04 febbraio, 2009
PROMEMORIA 4 febbraio 1945 Inizia la Conferenza di Yalta, cui partecipano i capi alleati Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill, e Josif Stalin.
Inizia la Conferenza di Yalta, cui partecipano i capi alleati Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill, e Josif Stalin.
La Conferenza di Jalta è il nome di un vertice tenutosi durante la Seconda Guerra Mondiale nel quale i leader di tre paesi presero alcune decisioni importanti su come proseguire il conflitto, sull'assetto futuro della Polonia e sulla nuova Società delle Nazioni.
I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, capi dei governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Unione Sovietica. Non venne invitato il leader francese Charles de Gaulle.
L'incontro si tenne in Crimea, nella vecchia residenza estiva di Nicola II a Jalta, fra il 4 e l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nel conflitto mondiale. Esso fu il secondo ed il più importante di una serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate, iniziati con la Conferenza di Casablanca (14-24 gennaio 1943) e conclusisi con la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945).
Nel dettaglio, gli accordi ufficialmente raggiunti a Jalta includono:
*una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera e che invitava allo svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori liberati dal giogo nazista.
la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco) in cui discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le Nazioni Unite (ONU); in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del Consiglio di Sicurezza.
*lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti come "prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che USA, URSS, Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione) doveva essere provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania fra Est ed Ovest che finì solo nel 1989
*furono fissate delle riparazioni dovute dalla Germania, nella misura di 22 miliardi di dollari.
in Polonia si sarebbe dovuto insediare un "governo democratico provvisorio" che avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più breve tempo possibile.
riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Subasic (capo del governo monarchico in esilio) che prevedeva la fusione fra il governo comunista e quello in esilio.
i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla sconfitta della Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale dell'isola di Sakhalin, le isole Kurili e avrebbero visti riconosciuti i loro "interessi" nei porti cinesi di Port Arthur e Dalian.
tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS, indipendentemente dalla loro volontà.
Inoltre in Romania e Bulgaria furono installate delle commissioni alleate per governare tali Paesi, appena sconfitti. A Jalta il Regno Unito e gli USA denunciarono l'insorgervi di regimi comunisti; Stalin però negò e Churchill e Roosevelt non poterono fare altro che prenderne atto. Nella relazione finale viene inserito l'impegno a garantire che tutti i popoli scelgano i propri governanti, impegno palesemente disatteso nei decenni successivi.
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