09 luglio, 2008
"Regione e città metropolitana", Marrazzo: confronto con presidenti provincia e sindaco Roma
“In questa fase dobbiamo puntare ad avere Roma con i poteri che può dare la legge ‘Roma Capitale’, come dice il Titolo V”. Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, a margine del convegno ‘Regione e Città Metropolitana: quale futuro?’.
“Bisogna far partire - ha spiegato - un dibattito tra i soggetti, i territori, i cittadini, tra tutti i protagonisti e non può bastare solo la legge per Roma Capitale. Dobbiamo arrivare a definire i poteri speciali per Roma, che non possono non trascinarsi quelli speciali per la regione Lazio. Questo è un problema - ha chiarito - perché, sulle economie dei rifiuti e dell’energia, delle infrastrutture, dei distretti industriali, sulle politiche della sanità e sulle politiche sociali, cosa facciamo uno spezzatino? No, dobbiamo tenere insieme questo territorio”.
“Oggi - ha ricordato Marrazzo - ho visto che Alemanno è partito con il piede giusto, chiamando i presidenti dei municipi. La prima questione è la politica della sussidiarietà, che possiamo fare oggi. In questo momento, Alemanno vuole diffondere i poteri che ha sul territorio e nello stesso tempo noi vogliamo i nostri poteri, che ci vengono dai doveri di sussidiarietà del Titolo V, affidati alle province.
Il dibattito ormai ha avuto un’accelerazione e chiederò di aprire un tavolo qui in regione con i presidenti di provincia, il sindaco di Roma e i sindaci dei capoluoghi di provincia”. “E’ un processo che non deve dividere Roma e Lazio - ha continuato Marrazzo riferendosi alla ‘Città metropolitana’ - anche perché lo smaltimento dei rifiuti di Roma è fuori da Roma, il secondo aeroporto di Viterbo e’ fuori da Roma, i porti sono fuori da Roma, le infrastrutture più importanti per milioni di persone che vanno e vengono sono fuori dal territorio”.
“Sono pronto a mettere a disposizione di Roma e delle altre province - ha chiarito il presidente della regione Lazio - tutte le società e le agenzie della regione che hanno una ricaduta su Roma. Per esempio, ritengo che la regione Lazio debba entrare nelle utilities romane che abbiano però una diffusione sul territorio. Penso a quelle che svolgono attività nel campo dell’energia dei rifiuti, perché poi altrimenti sempre a quel tavolo ci ritroviamo insieme. Non capisco lo spacchettamento, capisco invece una lettura chiara per i cittadini: il Lazio è la regione della Capitale, allora se la Capitale ha poteri speciali anche la regione della capitale non può che avere poteri speciali”.
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