27 luglio, 2009
Approvato il primo Piano Territoriale Provinciale Generale
Approvato il primo Piano Territoriale Provinciale Generale
Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e l’assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela dell’Ambiente, Michele Civita hanno presentato il primo Piano Territoriale Provinciale Generale (PTPG).
Il Piano, adottato dal Consiglio Provinciale, porterà al trasferimento delle competenze in materia urbanistica dalla Regione Lazio alla Provincia di Roma.
L’obiettivo del PTPG è quello di favorire il funzionamento metropolitano del territorio provinciale con uno sviluppo sostenibile e policentrico che aiuti l’integrazione e l’innovazione.
CHE COSA CAMBIA
Il piano è rivolto a tutti i 121 Comuni della provincia compresa Roma, il cui PRG, definitivamente approvato, è stato recepito nel PTPG tramite un assiduo lavoro di copianificazione.
La definitiva adozione del PTPG, il cui Schema era stato adottato nel febbraio 2008, rappresenta già un momento significativo nella procedura di formazione del Piano, in quanto fa scattare, secondo quanto previsto dalla Legge regionale di riferimento n° 38/99, le norme di salvaguardia. Quindi, con l’adozione del piano, la Regione dovrà acquisire il parere della Provincia nei procedimenti di approvazione dei PRG e delle varianti, fino alla definitiva approvazione del Piano.
Successivamente all’adozione del piano, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, convocheranno d’intesa entro 90 giorni la conferenza di copianificazione, che dovrà concludere i suoi lavori entro 30 giorni, per pervenire alla definizione di un Accordo di Pianificazione, che sarà sottoscritto dal Presidente della Regione e dal Presidente della Provincia. L’accordo verrà poi ratificato dalla Giunta Regionale e dal Consiglio Provinciale e sancirà la definitiva approvazione del Piano provinciale.
Successivamente alla pubblicazione del Piano sul BURL, le competenze in materia urbanistica si trasferiranno dalla Regione Lazio alla Provincia di Roma. L’amministrazione provinciale sarà direttamente responsabile nel dare parere di conformità tecnica ai Piani Urbanistici Generali Comunali o alle varianti richieste dai 121 comuni della provincia di Roma, compresa la Capitale.
Le principali novità che il Piano territoriale introduce sono:
Lo strumento della REP (Rete ecologica della Provincia di Roma), che assume la doppia valenza di sistema di valutazione della compatibilità ambientale e di criterio di riordino delle scelte di pianificazione. I Comuni avranno due anni di tempo per adeguare i propri strumenti urbanistici e un periodo di tempo che va da tre a cinque anni per redigere i nuovi PUCG, secondo le prescrizioni e le direttive indicate dal Piano e perseguire così uno sviluppo sostenibile degli insediamenti nel territorio della Provincia.
Uno sviluppo Policentrico del territorio per favorire lo sviluppo dei servizi e dei parchi produttivi di livello metropolitano, intorno alle grandi infrastrutture della mobilità, in particolare vicino alla rete ferroviaria, che si è invecchiata nel corso degli anni e che necessita di una forte cura. Per questo sono stati previsti nuovi investimenti per raddoppiare i binari, per elettrificare le linee, per riqualificare i nodi di scambio, le stazioni e per ristrutturare le reti con nuove tecnologie che garantiscono più sicurezza e aumento dell’offerta. Il Piano mira a creare le condizioni per alleggerire le funzioni e i servizi che oggi gravitano nel centro di Roma, ridistribuendo così opportunità di sviluppo all’hinterland. In questo modo si rafforza il “funzionamento metropolitano” del territorio provinciale, che sarà integrato nella sua diversità di ruoli e funzioni.
EXCURSUS STORICO
I lavori per la redazione del Piano sono iniziati nel dicembre 2004 con la Giunta Gasbarra, predisponendo fin dall’inizio un processo di condivisione e di informazione che si è articolato in varie fasi, anche attraverso incontri con rappresentanti istituzionali dei 121 Comuni della Provincia, di Comunità Montane, Enti Parco, Uffici Provinciali, associazioni ambientaliste, rappresentanti delle parti sociali, al fine di aggiornare i dati relativi agli strumenti urbanistici e agli strumenti della programmazione negoziata ed acquisire domande e bisogni espressi dal territorio.
Dopo l’adozione dello schema del PTPG, lo scorso 14 ottobre è stata avviata la "Conferenza di pianificazione", aperta per oltre un mese alla partecipazione dei cittadini, delle forze sociali, dell’associazionismo e del mondo economico.
Principali modifiche apportate al testo delle Norme di Attuazione del PTPG adottato
Il lavoro di revisione condotto sullo schema delle Norme di Attuazione si è svolto con l’ausilio di tecnici giuristi e urbanisti e ha tenuto conto delle circa mille osservazioni pervenute e dei temi emersi nella Conferenza di pianificazione, che ha svolto i propri lavori dal 14 ottobre 2008 al 18 novembre, con la partecipazione della Regione Lazio, degli Enti locali, delle principali associazioni ed organizzazioni di categoria presenti sul nostro territorio.
Le principali modifiche hanno riguardato:
a semplificazione e lo snellimento delle Norme di attuazione, con l’eliminazione delle citazioni di normative nazionali e regionali o di provvedimenti di altre Amministrazioni, nonché di parti ripetitive o puramente descrittive.
la ricerca di maggiore chiarezza del testo normativo, evitando la sovrapposizione di discipline sugli stessi temi, collegando articoli relativi allo stesso argomento e coordinando il Piano provinciale ai piani sovraordinati, in particolar modo al Piano Paesistico Regionale così da evitare contraddizioni tra la disciplina di salvaguardia e tutela da esso stabilita e la disciplina del Piano provinciale relativa, ad esempio, al Territorio agricolo tutelato.
una rilevante riduzione del numero di norme prescrittive, dalle originali 45 alle attuali 26, al fine di rispettare pienamente le competenze dei Comuni in materia di localizzazioni e regimi urbanistici.
migliore definizione delle procedure, delle prescrizioni e delle direttive che riguardano la redazione dei nuovi Piani Urbanistici Generali Comunali, il dimensionamento degli stessi, la redazione dei Master Plan previsti dei poli di sviluppo delle funzioni strategiche di livello provinciale ecc.
una più efficace “sistematizzazione” dei due temi su cui si è maggiormente dibattuto:
Rete ecologica provinciale (REP)
Disciplina del Territorio agricolo tutelato
che, nella nuova formulazione risultano di più agevole applicazione da parte dei Comuni ai quali è affidato il compito di calare sul loro territorio, in ragione delle loro specifiche esigenze, la Rete Ecologica Provinciale, di cui il Territorio agricolo tutelato è parte essenziale, precisandone gli ambiti attraverso la Rete Ecologica Locale.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento