08 giugno, 2008
A Palazzo Incontro "Roma, il gioiello, la fabbrica dei sogni"
Dal 7 al 22 giugno, a Roma, presso Palazzo Incontro, si terrà la mostra “Roma, il gioiello, la fabbrica dei sogni”. L’esposizione è stata inaugurata venerdì 6 giugno alle ore 18,00.
La mostra resterà aperta al pubblico, da sabato 7 a domenica 22 giugno, tutti i giorni – escluso il lunedì - dalle ore 10 alle 19, con ingresso libero.
Si tratta di un evento teso a valorizzare un terreno culturale che nel passato si è rivelato un punto di riferimento ineludibile per il turismo internazionale di colti e dilettanti d’arte.
Proprio nel contesto di un progetto di riqualifica del comparto, l’Associazione Regionale Romana Orafi (ARRO) ha promosso l’evento, che attirerà l’attenzione di romani e turisti.
Da segnalare che l’Associazione capitolina degli orafi è nata oltre sessanta anni fa, nel 1945 e rappresenta gli operatori della filiera orafo-argentiera-gioielliera e orologiera di Roma e Provincia.
La mostra di Palazzo Incontro permetterà di svelare il fascino e la seduzione del mondo del gioiello, grazie anche ad una chiave di lettura critica che, attraverso il raffinato catalogo, propone ogni opera nella propria significante e distintiva dimensione poetica.
Ventidue tra gioiellieri e artigiani romani presenteranno alcuni pezzi delle loro pregiate collezioni. Nelle opere in esposizione appaiono contaminazioni storiche ed inedite espressività dal linguaggio contemporaneo, riflesso di una tradizione ancora viva e pulsante, nonché espressione di un nobile passato in grado di rigenerarsi.
Un ciclo di quattro conferenze aperte al pubblico sui temi dell’argenteria, della gioielleria e del diamante (il cui programma è allegato a questa notizia), svelerà il complesso mondo dell’estetica del prezioso, attraverso il racconto delle esperienze della storia dello stile romano.
In questo ambito va ricordato che Roma, tra Settecento e Ottocento, era la meta preferita del Grand Tour, le cui tracce sono rimaste indelebili nella tradizione dei pregiati souvenir in oro, argento e micromosaico, testimoni di una irripetibile esperienza: quella di un arte (di marca romana) riconosciuta e apprezzata dal mondo intero.
Già nel Rinascimento e nel Barocco validi maestri orafi avevano prestato la loro opera in stretta collaborazione con artisti di chiara fama.
Bernini, Algardi, Pietro da Cortona e Valadier, solo per citarne alcuni, si sono cimentati, nel grande teatro dell’arte romana, nella progettazione e realizzazione di opere di oreficeria, le cui memorie sono conservate nei più importanti Musei del mondo
Questa passata età dell’oro vive ancora nell’esperienza ereditata dalle botteghe e dalle gioiellerie romane, molte delle quali approdate alla terza o quarta generazione familiare, sotto forma di saperi ed espressioni di un mondo poco noto al grande pubblico.
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