21 dicembre, 2007

"Nostoi. Capolavori ritrovati" da oggi in mostra al Palazzo del Quirinale


Fino a domenica 2 marzo 2008 sarà aperta al pubblico, nella Sala delle Bandiere e nelle Sale della Galleria di Papa Alessandro VII del Palazzo del Quirinale, la mostra "Nostoi. Capolavori ritrovati". Per la prima volta in Italia 67 capolavori d'archeologia rientrati nel nostro Paese a seguito degli accordi raggiunti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con importanti musei americani e con collezionisti d'arte internazionali.

La parola greca "Nostoi", legata ai poemi epici che raccontavano il ritorno degli eroi greci in Patria dopo la distruzione di Troia, si riferisce a lunghi e faticosi viaggi affrontati per tornare a casa. "Nostoi. Capolavori ritrovati" testimonia la tenace volontà dell'Italia di recuperare sul piano internazionale l'unicità del nostro patrimonio culturale, per riportare il commercio dell'arte e dell'archeologia sotto i numi tutelari dei principi etici.

Tra gli anni 1970 e i primi anni 2000 molti bacini archeologici del nostro Paese sono stati depredati di incommensurabili ricchezze: seguendo percorsi clandestini e traffici illeciti i reperti ritrovati da scavatori clandestini venivano venduti a mercanti senza scrupoli e tramite questi finalmente ceduti a importanti musei europei, americani e giapponesi e anche a ricchi collezionisti privati.

La "decontestualizzazione" che subiscono i reperti scavati clandestinamente li rende "muti": non forniscono più informazioni agli studiosi sulla loro provenienza, sul corredo di cui eventualmente facevano parte, sugli oggetti da cui erano accompagnati. Lo scavo clandestino cancella tutta la Storia che gli oggetti recano con sé, e di cui sono impregnati. Il ritorno di straordinari capolavori si configura così come un percorso di ricontestualizzazione: la mostra presentata al pubblico presso il Quirinale vuole non solo essere un percorso tra preziosi manufatti mai visti, ma vuole soprattutto celebrare il ricollocamento di tali preziosi oggetti nell'ambiente di cui rappresentano un preciso momento culturale, le radici, un'epoca.

Fondamentale il nuovo condiviso atteggiamento internazionale che vede l'Italia e gli Stati esteri uniti nella responsabilità di garantire e tutelare pubblico accesso al patrimonio artistico dell'umanità contro gli scavi clandestini e l'illegale "fuga" delle opere d'arte. Con questo metodo si sono conclusi con successo i negoziati con il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, il Metropolitan Museum of Art di New York, il Museum of Fine Arts di Boston e il Princeton University Art Musem.

L'esposizione permetterà di ammirare veri e propri capolavori, basti pensare che alcuni dei reperti in mostra sono degli hapax, reperti privi di simili, o equivalenti, in qualsiasi collezione, pubblica o privata, del mondo intero. Tra le opere restituite la Vibia Sabina, una statua in marmo paro del II sec. d.C., alta 204 cm., effige dell'imponente moglie dell'imperatore Adriano; lo splendido Cratere a calice, il più grande firmato dal pittore pestano Assteas, del 350-340 a.C. raffigurante il mito di Europa e il toro; il Trapezophoros in marmo asiatico dipinto, di 95 cm. di altezza e 148 cm. di lunghezza che mostra due grifi che sbranano una cerva: gruppo marmoreo spettacolare, un unicum di elevatissima qualità; l'Antefissa con Sileno e Menade danzanti in terracotta, del 500-475 a.C, che rappresenta un gruppo di una Menade e un Sileno in passo di danza; un Kantharos configurato a maschera dionisiaca, dell'Italia centro-meridionale, del 480 a.C. ca., attribuito al Pittore della Fonderia come ceramografo, e forse ad Euphronios come vasaio.

I visitatori potranno accedere alla mostra, con ingresso gratuito e senza bisogno di prenotazione, dalla Piazza del Quirinale, nei giorni feriali da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00, e dalle ore 15.30 alle ore 18.30, ad eccezione del primo giorno, venerdì 21 dicembre, in cui l'orario di apertura sarà dalle 10.00 alle 13.00, mentre l'orario domenicale resta fissato dalle ore 8.30 alle ore 12.00, in concomitanza con l'apertura al pubblico delle sale di rappresentanza. La mostra rimarrà chiusa tutti i lunedì, nei giorni delle festività natalizie e di fine anno e nelle domeniche 23, 30 dicembre 2007 e 6 gennaio 2008.
Per ulteriori informazioni: www.quirinale.it

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