31 ottobre, 2012
PROMEMORIA 31 ottobre 1968 - Guerra del Vietnam: citando progressi nei colloqui di pace di Parigi, il presidente statunitense Lyndon B. Johnson annuncia alla nazione che ha ordinato una cessazione completa di "tutti i bombardamenti aerei, navali e di artiglieria sul Vietnam del Nord", effettiva dal 1 novembre
Guerra del Vietnam: citando progressi nei colloqui di pace di Parigi, il presidente statunitense Lyndon B. Johnson annuncia alla nazione che ha ordinato una cessazione completa di "tutti i bombardamenti aerei, navali e di artiglieria sul Vietnam del Nord", effettiva dal 1 novembre.
Gli accordi di pace di Parigi vennero infine firmati il 17 gennaio 1973, ponendo quindi ufficialmente termine all'intervento statunitense nel conflitto del Vietnam. Il primo prigioniero di guerra statunitense venne rilasciato l'11 febbraio e il ritiro totale americano venne completato entro il 29 marzo[206]; il MACV (comandato dal 1972 dal generale Frederick Weyand) venne sciolto e sostituto con un modesto ufficio dipendente dall'ambasciata americana a Saigon. Al contrario, secondo gli accordi, le forze dell'esercito nordvietnamita già presenti in Vietnam del Sud poterono rimanere sul campo, inserendo in questo modo un elemento di debolezza e di fragilità strutturale nelle possibilità concrete di sopravvivenza del regime filo-americano di Van Thieu.
In realtà Nixon aveva assicurato ripetutamente il massiccio sostegno militare a Saigon in caso di una rottura degli accordi e di una nuova aggressione delle forze comuniste, ma poi concretamente le circostanze della politica statunitense vanificarono qualsiasi promessa ed influirono sugli sviluppi finali della guerra del Vietnam[208]: in primo luogo il Congresso votò contro ogni ulteriore sovvenzionamento dell'azione militare nella regione e a favore di una limitazione dei poteri del Presidente di intraprendere avventure militari all'estero; in secondo luogo, soprattutto, Nixon stava ormai lottando disperatamente per la sua sopravvivenza politica e morale, di fronte al continuo aggravarsi dello scandalo Watergate[209]. Di conseguenza il sostegno statunitense e i promessi aiuti non si materializzarono mai se non in piccola parte, cosicché il governo di Saigon, sempre più fragile e instabile, venne progressivamente abbandonato al suo destino[
30 ottobre, 2012
PROMEMORIA 30 ottobre 1977 – Il giocatore del Perugia Renato Curi muore durante una partita contro la Juventus
Il giocatore del Perugia Renato Curi muore durante una partita contro la Juventus
Renato Curi (Montefiore dell'Aso, 20 settembre 1953 – Perugia, 30 ottobre 1977) è stato un calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
È ricordato per via della morte avvenuta durante la gara Perugia-Juventus. La gara venne disputata nello Stadio Comunale di Pian di Massiano che oggi porta il suo nome. Oltre che lo stadio di Perugia, anche una squadra porta il suo nome: la Renato Curi Angolana, che milita attualmente in Serie D che gioca a Città Sant'Angelo, in provincia di Pescara (fino ad alcuni anni fa era la seconda squadra di Pescara). Questo poiché Curi, nato nelle Marche, sin da giovanissimo si trasferì con la famiglia a Pescara, dove è cresciuto, anche calcisticamente, per motivi di lavoro dei genitori.
29 ottobre, 2012
PROMEMORIA 29 ottobre 1998 Apartheid: In Sudafrica, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione presenta il suo rapporto, che condanna entrambe le parti per aver commesso atrocità
Apartheid: In Sudafrica, la Commissione per la Verità e la Riconciliazione presenta il suo rapporto, che condanna entrambe le parti per aver commesso atrocità
La Truth and Reconciliation Commission (TRC) o in afrkaans Wahrheits- und Versöhnungskommission (WVK), "Commissione per la verità e la riconciliazione", fu un tribunale straordinario istituito in Sudafrica dopo la fine del regime dell'apartheid. Lo scopo del tribunale era quello di raccogliere la testimonianza delle vittime e dei perpetratori dei crimini commessi da entrambe le parti durante il regime. Il tribunale ebbe una vasta eco nazionale e internazionale, e molte udienze furono trasmesse in televisione.
Il tribunale svolse un ruolo importante nella transizione del Sudafrica dal segregazionismo a una nuova organizzazione democratica con pari diritti per bianchi e neri. I suoi risultati e i suoi metodi sono stati oggetto di critiche, ma l'opinione predominante è che il tribunale abbia raggiunto i propri scopi. Il nome del tribunale (con la parola "riconciliazione") era in linea con la posizione nonviolenta di Nelson Mandela, che sosteneva che il perdono dovesse essere la principale risposta dei neri a ciò che avevano subito durante l'apartheid. Molti afrikaner giudicati colpevoli, ma rei confessi, ricevettero l'amnistia.
28 ottobre, 2012
PROMEMORIA 28 ottobre 1962 – Crisi dei missili di Cuba: Il leader sovietico Nikita Khruščёv annuncia lo smantellamento delle basi missilistiche a Cuba
Crisi dei missili di Cuba: Il leader sovietico Nikita Khruščёv annuncia lo smantellamento delle basi missilistiche a Cuba
Un U-2 in volo a fine agosto fotografò una nuova serie di postazioni SAM che venivano costruite, ma il 4 settembre Kennedy disse al Congresso che non c'erano missili "offensivi" a Cuba. Nella notte dell'8 settembre, la prima consegna di MRBM SS-4 Sandal venne scaricata a L'Avana e un secondo carico arrivò il 16 settembre. I sovietici stavano costruendo nove siti, sei per gli SS-4 e tre per gli SS-5 Skean a più lungo raggio (fino a 3.500 chilometri). L'arsenale pianificato era di quaranta rampe di lancio, con un incremento del 70% della capacità offensiva sovietica durante il primo colpo.
Un numero di problemi non legati alla vicenda fece sì che i missili non venissero scoperti fino al volo di un U-2 del 14 ottobre, che mostrava chiaramente la costruzione di una postazione per degli SS-4 vicino a San Cristóbal. Per il 19 ottobre, i voli degli U-2 (ora praticamente continui) mostrarono che quattro postazioni erano operative. Inizialmente, il governo statunitense tenne l'informazione segreta, rivelandola solo ai quattordici ufficiali chiave del comitato esecutivo. Il Regno Unito non venne informato fino alla sera del 21 ottobre. Il Presidente Kennedy, in un appello televisivo del 22 ottobre, annunciò la scoperta delle installazioni e proclamò che ogni attacco di missili nucleari proveniente da Cuba sarebbe stato considerato come un attacco portato dall'Unione Sovietica e avrebbe ricevuto una risposta conseguente. Kennedy ordinò anche una quarantena navale su Cuba, per prevenire ulteriori consegne sovietiche di materiale militare.
Il termine quarantena fu preferito a quello di blocco navale in quanto quest'ultimo, secondo le consuetudini del diritto internazionale sarebbe potuto essere considerato come un atto di guerra e avrebbe comportato un'immediata risposta militare sovietica. Per tutta la durata della crisi, i responsabili dello Stato maggiore americano insistettero perché il riluttante presidente ordinasse un'immediata azione militare per eliminare le rampe missilistiche prima che queste diventassero operative.
A Cuba, durante i giorni della crisi, si trovavano 140 testate nucleari di provenienza sovietica, delle quali 90 erano "tattiche". Robert McNamara, Segretario della Difesa durante il Governo Kennedy, dichiarò di avere appreso la notizia direttamente da Fidel Castro, anni dopo, e di come Castro avesse chiesto a Chruščëv di usare queste testate per attaccare gli Stati Uniti.
27 ottobre, 2012
Dedicato a Ercole Chiappini mio padre 40 anni fa ci hai lasciato,...
40 anni fa!!! Si 40 anni fa, non appena il 27 ottobre iniziava, mentre ti tenevo la mano. Te ne sei andato. Dopo 40 anni sento ancora la tua mano nella mia con l’ago della trasfusione che ti teneva ancora collegato alla vita. Erano appunto le 0,40 del 27 ottobre, 40 anni fa, che te ne sei andato…se ne andato via il tuo corpo certo ma tue sei sempre qui!!!Ciao Papà
A Palazzo Incontro mostra d'arte contemporanea, ispirata alla poesia di Pier Paolo Pasolini
A Palazzo Incontro mostra d'arte contemporanea, ispirata alla poesia di Pier Paolo Pasolini
Martedì 30 ottobre, alle ore 18.00, presso Palazzo Incontro – nel cuore di Roma, in via dei Prefetti 22 – si terrà l’inaugurazione della mostra d’arte contemporanea “PPP Una polemica inversa – Omaggio a Pier Paolo Pasolini”.
Alla presentazione prenderanno parte il Presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, il critico d’arte Achille Bonito Oliva, lo scrittore e saggista Gianni Borgna, il curatore della mostra Flavio Alivernini.
Ventidue artisti, undici poesie, una mostra “PPP. Una polemica inversa” è il tentativo di rendere omaggio, attraverso la comunione fra poesia e arte, alla figura di uno fra i più grandi intellettuali del novecento europeo: Pier Paolo Pasolini.
L’obiettivo è quello di attivare, per il fruitore, uno spazio virtuoso intorno al cui asse ruoteranno l’ispirazione poetica e la creatività artistica in un continuo rimando di suggestioni, simboli, concetti e creazioni estetizzanti che si fanno impressione e visione.
In una delle sale espositive, inoltre, sarà possibile assistere alla proiezione del film “La rabbia di Pasolini”, ipotesi di ricostruzione del film originale di Pier Paolo Pasolini realizzato da Giuseppe Bertolucci da un’idea di Tatti Sanguineti (Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna e Minerva Raro Video).
L’iniziativa, che prevede durante il periodo espositivo due giornate di approfondimento sull’opera del poeta di Casarsa, si avvale del supporto di un comitato scientifico formato da Carla Benedetti, Achille Bonito Oliva, Gianni Borgna e Dacia Maraini.
Ideata e organizzata dall’Associazione culturale Teorema in collaborazione con la Provincia di Roma-Progetto ABC e con Civita Servizi.
PROMEMORIA 27 ottobre 1962 Fine della crisi dei missili di Cuba
Fine della crisi dei missili di Cuba
La crisi dei missili di Cuba fu un confronto tra USA e URSS conseguente al tentativo di invasione di Cuba, nell'aprile del 1961 e al relativo spiegamento difensivo nell'Isola di Cuba di missili nucleari sovietici. La crisi iniziò il 15 ottobre 1962 e durò tredici giorni, in seguito alla loro scoperta il 14 ottobre, da parte di un aereo americano U2, in volo da ricognizione sopra il territorio cubano.
È considerato uno dei momenti più critici della Guerra Fredda, assieme al Blocco di Berlino e all'esercitazione Able Archer 83.
Dopo giorni di tensione, Chruščëv, vista la fermezza di Washington e di John Fitzgerald Kennedy, ordinò il ritiro dei missili in cambio della promessa di non invasione dell'isola e del ritiro dei missili Jupiter installati nelle basi di Turchia e Italia, avvenuto sei mesi più tardi.
26 ottobre, 2012
PROMEMORIA 26 ottobre 2002 – Fine della crisi del Teatro Dubrovka di Mosca: circa 50 ribelli ceceni e 150 ostaggi, muoiono quando i commando russi irrompono nel teatro della Casa della Cultura di Mosca, che era stato occupato dai ribelli tre giorni prima
Fine della crisi del Teatro Dubrovka di Mosca: circa 50 ribelli ceceni e 150 ostaggi, muoiono quando i commando russi irrompono nel teatro della Casa della Cultura di Mosca, che era stato occupato dai ribelli tre giorni prima
Con il termine crisi del teatro Dubrovka ci si riferisce al sequestro avvenuto fra il 23 e il 26 ottobre 2002 al teatro Dubrovka di Mosca, nel quale vennero sequestrati e tenuti in ostaggio circa 850 civili da parte di un gruppo di 40 militanti armati ceceni che rivendicavano fedeltà al movimento separatista ceceno chiedendo il ritiro immediato delle forze invasori russe dalla Cecenia e la fine della seconda guerra cecena.
Dopo un assedio durato oltre due giorni, le forze speciali russe Specnaz pomparono un misterioso agente chimico all'interno del sistema di ventilazione dell'edificio provocando la morte di 129 ostaggi e di 39 combattenti ceceni facendo poi irruzione. Altre stime portarono invece la morte dei civili ad un numero superiore alle 200 unità proprio dovute all'irroramento del gas nervino nella sala del teatro Dubrovka. Ufficiosamente la stampa di quasi tutto il mondo nego' qualsiasi responsabilità dello stesso Presidente Vladimir Putin, altri invece gli imputarono fin dai momenti successivi alla tragedia la responsabilità della decisione di usare il gas nervino.
26 ottobre: Intervengono le forze speciali [modifica]
Durante la notte, Achmed Zakaev fece appello ai sequestratori chiedendo loro di evitare mosse sconsiderate. Due membri delle forze speciali OMON furono feriti da una granata lanciata dall'edificio.
La mattina del 26 ottobre 2002, le forze speciali russe Osnaz dei servizi segreti russi (FSB), con l'assistenza delle unità Sobr del Ministero dell'Interno, avanzarono prendendo d'assalto l'edificio. Membri delle forze mediche presenti sul luogo riportarono che le operazioni di assalto si scatenarono quando i sequestratori iniziarono a sparare sugli ostaggi.
In assenza di una qualsiasi inchiesta successiva, lo svolgersi degli eventi rimane poco chiaro e si basa sulle informazioni ricevute da testimoni oculari.
Verso le 5 del mattino, il riflettore che illuminava l'entrata principale del teatro fu spento. L'ostaggio Anna Andrianova, una corrispondente per Moskovskaja Pravda, chiamò gli studi radio dell'emittente Eco di Mosca e riferì in diretta che le forze avevano iniziato l'operazione di assalto pompando gas all'interno della sala:
« Ci stanno asfissiando! Tutte le persone si stanno sedendo nella sala... Supplichiamo di non essere avvelenati! Lo vediamo, lo sentiamo, stiamo respirando attraverso i vestiti... Per favore, dateci una possibilità. Se potete fare qualcosa, fatelo! Il nostro governo ha deciso che nessuno deve lasciare questo posto vivo. »
Inizialmente si ipotizzò che il gas pompato all'interno dell'edificio fosse un anestetico - più tardi venne riportato essere Fentanyl[2], utilizzato come arma attraverso il sistema di condizionamento dell'edificio. Dopo circa 20 minuti da quando i militari hanno iniziato a immettere la miscela gassosa nell'edificio uscì una donna dall'entrata principale, a causa dell'accaduto i soldati prolungarono per altri 40 minuti il pompaggio del gas in modo che fossero sicuri che tutti i sequestratori fossero addormentati. Alle 6 del mattino (ora locale) scattò l'assalto al teatro. Le forze speciali entrarono attraverso numerosi accessi, compreso il tetto e le fogne.
Il raid fu preceduto dal suono di sporadici colpi di arma da fuoco e da alcune esplosioni provenienti dal teatro. All'interno, divenne chiaro sia ai sequestratori che agli ostaggi che una sostanza gassosa era stata immessa nell'edificio. Alcuni sequestrati riportarono che diverse persone presenti nella sala caddero in un sonno profondo mentre alcuni sequestratori furono costretti ad indossare maschere antigas.
Dopo circa un'ora e mezza di sporadici combattimenti, i soldati delle forze speciali aprirono le porte principali del teatro ed entrarono nell'auditorium freddando i sequestratori ancora presenti ed uccidendo quelli colpiti precedentemente dall'effetto del gas (principalmente donne con detonatori) .
Il combattimento continuò in altre aree dell'edificio per circa 30 minuti. Versioni iniziali sostenevano che tre terroristi erano stati catturati vivi, ma due di essi riuscirono a scappare. Al maggio 2007, il destino di dieci dei terroristi rimane sconosciuto.
25 ottobre, 2012
Come far sviluppare le start-up. A Palazzo Valentini esperienze europee a confronto
Come far sviluppare le start-up. A Palazzo Valentini esperienze europee a confronto
Lo start-up di impresa è il fenomeno economico più interessante di questa congiuntura economica. Tutto ciò in virtù del suo peso economico e per l’incidenza che sta avendo sul futuro delle giovani generazioni che si affacciano sul mondo del lavoro. Giovedì 25 ottobre, a Roma, nell’ambito dei Local Open days 2012 – iniziativa supportata dall’Unione Europea – si terrà l’incontro ‘Europa, Start Up!, esperienze metropolitane europee a confronto’.
Il seminario si svolgerà presso la Sala Di Liegro di Palazzo Valentini dalle ore 16,00 alle 19,30.
Nel linguaggio economico-finanziario il termine start up identifica l'operazione e il periodo durante il quale si avvia un’impresa o un’azienda. Si tratta quindi di fasi molto delicate, nelle quali vi sono ancora processi organizzativi in corso, che possono avere ripercussioni molto importanti sul divenire della nuova realtà imprenditoriale.
Obiettivo dell’incontro in programma a Palazzo Valentini è affrontare, insieme ad operatori, imprenditori, amministratori attivi in diverse città europee, questioni fondamentali per le Amministrazioni locali che intendono promuovere sul territorio una ‘cultura’ favorevole al pieno dispiegarsi delle potenzialità delle nuove imprese.
Il giornalista Riccardo Luna modererà la prima sessione d’interventi che sarà dedicata al ruolo delle istituzioni europee e delle autorità locali nello start-up di impresa. Si potranno così conoscere i casi di successo in Europa, direttamente attraverso le parole dei protagonisti.
Sarà anche l’occasione per fare il punto sulle iniziative messe in campo nel territorio romano in tema di start-up. Protagonisti e giovani imprenditori porteranno le loro testimonianze ed indicheranno prospettive per sostenere un ecosistema dell’innovazione basato sulla ‘cultura’ dell’impresa nel territorio romano.
La giornata vedrà gli interventi, tra gli altri, del presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, del professor Pietro Reichlin e del professor Carlo Alberto Pratesi, con l’obiettivo di illustrare le azioni che a livello nazionale è opportuno mettere in campo per favorire l’emergere di start-up innovative.
All’evento prenderanno parte, inoltre, numerosi altri autorevoli rappresentanti del mondo istituzionale, accademico, imprenditoriale e dell’informazione:
Gian Paolo Manzella, Direttore del Dipartimento Innovazione e Impresa della Provincia di Roma;
Riccardo Luna, La Repubblica;
Bastian Lange Multiplicities, Project Officer – Berlino;
Xavier Dumont Peruga, Barcelona Activa, Responsible of the Entrepreneurship Resource Center;
Marco Zappalorto, Nesta – UK – Development Manager, Centre for Challenge Prizes;
Stefano Venditti, Presidente di Asset Camera
Carlo Alberto Pratesi, Professore di Economia e Gestione delle Imprese, Università Roma Tre;
Luigi Capello, Fondatore di Enlabs
Dario Carrera, Fondatore di The Hub Roma
Gianmarco Carnovale, Presidente Associazione Roma Startup
Pietro Reichlin, Professore di Economia, Prorettore alla Ricerca, Università LUISS G. Carli
Per le registrazioni a ‘Europa, Start Up!’
http://www.romaprovinciacreativa.it/registrati-a-europa-start-up/
PROMEMORIA 25 ottobre 2011 - Alluvione in Val di Vara (provincia di La Spezia) e Lunigiana (provincia di Massa Carrara)
Alluvione in Val di Vara (provincia di La Spezia) e Lunigiana (provincia di Massa Carrara)
Strade invase dal fango. Auto trascinate qua e là, alcune sfondarono addirittura i muri delle abitazioni.
15 ottobre, 2012
PROMEMORIA 15 ottobre 1967 – Fidel Castro annuncia la morte di Ernesto Che Guevara
Fidel Castro annuncia la morte di Ernesto Che Guevara
Già da più di un mese, dal 31 agosto, l'avanguardia di Guevara era rimasta sola dopo l'annientamento da parte dell'esercito della retroguardia comandata da Joaquin, a Puerto Mauricio, sul Rio Grande. L'imboscata avvenne dopo la delazione del contadino Honorato Rojas che, sotto minaccia dell'esercito (la moglie si lamentò per le percosse inferte al marito), informò su luogo del possibile attraversamento del fiume da parte dei guerriglieri.
La caccia a Guevara in Bolivia fu guidata da Félix Rodríguez, un agente della CIA che era stato infiltrato a Cuba per prendere contatto con i ribelli dei Monti Escambray e con ambienti anti castristi di l'Avana prima dell'invasione alla Baia dei Porci e che era stato con successo fatto uscire dall'isola dopo il fallimento dello sbarco[30][31]. In Bolivia Felix Rodriguez agiva con il nome di Felix Ramos.
Guevara, durante i primi giorni di ottobre, ormai con poche informazioni, senza viveri e con scarse vie di scampo, si rifugiò in un canalone (quebrada) dove fu circondato dalle forze militari. Qui Guevara fu catturato dall'esercito boliviano, assieme ad altri guerriglieri, l'8 ottobre del 1967 nella quebrada del Yuro, a pochi km dal villaggio di La Higuera. Si arrese dopo essere stato ferito alle gambe. Il capo dell'esecutivo boliviano René Barrientos, appena informato della cattura, ordinò l'esecuzione e diffuse un comunicato in cui affermava che Che Guevara era morto in combattimento. Invece Rodrìguez voleva chiedere istruzioni ai suoi superiori. Guevara fu recluso nella piccola scuola del paese, dove passò la notte.
Rodríguez riferì la notizia della cattura tramite la rete dell'Agenzia in Sud America, al direttore generale della CIA, Richard Helms, a Langley, in Virginia, mentre governava l'amministrazione Johnson. Che Guevara fu ucciso nel primo pomeriggio successivo, il 9 ottobre 1967. Fu scelto a sorte tra alcuni volontari, Mario Terán, un sergente dell'esercito. Su quanto accadde dopo, esistono diverse versioni. Qualcuno dice che Terán era troppo nervoso, al punto di uscire dal locale e dover essere ricondotto dentro a forza. Per altri, non volle guardare Guevara in faccia, così da sparargli alla gola, ferita che sarebbe stata fatale. Per altri ancora, il sergente avrebbe avuto bisogno di ubriacarsi, al fine di portare a termine il compito. La versione più accreditata dai simpatizzanti racconta che Guevara ricevette diversi colpi d'arma da fuoco alle gambe, sia per evitare di deturpargli il volto e ostacolarne l'identificazione, sia per simulare ferite in combattimento, così da nascondere l'esecuzione sommaria del prigioniero. Il colpo di grazia al cuore, fu sparato da Felix Rodriguez. Guevara pronunciò diverse parole prima della morte.
Si è detto che avrebbe accolto così il suo uccisore: "So che sei qui per uccidermi. Spara dunque, codardo, stai solo uccidendo un uomo"[32],[33]. Il suo corpo fu legato ai pattini di un elicottero e portato a Vallegrande, dove venne adagiato su un piano di lavaggio dell'ospedale e mostrato alla stampa[34]. Le fotografie prese allora fecero nascere leggende come quelle di San Ernesto de La Higuera e El Cristo de Vallegrande[35]. Dopo l'esecuzione, Rodríguez prese per sé oggetti personali di Guevara. Negli anni seguenti, avrebbe spesso mostrato con orgoglio ai giornalisti questi cimeli. Dopo che un medico militare ebbe amputato le mani al cadavere, l'esercito boliviano fece sparire il corpo, rifiutandosi di rivelare se i resti fossero stati sepolti o cremati.
Secondo una versione opposta la CIA non aveva interesse nella morte di Che Guevara, secondo l'agente segreto americano William Blum, il programma della CIA era di portare Guevara a Panama e usarlo per fare un processo contro Cuba. A sostegno di questa tesi, Antonio Moscato scrive che Barrientos, non voleva il processo di Che Guevara, perché si sarebbe trasformato in una tribuna rivoluzionaria, come aveva fatto anni prima Fidel Castro a Cuba con Batista[37]. Un altro fatto, di minore rilevanza, collegato alla cattura ed alla morte di Guevara fu l'arresto di Régis Debray. Nell'aprile 1967 le forze governative boliviane catturarono Debray, un giovane francese, professore di filosofia all'Università dell'Avana, che aveva studiato all'Ecole Normale Supérieure con il filosofo marxista Louis Althusser[38], accusandolo di collaborare alla guerriglia. Debray dichiarò con forza di lavorare solo come giornalista e rivelò che Guevara, scomparso da tempo, stava guidando la guerriglia. Il processo a Debray (che divenne un caso internazionale) era appena iniziato quando le autorità boliviane, l'11 ottobre, riportarono (falsamente) che Guevara era stato ucciso nello scontro con le forze governative dei giorni precedenti.
Il 15 ottobre Castro riconobbe pubblicamente la morte di Guevara e proclamò tre giorni di lutto nazionale. La morte del Che fu vista come un grave fallimento per i movimenti rivoluzionari d'impronta socialista operanti nell'America latina e nel resto del terzo mondo. Il 28 giugno 1997 i resti del cadavere di Guevara furono esumati in una fossa comune vicino alla pista di volo a Vallegrande. A guidare gli scavi fu l'antropologo cubano Jorge Gonzalez che il 2 luglio annunciò lo storico rinvenimento[39][40]. Pochi giorni dopo le spoglie del Che venivano riportate a Cuba e accolte nella base militare di San Antonio de los Banos, 35 km a Sud dell'Avana, da Fidel Castro, suo fratello Raúl, ministro delle FAR (Forze armate rivoluzionarie), la vedova del Che, Aleida March, i figli Aleida, Celia, Camilo ed Ernesto, alcuni dirigenti politici e militari e gli amici.
Dall'11 al 13 ottobre 1997 a Cuba fu proclamato lutto nazionale: le ossa di Guevara assieme a quelle di sei altri combattenti cubani morti durante la campagna in Bolivia, furono pubblicamente commemorate e quindi tumulate il 17 con tutti gli onori militari in un mausoleo costruito appositamente nella città di Santa Clara[44], dove trentanove anni prima aveva vinto quella che era stata ritenuta la battaglia decisiva della rivoluzione cubana. Il monumento è corredato da una grande statua con la scritta "Hasta la victoria siempre" e da una lapide recante la parte iniziale del testo del famoso ordine di servizio firmato da Fidel Castro il 21 agosto 1958, con cui venivano comunicate le istruzioni operative per la colonna numero 8, comandata da Guevara: "Se asigna al comandante Ernesto Guevara la misión de conducir desde la Sierra Maestra hasta la provincias de Las Villas una Columna rebelde y operar en dicho territorio de acuerdo con el plan estratégico del Ejército rebelde".
14 ottobre, 2012
PROMEMORIA 14 ottobre 1964 Il capo del Movimento americano per i diritti civili, Martin Luther King, diventa il più giovane vincitore del Premio Nobel per la pace, che gli venne assegnato per la guida della resistenza non-violenta alla fine del pregiudizio razziale negli Stati Uniti.
Il capo del Movimento americano per i diritti civili, Martin Luther King, diventa il più giovane vincitore del Premio Nobel per la pace, che gli venne assegnato per la guida della resistenza non-violenta alla fine del pregiudizio razziale negli Stati Uniti.
Il 14 ottobre il parlamento norvegese (Storting) dichiarò Martin Luther King vincitore del Premio Nobel per la pace. Il reverendo affermò che non si trattava di una premiazione alla singola persona, ma che ad ottenere il premio «Nobel» erano state tutte le «nobili» persone che avevano lottato nel movimento per i diritti civili[233]
Quando il 10 dicembre 1964 a Oslo ottenne il premio, King, all'epoca trentacinquenne, era il più giovane nella storia del Nobel[234]; non essendovi a quel tempo la consuetudine di dare la motivazione per l'assegnazione del premio, si fa riferimento all'incarico che aveva:
« Capo della Southern Christian Leadership Conference, attivista per i diritti civili. »
Alla ricezione del premio, Martin Luther King nel suo discorso comunica la speranza di vedere tutte le genti ottenere, oltre ai pasti per il corpo, «istruzione e cultura per la loro mente e dignità uguaglianza e libertà per il loro spirito»[235]
I 54.000 dollari del premio vennero divisi nei vari movimenti, CORE, Southern Christian Leadership Conference, NAACP, SNCC (Student Nonviolent Coordinating Committee), National Council of Negro Women (consiglio nazionale delle donne nere) e l'American Foundation on Nonviolence (fondazione americana sulla nonviolenza)
12 ottobre, 2012
PROMEMORIA 12 ottobre 1938 – Inizio delle riprese del film Il mago di Oz
Inizio delle riprese del film Il mago di Oz
Il mago di Oz (The Wizard of Oz) è un film del 1939 diretto da Victor Fleming.
Il film è ispirato a Il meraviglioso mago di Oz, il primo dei tredici libri di Oz dello scrittore statunitense L. Frank Baum. Regista della trasposizione cinematografica è Victor Fleming, noto anche per Via col vento, uscito nello stesso anno, mentre la protagonista (Dorothy Gale) è Judy Garland, una delle attrici di maggior successo dell'epoca.
Il film ha ricevuto molti riconoscimenti ed è considerato un classico della storia del cinema.
La nota canzone Over the Rainbow (musica di Harold Arlen, parole di E.Y. Harburg e interpretata dalla protagonista Judy Garland) è stata successivamente reinterpretata da molti artisti e usata in diversi ambiti.
Il mago di Oz è soggetto ad un frequente accostamento con il film Via col vento[1], entrambi distribuiti dalla Metro Goldwyn Mayer, per via di diversi fattori che le due opere condividono: l'anno di realizzazione, il gigantismo e la complessità della produzione, i frequenti cambiamenti nel cast e nello staff, l'uso del Technicolor e il grande successo di pubblico. In particolare il primo regista de Il mago di Oz, George Cukor, fu allontanato dal set dopo un breve periodo (e sostituito da Victor Fleming) per essere assoldato come regista di Via col Vento, dove venne poi nuovamente sostituito dallo stesso Fleming, accreditato come regista di entrambi i film. Nel marzo 2011 debutta al London Palladium di Londra il musical The Wizard of Oz che riutilizza le canzoni di questo film più alcune composte appositamente da Andrew Lloyd Webber.
11 ottobre, 2012
PROMEMORIA 11 ottobre 1986 – Guerra fredda: il presidente statunitense Ronald Reagan e il leader sovietico Michail Gorbačëv si incontrano a Reykjavík, in Islanda, nel tentativo di continuare la discussione sul ridimensionamento dei loro arsenali di missili a medio raggio in Europa (i colloqui falliscono)
Guerra fredda: il presidente statunitense Ronald Reagan e il leader sovietico Michail Gorbačëv si incontrano a Reykjavík, in Islanda, nel tentativo di continuare la discussione sul ridimensionamento dei loro arsenali di missili a medio raggio in Europa (i colloqui falliscono)
10 ottobre, 2012
OPEN ROMA: trasparenza, efficienza e partecipazione per il governo della capitale metropolitana
OPEN ROMA: trasparenza, efficienza e partecipazione per il governo della capitale metropolitana
Lanciare una rivoluzione fondata sulla trasparenza e sulla partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica e scommettere sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie per sostenere la crescita e la creazione di nuove servizi. Sono questi gli obiettivi di Open Roma, l’evento promosso dalla Provincia di Roma venerdì 12 ottobre dalle ore 11 al Tempio di Adriano, per illustrare i progetti portati avanti dall’Amministrazione sull’Open Data.
Nel corso della mattinata, aperta dall’intervento del presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che presenterà il portale opendata.provincia.roma.it e il nuovo Atlante Geostatistico “Capitale Metropolitana”, interverranno Ernesto Belisario, Presidente Associazione Italia Open Government, Salvatore Marras, Formez Pa, responsabile del sito dati.gov.it, Irina Bolychevsky, Open Konowlege Foundation. Modera Riccardo Luna.
Al termine degli interventi verrà presentato un contest per la realizzazione di app basate su dati della Provincia. La Giuria sarà presieduta da Flavia Marzano, presidente di Stati Generali dell’Innovazione.
L’iniziativa nasce dalla convinzione che l’Open Data non rappresenti in questo momento solo un dovere istituzionale, ma una straordinaria opportunità per governare meglio, aumentando la capacità di programmazione e decisione della pubblica amministrazione, rafforzare la democrazia, aumentando la capacità di partecipazione e indirizzo dei cittadini sostenere la crescita, aumentando la conoscenza dei mercati e la diffusione di servizi e imprese innovative.
PROMEMORIA 10 ottobre 2008 – L'Unione degli Studenti organizza in questa giornata la prima manifestazione studentesca nazionale dell'autunno. In Italia partecipano 300.000 studenti con iniziative in oltre 100 città italiane. Contro i tagli all'istruzione pubblica attuati dal governo, anche gli studenti della scuola italiana di Atene organizzano un corteo.
L'Unione degli Studenti organizza in questa giornata la prima manifestazione studentesca nazionale dell'autunno. In Italia partecipano 300.000 studenti con iniziative in oltre 100 città italiane. Contro i tagli all'istruzione pubblica attuati dal governo, anche gli studenti della scuola italiana di Atene organizzano un corteo.
09 ottobre, 2012
Salviamo la nostra biodiversità. Vandana Shiva a Palazzo Valentini
Salviamo la nostra biodiversità. Vandana Shiva a Palazzo Valentini
Martedì 9 ottobre, alle ore 10.30, presso la Sala del Consiglio di Palazzo Valentini (Via IV Novembre, 119/A – Roma) verrà presentato il “Rapporto internazionale sulla sovranità dei semi” e si darà il via alla campagna globale “Salviamo i nostri semi”.
L’iniziativa è stata promossa dalla Provincia di Roma, da Navdanya e dall’Associazione di promozione sociale Esc “Ethical Social Communication”.
Navdanya è un'iniziativa a sfondo ambientalista lanciata nel 1987 da Vandana Shiva sulla base di un'antica tradizione indiana. La priorità di Navdanya è il benessere dei piccoli produttori rurali marginalizzati. Navdanya aderisce anche al gruppo di Terra Madre.
Martedì la giornata sarà aperta dal saluto del Presidente del Consiglio provinciale di Roma Giuseppina Maturani. Ad introdurre i lavori, il Vicepresidente della Commissione Ambiente della Provincia di Roma Gianluca Peciola.
Saranno presenti Vandana Shiva e Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma.
Parteciperanno inoltre ai lavori:
Maria Grazia Mammuccini, vice presidente Navdanya International e curatrice della versione italiana del Rapporto;
Susanna Cenni, parlamentare promotrice della legge sulla biodiversità agraria e alimentare in Italia;
Pietro Perrino, già direttore della Banca del Germoplasma del Cnr di Bari;
Gianni Salvadori, Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana;
Sergio Staino, illustratore, autore della copertina del Rapporto.
PROMEMORIA 9 ottobre 1963 Strage del Vajont: nell'Italia nord-orientale, 1917 persone vengono uccise quando una frana caduta nel bacino della diga del Vajont produce una gigantesca onda che supera la diga e si riversa a valle
Strage del Vajont: nell'Italia nord-orientale, 1917 persone vengono uccise quando una frana caduta nel bacino della diga del Vajont produce una gigantesca onda che supera la diga e si riversa a valle
« Dopo tanti lavori fortunati e tante costruzioni, anche imponenti, mi trovo veramente di fronte ad una cosa che per le sue dimensioni mi sembra sfuggire dalle nostre mani. »
(Dalla lettera di C. Semenza a V. Ferniani del 20 aprile 1961)
Con il termine di disastro del Vajont si è soliti indicare il disastro industriale, occorso il 9 ottobre 1963 nel neo-bacino idroelettrico artificiale del Vajont, dovuto alla caduta di una colossale frana dal soprastante pendio montuoso nelle acque del sottostante e omonimo bacino lacustre alpino, alla conseguente tracimazione dell'acqua contenuta nell'invaso con effetto di dilavamento delle sponde del lago, al superamento dell'omonima diga da parte del fronte d'acqua generato fino all'inondazione e distruzione degli abitati del fondovalle veneto, tra cui la tristemente celebre Longarone.
L'evento fu dovuto ad una frana caduta dal versante settentrionale del monte Toc, situato sul confine tra le province di Belluno (Veneto) e Udine (all'epoca dei fatti, ora Pordenone, Friuli-Venezia Giulia), staccatasi a seguito dell'innalzamento delle acque del lago artificiale oltre quota 700 metri (slm) voluto dall'ente gestore per il collaudo dell'impianto, che combinato a una situazione di abbondanti e sfavorevoli condizioni meteo (forti precipitazioni), e sommato a forti negligenze nella gestione dei possibili pericoli dovuti al particolare assetto idrogeologico del versante del monte Toc, innescò il disastro.
Alle ore 22.39 di quel giorno, circa 270 milioni di m³ di roccia (un volume quasi triplo rispetto all'acqua contenuta nell'invaso) scivolarono, alla velocità di 30 m/s (108 km/h), nel bacino artificiale sottostante (che conteneva circa 115 milioni di m³ d'acqua al momento del disastro) creato dalla diga del Vajont, provocando un'onda di piena tricuspide che superò di 100 m in altezza il coronamento della diga e che, in parte risalì il versante opposto distruggendo tutti gli abitati lungo le sponde del lago nel comune di Erto e Casso, in parte (circa 25-30 milioni di m³) scavalcò il manufatto (che rimase sostanzialmente intatto seppur privato della parte sommitale) riversandosi nella valle del Piave, distruggendo quasi completamente il paese di Longarone e i suoi limitrofi. Vi furono 1917 vittime di cui 1450 a Longarone, 109 a Codissago e Castellavazzo, 158 a Erto e Casso e 200 originarie di altri comuni.
Lungo le sponde del lago del Vajont, vennero distrutti i borghi di Frasègn, Le Spesse, Il Cristo, Pineda, Ceva, Prada, Marzana, San Martino, Faè e la parte bassa dell'abitato di Erto. Nella valle del Piave, vennero rasi al suolo i paesi di Longarone, Pirago, Maè, Villanova, Rivalta. Profondamente danneggiati gli abitati di Codissago, Castellavazzo, Fortogna, Dogna e Provagna. Danni anche nei comuni di Soverzene, Ponte nelle Alpi e nella città di Belluno dove venne distrutta la borgata di Caorera, e allagata quella di Borgo Piave.
Nel febbraio 2008, nel corso della presentazione dell'Anno internazionale del pianeta Terra (International Year of Planet Earth) dichiarato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per il 2008, il disastro del Vajont fu citato - assieme ad altri quattro - come un caso esemplare di "disastro evitabile" causato dalla scarsa comprensione delle scienze della terra e - nel caso specifico - dal «fallimento di ingegneri e geologi nel comprendere la natura del problema che stavano cercando di affrontare»
08 ottobre, 2012
PROMEMORIA 8 ottobre 2001 – Disastro aereo di Linate: un bimotore Cessna Citation e un aereo della SAS si scontrano nella nebbia in fase di decollo all'Aeroporto di Milano Linate; 118 vittime
Disastro aereo di Linate: un bimotore Cessna Citation e un aereo della SAS si scontrano nella nebbia in fase di decollo all'Aeroporto di Milano Linate; 118 vittime
Il disastro di Linate, con un bilancio finale di 118 vittime, è il più grave incidente aereo mai avvenuto in Italia; limitatamente alle collisioni al suolo è superato nel mondo solo dal disastro di Tenerife.
L'8 ottobre 2001 alle ore 08:10 locali un McDonnell Douglas MD-87 della compagnia aerea SAS registrato SE-DMA, in fase di decollo dall'aeroporto di Milano-Linate, entrò in collisione con un Cessna Citation CJ2 entrato erroneamente in pista a causa della fitta nebbia.
Dopo l'impatto, l'MD-87 non riuscì a completare la fase di decollo e si schiantò contro l'edificio adibito allo smistamento dei bagagli situato sul prolungamento della pista.
L'urto e l'incendio successivamente sprigionatosi non lasciarono scampo agli occupanti di entrambi gli aeromobili, né a quattro addetti allo smistamento bagagli al lavoro nel reparto. Un quinto addetto ai bagagli si salvò, unico sopravvissuto al disastro: si tratta di Pasquale Padovano, ustionato sulla quasi totalità del corpo.
A meno di un mese di distanza dall'attacco al World Trade Center di New York, e per giunta nello stesso giorno in cui era iniziata la guerra in Afghanistan, molti, in un primo momento, pensarono a un attentato terroristico; ben presto fu invece chiaro che si era trattato di un incidente
07 ottobre, 2012
PROMEMORIA 7 ottobre 2001 Italia: il primo referendum costituzionale della storia repubblicana approva le "Modifiche al Titolo V della Parte II della Costituzione della Repubblica Italiana (Regioni, Province, Comuni), avviando la trasformazione dello Stato da regionale ad iper-regionale o federalista (meglio Regionalismo "forte").
Italia: il primo referendum costituzionale della storia repubblicana approva le "Modifiche al Titolo V della Parte II della Costituzione della Repubblica Italiana (Regioni, Province, Comuni), avviando la trasformazione dello Stato da regionale ad iper-regionale o federalista (meglio Regionalismo "forte").
Il 7 ottobre 2001 in Italia gli italiani furono chiamati a decidere se confermare o meno la modifica del Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana.
Essendo un referendum confermativo (e non abrogativo), la consultazione non richiedeva la partecipazione al voto del 50% +1 degli iscritti alle liste elettorali per essere valida.
06 ottobre, 2012
La Provincia di Roma festeggia con Legambiente i beagle liberati da Green Hill. A Palazzo Valentini incontro con le famiglie romane e i volontari dei canili
La Provincia di Roma festeggia con Legambiente i beagle liberati da Green Hill. A Palazzo Valentini incontro con le famiglie romane e i volontari dei canili
La Provincia di Roma ha ospitato il primo raduno dei beagle affidati alle famiglie di Roma e provincia che hanno risposto all’appello di Legambiente “Sos Green Hill”.
Nel cortile di Palazzo Valentini, l’assessore alle Politiche Culturali Cecilia D’Elia, il coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente Maurizio Gubbiotti, Monica Cirinnà, consigliere comunale e Simona Novi, Presidente dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese hanno incontrato una delegazione di volontari e operatori dell’ufficio adozioni dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese e 40 famiglie di Roma e provincia che nei mesi scorsi hanno preso in affido i beagle liberati dall’allevamento Green Hill di Montichiari e dati in custodia giudiziaria a Legambiente.
Tra luglio e settembre, in tempi molto brevi, sono infatti stati messi in salvo oltre 2.000 beagle, sottratti a una condizione di maltrattamento e dati in affidamento a famiglie opportunamente selezionate tra le numerose che hanno effettuato la richiesta via internet sul sito di Legambiente, dichiarando completa disposizione all’affido temporaneo e ai controlli necessari.
La generosità e la sensibilità dei cittadini, dimostrate proprio nei mesi estivi quando invece le persone incivili trascurano i loro animali o peggio li abbandonano, sono state la positive e concrete risposte agli appelli delle Associazioni di Volontariato di questo territorio che, grazie alla loro preziosa opera quotidiana, garantiscono migliaia di adozioni di cani e gatti l'anno.
Le famiglie hanno adottato cani di razza e meticci sia dai canili di Roma sia della provincia di Roma (in particolare dal canile di Pomezia) grazie alla Associazione "La voce del cane".
La buona riuscita delle operazioni si deve all’esperienza, alla professionalità e all’impegno di una task force dell’Associazione Volontari Canile di Porta Portese.
Per ringraziarli e per ringraziare le famiglie che hanno accolto in casa i cani, cuccioli e adulti, la Provincia di Roma e Legambiente hanno consegnato, in occasione della giornata dedicata a San Francesco, patrono d’Italia e degli animali, gli attestati di Benemerenza Civica.
Un riconoscimento che ha un alto valore simbolico e che rende più forte l’impegno verso una maggiore tutela e attenzione dei diritti umani.
“Questo è il primo raduno - ha detto Cecilia D' Elia - per far crescere il riconoscimento dei diritti, per non far più accadere quello che è successo con Green Hill".
PROMEMORIA 6 ottobre 1956 – Il medico polacco Albert Bruce Sabin scopre il vaccino per la poliomielite
Il medico polacco Albert Bruce Sabin scopre il vaccino per la poliomielite
Albert Bruce Sabin (Białystok, 26 agosto 1906 – Washington, 3 marzo 1993) è stato un medico e virologo polacco naturalizzato statunitense, famoso per aver sviluppato il più diffuso vaccino contro la poliomielite.
La poliomielite, una volta denominata "paralisi infantile", o più comunemente "polio", è una malattia virale acuta, altamente contagiosa, con manifestazioni diverse, le più gravi di tipo neurologico irreversibile. Si poteva manifestare in vari modi, di solito il malato era preso da improvvisi attacchi di febbre, seguita dalla paralisi irrimediabile di una parte del corpo, dovuta all'attacco da parte del virus (poliovirus) delle fibre nervose del midollo spinale. Nella sola America questa malattia aveva ucciso o paralizzato migliaia di cittadini.
La lotta alla polio non era comunque nuova negli ambienti di ricerca medica, e durava ormai da parecchi anni: nel 1934 due studiosi americani, Brodie e Kolmer, annunciarono la scoperta di un vaccino efficace contro la poliomielite; quando però si procedette alla somministrazione dello stesso, ci furono molte morti. Questo terribile fallimento fece sì che venisse ordinata la sospensione di qualsiasi ricerca ufficiale sul vaccino antipolio, sebbene ufficiosamente molti laboratori continuassero nelle ricerche.
Il 3 gennaio 1938, con un appello sui quotidiani, Franklin Delano Roosevelt, allora presidente degli Stati Uniti, colpito da una paralisi che in quel momento fu diagnosticata come dovuta a poliomielite (mentre ad oggi ci sono delle riserve su questo punto) creò la National Foundation for Infantile Paralysis (NFIP). Lo scopo della NFIP era la raccolta di ulteriori fondi per la lotta contro la poliomielite, per accelerare la ricerca di un vaccino e l'aiuto ai malati. In seguito l'opera caritatevole delle NFIP prese il nome di "marcia delle monetine" (March of Dimes): Il 20 gennaio di ogni anno (in occasione del compleanno di Roosevelt) tutti i cittadini americani erano invitati a versare un dieci centesimi (un "dime", decino, è la moneta da 10 centesimi di dollaro) per combattere la polio. La campagna si avvalse di numerose collaborazioni di celebrità di quel tempo. In questo modo furono raccolti milioni di dollari, e la NFIP poté così finanziare ulteriormente le ricerche per un vaccino efficace e sicuro.
04 ottobre, 2012
PROMEMORIA 4 ottobre ‘GRAZIE, SHLOMO’, il video ricordo della Provincia di Roma
‘GRAZIE, SHLOMO’, il video ricordo della Provincia di Roma
Nel giorno dei suoi funerali, la Provincia di Roma ha voluto rendere omaggio alla figura di Shlomo Venezia, uno dei più importanti testimoni della Shoah, con un video che ripercorre la sua vita attraverso i racconti fatti ai ragazzi delle scuole secondarie del nostro territorio che hanno preso parte, negli ultimi anni, ai Viaggi della Memoria ad Auschwitz e Birkenau.
“È stato un privilegio straordinario partecipare ai Viaggi della Memoria insieme a Shlomo Venezia – dichiara il Presidente Nicola Zingaretti - e non finiremo mai di ringraziarlo per tutto quello che ci ha insegnato. Fino alla fine Shlomo ha dedicato tutte le sue energie per raccontare a tanti ragazzi e ragazze le immagini che aveva impresse nella mente, e per trasmettere la memoria di un’esperienza tra le più terribili della storia umana”.
“Lo abbiamo voluto ricordare – aggiunge Zingaretti – ripercorrendo ancora una volta, con la sua voce, le tappe della sua esistenza: l’ingresso nel campo di concentramento nel 1944, il lavoro nelle squadre speciali addette alle camere a gas, il suo ritorno a casa, l’incontro e il matrimonio con la moglie Marika, sua compagna di vita per 54 anni, la voglia di ricominciare e la nascita dei figli. Continueremo a farlo ogni giorno difendendo e promuovendo i valori per cui Shlomo ha combattuto e contribuendo a tenere viva la grande eredità storica e umana”.
03 ottobre, 2012
Zingaretti premia le atlete "d'oro" dell'Audacia Record
Zingaretti premia le atlete "d'oro" dell'Audacia Record
Si è tenuta a Palazzo Valentini, presso la Sala Peppino Impastato, la premiazione dell’Audacia Record, team femminile di atletica leggera che il 23 settembre ha conquistato a Modena il suo undicesimo titolo italiano consecutivo nel Campionato italiano di società 2012.
Il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha consegnato una targa commemorativa a Benedetta Ceccarelli, capitano della squadra e primatista nazionale dei 400 ostacoli, unica atleta della storia di questo sport ad aver vinto undici tricolori.
Nel Campionato italiano di società 2012 il team nero-ciclamino ha conquistato la finale d'oro con un vantaggio di 33 punti e mezzo sulle storiche avversarie della Camelot Milano e con il Cus Torino al terzo posto.
Il tricolore numero 11 è il frutto, tra l’altro, di 7 vittorie individuali, che portano i nomi di Elena Meutri nell’alto, Julaika Nicoletti nel peso, Laura Bordignon nel disco, Veronica Borsi nei 100hs, e delle juniores Dariya Derkach nel triplo e Flavia Battaglia nei 400, entrambe componenti della 4x100 (con Borsi e Draisci) che a Modena è stata la più veloce di tutte.
"Non esistono in Italia – ha affermato il presidente Zingaretti – dei club che possano vantare questi titoli. È importante che le Istituzioni facciano sentire la loro vicinanza: oggi siamo orgogliosi di poter ospitare questa squadra. Come Provincia di Roma faremo di tutto, anche con contributi, affinchè questa storia meravigliosa continui. Non vi lasceremo mai sole. Siete patrimonio del nostro territorio".
PROMEMORIA 3 ottobre 1973 – A Sofia Enrico Berlinguer ha un incidente automobilistico che ad oggi molti ritengono un attentato alla sua persona
A Sofia Enrico Berlinguer ha un incidente automobilistico che ad oggi molti ritengono un attentato alla sua persona
Eletto per la prima volta deputato nel 1968, per il collegio elettorale di Roma, si fece portavoce della corrente progressista e popolare del partito. Nominato, nel corso del XII congresso, vice-segretario nazionale (durante la segreteria di Luigi Longo), guidò nel 1969 una delegazione del partito ai lavori della conferenza internazionale dei partiti comunisti che si tenne a Mosca; in tale occasione, trovandosi in disaccordo con la "linea" sovietica (fonte massima degli indirizzi dell'Internazionale comunista), a sorpresa rifiutò di sottoscrivere la relazione finale. La presa di posizione, inattesa quanto "scandalosa", fu memorabile: tenne il discorso decisamente più critico in assoluto fra quelli che mai leader comunisti abbiano tenuto a Mosca[8], rifiutando tassativamente la "scomunica" dei comunisti cinesi e rinfacciando a Leonid Brežnev che l'invasione sovietica della Cecoslovacchia (che definì espressivamente la "tragedia di Praga") aveva solo evidenziato le radicali divergenze affioranti nel movimento comunista su temi fondamentali come la sovranità nazionale, la democrazia socialista e la libertà di cultura.
Nel 1970 Berlinguer proclamò un'altrettanto inattesa apertura verso il mondo dell'industria: dichiarando che il PCI guardava con favore a un nuovo modello di sviluppo, inseriva il partito in un dibattito politico-economico fin allora considerato tabù per i comunisti.
02 ottobre, 2012
PROMEMORIA 2 ottobre 1944 – Olocausto: le truppe naziste pongono fine alla Rivolta di Varsavia
Olocausto: le truppe naziste pongono fine alla Rivolta di Varsavia
Con il termine Rivolta di Varsavia si indica l'iniziativa insurrezionale dell'Esercito Nazionale Polacco che fra il 1º agosto ed il 2 ottobre 1944 combatté contro le truppe tedesche di occupazione allo scopo di liberare la città di Varsavia prima dell'arrivo dell'esercito sovietico, giunto ormai alle porte della capitale polacca dopo le grandi vittorie dell'offensiva d'estate sul Fronte orientale.
Il tragico fallimento dell'insurrezione, spietatamente schiacciata dalle forze tedesche dopo due mesi di battaglia cittadina, e soprattutto le cause di questo fallimento, principalmente ricondotte da alcune correnti storiografiche al mancato soccorso dei rivoltosi da parte dell'Armata Rossa, sono tuttora materia di vivaci diatribe storico-politiche.
01 ottobre, 2012
PROMEMORIA 1 ottobre 1946 - I principali esponenti del Nazismo vengono condannati al Processo di Norimberga.
I principali esponenti del Nazismo vengono condannati al Processo di Norimberga.
Processo di Norimberga è il nome usato per indicare due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero nella città tedesca di Norimberga (Nürnberg) dal 20 novembre 1945 al 1º ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia di Norimberga (la città era, insieme a Berlino e Monaco, una delle città simbolo del regime nazista). Il primo e più famoso di questi processi fu il Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale militare internazionale (IMT), che giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita). Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge numero 10 del Consiglio di Controllo dal Tribunale militare di Norimberga (NMT), e comprese anche il famoso Processo ai dottori. Questa voce tratta principalmente i processi del primo gruppo. Per i processi del secondo gruppo si veda la voce Processi secondari di Norimberga.
La decisione di porre a processo i principali esponenti dell'Asse fu presa ancor prima della cessazione della guerra. Dal 18 ottobre all'11 novembre del 1943 si svolse a Mosca la terza conferenza tripartita di Mosca, con la presenza dei tre ministri degli esteri dell'alleanza, Cordell Hull, Anthony Eden e Vjačeslav Molotov. Fu stilato un primo elenco degli uomini politici che avrebbero dovuto essere processati in caso di vittoria dell'alleanza:
Terza conferenza di Mosca
Adolf Hitler, cancelliere della Germania
Benito Mussolini, capo del governo d'Italia
Heinrich Himmler, comandante (Reichsführer) delle SS
Joseph Goebbels, ministro della propaganda tedesco
Hermann Göring, comandante della Luftwaffe
Joachim von Ribbentrop, ministro degli esteri tedesco
Adolf Eichmann, responsabile della sezione dell'RSHA dedicata alle questioni ebraiche
Josef Mengele, ufficiale medico nelle SS ad Auschwitz
Come ebbe a scrivere Churchill nelle sue memorie, "l'uccisione di Mussolini ci risparmiò una Norimberga italiana". Al termine dell'incontro venne stilato un documento[2] nel quale i tre capi della coalizione, Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt e Stalin, si impegnavano al termine della guerra a far sì che i criminali nazisti venissero processati secondo le leggi del paese nel quale i crimini fossero stati commessi. Nella successiva Conferenza di Teheran, dal 28 novembre al 1º dicembre dello stesso anno, venne esteso il concetto di crimine nazionale ad un più ampio livello, e superato il concetto della punibilità nazionale.
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