23 luglio, 2009

Marrazzo: "Costruiamo insieme il futuro oltre la crisi"


Marrazzo: "Costruiamo insieme il futuro oltre la crisi"

"Uno che fa il Presidente di una Regione colpita come le altre da questo tsunami ha un solo compito, un solo dovere: costruire il futuro oltre la crisi, costruirlo insieme. Insieme con le altre istituzioni, insieme con la politica, insieme con i sindacati, insieme con le imprese". Così il Presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha presentato oggi, all'Auditorium Parco della Musica a Roma, il patto 'Il futuro oltre la crisi', co-promosso con Cgil, Cisl e Uil e con il patrocinio del Cnel. Un patto in 39 punti per costruire il Lazio di domani oltre la crisi economica.

"In questi anni - ha ricordato Marrazzo - abbiamo dovuto combattere con il più clamoroso debito sanitario della storia delle Regioni; abbiamo evitato che sui rifiuti il Lazio diventasse come la Campania; sbloccato i fondi europei per la formazione; approvato il piano per affrontare l'emergenza abitativa; siamo diventati la Regione leader per le energie rinnovabili e abbiamo approvato tante legge importanti". Ma questo non è bastato, secondo Marrazzo, e adesso si è sottoscritto il patto con i sindacati per far ripartire al Regione. "Già dallo scorso anno - ha sottolineato il Presidente della Regione Lazio - sulla crisi e sulle misure necessarie ad affrontarla abbiamo voluto aprire una linea di dialogo forte e continua sia con le forze sindacali sia con quelle imprenditoriali, avendo ben presente che la prima esigenza deve essere quella di remare tutti nella stessa direzione".

E deve essere questo, secondo Marrazzo, il punto centrale del patto: "E' l'anima del patto contro la crisi che abbiamo siglato con le rappresentanze sindacali del Lazio, un sindacato responsabile, consapevole e coraggioso". Marrazzo ha quindi ringraziato i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Claudio Di Berardino, Franco Simeoni e Luigi Scardaone, che hanno partecipato alla presentazione: "Sono stati compagni di viaggio - ha ricordato Marrazzo - con i quali abbiamo costruito un accordo che ha la coesione come elemento distintivo e orizzonte indispensabile e come principio l'etica della responsabilità, in capo a chi governa e a chi è classe dirigente".

Per Marrazzo, il patto può rappresentare una prova concreta di federalismo 'di fatto': "Oggi l'agenda della politica - ha rimarcato - è drammaticamente scollegata da quella dei bisogni dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese. Noi siamo qui, per tentare di riconnettere, di ricollegare, di riconciliare queste due agende. Questo - ha sottolineato Marrazzo - è il momento in cui la politica deve ritornare in campo, deve ritrovare la propria anima, senza avvilupparsi su se stessa".

Il Presidente della Regione Lazio ha quindi parlato dei punti inseriti nel patto: "Abbiamo siglato - ha spiegato - un patto in 39 punti, che evidenzia gli impegni prioritari in tutti i settori dell'azione di governo. Il patto non contiene progetti faraonici, ma azioni veloci e possibili, con effetti immediati sulla vita delle imprese e, soprattutto, su quella delle persone e dei lavoratori". Per Marrazzo, è infatti necessario rispondere ai bisogni e ai problemi dei cittadini. "Ecco cosa mi scrive - ha raccontato Marrazzo - un cinquantenne romano: 'sono un programmatore disoccupato, non riesco più a fare la spesa... trovo lavori saltuari di due-tre mesi... come posso fare?'". Per questi casi e per queste storie, secondo Marrazzo, non è più possibile aspettare. "Il primo punto - ha sottolineato il governatore del Lazio - è quello del sostegno ai cittadini che sono rimasti indietro. Ecco perché abbiamo varato, prima Regione in Italia, il reddito minimo, e siamo pronti ad aumentarne le risorse fino a 135 milioni di euro in tre anni". Una proposta che, secondo Marrazzo, dovrà ottenere un sostegno bipartisan. "Mi auguro che su questa proposta ci sia un consenso ampio: il reddito minimo non è di destra né di sinistra; sostenere la domanda interna è un fattore imprescindibile per rimettere in moto il paese".

Marrazzo ha quindi ricordato i risultati già raggiunti dalla Giunta regionale. "Abbiamo destinato - ha elencato il Presidente - fondi per il microcredito e per le famiglie gravate da mutui prima casa; abbiamo anticipato la cassa integrazione ai lavoratori delle aziende in crisi; stiamo rendendo disponibile la banda larga per il 95% della popolazione del Lazio; e abbiamo aumentato di 5.000 unità i posti negli asili nido, un altro dei 39 punti che abbiamo raggiunto, raddoppiandolo rispetto a quanto previsto". Un successo che, secondo Marrazzo, è il frutto del lavoro di tutti.

E la Regione si è mossa anche sulle opere pubbliche. "Abbiamo fatto ripartire - ha ricordato Marrazzo - i lavori attesi da decenni sulla Orte-Civitavecchia; abbiamo fissato un ampio programma di opere pubbliche incentrato su infrastrutture realizzabili in tempi brevi, con risorse già disponibili e l'obiettivo è quello di non fermarci qui". Ma per continuare su questa strada, secondo Marrazzo, è necessario siglare altri patti con il mondo dell'impresa: "Con le associazioni di rappresentanza delle aziende abbiamo già raggiunto obiettivi concreti e importanti, come testimonia l'azione del comitato straordinario per il credito, che in pochi mesi ha sciolto nodi irrisolti da anni. Abbiamo insieme, Regione e mondo delle imprese, messo ordine nelle strutture regionali di supporto al credito, rivitalizzando Banca Impresa Lazio, riportando in house Unionfidi, sostenendo e integrando nel sistema la rete dei Confidi".

Per Marrazzo, è importante che il patto per la crisi sia costantemente monitorato: "Siamo partiti dalla concertazione - ha spiegato - e siamo andati oltre: ecco perché stiamo istituendo un tavolo mensile permanente di confronto con tutte le forze imprenditoriali e sindacali per sostenere e controllare la realizzazione dei 39 punti. Troppo spesso - ha ricordato il Presidente - i tempi di attuazione dei provvedimenti assunti si dilatano eccessivamente. La vera discriminante è quella della tempestività delle misure, mentre la politica spesso si accontenta degli annunci e il fattore tempo è solo una variabile indipendente".

Marrazzo, nel suo intervento, ha toccato anche il tema del rientro dal deficit della sanità. "So di aver affrontato - ha rimarcato - il piano di rientro con serietà e di aver accettato con spirito di leale collaborazione un commissariamento complesso e che prevedeva anche misure impopolari. Quel dialogo ha portato risultati positivi per la nostra comunità, il deficit è stato dimezzato e l'impegno è la costruzione della nuova sanità del Lazio, che guarda per prima cosa al territorio". E i primi risultati sono stati già raggiunti, come ha ricordato Marrazzo: "Penso al piano 'Marshall' per le Rsa che è dentro il patto contro la crisi, per accreditare entro la fine dell'anno mille posti di residenze per anziani; penso alla centralizzazione degli acquisti e alla fatturazione che sono già realtà. Tutto ciò - ha ricordato Marrazzo - consente ai fornitori del sistema sanitario di poter contare su pagamenti certi a 180 giorni".

Un risultato frutto, secondo Marrazzo, del dialogo e del senso di responsabilità di tutti gli attori in campo, a cominciare dai sindacati. "Oggi - ha detto Marrazzo - abbiamo i conti in ordine, grazie al sacrificio dei cittadini e delle imprese che pagano più Irpef e Irap per non creare ulteriore debito da riversare sulle spalle dei nostri figli". E, per soddisfare le esigenze dei cittadini, secondo Marrazzo, è necessaria la coesione tra le istituzioni in modo da raggiungere gli obiettivi del patto. "Ci sono nel patto cinque simboli che costituiscono altrettanti banchi di prova per misurare la capacità di coesione del sistema Lazio, raggiungibili solo con il concorso solidale di tutti i protagonisti della vita istituzionale ed economica della regione".

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