un gestore di un night club apparentemente affetto da turbe psichiche ma collegato a potenti mafiosi e indagato per cospirazione dalla Commissione Warren d'inchiesta.[senza fonte]
Lee Harvey Oswald fu sepolto al Shannon Rose Hill Memorial Park di Fort Worth, Dallas.

Ipotesi alternative
Le conclusioni della commissione investigativa federale, istituita dal presidente Johnson, contenute nella Warren Commission Report sono state lungamente e fortemente contestate dall'allora Procuratore distrettuale di New Orleans, Jim Garrison, durante un processo che incriminava l'imprenditore Clay Shaw per l'omicidio del presidente Kennedy. Nei decenni che hanno seguito la tragedia sono state fatte molte ipotesi sull'omicidio di Kennedy: a causa della pressione di vari movimenti americani, il presidente Gerard Ford istituì la Commissione scelta della Camera dei Deputati sui casi di assassinio (United States House Select Committee on Assassinations o HSCA),[6] che reinterpretò i dati raccolti in chiave cospirativa, a causa di varie incongruenze del Rapporto Warren come la presunta impossibilità per Oswald di sparare tre colpi in otto secondi, con un fucile definito da quattro soldi, o di colpire con un solo proiettile sia Kennedy sia Connally, il rinvenimento del fucile Carcano senza alcuna impronta e il rilevamento dell'impronta di Oswald sul fucile dopo quattro giorni,[senza fonte] lo studio delle traiettorie dei colpi delle ferite di Kennedy e Connally comprese fra 15° e 25°, che non sono compatibili con gli angoli d'incidenza dei colpi dal 6° piano che è compreso fra 55° e 65°, l'impossibilità per Oswald di essere al 6° piano alle ore 12,30 essendo stato visto dal poliziotto Baker al 2° piano alle ore 12,32, il confronto dei bossoli trovati sull'auto di Tippit completamente diversi da quelli del revolver di Oswald.[senza fonte]
Un test di tiro condotto dall'agenzia Ansa[7] nella Regia fabbrica d'Armi di Terni dove fu prodotto il fucile Carcano, su autorizzazione concessa dal Comando Logistico dell'Esercito Italiano, ha stabilito la velocità massima di tiro del fucile 91/38 in 5 secondi per colpo. Durante il test, il tiratore (sotto la supervisione di Ufficiali dell'Esercito) ha impiegato 19 secondi per mettere a segno 3 colpi, tempo di gran lunga superiore a quello che avrebbe impiegato Oswald secondo la commissione Warren.[8] Altri studi sulla vicenda sostengono l'improbabilità che sia stato usato quel fucile per compiere l'attentato, proprio per via della sua supposta scarsa precisione: l'ottica di precisione era montata sul fucile in modo artigianale e non fu calibrata in poligono di tiro. Infine con quell'ottica montata ricaricare il fucile, tenendolo appoggiato alla guancia, mirare e sparare due colpi in due secondi non sarebbe possibile.
Entrambe le affermazioni sono tuttavia smentite dall'opinione di Diego Verdegiglio,[9][10] che nel suo libro tra le altre cose nota:
La pallottola 6,5 del Càrcano è più pesante dal 30 al 50 per cento rispetto ai proiettili dello stesso diametro e viaggia alla stessa velocità (circa 680 metri/s) del fucile d'assalto sovietico AK-47
Due istruttori al tiro del Corpo dei Marines che hanno provato l'arma di Oswald, il maggiore Eugene D.Anderson e il sergente maggiore James A. Zahm, hanno dichiarato alla Commissione Warren che con quel fucile, dotato di telescopio, i colpi sparati a Dallas non erano particolarmente difficili. Analoghe opinioni, dopo un test in poligono, hanno espresso i periti balistici, Robert A. Frazier dell'FBI e Ronald Simmons del Laboratorio di Ricerche per le Armi di Fanteria dell'Esercito americano
Tre maestri tiratori dell'Associazione Nazionale Tiro degli U.S.A. hanno sparato ciascuno due serie di tre colpi su bersagli fissi posti a 53, 73 e 81 metri. Tranne in due casi, tutti sono stati in grado di esplodere i tre colpi, raggiungendo almeno due volte le sagome in sette secondi al massimo.[senza fonte]
Di fatto, negli Stati Uniti, all'epoca, per un certo periodo fu pericoloso girare, perché c'era sempre qualcuno che voleva fare la sua prova e fu registrato dalla polizia un incremento di attentati col fucile.

23 novembre, 2009

Cento film per raccontare l'Italia


Cento film per raccontare l'Italia

"Cinema e Storia/100+1. Cento film e un paese, l'Italia" è il titolo del progetto promosso dalla Provincia di Roma e dall' Associazione Giornate degli Autori, con la collaborazione di Cinecittà Luce e con il sostegno della Direzione Generale per il Cinema e che è stato presentato questa mattina a Roma da Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, Luciano Sovena, amministratore delegato di Cinecittà Luce e dal critico Fabio Ferzetti, ideatore e curatore del progetto.

La presentazione è stata preceduta dalla proiezione del film "I magliari" di Francesco Rosi per alcune classi di istituti superiori accolti da Paola Rita Stella, assessore alle Politiche della Scuola della Provincia di Roma.

Studenti e docenti, grazie alla partecipazione di registi, attori, critici e storici, vivranno durante l' anno momenti di riflessione e di confronto per approfondire la storia del nostro Paese e per rileggere il presente attraverso quel passato fatto d' immagini, storie, personaggi ed emozioni che fanno parte del cinema italiano dal Secondo dopoguerra in poi.

I primi sette film sui quali si lavorerà rappresentano il primo segmento di una library per le scuole, dedicata al cinema e destinata a crescere nei prossimi anni. Ad essi verrà allegato un dvd di guida alla visione e materiali extra, curato da Giuliana Gamba, coordinatrice del progetto "Cinema e Storia" per le "Giornate degli autori".

In particolare, i film selezionati per la prima edizione del progetto sono: "Napoletani a Milano", di Eduardo De Filippo (1953); "I magliari", di Francesco Rosi (1959); "Tutti a casa", di Luigi Comencini (1960); "La lunga notte del '43", di Florestano Vancini (1960); "Io la conoscevo bene", di Antonio Pietrangeli (1965); "I pugni in tasca", di Marco Bellocchio (1965); "Un borghese piccolo piccolo", di Mario Monicelli (1977).

Da gennaio a febbraio 2010 inizierà la formazione dei docenti sull' uso del linguaggio cinematografico, sulla storia del cinema italiano, i film e gli autori selezionati. Verrà inoltre distribuito un questionario finalizzato a chiarire la familiarità degli studenti con la storia e i protagonisti del cinema italiano.

Da gennaio a maggio avrà luogo la proiezione commentata dei film nelle scuole, con la partecipazione dei docenti e delle classi aderenti al progetto. Da febbraio a maggio ci saranno delle giornate/evento, arricchite da proiezioni, finalizzate all' incontro tra i ragazzi delle scuole superiori e registi, critici cinematografici, attori ed esponenti del mondo della cultura, per discutere di cinema.

In conclusione, a giugno, presso la sede della Provincia di Roma, si terrà una giornata d' incontro e di studio sugli esiti della prima fase di sperimentazione, la presentazione dei contributi realizzati dagli studenti nell'ambito del progetto e il lancio delle fasi successive.

"Recuperare i capolavori del nostro cinema e riconsegnarli al grande pubblico significa, infatti, credere in una verità molto semplice: la cultura non è un costo, ma un investimento" ha affermato il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

PROMEMORIA 23 novembre 1980 - Terremoto dell'Irpinia: si verificò un sisma del settimo grado della scala Richter .


Terremoto dell'Irpinia: si verificò un sisma del settimo grado della scala Richter con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), che causò circa 300.000 sfollati, 10.000 feriti e circa 3.000 morti.
Viene definito terremoto dell'Irpinia il sisma che si verificò il 23 novembre 1980 e colpì la Campania centrale e la Basilicata. Caratterizzato da una magnitudo 6,9 della scala Richter[3][4], con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti[5].

La scossa
Il terremoto colpì alle 19:34[6] di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa di magnitudo 6,9 sulla scala Richter, della durata di circa 90 secondi[7] con un ipocentro di circa 30 km di profondità[8] colpì un'area che si estendeva dall'Irpinia al Vulture, posta a cavallo delle provincie di Avellino, Salerno e Potenza. Tra i comuni più duramente colpiti vi furono quelli di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Teora, Laviano, Baronissi e altri paesi limitrofi[9]. Gli effetti, tuttavia, si estesero ad una zona molto più vasta interessando praticamente tutta l'area centro meridionale della penisola: molte lesioni e crolli avvennero anche a Napoli interessando molti edifici fatiscenti o lesionati da tempo e vecchie abitazioni in tufo; a Poggioreale crollò un palazzo in via Stadera, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti[10]. Crolli e devastazioni avvennero anche in altre provincie campane e nel potentino[11], come a Balvano dove il crollo della chiesa di S. Maria Assunta causò la morte di 77 persone, di cui 66 bambini e adolescenti che stavano partecipando alla messa[12].

I resoconti dell'Ufficio del Commissario Straordinario hanno quantificato i danni al patrimonio edilizio. È risultato che dei 679 comuni che costituiscono le otto provincie interessate globalmente dal sisma (Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Napoli, Potenza, Salerno e Foggia), 506 (il 74%) sono stati danneggiati.
Le tre provincie maggiormente sinistrate sono state quelle di Avellino (103 comuni), Salerno (66) e Potenza (45). Trentasei comuni della fascia epicentrale hanno avuto circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili. In 244 comuni (non epicentrali) delle provincie di Avellino, Benevento, Caserta, Matera, Foggia, Napoli, Potenza e Salerno, altri 50.000 alloggi hanno subito danni da gravissimi a medio-gravi. Ulteriori 30.000 alloggi lo sono stati in maniera lieve[13].
L'entità drammatica del sisma non venne valutata subito; i primi telegiornali parlarono di una «scossa di terremoto in Campania» dato che l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò ad evidenziarne la più vasta entità. Da una prospezione effettuata nella mattinata del 24 novembre tramite un elicottero vennero rilevate le reali dimensioni del disastro. Uno dopo l'altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti; interi nuclei urbani risultavano cancellati, decine e decine di altri erano stati duramente danneggiati. Il rapporto pubblicato dall'"Annuario statistico 1980 dell'attività svolta dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco" informava che dei 679 comuni facenti parte delle otto provincie interessate dal sisma, «ben 508 sono stati danneggiati. In 36 comuni della fascia epicentrale (compresi i centri storici di Avellino e Potenza) si sono avuti circa 20.000 alloggi distrutti o irrecuperabili, mentre al di fuori della fascia epicentrale il danneggiamento ha riguardato altri 50.000 alloggi»[14].

Il dramma
Molto interessante, da un punto di vista storico-cronologico, la descrizione che, in tre giorni successivi, il quotidiano Il Mattino di Napoli riportò della catastrofe. Il 24 novembre il giornale titolò «Un minuto di terrore - I morti sono centinaia», in quanto non si avevano notizie precise dalla zona colpita, ma si era a conoscenza del crollo di Via Stadera a Napoli. Il 25 novembre, appresa la vastità e gravità del sisma, si passò a «I morti sono migliaia - 100.000 i senzatetto», fino al titolo che, apparso il 26 novembre, è passato alla storia nella sua drammaticità, tanto che la pagina è esposta in alcuni musei di tutto il mondo quale testimonianza dell'evento[15]: «Cresce in maniera catastrofica il numero dei morti (sono 10.000?) e dei rimasti senza tetto (250.000?) - FATE PRESTO per salvare chi è ancora vivo, per aiutare chi non ha più nulla». La cifra dei morti, approssimativa per eccesso soprattutto per i gravi problemi di comunicazione e ricognizione di quei tragici giorni, fu poi ridimensionata fino a quella ufficiale riportata nella presente voce, ma quella dei senzatetto non è mai stata valutata con precisione in quanto, in seguito, pesantemente influenzata da danni alle abitazioni reali o presunti.

I mancati soccorsi
« Non vi sono stati i soccorsi immediati che avrebbero dovuto esserci. Ancora dalle macerie si levavano gemiti, grida di disperazione di sepolti vivi »
(Sandro Pertini, edizione straordinaria Tg2, 27 novembre 1980)
Al di là del patrimonio edilizio, già fatiscente e datato a causa dei terremoti del 1930 e 1962, un altro elemento che aggrava gli effetti della scossa è il ritardo dei soccorsi. I motivi principali sono due: la difficoltà di accesso dei mezzi di soccorso nelle zone dell'entroterra, dovuta al cattivo stato della maggior parte delle infrastrutture, e la mancanza di un'organizzazione come la Protezione Civile che fosse capace di coordinare risorse e mezzi in maniera tempestiva e ottimale. Il primo a far presente questa grave mancanza è il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Il 25 novembre, nonostante il parere contrario del presidente del Consiglio Forlani e altri ministri e consiglieri[16], il capo dello Stato si reca in elicottero sui luoghi della tragedia, ritrovando l'allora Ministro degli Esteri e potentino Emilio Colombo. Di ritorno dall'Irpinia, in un discorso in tv rivolto agli italiani, denuncia con forza il ritardo e le inadempienze dei soccorsi che arriveranno in tutte le zone colpite solo dopo cinque giorni[17]. Le dure parole del presidente della Repubblica causano l'immediata rimozione del prefetto di Avellino Attilio Lobefalo, e le dimissioni dell'allora Ministro dell'Interno Virginio Rognoni[18].

22 novembre, 2009

WI FI GRATUITO NEL PARCO DI TORRACCIA


WI FI GRATUITO NEL PARCO DI TORRACCIA

DA VENERDI’ 13 NOVEMBRE 2009 E’ ATTIVO NEL PARCO DI VIA ALDO SANDULLI 100 UN SERVIZIO GRATUITO WI FI.

E’ POSSIBILE COLLEGARSI A QUESTO SERVIZIO CON QUALSIASI DISPOSITIVI WI FI.
E' A DISPOSIZIONE DI OGNI SINGOLO UTENTE UN'ORA AL GIORNO DI COLLEGAMENTO.
Questo un servizio attivato a cura del Municipio Roma V.
Sono in itinere altri collegamenti, con le stesse caratteristiche, in altri quartiere del Municipio Roma V. Questa è soltanto la prima attivazione.
Il Consigliere P.D. del Municipio Roma V. Roberto Chiappini

PROMEMORIA 22 novembre 1963 - A Dallas, il Presidente statunitense John F. Kennedy viene assassinato.


A Dallas, il Presidente statunitense John F. Kennedy viene assassinato, il Governatore del Texas, John B. Connally viene ferito gravemente, e il Vice Presidente Lyndon B. Johnson giura come 36° Presidente degli Stati Uniti.
John Fitzgerald Kennedy, comunemente chiamato John Kennedy o Jack Kennedy o solo JFK, (Brookline, 29 maggio 1917 – Dallas, 22 novembre 1963), è stato un politico statunitense, 35º Presidente degli Stati Uniti.
Candidato del Partito Democratico, vinse le elezioni presidenziali del 1960 e succedette al Presidente degli Stati Uniti Dwight D. Eisenhower. Assunse la carica il 20 gennaio 1961 e la mantenne fino al suo assassinio. Gli subentrò il vicepresidente Lyndon B. Johnson.
Kennedy, di origine irlandese, è stato il primo Presidente degli Stati Uniti di religione cattolica. Fu anche il primo presidente statunitense ad essere nato nel XX secolo ed il più giovane a morire ricoprendo la carica.
La sua breve presidenza, in epoca di guerra fredda, fu segnata da alcuni eventi molto rilevanti: lo sbarco nella Baia dei Porci, la Crisi dei missili di Cuba, la costruzione del Muro di Berlino, la conquista dello spazio, gli antefatti della Guerra del Vietnam e l'affermarsi del movimento per i diritti civili degli afroamericani.
Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 a Dallas, in Texas. Lee Harvey Oswald fu accusato dell'omicidio e fu a sua volta ucciso, due giorni dopo, da Jack Ruby, prima che potesse essere processato. La Commissione Warren concluse che Oswald aveva agito da solo; tuttavia, nel 1979, la United States House Select Committee on Assassinations dichiarò che l'atto di Oswald era stato probabilmente frutto di una cospirazione. L'intera questione (se Oswald avesse o meno agito da solo) rimane dibattuta, con l'esistenza di numerose teorie cospirazioniste. L'assassinio di Kennedy fu un evento focale nella storia degli Stati Uniti per l'impatto che ebbe sulla nazione e sulla politica del paese. Ad oggi, la figura di Kennedy continua a ricevere stima e apprezzamento.

L'assassinio e gli sviluppi successivi
Il presidente Kennedy fu assassinato a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963 alle 12:31, ora locale, mentre era in visita ufficiale alla città. Fu un evento straordinario e devastante per la vita di molti americani. «Dov'eri quando hanno sparato a Kennedy?» fu una domanda posta di frequente negli anni successivi e continuò a risuonare per decenni dopo il fatto.
Lee Harvey Oswald, venne arrestato alle 13:50, quindi alle 19:00 accusato di aver ucciso un poliziotto di Dallas ed alle 23:30 di aver assassinato il presidente nel quadro di una "cospirazione conservatrice". Oswald venne a sua volta ucciso dopo appena due giorni, il 24 novembre, prima di venire portato in tribunale - dunque senza che ci fosse stato il tempo di intentare a suo carico alcun processo, all'interno del seminterrato della stazione di polizia di Dallas da Jack Ruby, il proprietario di un night club di Dallas noto alle autorità per i suoi legami con la mafia. Ruby giustificò il suo gesto sostenendo di essere un grande patriota e di essere rimasto turbato dalla morte di JFK. Cinque giorni dopo la morte di Oswald, il presidente Lyndon B. Johnson creò la Commissione Warren, presieduta dal giudice Earl Warren, per indagare sull'omicidio.
Nel 1993, il libro Case Closed: Lee Harvey Oswald and the Assassination of JFK del giornalista investigativo Gerald Posner, analizzò le prove su cui si basano le principali teorie cospirative, concludendo che nulla di quanto si sa fino ad ora dimostra l'esistenza di un complotto.
Il libro è stato molto criticato per avere omesso o addirittura interpretato soggettivamente fatti ed elementi tesi ad escludere il complotto.
Nel novembre del 2002 venne tolto il segreto alle cartelle cliniche di Kennedy, rivelando che i suoi problemi fisici erano più seri di quanto si pensasse in precedenza. Oltre a soffrire un dolore costante per la frattura di alcune vertebre, soffriva di disturbi digestivi del Morbo di Addison. Kennedy veniva sottoposto ad iniezioni di Procaina prima di ogni evento pubblico per poter apparire in salute. La spina dorsale di Kennedy era affetta da un'osteoporosi aggravata dalle iniezioni di corticosteroidi; questo lo costringeva ad usare un busto per alleviare il peso del corpo sulle vertebre inferiori. È stato ipotizzato che lo indossasse anche il giorno in cui venne ucciso - dopo essere stato colpito una prima volta il suo corpo sarebbe dovuto scivolare in una posizione in cui l'automobile gli avrebbe offerto una maggiore protezione, ma il busto mantenne il suo corpo in posizione eretta dando all'assassino il tempo di sparare il colpo fatale alla testa.

Secondo un approfondimento giornalistico ANSA del 2007, sarebbero nuovamente emersi dubbi sul fatto che l'arma, un fucile della Règia fabbrica d'Armi di Terni Carcano modello 91/38 (numero di serie C2766), possa aver esploso tre colpi in soli sette secondi, in quanto un tiratore ha impiegato 19 secondi nella medesima operazione.
In ogni caso, la ridda di teorie complottiste non ha mai fornito una sola ricostruzione plausibile e dettagliata degli eventi, mentre la colpevolezza di Lee Harwey Oswald, almeno stando alla quantità di prove e indizi raccolte all'epoca, sembra provata.

21 novembre, 2009

INSIEME E' LA SCELTA MIGLIORE - OGGI CI INCONTRIAMO A TORRACCIA


INSIEME E' LA SCELTA MIGLIORE
Invito al processo partecipativo sul Bilancio del Municipio Roma V

Il Municipio Roma V sperimenta per il secondo anno un percorso di partecipazione sul proprio Bilancio, invitando i cittadini a esprimersi sulle priorità d’intervento in merito al verde pubblico locale, alle piste ciclo-pedonali, alla raccolta differenziata dei rifiuti. L’iniziativa, dal titolo “Un Bilancio al verde”, è finanziata dalla Regione Lazio - Assessorato al Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione.

Si può portare il proprio contributo partecipativo ai tavoli di consultazione territoriali, che si terranno con il seguente calendario:
Giovedì 12 Novembre
ore 17.00 - 20.00

Tavolo di consultazione con i cittadini di: Tiburtino III, Colli Aniene, Ponte Mammolo, Rebibbia, Casal de’ Pazzi
Centro di Cultura Ecologica - Parco di Aguzzano
Via Fermo Corni s.n.c.
Giovedì 19 Novembre
ore 17.00 – 20.00

Tavolo di consultazione con i cittadini di: Casalbertone, Tiburtina-Portonaccio, Casalbruciato, Pietralata, Durantini
IV Centro Territoriale Permanente “Di Liegro”
Via Cipriano Facchinetti, 42
Sabato 21 Novembre
ore 16.00 – 19.00

Tavolo di consultazione con i cittadini di: San Basilio, Casali di Torraccia, Casal Monastero, Casale Caletto, Settecamini, Case Rosse
Associazione Culturale Torraccia
Via Aldo Sandulli, 100
Agli incontri saranno presenti Ivano Caradonna (Presidente del Municipio V), Antonio Medici (Assessore alla partecipazione), Micaela Campana (Assessore all’ambiente). Nel corso degli stessi verrà presentato anche il progetto “Vivere l’Aniene”, che prevede la costituzione di un Forum municipale dell’Agenda 21, aperto alla partecipazione di singoli, enti e comitati interessati a condividere strumenti di analisi e programmazione delle politiche pubbliche locali per uno sviluppo sostenibile e durevole.

Al percorso partecipativo si può aderire anche utilizzando il sito http://www.prendiparte.org dove è possibile scaricare tutto il materiale informativo e il questionario utile ad esprimere le proprie preferenze.

L’iniziativa si concluderà Giovedì 26 Novembre, dalle 17.00 alle 20.00, presso il Centro di Cultura Ecologica - Parco di Aguzzano (Via Fermo Corni s.n.c.), con un’assemblea pubblica in cui saranno rese note le priorità di intervento emerse dalla consultazione dei cittadini e verrà dato avvio al Forum municipale dell’Agenda 21.

PROMEMORIA 21 novembre 164 a.C. - Giuda Maccabeo restaura il Tempio di Gerusalemme. Questo evento viene celebrato nella festività ebraica dell'Hanukka


Giuda Maccabeo restaura il Tempio di Gerusalemme. Questo evento viene celebrato nella festività ebraica dell'Hanukkah.
Come Residenza nel Mondo Inferiore della Presenza divina il Tempio di Gerusalemme fu, secondo la Torah, realizzato per ospitare l'Arca dell'Alleanza ed era considerato dalla religione ebraica l'edificio sacro più importante.
Il Tempio fu distrutto e ricostruito due volte.

Etimologia
La parola ebraica per indicare questa costruzione è Beit HaMikdash ovvero la Casa della Santificazione, tuttavia essa è indicata nella Bibbia ebraica anche con altri nomi quali Beit A-donai, ovvero Casa di Dio o semplicemente Beiti ovvero la Mia casa (di Dio). Il primo Tempio di Gerusalemme, secondo la Bibbia, venne edificato da Re Salomone secondo il volere di Re David, il quale ne aveva avuto indicazione da Dio stesso. Nonostante il desiderio del sovrano di vedere la fine della sua costruzione, fu appunto suo figlio e suo successore al trono del Regno d'Israele a vederlo ultimato.

Chanukkà
hanukkà o Hanukkah (in ebraico חנכה, ḥănukkāh) è una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci. In ebraico la parola chanukkah significa "dedica" ed infatti la festa commemora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo la regalata libertà, loro data dai Greci. Al regno dei quali apparteneva Eretz Israel nel II secolo a.C. Il dominatore greco riteneva di far scomparire la specificità giudaica proibendo la pratica della Legge, ma una rivolta armata guidata da Mattatia, un anziano sacerdote della famiglia degli Asmonei, di Modin, cittadina a nord-ovest di Gerusalemme, permise - secondo Zc 4,6 - la vittoria dello spirito sulla forza brutale che minaccia Israele nella sua vita religiosa e spirituale. La festività dura 8 giorni e la prima sera, chiamata Erev Chanukah, inizia al tramonto del 24 del mese di Kislev. Secondo il procedere del calendario ebraico, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di Kislev. È l'unica festività religiosa ebraica che si svolge a cavallo di due mesi, inizia a Kislev e finisce in Tevet. In particolare se Kislev dura 29 giorni finisce il 3 Tevet, mentre quando Kislev ha 30 giorni finisce il 2 Tevet. È, assieme a Purim, la seconda delle feste stabilite per decreto rabbinico, ovvero delle feste stabilite dopo il dono della Torah.

20 novembre, 2009

La Regione stanzia oltre 24 milioni per persone disabili


La Regione stanzia oltre 24 milioni per persone disabili

Per favorire l'integrazione sociosanitaria nell'assistenza alle persone con disabilità la giunta regionale del Lazio ha approvato ieri una delibera, su proposta dell'assessore Di Liegro e del Vicepresidente Montino, che stanzia 22,7 milioni di euro.
Del finanziamento complessivo 19,2 milioni di euro sono destinati al trasporto dei disabili da e per i centri di riabilitazione, i centri dialisi e i centri diurni e 3,5 milioni di euro per i soggiorni estivi riservati alle persone con disabilità. Mentre un'altra delibera dell'assessorato alle politiche sociali e delle sicurezze finanzia con 1,5 milioni di euro l'integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole di II grado.

"È un passo fondamentale per l'integrazione dei servizi sociali e di quelli sanitari nella nostra regione", dice Luigina Di Liegro, assessore alle Politiche Sociali e delle Sicurezze della Regione Lazio. "Per la prima volta, infatti, vengono distinte - in un intervento - le spese che riguardano il sociale da quelle che riguardano la sanità. In questo modo, siamo certi che un servizio cruciale per le persone disabili e le loro famiglie - quello del trasporto verso centri che hanno un forte impatto su chi vive questa condizione - sarà effettivamente garantito. E così anche l'opportunità di godere di momenti di svago nel periodo estivo, potendo continuare a contare sul servizio di riabilitazione."

"La Regione Lazio mantiene l'impegno preso lo scorso maggio con le associazioni di categoria dei centri di riabilitazione ex art.26 di compensare il taglio dei fondi operato con il decreto commissariale n.51/08 - afferma Esterino Montino, vicepresidente della Giunta della Regione Lazio - Infatti, il provvedimento approvato dalla Giunta regionale rende operativo lo stanziamento di 15 milioni di euro individuato ai primi di agosto con l'assestamento di bilancio che integra i fondi pari a 4,2 milioni a disposizione dell'assessorato alle Politiche sociali destinati alle attività non strettamente sanitarie dei centri di riabilitazione ex art. 26. La somma complessiva, 19,2 milioni di euro servirà a garantire così i necessari livelli di assistenza alle persone disabili coinvolte nei progetti di riabilitazione. Un atto doveroso nei confronti di tanti pazienti e famiglie, che risponde alle urgenti e non più procrastinabili necessità economiche di tali strutture, accreditate per la riabilitazione delle persone disabili, evidenziate nei mesi scorsi dalle associazioni di categoria Aris, Foai, Codacons, Rete Sociale e da tutti i centri ex art.26".

Nella stessa seduta di Giunta, è stata approvata un'altra importante delibera, sempre in favore delle persone disabili. La Regione, con questo provvedimento, ha stanziato un finanziamento integrativo, pari a un milione e mezzo di euro, da assegnare alle Province per interventi di assistenza e integrazione scolastica degli alunni con disabilità nelle scuole secondarie di 2° grado. Questa cifra si aggiunge ai quasi 4,5 milioni di euro già erogati per la stessa finalità.
"Le esigenze delle persone disabili sono una priorità per il mio assessorato", afferma Di Liegro. "A esse stiamo rispondendo con atti concreti, soprattutto quando sono in gioco diritti fondamentali, come nel caso della salute e dell'istruzione. E il mio impegno non finisce qui. Stanzieremo quasi 6 milioni di euro per l'integrazione scolastica degli alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado."

Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Le iniziative della Provincia di Roma


Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Le iniziative della Provincia di Roma

La “Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti” , dal 21 al 29 novembre 2009, nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le Istituzioni, gli stakeholder e tutti i consumatori circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea. Gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE) queste politiche elaborando strategie nazionali di prevenzione e riduzione.

Lo scopo è di promuovere maggiore consapevolezza sulle eccessive quantità di rifiuti prodotti e sulla necessità di ridurli drasticamente. Alla settimana possono partecipare tutti: organizzazioni, amministrazioni pubbliche, aziende private ma anche singoli cittadini. Basta impegnarsi nel prevenire e ridurre i rifiuti prodotti con azioni concrete.

Per conoscere nel dettaglio le iniziative in calendario: www.ewwr.eu e www.menorifiuti.org .

La Provincia di Roma ha da tempo adottato una strategia di gestione sostenibile dei rifiuti con un impegno finanziario considerevole per sostenere i Comuni della provincia nell'estensione del porta a porta e nella realizzazione di impianti dedicati alla raccolta differenziata. Insieme a questa scelta, sempre maggior ruolo ha acquisito la riduzione della produzione dei rifiuti: dalla distribuzione degli shopper riutilizzabili alla diffusione del compostaggio domestico, molte sono le azioni già realizzate.

La Giunta Zingaretti in questo senso ha realizzato:

• Protocollo di intesa con Federambiente finalizzato alla promozione di azioni per la prevenzione e riduzione dei rifiuti;
• Adozione delle Linee Guida per la realizzazione di eventi e seminari a basso impatto ambientale, nell’ambito del Piano di azione GPP;
• Inserimento, in calce a tutti i messaggi di posta elettronica, di una dicitura che invita a ridurre la stampa di documenti e allegati;
• Direttiva interna che, sulla base del Piano GPP, adotta procedure per l’efficienza dell’uso di stampanti, fotocopiatrici e altre apparecchiature per la riduzione del consumo di carta, toner;
• Protocollo di intesa con l’Associazione delle cooperative tra consumatori del distretto tirrenico (Unicoop Tirreno) per avviare iniziative rivolte alla riduzione e prevenzione rifiuti;
• Distribuzione di 85.000 shoppers riutilizzabili nei punti vendita Unicoop Tirreno;
• Protocollo di intesa con le associazioni di scout, AGESCI e CNGEI, per la prevenzione e riduzione dei rifiuti;
• Realizzazione di un manuale d’uso sulla pratica del compostaggio domestico;

Con l'adesione alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti la Provincia di Roma ha voluto rimarcare la propria strategia con ulteriori impegni che si realizzeranno durante la settimana e che saranno presentati in un evento che si terrà il 25 novembre prossimo:

1) In primo luogo proprio per la funzione di coordinamento che la Provincia ha, l'Assessore alle Politiche del Territorio e Tutela ambientale Michele Civita ha invitato i Sindaci dei 121 Comuni della Provincia di Roma ad aderire alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti trasmettendo in via informatica le schede e il pacchetto informativo per la sottoscrizione degli impegni.

2) L'Osservatorio Provinciale sui Rifiuti ha predisposto un decalogo di buone pratiche per la riduzione della produzione dei rifiuti, con azioni da compiere a casa e sul posto di lavoro, inviato dal Presidente Zingaretti in via informatica a tutti i dipendenti della Provincia di Roma.

3) Realizzazione e distribuzione dell’adesivo, prodotto nell’ambito del progetto europeo, “No pubblicità”;

4) Diffusione, per via telematica, a tutti i gruppi Scout AGESCI e CNGEI della Regione Lazio, del Decalogo sulla riduzione dei rifiuti e invito a realizzare azioni sul territorio;

5) Distribuzione del Decalogo, in accordo con Unicoop Tirreno nei 13 punti vendita della provincia di Roma;

6) Diffusione, per via telematica, del Ricettario degli avanzi, prodotto da Enìa e gentilmente concesso per la riproduzione;

7) Partecipazione dell’Assessore alle politiche del territorio e tutela ambientale, Michele Civita, al convegno “Costruire il programma nazionale di prevenzione”, Roma 25 novembre;

8) Durante l'evento del 25 novembre sarà presentata la conclusione del bando per l’acquisto di oltre 11.000 compostiere domestiche realizzato dal Servizio Rifiuti del IV Dipartimento, da cedere ai Comuni della Provincia e saranno consegnate le prime copie di un manuale d’uso sulla pratica del compostaggio domestico che sarà scaricabile dal sito della Provincia.

9) Grazie al coinvolgimento dei Laboratori di Educazione Ambientale della Provincia di Roma si stanno aprendo 6 sportelli territoriali che, sperimentalmente nei comuni di Ciampino, Genazzano, Ladispoli, Montelibretti, Nettuno e Vicovaro, saranno attivi per informare i cittadini sulle buone pratiche per la gestione dei rifiuti e ricevere segnalazioni su proposte e disservizi della raccolta differenziata. Naturalmente le iniziative per la riduzione della produzione dei rifiuti, in particolare grazie ad un forte rapporto costruito negli anni con il territorio, rappresenteranno le priorità dello sportello.
(info: http://www.provincia.roma.it/news/sportello-informativo-sulla-raccolta-differenziata-0)

Domenica 22 Novembre, dalle ore 15,30, presso la Parrocchia di San Enrico, Via Ratto delle Sabine, 7.


Domenica 22 Novembre, dalle ore 15,30, presso la Parrocchia di San Enrico, Via Ratto delle Sabine, 7.

Un progetto di Monica Codena e Andrea Casta, consulenza Dott.ssa Lara Cesari.

Genitori e figli, nonni e nipoti, hanno l’occasione di trascorrere alcune ore finalmente “insieme”, fruendo di spazi pubblici per ritrovarsi, parlare e giocare.
Il progetto si propone di sviluppare sul territorio forme innovative di aggregazione per le famiglie e con le famiglie, promuovendo occasioni di confronto ed ascolto per creare condizioni e spunti che portino al dialogo, alla condivisione, all’interazione e al divertimento insieme.

Genitori, figli e gli altri membri della famiglia, durante il gioco, imparano a conoscersi meglio e fortificano a loro relazione affettiva, per questo, l’attività proposta, ha l’intento di coinvolgere tutti i componenti del nucleo famigliare, di
stimolare la socializzazione attraverso il dialogo e il lavoro comune.
Altra finalità non meno importante è quella di praticare con mezzi semplici e autentici i giochi di strada per riappropriarsi in maniera creativa e aggregante degli spazi pubblici cittadini: i cortili delle case, le parrocchie e le strutture pubbliche.

L’EVENTO
L’evento prevede l’allestimento di un bus - il FAMILY BUS che porta con sé una grande casa all’aria aperta.
Sono previste 20 date nei mesi di novembre 2009 e da febbraio 2010 nei diversi quartieri del comune di Roma, con particolare attenzione alle periferie: i luoghi preferenziali
saranno circoli, oratori e parrocchie.

I PROTAGONISTI
Per raggiungere le finalità del progetto si è formata una squadra composta da intrattenitori, animatori, psicologi, video maker, artisti della materia, educatori.
Il vicino di casa: è Andrea Casta, l’amico di famiglia.
Tiene la cronaca del quartiere ed aspira a farsi una famiglia. Nel suo monolocale gli tengono compagnia diversi oggetti “inseparabili”, che si animano e lo accompagnano nel racconto.
La zia Giocosa: è Emanuela, che con le sue coinvolgenti proposte di gioco, anima la vita del giardino tra genitori e figli, nonni e nipoti. La zia Giocosa ha 3/4 cugine assistenti, Gioconda, Giochina e Giochetta e Giò.
I custodi di famiglia: i due psicologi.
I ragazzi golosi: i collaboratori Acli
Gli Spioni: lavorano nello spazio chiuso dedicato al video box.
Ana “Tuttofare”: carta e cartone riciclati diventano elementi d’arredo e strutture curiose.
Fabrizia “Pennella”: argilla, modellazione e pittura, è Fabrizia, che nella sala hobby prepara murales, colora qualsiasi cosa, ha pennelli e tempera per tutti.

GLI SPAZI
I protagonisti si muovono tra le stanze della casa, rappresentate da un percorso di gazebi che diventano spazi di gioco e di intrattenimento.
Il Monolocale: è il palco, posizionato davanti al bus, dove Andrea, il vicino di casa, si affaccia e interagisce con gli altri spazi.
Il Giardino: è la zona centrale, prato finto e moquette adibita ad area giochi.
Il Salone: è il primo gazebo entrando a sinistra, uno spazio chiuso; i due psicologi sono gli amici/custodi di famiglia che attendono “gli abitanti della casa” per una chiacchierata
davanti al camino.
La sala da pranzo: è il secondo gazebo, aperto e dotato di tavoli di servizio, adibito a punto ristoro.
Lo sgabuzzino: è lo spazio chiuso dedicato al video box
La cucina: è il primo gazebo dedicato al laboratorio manuale, “arte e materia”.
La sala hobby: è il secondo gazebo dedicato al laboratorio di pittura, “colori e immaginazione”.
Il Family Bus:è il fondo scena, l’area tecnica, il mezzo di trasporto della casa.

FAMILYBUS E FIGLI: COSA RESTA
“FamilyBus” non ripartirà senza lasciar traccia: durante l’happening saranno distribuiti questionari sulle tematiche famigliari, per raccogliere al termine della manifestazione alcuni significativi dati statistici sul nucleo famigliare e sui problemi del quartiere: un feedback importante.
Il VIDEO BOX raccoglierà i commenti e le dichiarazioni delle famiglie ospiti.
Tutti i contenuti saranno pubblicati nel sito internet www.familybus.it che permetterà una continua iterazione con i visitatori del Family Bus.


Infotel: 0645494907
Infoweb: info@familybus.it

Bilancio partecipato: oltre 57mila preferenze espresse dai cittadini. Premiati i temi di ambiente e mobilità


Bilancio partecipato: oltre 57mila preferenze espresse dai cittadini. Premiati i temi di ambiente e mobilità

Energie rinnovabili, raccolta differenziata e trasporto pubblico: sono queste le voci di spesa che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze tra i cittadini del Lazio che hanno partecipato alle votazioni organizzate dalla Regione nell'ambito del "Bilancio partecipato 2010". La consultazione ha visto il coinvolgimento di 12.580 cittadini che hanno espresso 57.010 preferenze.

La voce di spesa che è stata giudicata più importante dalle persone che si sono espresse è quella delle energie rinnovabili (5.122 preferenze) seguita dalla raccolta differenziata dei rifiuti (4.302) e, in terza posizione, il trasporto pubblico (4.053). Al quarto e al quinto posto sono stati individuati la sicurezza degli edifici scolastici (4.047) e il diritto allo studio e alla formazione (3.899).
In molti hanno dimostrato poi sensibilità per i temi del welfare che, con le voci del reddito minimo garantito e politiche sociali per le persone e famiglie, ha raccolto molte preferenze, così come non è mancata l'attenzione verso il "sostegno all'inserimento degli immigrati nella società".
Soddisfatto l'assessore al Bilancio Luigi Nieri - ideatore del bilancio partecipato - anche per l'alta percentuale di giovani che ha espresso la sua opinione sulle priorità che gli amministratori devono avere nel destinare risorse. "Un segnale - ha detto commentando il fatto che il 14,88% delle indicazioni è venuta da giovani tra i 16 e i 18 anni - che se si abbassa l'età del voto i giovani sono pronti a poter decidere della loro vita". Ma non solo.
Quest'anno un aiuto importante è venuto dal voto elettronico (e-poll) espresso tramite 293 postazioni informatiche (totem) grazie alle quali hanno espresso le loro preferenze 10.236 persone residenti in 67 tra Comuni e Municipi di Roma. Altre 2.340 persone hanno scelto il sito web per esprimere le proprie preferenze.
Secondo l'assessore Nieri "con l'adesione dimostrata quest'anno al bilancio partecipato si dimostra che i cittadini sono più avanti della politica"; per questo "è importante proseguire su una strada che già oggi mette il Lazio al primo posto delle realtà in grado di coinvolgere i cittadini nelle scelte". Ma se il voto elettronico serve, "è stato fondamentale aver fatto incontri pubblici nei territori. Questo - ha ammesso - ci ha permesso anche di capire cosa c'è veramente dietro alla domanda dei cittadini che vivono in realtà lontane da Roma e di cui spesso non si capiscono le ragioni".

PROMEMORIA 20 novembre 1989 Le Nazioni Unite approvano la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia


L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, che entrerà in vigore il 2 settembre 1990.
La Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia è una convenzione delle Nazioni Unite approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 a New York.
Questa convenzione è stata ratificata da tutti i paesi del mondo con l'eccezione di Somalia e Stati Uniti. Suddivisa in tre parti, la Convenzione è formata da un Preambolo e da cinquantaquattro articoli.
Di particolare interesse, come sempre nei trattati, è il Preambolo dove si afferma che l’infanzia ha diritto ad un aiuto e ad una assistenza particolari, e dove si sottolinea che la famiglia, essendo unità fondamentale della società ed ambiente naturale per la crescita del minore, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita. Nell’intento di ottenere il più largo assenso possibile tra i popoli di cultura, religioni, tradizioni assai diverse, la Convenzione esprime un vasto consenso su quali siano gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia.
Il risultato è un trattato che può davvero aspirare ad essere "universale”. La Convenzione non solo codifica ma sviluppa in maniera significativa le norme internazionali applicabili ai bambini. La Convenzione, è strumento di promozione e di protezione dei diritti dell'infanzia, ed entra a far del corpus di diritto internazionale il 2 settembre 1990, nove mesi dopo essere stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Con la Convenzione del 1989 il bambino diventa protagonista, soggetto di diritti al pari dell’adulto. La Convenzione introduce l'idea del bambino come soggetto di diritti invece che come mero oggetto di tutela e protezione e affianca a diritti universalmente riconosciuti sanzionati (quali il diritto al nome, alla sopravvivenza, alla salute, all’istruzione), una serie di diritti di nuova generazione (come il diritto all'identità del bambino, il rispetto della sua privacy, della sua dignità e della libertà d’espressione).
Il bambino non è più minus habens, protetto per la sua immaturità, ma uomo in fieri, portatore di diritti umani fondamentali, sia pure con gli adattamenti consigliati dalla sua condizione che è legata ad una situazione oggettiva che impone speciali e particolari attenzioni.
La Convenzione rappresenta uno strumento molto forte per tutti i fanciulli del mondo, sancendo che i bambini sono soggetti di diritto e non soltanto oggetti di preoccupazione o beneficiari di servizi.