08 marzo, 2008

PROMEMORIA 8 Marzo 1911 - Viene celebrata per la prima volta la Giornata Internazionale della Donna


La Giornata Interazionale della Donna, comunemente però definita Festa della Donna è un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne ed è una festività internazionale celebrata in diversi paesi del mondo occidentale l'8 marzo. L'usanza di regalare mimose in occasione della festa non è invece diffusa ovunque. L'8 marzo era originariamente una giornata di lotta, specialmente nell'ambito delle associazioni femministe: il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli. Tuttavia nel corso degli anni il vero significato di questa ricorrenza è andato un po' sfumando, lasciando il posto ad una ricorrenza caratterizzata anche - se non soprattutto - da connotati di carattere commerciale e politico.

Preceduta da una marcia di 15.000 donne nel 1908 per il miglioramento delle condizioni di lavoro e l'ottenimento del diritto al voto, la prima festa della donna si è svolta il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti d'America.

La sua istituzione internazionale risale al 1910 nel corso della Seconda Internazionale, svoltasi a Copenaghen nella Folkets Hus (Casa del Popolo) chiamata poi "Ungdomshuset". Qui più di 100 donne rappresentanti di 17 paesi scelsero di istituire una festa per onorare la lotta femminile per l'ottenimento dell'uguaglianza sociale.

Dal 1912 la festa vuole ricordare anche un grave incendio avvenuto nel 1911 a New York, nella Triangle Shirtwaist Company dove morirono 140 donne in prevalenza italiane ed ebree.

Nel febbraio del 1913 anche le donne russe parteciparono alla loro prima festa con l'intento di dichiarare la loro posizione contro la guerra, ma si ritrovarono a manifestare il 23 febbraio 1917 (l'8 marzo del calendario giuliano) per la morte di circa 2 milioni di soldati russi morti in guerra. Le proteste continuarono per vari giorni fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne. Da quell'anno la festa viene celebrata in una data fissa, mentre precedentemente era festeggiata l'ultima domenica di febbraio.

La data dell'8 Marzo per festeggiare la festa della donna fu decisa nel 1921 dalla Seconda conferenza delle donne comuniste convocata a Mosca dalla Terza Internazionale.

In Italia, nel secondo dopoguerra, la giornata internazionale della donna fu ripresa e rilanciata dall'UDI (Unione Donne Italiane) associando nel contempo alla data dell'8 marzo l'ormai tradizionale fiore della mimosa.

In Italia è molto diffusa una storia che fa risalire l'origine della festa ad un grave incidente avvenuto negli Stati uniti, l'incendio dell'industria tessile Cotton. Questa storia è un falso storico accertato che fu elaborato dalla stampa comunista ai tempi della guerra fredda ma in Italia recentemente è stata riportata come la vera origine della festa della donna dai telegiornali creando così una "leggenda".

Secondo questa storia nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita. Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo.

Effettivamente non esiste alcun tipo di prova e documento che affermi l'esistenza di un fatto storico che confermi l'episodio delle oltre 129 donne bruciate vive in un incendio di una fabbrica dal proprietario perché le donne erano scese in sciopero.

Questa storia prende spunto da un reale fatto di cronaca, un incendio avvenuto nel 1911 (quindi dopo, e non prima della tradizionale data di nascita della festa, il 1910), a New York, nella Triangle Shirtwaist Company. Le lavoratrici non erano in sciopero, ma erano state protagoniste di una importante mobilitazione, durata quattro mesi, nel 1909. L'incendio, per quanto le condizioni di sicurezza del luogo di lavoro abbiano contribuito non poco al disastro, non fu doloso. Le vittime furono oltre 140, ma non furono tutte donne, anche se per il tipo di fabbrica erano la maggior parte. I proprietari della fabbrica si chiamavano Max Blanck e Isaac Harris, vennero prosciolti nel processo penale ma persero una causa civile.

La versione comunista fu riportata in Italia nel 1952 da "La lotta", settimanale edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano. L'Unione Donne Italiane distribuì nello stesso anno alle iscritte libretti con un resoconto dell'incendio di New York. Nel 1954 Il Lavoro, settimanale della Cgil aggiunse un fotomontaggio di Mr. Johnson con la bombetta che si fa largo tra la massa di donne tenute dalla polizia.

1 commento:

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