01 ottobre, 2008
Tre secoli di melodramma: Teatro dell'Opera, stagione 2009
Tre secoli di melodramma: Teatro dell'Opera, stagione 2009
Va da Gluck a Ligeti, dal '700 al '900, la nuova stagione del Teatro dell'Opera di Roma presentata in Campidoglio. Direttori italiani e partner europei, registi e scenografi di fama mondiale, grandi ritorni – di testi musicali e di artisti – sul palcoscenico del Costanzi, allestimenti originali, il balletto all'insegna della scuola russa e del futurismo. Il cartellone 2009 parte con intenti ambiziosi e di respiro vasto.
18 le opere con 111 recite, 18 i balletti con 101 tra prime e repliche. L'apertura di stagione il 20 gennaio è con "Aida" diretta da Daniel Oren. Verdiana anche la conclusione il 31 dicembre con "Traviata" e Gianluigi Gelmetti sul podio. Tra i due estremi, lungo il corso dell'anno, un'autentica 'summa' dell'opera in musica con qualche titolo raro e assente da tempo dalle scene romane: è il caso di "Iphigénie en Aulide" (1764) di Christoph Willibald Gluck, diretta da Muti. La seconda Ifigenia gluckiana, parte della trilogia con cui il tedesco riformò prima di Mozart l'opera (le altre due sono "Orfeo" e "Iphigénie en Tauride") manca da Roma da cinquant'anni. Va in scena il 13 marzo.
A maggio si torna all'opera popolare italiana con "I pagliacci" di Leoncavallo, diretta da Gelmetti e con la regia di Zeffirelli. Il 18 giugno giro di boa (ma anche d'epoca e genere): prima romana assoluta di "Le grand macabre" di György Ligeti, opera contemporanea tra le più eseguite in Europa, diretta da Zoltán Pesko.
Dopo la pausa estiva, si riprende il 2 ottobre con l'opera chiave del simbolismo: "Pelléas et Mélisande" (1902) di Débussy, assente da 25 anni dalla scena romana. Dirige Gelmetti. La regia del franco-libanese Pierre Audi e le scene dello scultore anglo-indiano Anish Kapoor assecondano con impressionistica sensualità il clima della partitura e l'humus culturale in cui nacque. Un quarto di secolo di assenza da Roma anche per il Wagner giovanile di "Tannhåuser", in scena dal 29 ottobre con Daniel Kawka sul podio, un cast vocale di 'all stars' e la regia del canadese Robert Carsen (tra i più contesi da teatri e festival). Infine, come si diceva, "Traviata" dal 18 al 31 dicembre, direttore Gelmetti e regista Zeffirelli.
Il balletto esordisce il 10 febbraio con "La bella addormentata nel bosco" di Čajkovskij e la coreografia di Paul Chalmer ispirata a quella storica di Marius Petipa. Ad aprile un evento di primissimo piano: "Les ballets russes", rassegna che celebra la leggendaria compagnia di Sergej Djagilev nel centenario della sua formazione. Vanno in scena le musiche e le coreografie che segnarono tutta un'epoca: Stravinskij, Satie, Débussy, Rimskij-Korsakov…
Il 7-8 luglio, come da tradizione, il saggio-spettacolo della Scuola di Danza. Dopo l'estate, a novembre, prima una novità assoluta – "Il papavero rosso" (1927) dell'ucraino Reinhold Moritzevič Glière –, poi "Il lago dei cigni" con Svetlana Zakharova, la numero uno al mondo nel ruolo di Odette-Odile, come protagonista.
E' già molto ma non è tutto: ai due calendari maggiori occorre aggiungere l'opera e il balletto estivi alle Terme di Caracalla (Tosca, Carmen, il "Sogno d'una notte di mezza estate") e – altra novità di quest'anno – le due stagioni parallele al Teatro Nazionale, dove le parole d'ordine sono sperimentazione e multimedialità. Qualche esempio: un oratorio real-virtuale di Goran Bregović e la regia di Peter Greenaway (una sorta di requiem laico per l'emergenza ambientale), in prima mondiale; "For you – Opera quasi farsesca" di Michael Berkeley su testi di Ian McEwan;"Cassandra" del ginevrino Michael Jarrell; "Eislermaterial di Heiner Goebbels, "concerto scenico" che inanella brechtianamente canzoni, recitazione, registrazioni di interviste. Dulcis in fundo (e tralasciando qui i 12 spettacoli di balletto), "Pierino e il lupo" di Prokof'ev con Moni Ovadia regista e interprete.
E poi concerti, mostre, eventi per le scuole… Per una panoramica esauriente sulla stagione 2009, scarica il comunicato del Teatro dell'Opera.
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