04 settembre, 2010

PROMEMORIA 4 settembre 1904 - A Buggerru i carabinieri sparano sulla folla di minatori, in sciopero per ottenere un aumento salariale, sette morti.


A Buggerru i carabinieri sparano sulla folla di minatori, in sciopero per ottenere un aumento salariale, provocando sette morti e decine di feriti.
Il 4 Settembre 1904 i minatori di Buggerru (Cagliari) decidono di scioperare per protestare contro la decisione della proprietà della miniera di ridurre da due a un’ora la pausa mensa anticipando di un mese l’orario invernale. Una vertenza sindacale che vede una durissima risposta da parte dello Stato che invia i Carabinieri a reprimere nel sangue quella lotta.
Giolitti al governo non riesce ad impedire che le lotte operaie e contadine vengano represse nel sangue e mentre nel nord, dopo le cannonate di Bava Beccarsi a Milano nel 1898, l’Esercito e i Carabinieri riducono gli interventi armati, nel sud reprimono in modo brutale le lotte di ceti e classi ritenute sovversive.
Pochi giorni dopo Buggerru anche a Castelluzzo, in Sicilia, i carabinieri reprimono nel sangue una assemblea della cooperativa contadina.
Dopo Monza anche a Milano la Camera del Lavoro organizza una manifestazione all’Arena e dichiara, sulla base di un precedente accordo con le altre Camere del Lavoro, il primo Sciopero Generale.
Sarà la prima esperienza che mobiliterà per alcuni giorni una coraggiosa e diffusa iniziativa sindacale, difficile da gestire e con problemi di rapporti con il PSI e il Governo.
Lo scioglimento anticipato delle Camere da parte di Giolitti chiuderà questa esperienza riducendo gli spazi riformistici.

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