08 aprile, 2008
PROMEMORIA 8 aprile 2003 Guerra d'Iraq: le truppe inglesi occupano Bassora
Guerra d'Iraq: le truppe inglesi occupano Bassora, la più grande città del sud dell'Iraq. A Baghdad, un carro armato Abrahams colpisce l'hotel Palestine, dove alloggiavano dei giornalisti, tre dei quali moriranno.
Bàssora (in arabo بصرة, ovvero Baṣra) è la seconda città per popolazione dell'Iraq.
Sita nell'estremo Sud, a circa 420 Km a Sud di Baghdad, nei pressi della confluenza tra il Tigri e l'Eufrate, il cui corso comune che sbocca dopo una cinquantina di chilometri nell'Oceano Indiano è chiamato Shaṭṭ al-ˁArab (Riva degli Arabi), Bassora ha una lunga e complessa storia.
Storia
Malgrado l'area fosse stata inurbata forse già in età persiana (Vahishtābādh Ardashēr), il primo impianto dell'attuale città si ricollega alla volontà del comandante arabo ˁUtba b. Ghazwān di erigere nel 638 d.C. un campo fortificato (misr) per i suoi eserciti che avevano sconfitto i Persiani sasanidi e i loro alleati lakhmidi.
La trasformazione in città si ebbe all'epoca del primo califfato omayyade, con l'edificazione di un'imponente moschea, di un Palazzo governatoriale cui più tardi si unirono un muro di cinta e un fossato.
La città nel restante VII secolo e nella prima metà dell'VIII secolo non conobbe una crescita significativa fin quando, in età abbaside, con la costruzione da parte del califfo al-Mansūr della capitale di Baghdad, il volume degli scambi che prese a transitare attraverso il Golfo Persico - da e per le contrade del Vicino, Medio ed Estremo Oriente e dell'Africa orientale - si accrebbe in maniera talmente significativa e accelerata da indurre a un maggior impiego degli impianti di Bassora. In base a testimonianze di fonte islamica, la lunghezza dei moli e delle banchine d'attracco del naviglio commerciale superava abbondantemente i 10 chilometri e la popolazione avrebbe raggiunto l'inverificabile cifra di 600 mila unità.
La città fu celebre per la sua notevole attività culturale nel campo della filologia araba, e così pure della teologia islamica, con personalità d'eccezione quali al-Hasan al-Basrī, e i mutaziliti Wāsil b. ˁAtāʾ e ˁAmr b. ˁUbayd. Divenne così uno dei più importanti centri abitati dell'intero mondo islamico ma, nel periodo delle rivolte servili -Zott (820-835) e Zanj (869-883)- e infine a causa dei Carmati nel 923, dovette patire talmente tante distruzioni ed eccidi da ridurne significativamente e per sempre il numero degli abitanti e il volume di redditi prodotti.
Ulteriori danni Bassora patì nel periodo della decadenza califfale abbaside e nel periodo delle invasioni mongole, nonché nel successivo periodo ilkhanide, tanto che a metà del secolo XIV il viaggiatore maghrebino Ibn Battūta la descrisse come un centro in piena rovina materiale e morale, che viveva essenzialmente del microscopico traffico marittimo che ancora la raggiungeva e della produzione abbondante di datteri, tanto che la città antica veniva progressivamente abbandonata per privilegiare l'antico insediamento urbano e commerciale di al-Ubulla, a suo tempo ampiamente devastato dai rivoltosi Zanj.
La situazione non migliorò che di poco sotto i Safavidi di Persia e sotto gli Ottomani che presero la città nel 1534.
Fu solo con l'arrivo della Gran Bretagna, potenza mandataria per l'Iraq per disposizione della Società delle Nazioni dopo la sconfitta del regime ottomano e lo smembramento del suo Impero, che la situazione di Bassora cominciò rapidamente a migliorare. Massimo interesse di Londra era infatti mantenere facili i collegamenti fra la madrepatria e l'Impero indiano attraverso i possedimenti vicino-orientali, specie se essi potevano contare, come era il caso del meridione iracheno, sui campi petroliferi di recente scoperta.
fonte Wikipedia
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