11 gennaio, 2008
PROMEMORIA 11 gennaio 1693
Terremoto del Val di Noto: La Sicilia orientale (soprattutto il Val di Noto) viene colpita da un terremoto che farà circa 60.000 vittime
Il terremoto del Val di Noto dell'11 gennaio 1693 rappresenta, assieme al terremoto del 1908, l'evento catastrofico di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici.
L'evento ha provocato la distruzione totale di oltre 45 centri abitati, interessando con effetti pari o superiori al IX grado MCS (scala Mercalli) una superficie di circa 5600 Km2 e causando un numero complessivo di circa 60.000 vittime e raggiungendo in alcune aree l'XI grado MCS.
La sequenza sismica che comprende questo terremoto con effetti devastanti, è iniziata il giorno 9 gennaio 1693 e si è protratta per circa 2 anni con un numero elevatissimo di repliche (circa 1500 eventi). L'evento principale (XI grado MCS) si è verificato alle ore 9 della sera dell'11 gennaio, dopo che alcune scosse di minore intensità (circa VIII grado MCS) si erano già fatte sentire la sera del giorno 9 e la mattina dello stesso giorno 11.
Il numero più elevato di vittime è stato registrato nella città di Catania e Caltagirone, dove sono morti circa i 2/3 della popolazione. Le caratteristiche dell'evento principale consentono di considerarlo, per molti aspetti, simile al terremoto del 4 febbraio 1169 e suggeriscono che la struttura sismogenetica sia posta in mare, non lontano dalla costa tra Catania e Siracusa. Una indiretta conferma di questa ipotesi è fornita dal maremoto associato all'evento sismico che, anche in questo caso come nel 1169, ha colpito la costa ionica della Sicilia. La profondità ipocentrale stimata per l'evento principale è di circa 20 Km.
Di recente sono state effettuate indagini approfondite per identificarne la sorgente l'ipotesi odierna più accreditata è quella del sistema Ibleo-Maltese, anche sulla scorta delle evidenze dello tsunami.[citazione necessaria]
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