07 marzo, 2009

PROMEMORIA 7 marzo 1798 - L'esercito francese entra a Roma: nasce la Repubblica Romana


L'esercito francese entra a Roma: nasce la Repubblica Romana.
La Repubblica Romana fu una repubblica sorella della Repubblica Francese, proclamata il 15 febbraio 1798 e composta di territori sottratti allo Stato Pontificio dal generale Louis Alexandre Berthier, che aveva invaso Roma, strappandola al dominio temporale di papa Pio VI, il 10 febbraio. Nel 1799 fu unita alla Repubblica Tiberina, ma già nel 1800 lo Stato Pontificio era stato ripristinato.

Storia
La Repubblica Romana fu una delle repubbliche sorelle filofrancesi e giacobine proclamate a seguito delle conquiste francesi subito dopo la rivoluzione.
Il 10 febbraio 1798 le truppe di Napoleone, guidate da Louis Alexandre Berthier, invasero la città dando inizio alla cosiddetta occupazione francese di Roma.
Pretesto fu l'uccisione di un loro generale dell'ambasciata francese, Mathurin-Léonard Duphot, avvenuta il 28 dicembre 1797 durante un tumulto popolare provocato da alcuni rivoluzionari italiani e francesi.
Il generale Berthier marciò sulla città senza incontrare resistenza, dandosi al saccheggio dei tesori d'arte del Vaticano.
Il 15 febbraio 1798 fu dichiarato decaduto il potere temporale del papa Pio VI e fu proclamata la Repubblica Romana, sul modello francese.
Pochi giorni dopo, il 20 febbraio, il papa venne scortato via dalla città; morì in esilio in Francia l'anno successivo.
Il 25 febbraio scoppiò una sommossa popolare che fu duramente repressa dai francesi.
Il 7 marzo 1798 alla Repubblica Romana vennero aggregate la Repubblica Tiberina e la Repubblica Anconitana.
Il 20 marzo 1798 fu promulgata, sul modello di quella francese, la Costituzione della nuova repubblica, che prevedeva l'elezione di un Tribunato di 72 membri e un Senato di 32, che avevano il potere legislativo e che desiganvano cinque Consoli ai quali era demandato il potere esecutivo; ma in realtà a comandare erano i francesi.
Il nuovo regime fu accolto freddamente dalla popolazione romana che dopo aver subito i saccheggi che avevano accompagnato la presa della città, dovette accollarsi le pesanti imposte richieste dai dirigenti francesi.
Il 28 novembre 1798 la Repubblica Romana fu invasa dall'esercito napoletano, forte di 70000 uomini al comando dal generale austriaco Karl von Mack appoggiati dalla flotta britannica dell'ammiraglio Nelson, che intendevano ristabilire l'autorità papale. Dopo solo sei giorni Ferdinando IV entrò a Roma da conquistatore. Ma il 14 dicembre dello stesso anno una immediata e risoluta controffensiva francese costrinse i napoletani a una ritirata che ben presto si trasformò in rotta. I francesi entrarono a Napoli il 23 gennaio 1799 e istituirono la Repubblica partenopea.
Il 19 settembre 1799 i francesi abbandonarono Roma, rioccupata il 30 settembre dai napoletani, che posero così fine alla Repubblica Romana.
Le truppe francesi rientrarono in città soltanto il 2 febbraio 1805, annettendola all'Impero napoleonico il 17 maggio 1809.
I territori passati ai francesi furono restituiti allo Stato della Chiesa il 24 gennaio 1814.

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