03 giugno, 2008

PROMEMORIA 3 giugno 1944 Viene ricostituito il sindacalismo con il Patto di Roma


Viene ricostituito il sindacalismo con il Patto di Roma, ad opera di Bruno Buozzi, Giuseppe Di Vittorio e Achille Grandi. Nasce la CGIL.
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), con oltre 5 milioni e mezzo di iscritti, è il maggiore sindacato italiano, costituito, con il Patto di Roma, nel 1944, in sostituzione della disciolta Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) nata nel 1906.
Prima metà del Novecento

Durante il regime fascista il sindacato sopravvisse clandestinamente sotto la guida dell'esule Bruno Buozzi. Dopo la forzata sospensione, il sindacalismo viene ricostituito con il Patto di Roma, del 3 giugno 1944), che costituisce un solo organismo su tutto il territorio nazionale, la Cgil (Confederazione generale italiana del lavoro). Sarà l'attentato a Palmiro Togliatti, nel 1948 a costituire l'occasione per una scissione e per la nascita di CISL e UIL. La scissione, promossa da sindacalisti cattolici democratici guidati da Giulio Pastore, futuro leader della CISL, era dovuta al fatto che nella CGIL, sin dai primi mesi dopo la sua ricostituzione, avevano iniziato a prevalere orientamenti politici di carattere socialista e comunista, orientati più verso il PCI ed il PSI, che verso gli altri partiti politici.

Bibliografia

* S. Turone, Storia del sindacato in Italia 1943/1980, Laterza, Roma-Bari, 1973;
* A. Alosco, Alle radici del sindacalismo. La ricostruzione della Cgl nell'Italia liberata, prefazione di Giorgio Benvenuto, Sugarco, Milano 1979;
* Storia del movimento sindacale in Italia, Il Mulino, Bologna 1966;

Italia Repubblicana

Durante il IV Governo De Gasperi, la tensione tra la CGIL e il governo si accentuò, in particolare con la presentazione, da parte del sindacato filo-marxista, del c.d. "Programma Minimo", un piano di massiccio intervento statale nell'economia che avrebbe dovuto condurre a impressionanti distribuzioni di beni a tutta la popolazione. Il Programma fu tuttavia rifiutato dal Governo, sulla base dei calcoli analitici della Ragioneria Generale dello Stato che stimavano, per quell'intervento, la necessità di risorse finanziari superiori alla metà del reddito nazionale totale.

Storia recente

Un'altra spaccatura nella storia del sindacato si ebbe nel 1984, allorché in occasione del "Decreto di San Valentino" del governo Craxi la componente legata al PSI (il cui segretario era capo del governo) decise di sostenere la decisione del taglio dei punti di contingenza contenuta nel decreto, insieme a CISL e UIL. L'area del sindacato vicina al PCI, nonostante il suo segretario Luciano Lama fosse favorevole al decreto, si oppose al provvedimento schierandosi a favore del referendum sullo stesso decreto. Alcuni fanno risalire alla strategia moderata della maggior parte dei comunisti della CGIL il fallimento dello stesso referendum. Nei documenti della CGIL, i beni richiesti allo stato sono correntemente chiamati diritti o diritti sociali.

Nel 2006 secondo i dati del tesseramento risultavano iscritti alla CGIL 5.650.942 lavoratori.

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