18 novembre, 2008
Provincia di Roma: conferma del rating "AA-". Zingaretti: un grande risultato
Provincia di Roma: conferma del rating "AA-". Zingaretti: un grande risultato
FitchRatings ha confermato alla Provincia di Roma il rating di lungo termine “AA-” ed il rating di breve termine “F1+” con prospettive stabili ai circa € 950 milioni di mutui e prestiti e futuro debito finanziario.
Il rating riflette i solidi risultati operativi, la prudente ed efficiente gestione di bilancio e la robusta posizione di liquidità che ha finora permesso alla Provincia di controbilanciare i significativi ritardi nei trasferimenti dovuti dalla Regione Lazio (‘A-’/‘F1’/prospettive negative). Il rating tiene altresì conto dello stabile, ancorché elevato rispetto agli standard internazionali, livello di indebitamento finanziario dell’ente.
“La conferma del rating della Provincia di Roma da parte della società Fitch Ratings, è senza dubbio un grande risultato e testimonia che stiamo proseguendo un percorso virtuoso iniziato con la precedente Amministrazione provinciale". Questa la dichiarazione del presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, in merito al giudizio certificato dall'agenzia Fitch Ratings.
"L'Amministrazione provinciale, come testimoniato da Fitch - continua Zingaretti - presenta un solido assetto finanziario e una gestione efficiente, premesse indispensabili per portare a termine il nostro impegno e per mettere in campo una politica di investimenti a sostegno del tessuto produttivo ed economico del territorio in un momento di estrema difficoltà congiunturale".
"Il mio obiettivo - conclude Zingaretti - è quello di mantenere l'autorevolezza che ci siamo conquistati sui mercati internazionali. Un patrimonio di credibilità che, nonostante le nubi all'orizzonte, ci fa essere fiduciosi sulla capacità della Provincia di Roma di recitare fino in fondo la propria parte a sostegno della crescita, dell'innovazione e dello sviluppo economico".
Nel medio termine, il rating potrebbe essere alzato qualora, a seguito dell’aumento del rating sovrano, l’ente riducesse significativamente lo stock di debito e rafforzasse ulteriormente i risultati operativi. Di converso, una revisione al ribasso del rating potrebbe derivare da un peggioramento degli equilibri operativi che si traducesse in un indice di copertura del servizio del debito (margine operativo/servizio del debito) strutturalmente inferiore rispetto al 1,2 volte previsto, ed in un “payback ratio” del debito (gli anni necessari per onorare il debito se il margine si mantiene costante ed è speso solo per ripagare il debito) superiore ai 20 anni (ovvero 13 anni al netto del prefinanziamento).
Il rating considera:
L’elevato, ancorché stabile sin dal 2005, debito finanziario che dovrebbe attestarsi a fine del 2008 intorno ai €950 milioni, pari ad un payback ratio di 17 anni (ovvero 11 anni al netto del prefinanziamento), nonostante l’Amministrazione abbia continuato a dare forte sostegno allo sviluppo dell’economia locale finanziando progetti anche al di fuori delle proprie competenze istituzionali come ad esempio nel settore del trasporto ferroviario. Lo stock di debito nel prossimo biennio dovrebbe attestarsi a circa €960 milioni con un payback ratio di 17-18 anni,anche a seguito della volontà dell’Amministrazione di procedere al completamento delle opere in esecuzione.Inoltre, la gestione attiva e prudente del debito si traduce nella diversificazione degli strumenti di debito, nelcontenimento del costo per interessi (di poco superiore al 4%) ed in una limitata esposizione ai rischi difluttuazione dei mercati.
Il solido margine operativo, pari a circa il 15% delle entrate correnti a fine 2007, che, inclusivo degli interessi attivi, ha assicurato una copertura del servizio del debito di 1,2 volte. Il margine operativo dovrebbe attestarsi su tale livello anche nel 2008-2010, grazie all’attento controllo della spesa corrente e all’attesa stabilità delle entrate proprie anche se l’attuale stagnazione economica, qualora si prolungasse nel medio termine, potrebbe generare effetti negativi sulle entrate correnti, di cui il 70% è correlato ai consumi locali ed in particolare al mercato dell’auto. A mitigare il potenziale impatto sui conti provinciali è la significativa base imponibile, con la presenza delle più grandi compagnie di autonoleggio, la cui continua espansione ha beneficiato anche dell’attraente politica fiscale messa in atto dall’Amministrazione provinciale.
La robusta posizione di liquidità, sostenuta dagli elevati tassi di riscossione delle entrate proprie, con giacenze medie mensili di cassa pari a 5 volte il servizio del debito e a circa il 50% del debito nominale. La gestione attiva e prudente della liquidità garantisce alla provincia elevati interessi attivi, che contribuiscono ad abbattere il costo netto del debito di circa il 15%. La solida situazione di cassa ha finora permesso alla provincia di controbilanciare i ritardi nei trasferimenti dalla Regione Lazio, nei cui confronti la provincia vanta crediti per oltre €300 milioni. Il continuo accumularsi di tali crediti potrebbe aggiungere qualche pressione alle finanze provinciali qualora la situazione persistesse nel medio-lungo periodo. Tuttavia, il previsto graduale sblocco, nei prossimi mesi, dei circa €5 miliardi dovuti dallo Stato alla Regione Lazio dovrebbe attenuare tale situazione.
Lo stretto controllo della spesa e della posizione di cassa, nonché l’adozione di efficienti strumenti di programmazione e controllo, che permette alla provincia di ridurre i disallineamenti temporali fra esborsi ed incassi e le discrepanze, evidenziate in passato, tra risultati di competenza e di cassa.
Il congelamento, temporaneo, della flessibilità fiscale imposta dallo Stato a riflesso della futura implementazione del federalismo fiscale. Tuttavia, la presenza in bilancio di oneri una tantum e/o discrezionali equivalenti a circa il 5% della spesa corrente e la disponibilità di un avanzo di amministrazione pari a €40 milioni (7% delle entrate correnti), garantisce buoni margini di manovra in caso di necessità.
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