22 giugno, 2008
PROMEMORIA 22 giugno 1946 Viene emanata dal governo italiano l'amnistia Togliatti.
Viene emanata dal governo italiano, appena divenuto repubblicano, l'amnistia passata alla storia come l'amnistia Togliatti (questi era, infatti, il Ministro di Grazia e Giustizia dell'epoca).
L'amnistia Togliatti fu un provvedimento di condono delle pene proposto dall'allora Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti, approvato dal Governo italiano, promulgata con D.P.R. 22 giugno 1946, n.4.
Provvedimenti principali
Essa comprendeva i reati comuni e politici, compresi quelli di collaborazionismo con il nemico e reati annessi ivi compreso il concorso in omicidio, pene allora punibili fino ad un massimo di cinque anni, i reati commessi al Sud[4] dopo l'8 settembre 1943 e l'inizio dell'occupazione militare alleata al Centro e al Nord.
Lo scopo era la pacificazione nazionale dopo gli anni della guerra civile ma vi furono polemiche sulla sua estensione, tanto che il 2 luglio 1946 Togliatti con l'emanazione della circolare n.9796/110, raccomandò interpretazioni restrittive nella concessione del beneficio.
Ulteriori provvedimenti
L'amnistia varata da Togliatti fu tuttavia seguita da ulteriori amnistie che allargarono ulteriormente i termini temporali e la casistica.
Il 7 febbraio 1948 un decreto del sottosegretario alla presidenza Andreotti con cui si estinguevano i giudizi ancora pendenti dopo essa.
Il 18 settembre 1953 il governo Pella approvò l'indulto e l'amnistia proposti dal guardasigilli Antonio Azara per i tutti i reati politici commessi entro il 18 giugno 1948. Furono compresi in questa seconda amnistia i reati commessi nella seconda parte della guerra civile, arrivando a oltre tre anni dalla fine della guerra esterna.
Il 4 giugno 1966 vi fu una ulteriore amnistia.
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