14 ottobre, 2008
PROMEMORIA 14 ottobre 1980 Per le vie di Torino si compie la Marcia dei quarantamil
Per le vie di Torino si compie la Marcia dei quarantamila. Si tratta di quadri, impiegati della Fiat, ma anche di operai e comuni cittadini che, inaspettatamente ed in contrapposizione ai sindacati, manifestano per il ritorno alla normalità della città, scossa dalle proteste per la messa in Cassa integrazione guadagni di ben 24.669 operai. Dal punto di vista sociale essa rappresenta l'emergere della cosiddetta Maggioranza silenziosa, piccolo borghesi affermatisi nella stagione del riflusso che saranno i nuovi protagonisti dell'Italia terziarizzata, a partire dagli anni ottanta.La marcia dei quarantamila è una celebre manifestazione avvenuta a Torino il 14 ottobre 1980[1].
Migliaia di impiegati e quadri della Fiat scesero in piazza per protestare contro le violente forme di picchettaggio che impedivano loro di entrare in fabbrica a lavorare, da ormai 35 giorni. La manifestazione segnò un punto di svolta nelle relazioni sindacali: il sindacato a breve capitolò e chiuse con un accordo favorevole alla Fiat la vertenza, iniziando una progressiva perdita di potere ed influenza per tutti gli anni '80 non solo in Fiat ma nel paese.
Gli avvenimenti
Il 9 maggio 1980 la FIAT, in crisi, propone la cassa integrazione per 78.000 operai per 8 giorni. Il 5 settembre la Fiat annuncia diciotto mesi di cassa integrazione per 24 mila dipendenti, 22 mila dei quali operai. Successivamente, a fronte di trattative sindacali molto difficili, l’11 settembre vengono annunciati 14.469 licenziamenti.
Il consiglio di fabbrica della Fiat proclama immediatamente lo sciopero, tutti i cancelli di Mirafiori vengono bloccati da picchetti operai, che impediscono a chiunque di entrare, anche con forme di violenza.
L'apice della lotta è raggiunto quando Enrico Berlinguer parlando il 26 settembre di fronte ai cancelli sembra promettere un appoggio del PCI anche qualora fosse stata occupata la fabbrica.
Il 27 settembre a fronte della caduta del governo Cossiga, la Fiat sospende i licenziamenti; a fine mese la Fiat pone in cassa integrazione a 0 ore i 24.000 lavoratori in eccesso. Riprende lo sciopero e riprendono i picchetti nella loro forma più violenta.
Il 14 ottobre viene convocata un'assemblea dal "Coordinamento dei capi e quadri FIAT" presso il Teatro Nuovo di Torino, sotto la leadership di Luigi Arisio. Dopo l'assemblea un corteo di migliaia di persone, che si ingrossa sempre di più man mano che procede, percorre silenziosamente le vie cittadine. L'impatto di questa manifestazione è enorme, i media parlano subito di "40.000", anche se molte voci del sindacato e della sinistra tenteranno negli anni successivi di ridimensionare il numero.
Immediatamente i sindacati sono costretti al compromesso. Se la conclusione della vertenza non è totalmente negativa per loro (i licenziamenti sono trasformati in cassa integrazione), tuttavia risulterà chiaro che la loro influenza è destinata a ridursi significativamente per tutti gli anni '80 e a non riprendersi più.
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