
Ha deposto una corona d’alloro sulla lapide dei martiri dell'olocausto ed e' entrato, indossando la kippa, all'interno della Sinagoga, accompagnato dal presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, e dal rabbino capo, Riccardo Di Segni.
Così, questa mattina il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha voluto salutare la Comunità ebraica di Roma, a pochi giorni dal suo insediamento a Palazzo Valentini.
"Per me – ha affermato Zingaretti - quella di oggi è una visita istituzionale a una comunità che da sempre sento vicina. Vengo qui come presidente della Provincia ma anche come amico, e torno nei
luoghi che ho frequentato anche da giovane militante politico, ai quali sento intrecciata la mia vita”.
“La mia presenza qui oggi - ha proseguito il presidente Zingaretti - ha un valore istituzionale, ma anche il significato di voler rinsaldare un rapporto personale e antico con una comunità che è parte integrante della storia di Roma".
Prima di entrare nella Sinagoga, dove si e' intrattenuto a parlare alcuni minuti con i rappresentanti della comunità ebraica di Roma, Zingaretti, guidato da Pacifici, si è soffermato di fronte alle immagini dei tre soldati israeliani rapiti in Libano e a Gaza, affisse sul cancello del Tempio, ed esposte in occasione dello Yom-Hazicharon, il giorno che oggi gli ebrei dedicano ai soldati morti nelle guerre di Israele.
"Sono tra coloro - ha dichiarato Zingaretti - che, senza se e senza ma, si sono sempre schierati a favore dei diritti di Israele a vivere in piena libertà e sicurezza, sia da giovane militante politico, sia da europarlamentare, sia da presidente della Provincia". "Un amico – ha detto Pacifici di Zingaretti – con cui ho condiviso numerose battaglie di civiltà nella città, non solo a favore di Israele".
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