30 novembre, 2008

PROMEMORIA 30 novembre 1943 Operazione Overlord


Seconda guerra mondiale: Conferenza di Teheran - Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Josif Stalin giungono ad un accordo sull'invasione dell'Europa prevista per il giugno 1944; nome in codice Operazione Overlord.
Lo Sbarco in Normandia, nome in codice Operazione Overlord, iniziò con lo sbarco anfibio Alleato sulle spiagge della Normandia, in Francia, all'alba del 6 giugno 1944, una data nota come D-Day, e continuò nelle settimane seguenti con una campagna terrestre che aveva lo scopo di stabilire, espandere ed eventualmente dilagare la testa di ponte in Normandia. Rimane una delle battaglie più conosciute della seconda guerra mondiale.(in realtà l'operazione Overlord è iniziata la notte tra il 5 e il 6 giugno con il lancio dei paracadutisti a Pegasus Bridge e Sainte-Mère-Église.)

29 novembre, 2008

PROMEMORIA 29 novembre 1864 - Guerre indiane: Massacro di Sand Creek


Guerre indiane: Massacro di Sand Creek - Volontari del Colorado, guidati dal Colonnello John Chivington, massacrano almeno 400 Cheyenne e Arapahoe inermi a Sand Creek.
Il massacro di Sand Creek (chiamato anche massacro di Chivington o battaglia di Sand Creek) fu una strage che si verificò negli Stati Uniti d'America durante le guerre indiane il 29 novembre 1864, quando delle truppe della milizia del Colorado, comandate dal colonnello John Chivington, attaccarono un villaggio di Cheyenne e Arapaho, massacrando donne e bambini.

I retroscena

Verso la fine degli anni 50 del XIX secolo, la febbre dell'oro, che aveva preso inizio nelle Montagne Rocciose, a quell'epoca parte del Kansas, aveva attirato una fiumana di colonizzatori in quelle montagne e nei dintorni. Quest'improvvisa ondata migratoria fece nascere degli screzi tra i colonizzatori ed i Cheyenne e gli Arapaho che abitavano quell'area: il tutto sfocerà nella guerra del Colorado del 1864.
Il conflitto tra i nativi americani e i minatori degenerò, e le tribù indigene cominciarono ad attaccare i convogli che attraversavano le pianure del Colorado orientale. Il governatore del territorio inviò il Colonnello John Chivington per reprimere i rivoltosi del posto.
Il conflitto tra i Nativi, i minatori e le tribù Cheyenne e Arapaho resero estremamente pericolosi i viaggi delle locomotive attraverso i piani orientali del Colorado. Il Governatore del territorio John Evans inviò il colonnello John Chivington per porre un freno agli indiani guidando una piccolo esercito fatto di gente del posto. Dopo alcune scaramucce e aver efficacemente sottomesso gli indiani, molti dei Cheyennes e degli Arapaho furono pronti per la pace e si accamparono vicino al Forte Lyon sui piani orientali. Alcuni capi delle tribù avevano firmato recentemente il trattato di Fort Wise del 1861 con gli Stati Uniti, con il quale essi cedevano le loro proprietà agli Stati Uniti e concordarono di spostarsi presso la riserva indiana a sud di Sand Creek in Oklahoma, delimitata da una linea che correva da nord in punto sul confine del New Mexico, quindici miglia a ovest del Fiume Purgatory, estendendosi fino alla Sandy Fork del fiume Arkansas.
Pentola Nera, uno dei capi Cheyenne del sud, e alcuni Arapaho, circa 800 in tutto, si presentarono a Fort Lyon in un disperato sforzo per dichiarare la pace. Dopo aver fatto ciò si stabilirono a Sand Creek, circa 40 miglia a Nord. Rassicurato dalle promesse di pace dei Governatori, il capo mandò molti dei suoi guerrieri a caccia.

L'attacco

Il colonnello John Chivington e le sue 800 truppe della Prima Cavalleria Colorado, della Terza Cavalleria Colorado e una compagnia di Primi Volontari del New Mexico marciarono verso i campi per massacrare gli Indiani. La mattina del 22 novembre 1864, l'armata attaccò i villaggi e macellò i loro abitanti. Chivington urlò prima dell'attacco: "Uccideteli e fate lo scalpo a tutti. Questi imbecilli hanno i pidocchi". Solo 9 o 10 soldati furono uccisi e tre dozzine feriti. Tra 150 e 184 Cheyenne furono dichiarati morti, alcuni furono mutilati, e la maggior parte di questi erano donne, bambini e anziani. Chivington e i suoi uomini più tardi mostrarono gli scalpi e altre parti del corpo, soprattutto feti di donne incinte e genitali nell'Apollo Theater di Denver.
Dopo questi eventi, molti Indiani raggiunsero i Dog Soldiers, la grande confraternita di guerrieri cheyenne, e massacrarono i residenti attraverso tutta la Platte Valley, uccidendo più di 200 civili.
Quest'area è oggi protetta dal National Park Service nel Sand Creek Massacre National Historic Site.

L'impatto dell'avvenimento sulla cultura popolare

Il Regista Ralph Nelson col film Soldato blu, 1970 racconta in maniera lucidamente cruenta e reale alcuni aspetti del massacro.
Fabrizio De André e Massimo Bubola hanno inciso una canzone, Fiume Sand Creek (dall'Album dell'indiano, 1981), ispirata a questo fatto. Da notare che le necessita' metriche e la licenza poetica hanno trasformato il più maturo colonnello Chivington, che aveva circa quarant'anni all'epoca del fatto, in un "generale di vent'anni".
Emilio Salgari ha fatto molti riferimenti all'accaduto nel suo racconto La scotennatrice.

28 novembre, 2008

Eventi e manifestazioni di cultura e solidarietà nel periodo natalizio


Eventi e manifestazioni di cultura e solidarietà nel periodo natalizio

"Un Natale all'insegna della cultura e della solidarietà". Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha riassunto il cartellone di eventi organizzato in occasione delle festività natalizie presentando gli eventi nel corso di una conferenza stampa, insieme con gli assessori alla Cultura e al Turismo, Cecilia D'Elia e Patrizia Prestipino.

"Il senso delle nostre iniziative consiste nell'essere presenti con un profilo chiaro, anche in occasione del Natale, per stare vicini alle persone, all'insegna dei valori della solidarietà e con la volontà di contribuire all'arricchimento della proposta culturale sul territorio".

La rassegna della Provincia di Roma parte il 3 dicembre prossimo, con la mostra "Topolino quante storie! Dal cinema al teatro", che fino al 6 gennaio sarà allestita nei sotterranei di Palazzo Valentini, all'interno delle Domus romane scoperte di recente.

L'iniziativa, rivolta soprattutto ai più piccoli, vedrà il 3 dicembre la presenza dei character di Topolino e Minnie, in vista dello spettacolo organizzato per la stessa sera al Palalottomatica di Roma.

Sempre nelle Domus romane, in occasione del centenario della sua nascita, si terrà una mostra dedicata ad Anna Magnani. Il 21 dicembre poi, all'auditorium Parco della musica, è previsto il concerto "Nativitade", con la voce recitante di Alessio Boni e la World Youth Chamber Orchestra diretta dal maestro Damiano Giurianna.

Dal 15 dicembre, inoltre, saranno riaperti al pubblico gli scavi di Palazzo Valentini, con alcuni importanti reperti della Roma antica, raccontati dalla voce di Piero Angela.

Spazio quindi alla solidarietà: dal 15 dicembre al 10 gennaio il cortile di Palazzo Valentini si riempirà di bancarelle per "Il Natale della solidarietà", con le associazioni del terzo settore che raccoglieranno fondi per progetti sociali.

"Diamo un sorriso a mille bambini" è invece il titolo della manifestazione prevista il 5 gennaio, sempre nel cortile di Palazzo Valentini.

"Dalle ore 10 alle 24 – ha spiegato Zingaretti - si avvicenderanno ai microfoni di Radio Radio personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, che sensibilizzeranno i cittadini ad acquistare giocattoli che il 6 gennaio verranno regalati ai bambini ricoverati in alcune strutture ospedaliere romane".

Il cartellone culturale della Provincia di Roma si estende però a tutto il territorio provinciale: sono stati infatti finanziati, in oltre 30 Comuni, iniziative culturali e di riscoperta delle tradizioni popolari, nonché iniziative all'interno dei centri anziani.

"L'idea che ci muove - spiega D'Elia- è quella del Natale vissuto come occasione di riflessione e d'incontro per tutti, anche per i non credenti, e per questo motivo regaliamo il nostro Palazzo alla città con una serie di iniziative, che però coinvolgeranno anche gli altri Comuni del territorio".

Un'iniziativa ancora più utile se si pensa, come ricorda Prestipino, che "i sindaci del territorio hanno fame di cultura, e per noi queste iniziative rappresentano un modo giusto di promuovere anche il turismo".

PROMEMORIA 28 novembre 2005 Roberto Benigni Cavaliere di Gran Croce


Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, insignisce l'attore e regista Roberto Benigni dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nominandolo Cavaliere di Gran Croce.

27 novembre, 2008

Eventi e manifestazioni per un Natale di solidarietà e di cultura


Eventi e manifestazioni per un Natale di solidarietà e di cultura

"Un Natale all'insegna della cultura e della solidarietà". Così il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti ha riassunto il cartellone di eventi organizzato in occasione delle festività natalizie presentando gli eventi nel corso di una conferenza stampa, insieme con gli assessori alla Cultura e al Turismo, Cecilia D'Elia e Patrizia Prestipino.

"Il senso delle nostre iniziative consiste nell'essere presenti con un profilo chiaro, anche in occasione del Natale, per stare vicini alle persone, all'insegna dei valori della solidarietà e con la volontà di contribuire all'arricchimento della proposta culturale sul territorio".

La rassegna della Provincia di Roma parte il 3 dicembre prossimo, con la mostra "Topolino quante storie! Dal cinema al teatro", che fino al 6 gennaio sarà allestita nei sotterranei di Palazzo Valentini, all'interno delle Domus romane scoperte di recente.

L'iniziativa, rivolta soprattutto ai più piccoli, vedrà il 3 dicembre la presenza dei character di Topolino e Minnie, in vista dello spettacolo organizzato per la stessa sera al Palalottomatica di Roma.

Sempre nelle Domus romane, in occasione del centenario della sua nascita, si terrà una mostra dedicata ad Anna Magnani. Il 21 dicembre poi, all'auditorium Parco della musica, è previsto il concerto "Nativitade", con la voce recitante di Alessio Boni e la World Youth Chamber Orchestra diretta dal maestro Damiano Giurianna.

Dal 15 dicembre, inoltre, saranno riaperti al pubblico gli scavi di Palazzo Valentini, con alcuni importanti reperti della Roma antica, raccontati dalla voce di Piero Angela.

Spazio quindi alla solidarietà: dal 15 dicembre al 10 gennaio il cortile di Palazzo Valentini si riempirà di bancarelle per "Il Natale della solidarietà", con le associazioni del terzo settore che raccoglieranno fondi per progetti sociali.

"Diamo un sorriso a mille bambini" è invece il titolo della manifestazione prevista il 5 gennaio, sempre nel cortile di Palazzo Valentini.

"Dalle ore 10 alle 24 – ha spiegato Zingaretti - si avvicenderanno ai microfoni di Radio Radio personaggi del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, che sensibilizzeranno i cittadini ad acquistare giocattoli che il 6 gennaio verranno regalati ai bambini ricoverati in alcune strutture ospedaliere romane".

Il cartellone culturale della Provincia di Roma si estende però a tutto il territorio

"Via Giulia 500" tra visite, mostre, conferenze e concerti


"Via Giulia 500" tra visite, mostre, conferenze e concerti
Prosegue "Via Giulia 500", l'anno di eventi culturali per celebrare il mezzo millennio della strada più elegante della Roma rinascimentale. Il 27 novembre, alle 18, conferenza e visita a Palazzo Sacchetti (aperto per la prima volta al pubblico dopo i restauri), con Alessandro Viscogliosi.

Il 28, nella chiesa di Sant'Eligio degli Orefici, conferenza di Daniela Gennari su "La decorazione delle nicchie di Palazzo Sacchetti". Il 29, alle 18 nella Cripta Falconieri del Museo di San Giovanni de' Fiorentini, inaugurazione mostra di Vito Miroballi.

L'avvio del mese di dicembre sarà poi nel segno della musica barocca, con due concerti in San Giovanni de' Fiorentini: il 6 brani da camera di Couperin e Lully con l'ensemble Berliniana; l'8 alle 18, concerto d'organo con il magnifico strumento antico della chiesa e musiche di Frescobaldi, Bach, Scarlatti e Haendel.

Il ciclo di "Via Giulia 500" è organizzato da un comitato di residenti, enti culturali e religiosi, imprenditori, appassionati. Obiettivo, richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle bellezze della strada, sulla sua importanza storica e sui relativi problemi di tutela e valorizzazione.

Il tutto è patrocinato dal Comune, dalla Regione Lazio, dalla Provincia di Roma e dal Ministero dei Beni Culturali. Sponsor, Banca di Credito Cooperativo e Hotel St. George. "Media partner", RomaUno Tv che segue l'intero ciclo. Per saperne di più, www.viagiulia500.net.

PROMEMORIA 27 novembre 2002 - Nazioni Unite: Hans Blix diventa responsabile degli ispettori inviati in Iraq


Nazioni Unite: Hans Blix diventa responsabile degli ispettori inviati in Iraq nell'ambito della Risoluzione ONU 1441, riguardante le armi di distruzione di massa detenute da quel paese, mentre Mohamed ElBaradei diventa capo degli ispettori ONU e della IAEA nell'ambito della stessa Risoluzione ONU 1441 per il disarmo delle armi di distruzione di massa.
La Risoluzione 1441 dell'ONU venne decisa l'8 novembre 2002 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite durante la 4644a seduta.
In questa risoluzione l'Iraq è invitato ad accettare incondizionatamente le precedenti risoluzioni del consiglio di sicurezza e gli viene data una ultima possibilità di ottemperare ai propri obblighi riguardanti il disarmo di armi biologiche o biochimiche.
All'Iraq viene inoltre ingiunto di dare agli ispettori dell'ONU e della Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) un accesso pieno e incodizionato a tutti gli impianti di produzioni di armi.
All'Iraq venne posto il 15 novembre dello stesso anno come ultimatum per l'accettazione di questa risoluzione.
Il 13 novembre l'Iraq accettò la risoluzione.
Quattro anni dopo aver lasciato il paese, tornano a Baghdad gli ispettori dell'ONU sotto la guida di Hans Blix e Mohamed ElBaradei.

26 novembre, 2008

Zingaretti premia i campioni delle paralimpiadi di Pechino 2008


Zingaretti premia i campioni delle paralimpiadi di Pechino 2008

Il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, l’assessore provinciale alle Politiche dello Sport, Patrizia Prestipino, e l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Claudio Cecchini, hanno premiato a palazzo Valentini gli atleti di Roma e Provincia che hanno partecipato con successo alle Paralimpiadi di Pechino 2008.

Tra i premiati Andrea Pellegrini, il campione azzurro di Civitavecchia che ha partecipato alle Paralimpiadi nella disciplina della sciabola; la medaglia di bronzo nel tennis tavolo Clara Podda e Luca Agoletto e Paola Protopapa, oro a Pechino nel canottaggio.

Il presidente Zingaretti ha poi premiato il presidente dell'Aniene Giovanni Malagò; il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli; il presidente del Comitato Paralimpico Provinciale Cosimo Damiano Lioi e l'allenatore del Santa Lucia basket Carlo Di Giusto.

Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche il presidente della Virtus basket Claudio Toti, il presidente del Circolo Canottieri Lazio Alfonso Rossi e i responsabili per lo sport del Pd di Comune, Provincia di Roma e Regione Lazio, Paolo Masini, Pino Battaglia ed Enzo Foschi.

"Principi come quello della piena cittadinanza, garantita a prescindere dalla proprie condizioni fisiche - ha dichiarato il presidente Zingaretti - sono troppo spesso evocati ma poco spesso praticati. Con le Paralimpiadi però questo principio si realizza appieno. Il nostro compito di amministratori è quello di rendere concreti tutti i diritti di piena cittadinanza anche per chi si trova in condizioni fisiche diverse, a partire dalla mobilità".

Marrazzo, rischio fallimento per imprese legate ad Alitalia


Marrazzo, rischio fallimento per imprese legate ad Alitalia

Alitalia, rifiuti e sistema aereoportuale. Questi gli argomenti affrontati oggi dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo in occasione dell’assemblea generale dell’Unione Industriali e delle Imprese di Roma, riunita al Teatro 10 di Cinecittà. “Abbiamo un numero di imprese di Roma e del Lazio – ha detto – legate ad Alitalia che rischiano di fallire, non essendo ‘creditrici privilegiate’, perché il loro credito è soddisfatto solo al 10%. Questo – ha rimarcato - sarebbe il tracollo del sistema”.

“Noi – ha continuato il Governatore del Lazio - abbiamo il più grande aeroporto d’Italia e del Mediterraneo. La politica del trasporto aereo nazionale è nelle mani del Governo, perciò chiediamo che anche Fiumicino abbia il suo impulso”. “Il Lazio – ha ricordato all’assemblea Uir – sta riuscendo ad avere un terzo aeroporto a Viterbo. Su questo la Regione ha fatto la sua parte, investendo 250 milioni di euro. Saremo inoltre in grado di portare tutti i passeggeri da Viterbo a Roma , fino a piazzale Flaminio”.

Marrazzo è poi disposto ad affrontare insieme al Comune di Roma il problema dei rifiuti. “Il sindaco di Roma – ha affermato Marrazzo – dice che serve un nuovo impianto? Ebbene, parliamone”. Il Presidente, inoltre, si è detto disponibile al dialogo con Alemanno “sull’importanza del ruolo dell’ente pubblico nello smaltimento dei rifiuti”.

Il neopresidente dell’Unione Industriali, Aurelio Regina, nel corso del suo intervento, ha spiegato che le imprese di Roma “vogliono trasmettere a tutta la città fiducia e ottimismo, convinte che l’Italia possa recuperare la via della crescita. Formazione, ricerca, innovazione e ambiente – ha detto Regina – rischiano di essere scarificati per la contrazione di risorse dovute alla fase negativa del ciclo economico. Il cambiamento ci impone relazioni industriali non necessariamente antagoniste, in cui ci sia spazio per una vera progettualità condivisa".

La crescita nasce dal lavoro delle imprese e degli imprenditori. L’impresa romana è pronta a fare la sua parte e chiede allo Stato di essere messa in condizione di poterlo fare. Per la capitale sono necessari forti investimenti: solo un’efficace infrastrutturazione del territorio può consentire – ha concluso - di alleggerire i collegamenti e migliorare la qualità della vita dei cittadini e delle imprese”.

PROMEMORIA 26 novembre 2003 - Ultimo volo di un Concorde


Ultimo volo di un Concorde.
Il Concorde era un aereo di linea supersonico prodotto dal consorzio anglofrancese formato da British Aerospace ed Aérospatiale. Il primo volo del prototipo francese risale al 2 marzo 1969, mentre il 4 novembre 1970 raggiunse per la prima volta Mach 2, diventando il secondo aereo commerciale a volare a tale velocità [2].
Il Concorde entrò ufficialmente in servizio il 21 gennaio 1976 sulle linee Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrain; a novembre dell'anno successivo iniziarono i voli verso New York. Il 20 aprile 1979 entrò in servizio l'ultimo Concorde prodotto.
A causa dell'unico, ma disastroso incidente avvenuto il 25 luglio 2000, delle conseguenze economiche globali derivate dagli attentati dell'11 settembre 2001 e da altri fattori, cessò il servizio il 24 ottobre 2003 ed effettuò l'ultimo volo il 26 novembre dello stesso anno.

Termine del servizio

Il Concorde dell'Air France all'aeroporto internazionale Charles De Gaulle.
Il 10 aprile 2003 l'Air France e la British Airways annunciarono in contemporanea che avrebbero ritirato i Concorde entro la fine dell'anno, spiegando che le cause erano da imputare al basso numero di passeggeri a seguito dell'incidente del 2000, il calo nei viaggi aerei globali dopo l'11 settembre e l'aumento dei costi di manutenzione.
Lo stesso giorno Richard Branson offrì alla British Airways l'acquisto della flotta di Concorde al loro "prezzo originale di 1 sterlina", per essere impiegati nella propria Virgin Atlantic Airways. Branson affermò che era lo stesso prezzo che la British Airways pagò al governo britannico. La compagnia aerea negò tutto ciò e rifiutò la vendita.

25 novembre, 2008

Palazzo Valentini un manifesto per dire no alla violenza contro le donne


Palazzo Valentini un manifesto per dire no alla violenza contro le donne

La Provincia di Roma aderisce alla giornata internazionale contro la violenza alle donne, indetta dall' Organizzazione per le Nazioni Unite.

Martedì 25 novembre, alle ore 17.30, il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e la presidente del Consiglio provinciale, Giuseppina Maturani, scopriranno, a Palazzo Valentini, un manifesto dal titolo “La Provincia difende le donne. Ogni giorno”.

Per l’occasione, il Palazzo – sede dell’Amministrazione provinciale di Roma - resterà illuminato tutta la notte.

A PROPOSITO DI SCUOLA OGGI....


A proposito di scuola oggi... leggete cosa scriveva Calamandrei nel 1950!

«Quando la scuola pubblica è cosa forte e sicura, allora, ma allora soltanto,
la scuola privata non è pericolosa. Allora, ma allora soltanto, la scuola
privata può essere un bene. Può essere un bene che forze private, iniziative
pedagogiche di classi, di gruppi religiosi, di gruppi politici, di filosofie,
di correnti culturali, cooperino con lo Stato ad allargare, a stimolare, e a
rinnovare con varietà di tentativi la cultura. Al diritto della famiglia, che
è consacrato in un altro articolo della Costituzione, nell'articolo 30, di
istruire e di educare i figli, corrisponde questa opportunità che deve essere
data alle famiglie di far frequentare ai loro figlioli scuole di loro
gradimento e quindi di permettere la istituzione di scuole che meglio
corrispondano con certe garanzie che ora vedremo alle preferenze politiche,
religiose, culturali di quella famiglia. Ma rendiamoci ben conto che mentre
la scuola pubblica è espressione di unità, di coesione, di uguaglianza
civica, la scuola privata è espressione di varietà, che può voler dire
eterogeneità di correnti decentratrici, che lo Stato deve impedire che
divengano correnti disgregatrici. La scuola privata, in altre parole, non è
creata per questo. La scuola della Repubblica, la scuola dello Stato, non è
la scuola di una filosofia, di una religione, di un partito, di una setta.
Quindi, perché le scuole private sorgendo possano essere un bene e non un
pericolo, occorre:
- che lo Stato le sorvegli e le controlli e che sia neutrale, imparziale tra
esse. Che non favorisca un gruppo di scuole private a danno di altre.
- che le scuole private corrispondano a certi requisiti minimi di serietà di
organizzazione.
Solamente in questo modo e in altri più precisi, che tra poco dirò, si può
avere il vantaggio della coesistenza della scuola pubblica con la scuola
privata. La gara cioè tra le scuole statali e le private. Che si stabilisca
una gara tra le scuole pubbliche e le scuole private, in modo che lo Stato da
queste scuole private che sorgono, e che eventualmente possono portare idee e
realizzazioni che finora nelle scuole pubbliche non c'erano, si senta
stimolato a far meglio, a rendere, se mi sia permessa l'espressione, "più
ottime" le proprie scuole. Stimolo dunque deve essere la scuola privata allo
Stato, non motivo di abdicazione. Ci siano pure scuole di partito o scuole di
chiesa. Ma lo Stato le deve sorvegliare, le deve regolare; le deve tenere nei
loro limiti e deve riuscire a far meglio di loro. La scuola di Stato,
insomma, deve essere una garanzia, perché non si scivoli in quello che
sarebbe la fine della scuola e forse la fine della democrazia e della
libertà, cioè nella scuola di partito. Come si fa a istituire in un paese la
scuola di partito? Si può fare in due modi. Uno è quello del totalitarismo
aperto, confessato. Lo abbiamo esperimentato, ahimè. Credo che tutti qui ve
ne ricordiate, quantunque molta gente non se ne ricordi più. Lo abbiamo
sperimentato sotto il fascismo. Tutte le scuole diventano scuole di Stato: la
scuola privata non è più permessa, ma lo Stato diventa un partito e quindi
tutte le scuole sono scuole di Stato, ma per questo sono anche scuole di
partito. Ma c'è un'altra forma per arrivare a trasformare la scuola di Stato
in scuola di partito o di setta. Il totalitarismo subdolo, indiretto,
torpido, come certe polmoniti torpide che vengono senza febbre, ma che sono
pericolosissime.
Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un
partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la
Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su
Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire,
senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi
delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si
accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una
certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è
stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi
teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a
screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire
le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di
quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole
private. Cure di denaro e di privilegi. Si comincia persino a consigliare i
ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice di
quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone
di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro
figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle"
scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio.
Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante,
non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito,
manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole
private. Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna
discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi
di questa bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto:
- rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i
loro bilanci. Ignorare i loro bisogni.
- attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non
controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i
titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette.
- dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle
scuole private denaro pubblico!
Quest'ultimo è il metodo più pericoloso. Questo dunque è il punto, è il punto
più pericoloso del metodo. Denaro di tutti i cittadini, di tutti i
contribuenti, di tutti i credenti nelle diverse religioni, di tutti gli
appartenenti ai diversi partiti, che invece viene destinato ad alimentare le
scuole di una sola religione, di una sola setta, di un solo partito [...].
Per prevedere questo pericolo, non ci voleva molta furberia. Durante la
Costituente, a prevenirlo nell'art. 33 della Costituzione fu messa questa
disposizione: "Enti e privati hanno diritto di istituire scuole ed istituti
di educazione senza onere per lo Stato". Come sapete questa formula nacque da
un compromesso; e come tutte le formule nate da compromessi, offre il destro,
oggi, ad interpretazioni sofistiche [...]. Ma poi c'è un'altra questione che
è venuta fuori, che dovrebbe permettere di raggirare la legge. Si tratta di
ciò che noi giuristi chiamiamo la "frode alla legge", che è quel quid che i
clienti chiedono ai causidici di pochi scrupoli, ai quali il cliente si
rivolge per sapere come può violare la legge figurando di osservarla [...]. E
venuta così fuori l'idea dell'assegno familiare, dell'assegno familiare
scolastico.
Il ministro dell'Istruzione al Congresso Internazionale degli Istituti
Familiari, disse: la scuola privata deve servire a "stimolare" al massimo le
spese non statali per l'insegnamento, ma non bisogna escludere che anche lo
Stato dia sussidi alle scuole private. Però aggiunse: pensate, se un padre
vuol mandare il suo figliolo alla scuola privata, bisogna che paghi tasse. E
questo padre è un cittadino che ha già pagato come contribuente la sua tassa
per partecipare alla spesa che lo Stato eroga per le scuole pubbliche. Dunque
questo povero padre deve pagare due volte la tassa. Allora a questo
benemerito cittadino che vuole mandare il figlio alla scuola privata, per
sollevarlo da questo doppio onere, si dà un assegno familiare. Chi vuol
mandare un suo figlio alla scuola privata, si rivolge quindi allo Stato ed ha
un sussidio, un assegno [...].
Il mandare il proprio figlio alla scuola privata è un diritto, lo dice la
Costituzione, ma è un diritto il farselo pagare? E' un diritto che uno, se
vuole, lo esercita, ma a proprie spese. Il cittadino che vuole mandare il
figlio alla scuola privata, se la paghi, se no lo mandi alla scuola pubblica.
Per portare un paragone, nel campo della giustizia si potrebbe fare un
discorso simile. Voi sapete come per ottenere giustizia ci sono i giudici
pubblici; peraltro i cittadini, hanno diritto di fare decidere le loro
controversie anche dagli arbitri. Ma l'arbitrato costa caro, spesso costa
centinaia di migliaia di lire. Eppure non è mai venuto in mente a un
cittadino, che preferisca ai giudici pubblici l'arbitrato, di rivolgersi allo
Stato per chiedergli un sussidio allo scopo di pagarsi gli arbitri! [...].
Dunque questo giuoco degli assegni familiari sarebbe, se fosse adottato, una
specie di incitamento pagato a disertare le scuole dello Stato e quindi un
modo indiretto di favorire certe scuole, un premio per chi manda i figli in
certe scuole private dove si fabbricano non i cittadini e neanche i credenti
in una certa religione, che può essere cosa rispettabile, ma si fabbricano
gli elettori di un certo partito.»

Piero Calamandrei, 1950

PROMEMORIA 25 novembre 1915 Albert Einstein e la formula che racchiude il destino ultimo dell'Universo


Albert Einstein annota sul suo taccuino : è la formula che racchiude il destino ultimo dell'Universo. e famose equazioni di campo.
Il destino ultimo dell'universo (ovvero la questione se l'universo sia destinato a finire, e in caso affermativo come e quando si concluderà la sua evoluzione) è un tema fortemente dibattuto nella storia dell'umanità. Nel contesto della scienza moderna, esistono diverse teorie in merito.
Per le concezioni mitologiche, religiose e filosofiche vedi la voce Escatologia.
Teorie scientifiche sulla fine dell'Universo [modifica]

Fino a tempi piuttosto recenti, anche la visione scientifica dell'Universo era quella di un'esistenza eterna e senza cambiamenti. Dopo la scoperta di un Universo in espansione ad opera di Edwin Hubble all'inizio del XX secolo, la nozione di un inizio e, di conseguenza, di una fine fu all'improvviso soggetta all'investigazione scientifica.
Le teorie basate sul Big Bang possono essere divise in tre gruppi principali:
quelle per cui, nonostante le osservazioni, l'Universo è eterno come prima si pensava: la teoria dello stato stazionario e l'Universo oscillante
quelle per cui l'Universo ha avuto un inizio, ma non avrà una fine vera e propria: la morte termica dell'Universo e il Big Rip (Grande Strappo)
quelle per cui l'Universo ha avuto un inizio, ed avrà una fine ben definita: il Big Crunch.
Il primo gruppo non è discusso in questo articolo, perché nega l'idea stessa di una fine dell'Universo. In queste teorie, qualche tipo di attività significativa può durare per sempre.
Tutte le teorie devono conciliarsi con la relatività generale, che fornisce uno sfondo teorico comune per le speculazioni cosmologiche. La maggior parte di queste teorie sono soluzioni delle equazioni della relatività generale, cambiando parametri come la densità media, la costante cosmologica, e così via.

24 novembre, 2008

Giunta Marrazzo : dalla Regione 275 milioni per 6000 alloggi pubblici


Giunta Marrazzo : dalla Regione 275 milioni per 6000 alloggi pubblici

La Regione Lazio, nella seduta di Giunta presieduta da Piero Marrazzo, ha stanziato 275 milioni di euro per la costruzione di nuove case di edilizia residenziale pubblica agevolata.Il finanziamento è reso disponibile già per il 2008 in modo da potere avviare tutte le procedure necessarie utilizzare i fondi nel più breve tempo possibile. Il piano prevede la costruzione di 6000 nuovi alloggi einteresserà l'intera regione, con particolare rilievo per la zona di Roma.

In particolare il piano prevede fondi per 140 milioni per rifinanziare il bando per la costruzione di alloggi da parte di cooperative e imprese nella città di Roma; 70 milioni per costruzione di "alloggi in housing sociale"; Oltre 46 milioni per l'acquisto di alloggi dismessi da enti e società; oltre 18 milioni di euro per "alloggi per anziani.

Per Mario di Carlo, assessore regionale alle politiche della casa il provvedimento "è particolarmente importante, perché rimette la Regione nelle condizioni di spendere centinaia di milioni di euro che erano rimasti fermi nelle casse negli ultimi 15 anni. La parte più importante – prosegue Di Carlo - sono i 140 milioni di euro che permetteranno la costruzione di circa 5700 appartamenti a Roma da parte di cooperative e imprenditori privati. Uno sforzo enorme per un problema cruciale come quello della casa nella nostra regione"

La delibera approvatadalla Giunta avvia l'iter amministrativo per rendere le somme immediatamente disponibili cosa che avverrà con l'approvazione del provvedimento da parte del Consiglio regionale. Passaggio, obiettivo atteso entro i primi 15 giorni di dicembre.

Approvata variazione al bilancio per 5 milioni di euro


Approvata variazione al bilancio per 5 milioni di euro

Il Consiglio provinciale di Roma ha approvato nella seduta di questa mattina nell'aula consiliare di Palazzo Valentini, con 25 voti favorevoli e 9 contrari, la delibera di "Variazione al Bilancio Pluriennale 2008-2010" per un totale di oltre 5 milioni di euro.

"Facciamo questa variazione di bilancio - commenta l'assessore provinciale al Bilancio, Antonio Rosati - per far fronte ad alcune emergenze. Si tratta di entrate dalla Regione Lazio per 5 milioni di euro a destinazione vincolata, con 3 milioni per far partire corsi di formazione, 1 milione per finanziare il diritto allo studio, 600 mila euro per il ripopolamento faunistico, 60 mila per il lavoro e i servizi per l'impiego, 20 mila euro per il potenziamento dei servizi di polizia locale, 300 mila euro circa per altri finanziamenti".

"Sempre per l'anno 2008 - prosegue Rosati - sono previste maggiori entrate per 2,4 milioni di euro circa, destinate a spese istituzionali, tra cui 350 mila euro per le Comunita' Montane, 250 mila euro per integrazione dei fondi del progetto Comnet, 45 mila euro per conversione a gpl del parco auto provinciale prese a noleggio, 182 mila euro per urgenze sulla viabilita'".

"E' prevista, inoltre, un'ulteriore quota di avanzo - conclude Rosati - per l'importo di 250 mila euro che sara' destinata al finanziamento di interventi a favore dei Comuni del territorio, di cui a particolare rilievo sociale la realizzazione di una fattoria sociale con funzioni educativo-terapeutiche nel Comune di San Vito Romano e nel relativo distretto socio sanitario di competenza".

"Stop AIDS: mantieni la promessa". Convegno in Campidoglio


"Stop AIDS: mantieni la promessa". Convegno in Campidoglio
In occasione della celebrazione della Giornata mondiale per la lotta contro l'AIDS, il Consiglio Comunale di Roma organizza, il primo dicembre in Campidoglio, il convegno "Stop AIDS: mantieni la promessa".

Il programma della giornata, che si svolgerà presso l'Aula Giulio Cesare, è così scandito:

h. 15,00 – 16,00
Presiedono:
On. Giovanni Alemanno, Sindaco di Roma
On. Marco Pomarici, Presidente del Consiglio Comunale
Interventi:
On. Giovanni Alemanno e On. Marco Pomarici
Prof. Ferruccio Fazio, Sottosegretario di Stato al ministero del Welfare
On. Sveva Belviso, Assessore alle Politiche Sociali e della Salute
On. Laura Marsilio, Assessore alle Politiche Educative e Scolastiche della Famiglia e della Gioventù, delegata dal Sindaco per l'Agenzia Comunale per le Tossicodipendenze
On. Monica Cirinnà, Presidente Commissione delle Elette
On. Giordano Tredicine, Presidente Commissione Consiliare Politiche Sociali

h 16,00 – 17,00
INTERVENTI SOCIO SANITARI PER LA LOTTA CONTRO L'AIDS NEL MONDO, IN ITALIA ED A ROMA
Moderatori:
On. Fernando Aiuti - On. Maria Gemma Azuni
Interventi:
Prof. Stefano Vella , Direttore del Laboratorio del Farmaco, Istituto Superiore di Sanità
Prof. Giuseppe Ippolito, Direttore Scientifico Istituto Nazionale per le Malattie Infettive - L. Spallanzani
Intervento del Sig. Massimo Farinella, portavoce del Coordinamento Romano HIV
Conclusioni:
On. Fernando Aiuti

h 17,00 Dibattito in aula

Nel corso del convegno, dalle 10,30 alle 12,30, è previsto un incontro con gli studenti di alcune scuole di Roma. Inoltre, durate la manifestazione, l'On. Sveva Belviso ed il Prof. Aiuti distribuiranno agli studenti l'opuscolo informativo preparato dal Comune di Roma in collaborazione con medici delle ASL per la prevenzione malattie sessualmente trasmesse.

PROMEMORIA 24 novembre 1793 - In Francia entra in vigore il Calendario Rivoluzionario Francese



Calendario rivoluzionario francese


Il calendario rivoluzionario francese o calendario repubblicano francese (calendrier révolutionnaire français o calendrier républicain français) fu elaborato da una commissione scientifica alla quale parteciparono Joseph Louis Lagrange, Gaspard Monge, Joseph Jerôme de Lalande ed altri e presieduta da Gilbert Romme professore di matematica e fisica.
La Rivoluzione Francese, dopo aver creato il Sistema metrico decimale ("Sistema metrico provvisorio", 1 agosto 1793), intervenne sul calendario. Così il progetto del "Calendario" fu presentato alla Convenzione nazionale il 20 settembre 1793 e utilizzato in Francia dal 24 ottobre 1793 al 1 gennaio 1806 e poi durante la Comune di Parigi nel 1871.
La Rivoluzione aveva fatto della Francia uno stato laico e questo calendario aveva lo scopo di contrapporsi al Calendario gregoriano[senza fonte] strettamente legato al Cristianesimo.
Un anno del Calendario Rivoluzionario era diviso in 12 mesi di 30 giorni ciascuno (360 giorni) più 5 (6 negli anni bisestili) aggiunti alla fine dell'anno per pareggiare il conto con l'anno tropico (365 giorni, 5 ore, 48 minuti e 46 secondi). Ciascun mese era diviso in tre decadi.
I nomi dei mesi e dei giorni furono inventati dal letterato Fabre d'Églantine. Ogni nome di mese richiama un aspetto del clima francese (dicembre, "nevoso", la neve) o di momenti importanti della vita contadina francese (settembre, "vendemmiaio", vendemmia). Di fatto, il Calendario che nel progetto dei suoi creatori doveva essere universale, era invece fortemente legato al suo Paese d'origine.
La corrispondenza di date è appresso riportata a titolo indicativo. In effetti varia leggermente da un anno all'altro, a causa della mancata coincidenza del giorno in più nell'anno bisestile.

23 novembre, 2008

PROMEMORIA 23 novembre 1980 - Terremoto dell'Irpinia


Terremoto dell'Irpinia: si verificò un sisma del settimo grado della scala Richter con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), che causò circa 300.000 sfollati, 10.000 feriti e circa 3.000 morti.
Il terremoto dell'Irpinia si verificò il 23 novembre 1980 e colpì la Campania centrale e la Basilicata. Caratterizzato da una magnitudo 6,9 della scala Richter[2], con epicentro nel comune di Conza della Campania (AV), causò circa 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.735 morti.

La scossa

Il terremoto colpì alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980: una forte scossa di magnitudo 6,9 sulla scala Richter, della durata di circa 60 secondi [4] colpì l'area, detta del Vulture, posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. Tra i comuni più duramente colpiti vi furono quelli di Sant'Angelo dei Lombardi, Lioni, Torella dei Lombardi, Conza della Campania, Teora, Laviano , San Mango .
A Napoli, a seguito della scossa, crolla un palazzo in via Stadera a Poggioreale, probabilmente a causa di difetti di costruzione, causando 52 morti.[5]
A Balvano in provincia di Potenza crollò una chiesa al cui interno morirono 72 persone di cui 62 erano bambini che stavano partecipando ad una messa.
Tutta la parte centro-settentrionale della Basilicata fu coinvolta dal disastroso terremoto, lo stesso capoluogo lucano fu distrutto al 64%.

Il dramma

Il terremoto del 23 novembre 1980 fu innanzitutto un evento altamente drammatico. Centinaia di migliaia di persone ebbero la loro vita per sempre sconvolta; da quel momento, per loro, esiste un prima e un dopo. A distanza di anni ci si è dimenticati del dramma che invece andrebbe capito, spiegato, ascoltato. Molto spesso, però, a ciò non si dà importanza. Si parla di altro. ci si dimentica della storia degli uomini, delle donne, dei bambini di allora.

I numeri

L'entità drammatica del sisma non venne valutata subito; i primi telegiornali parlarono di una scossa di terremoto in Campania dato che l'interruzione totale delle telecomunicazioni aveva impedito di lanciare l'allarme. Soltanto a notte inoltrata si cominciò ad evidenziarne la più vasta entità. Al levarsi del sole una prospezione a mezzo elicottero fornì le reali dimensioni del disastro. Uno dopo l'altro si aggiungevano i nomi dei comuni colpiti; interi nuclei urbani risultavano cancellati, decine e decine di altri erano stati duramente danneggiati. La ricostruzione purtroppo ha seguito l'iter delle altre tragedie itaiane perchè si sono innestati interessi loschi che hanno dirottato i fondi verso aree che non ne avevano diritto moltiplicando a dismisura il numero dei comuni colpiti dal sisma.

Durata della scossa principale: circa 60 secondi[6]
Morti: 2735
Feriti: 8848
Comuni colpiti: circa 70 "disastrati", circa 200 "danneggiati".[7]

La ricostruzione

Più di 70 centri sono stati integralmente distrutti o seriamente danneggiati e oltre 200 hanno avuti consistenti danni al patrimonio edilizio. Centinaia di opifici produttivi e artigianali sono stati cancellati con perdita di migliaia di possibilità di lavoro e danni patrimoniali per decine di migliaia di miliardi. [8]
Il numero dei comuni colpiti è però stato alterato per losche manovre politiche e camorristiche lievitando nel corso degli anni. Alle aree colpite, infatti, venivano destinati numerosi contributi pubblici (stime del 2000 parlano di 58.640 miliardi nel corso degli anni[senza fonte]), ed era interesse dei politici locali far sì che i territori amministrati venissero inclusi in quest'area. La ricostruzione, nonostante l'ingente quantità di denaro pubblico versato è stata per decenni incompleta. A Torre Annunziata dove esistono due quartieri distrutti dal terremoto del 1980 e malgrado i miliardi stanziati, ancora non è stata ricostruita una sola abitazione. Quei quartieri oggi sono diventati un cancro che ha contaminato l'intera città, divenendo la principale roccaforte della camorra ed una delle più agguerrite piazze di spaccio della regione Campania.[9].

Fondi e appalti

La prima stima dei danni del terremoto venne fatta nel 1981 e parlava di circa 8000 miliardi di lire. La stessa cifra venne rivista varie volte, fino a raggiungere quota 60000 miliardi. In Irpinia la Guardia di Finanza scoprì fienili trasformati in piscine olimpiche mai ultimate, o in ville. Individuò finanziamenti indirizzati a imprenditori plurifalliti e orologi con brillanti regalati con grande prodigalità ai collaudatori dello Stato. Il senatore DC Ortensio Zecchino nel 1980 fece mettere anche decine di centri irpini e sanniti coinvolti in un sisma di 26 anni prima. Nel marzo del 1987 i giornali rivelarono che le fortune della Banca Popolare dell'Irpinia erano strettamente legate ai fondi per la ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia del 1980. Tra i soci che traevano profitto dalla situazione c'era la famiglia di De Mita con Ciriaco proprietario di un cospicuo pacchetto di azioni che si erano rivalutate grazie al terremoto. I titoli erano posseduti anche da altri parenti. Seguì un lungo processo che si concluse nell'ottobre del 1988 con la sentenza: secondo i giudici del tribunale romano chiamato a giudicare sulla controversia, era giusto scrivere che i fondi del terremoto transitavano nella banca di Avellino e che la Popolare è una banca della Dc demitiana.[senza fonte] Appresa la sentenza, l'Unità pubblicò il 3 dicembre un articolo in prima pagina dal titolo eloquente: «De Mita si è arricchito con il terremoto».[10] Nell'inchiesta denominata "Mani sul terremoto" saranno coinvolti l'on. Ciriaco De Mita, l'on. Paolo Cirino Pomicino, il sen. Salverino De Vito, l'on. Vincenzo Scotti, l'on. Antonio Gava, l'on. Antonio Fantini, l'on. Francesco De Lorenzo, l'on. Giulio Di Donato e il commissario on. Giuseppe Zamberletti.

Evoluzione dei numeri nel corso degli anni

Regioni colpite: 3 - Campania, Basilicata e Puglia
Numero di Comuni colpiti: 687 (542 in Campania, 131 in Basilicata e 14 in Puglia) di cui 3 disastrati
Superficie colpita: 17.000 km²
Popolazione coinvolta: 300.000 abitanti
Abitazioni ricostruite a spese dei contribuenti: 150.000
Contributi pubblici Stato italiano (all'anno 2000): 58.640 miliardi di lire (Circa 30 miliardi di Euro)
La finanziaria 2006 ha stanziato ulteriori 100 milioni di euro per la ricostruzione
Contributi da paesi esteri: Stati Uniti (70 milioni di dollari); Germania (32 milioni di dollari)

22 novembre, 2008

S.Camillo, Marrazzo inaugura il centro prelievi e i nuovi locali di pneumologia


S.Camillo, Marrazzo inaugura il centro prelievi e i nuovi locali di pneumologia

Un centro prelievi, con innovative tecnologie, e un nuovo padiglione per la pneumologia oncologica e la medicina generale che ospiterà le divisioni del Forlanini. Ad inaugurare le due strutture del San Camillo, il presidente della Regione Marrazzo, il direttore generale del San Camillo, Luigi Macchitella e il direttore sanitario, Fulvio Forino.

Il nuovo padiglione, intitolato al Dottor Pietro Maroncelli, medico del San Camillo per oltre 20 anni, apre dopo un anno di lavori di ristrutturazione costati oltre 16 milioni. Ospiterà Day hospital e reparti e rappresenta il primo step per il passaggio dei padiglioni di pneumologia dal Forlanini.

“Continuate ad essere un punto di riferimento importantissimo” - ha detto Marrazzo - incontrando gli operatori della struttura. Marrazzo ha anche assicurato che troverà i 10 milioni necessari per la ristrutturazione del padiglione maternità perchè “risparmiare sugli sprechi e inefficienze fa sì che una Regione abbia fondi da investire”.

Marrazzo durante la sua visita al San Camillo si é voluto complimentare con il primario della cardiochirurgia del centro trapianti, Francesco Musumeci, alla guida dell’equipe che la scorsa settimana ha effettuato un trapianto di cuore artificiale su un uomo di 38 anni.

"Loghi d'Italia - storie dell'arte di eccellere". Mostra evento a Castel Sant'Angelo


"Loghi d'Italia - storie dell'arte di eccellere". Mostra evento a Castel Sant'Angelo
Castel Sant'Angelo ospita, dal 21 novembre 2008 al 25 gennaio 2009, una grande mostra sulle relazioni tra la cultura e il Made in Italy, "Loghi d'Italia - storie dell'arte di eccellere". L'evento è una narrazione, viva e interattiva, delle commistioni tra il mondo artistico -culturale e le principali aziende italiane.

Una esposizione sull'eccellenza della creatività imprenditoriale italiana che, dalle aziende più antiche, come Amarelli 1731 e Peroni 1846, passando per Perugina e Lagostina, nate agli inizi del '900, si snoda tra le imprese affermatesi intorno alla metà del '900, come Zanotta o i Guzzini, fino ad abbracciare le nuove realtà emergenti che costituiranno l'eccellenza italiana del domani.

Dai Caroselli più noti agli scatti fotografici più rari, dagli oggetti di design agli episodi celati e gli studi non riusciti, "Loghi d'Italia" racconta le principali aziende nazionali – le persone, i prodotti, le storie, i territori – fotografandone le connessioni con le dinamiche storico-sociali, le correnti artistiche, le mode e le tradizioni tipicamente nazionali.

Ideata e curata da Innovarte, la mostra è realizzata con la collaborazione della Commissione Cultura di Confindustria e di Museimpresa.

Articolata secondo un sistema armonico di passaggi, "Loghi d'Italia - storie dell'arte di eccellere" offre al visitatore non soltanto la possibilità di conoscere ed apprezzare le origini, il vissuto e il processo evolutivo degli oggetti di cui è solito fare uso, ma anche di coglierne le innumerevoli connessioni con il mondo dell'arte, della cultura, dell'architettura, della cinematografia, che hanno portato quegli stessi oggetti ad assumere il significato e il valore odierni.

Il percorso espositivo, ampio e multiforme, abbraccia le opere e i contributi più disparati, dal lungometraggio di Bertolucci al documentario di Antonioni, dai Caroselli di Testa agli interventi artistici di Wahrol e Dalì, dalle affiches di Depero, Dudovich e Carboni ai versi di D'Annunzio, Marinetti, Pasolini, dai progetti architettonici di Cucinella e Fuksas alle sculture di Palladino, senza dimenticare il design, con Sapper, Zanuso e Superstudio e molti altri.

Lo spazio scenico della mostra è dotato di un sistema neuronale tecnologico che, mediante un complesso di sensori, consente al visitatore di interagire con i contenuti dell'esposizione in ogni sezione del percorso, attraverso il proprio corpo. L'interattività costituisce il fil rouge dell'esposizione attraverso cinque videoinstallazioni, un tappeto interattivo e un'installazione sonora che vedono l'impiego delle più avanzate tecnologie hardware e software.

Loghi d'Italia ha una natura itinerante e non si concluderà con la mostra di Castel Sant'Angelo. Dal 2009 al 2011 diventerà un evento mondiale, ospitata presso gli Istituti Italiani di Cultura nel mondo a sottolineare l'impegno volto alla diffusione della cultura d'impresa.

Prenotazioni e info: Per telefono ai numeri 06.32810, 199.757.510, fax numero 06.32651329

Sito internet: www.loghiditalia.com

"De Chirico e il museo" alla Galleria nazionale d'arte moderna


"De Chirico e il museo" alla Galleria nazionale d'arte moderna
Fino al 25 gennaio 2009 la Soprintendenza alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea e la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico presentano una mostra dal titolo: De Chirico e il Museo, a trent'anni dalla scomparsa del maestro (Volos, 10 Luglio 1888 – Roma, 20 novembre 1978).

Non è la consueta esposizione antologica, ma una messa a punto del costante e complesso rapporto che de Chirico intrattenne con l'arte del passato, e che si configura come una sorta di museo immaginario, rappresentato in mostra dalle opere che l'artista aveva tenuto presso di sé e che oggi sono suddivise fra le raccolte delle due istituzioni organizzatrici.

L'itinerario espositivo comprende circa 100 fra dipinti e disegni, con una sola grande scultura, e si articola in sei sezioni tematiche: Mitologia e Archeologia (con temi e suggestioni dall'antico), I d'après dai grandi maestri (con dipinti eseguiti alla maniera dei grandi maestri), La grande pittura (nel segno del "ritorno al mestiere" propugnato nella celebre rivista "Valori Plastici" (1918 - 1921), Da Rubens (dove sono esposti per la prima volta tutti gli esemplari sul tema appartenenti alla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, già nello studio del maestro), La Neometafisica, (con opere ricche di citazioni dall'antico e che l'artista dipinge alla maniera di se stesso), Opere su carta (anch'essi ispirati all'antico o ai grandi maestri).

Inoltre nella sezione "La grande pittura" è presentato per la prima volta a Roma un singolare dipinto di notevoli dimensioni, "Capriccio veneziano", 1951, (Roma, Collezione privata), ispirato alla sontuosa pittura del Veronese. Negli spazi adiacenti alla mostra sono esposte le opere degli artisti che De Chirico, nel suo feroce articolo del 1919 sulla Galleria nazionale d'arte moderna, aveva incluso fra i buoni (pochi) e fra i cattivi (molti).

L'esposizione, a cura di Mario Ursino, è accompagnata da un catalogo edito da Electa. L'allestimento è stato progettato da Federico Lardera.

La Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea è in viale delle Belle Arti, 131

PROMEMORIA 22 novembre 1963 L'assassinio di John F. Kennedy


L'assassinio di John F. Kennedy, trentacinquesimo Presidente degli Stati Uniti, avvenne venerdì 22 novembre 1963 a Dallas, Texas, alle 12:30 PM CST (18:30 UTC). John F. Kennedy fu ferito mortalmente da colpi di arma da fuoco mentre viaggiava con sua moglie Jacqueline e con John Connally e sua moglie Lady Bird, a bordo di un'auto presidenziale del corteo attraverso la Dealey Plaza. Secondo le conclusioni dell'indagine governativa della Commissione Warren[1] del 1963-1964, Kennedy fu assassinato da un unico solo cecchino (lonely gunman theory). Questa conclusione ha inizialmente incontrato un diffuso supporto da parte del pubblico americano, ma successivi sondaggi d'opinione, a partire dal Gallup poll del 1966, hanno mostrato che la maggioranza del pubblico ha pareri contrari[2][3]. Tanto che nel 1976, il presidente Gerald Ford si vide costretto a nominare una seconda commissione d'indagine, la United States House Select Committee on Assassinations HSCA, che emise il proprio verdetto nel 1979. La HSCA basandosi in parte su prove acustiche[4], ha concluso che Oswald potrebbe essere stato un non ben specificato complice (teorie del complotto).
L'assassinio del presidente Kennedy, a quasi 50 anni di distanza (2008), è ancora diffusamente oggetto di speculazioni, tant'è vero che le prove acustiche sono state contestate[senza fonte] e sono ancora oggetto di ulteriore indagine[senza fonte] e in conclusione nessuna di queste teorie è stata provata, tanto più che un processo dell'assassino non fu mai celebrato.
John F. Kennedy è stato il quarto Presidente degli Stati Uniti ad essere assassinato e l'ottavo a morire durante il mandato

L'assassinio

Il presidente John Fitzgerald Kennedy era in visita ufficiale nel Texas per un viaggio programmato dal vicepresidente e consigliere Lyndon Johnson allo scopo di sanare alcune controversie nel Partito democratico, che lo accusavano di non porre particolare attenzione agli interessi dei grandi investitori e degli industriali della parte occidentale degli Stati Uniti.
Il 22 novembre JF Kennedy e la moglie Jacqueline atterrarono con l'Air Force One all'aeroporto Love Field di Dallas, salirono su una limousine Lincoln sul sedile posteriore, mentre sul sedile anteriore sedettero John Connally, governatore del Texas e di fianco la moglie.
Il corteo del presidente imboccò l'angolo di Houston Street con Elm Street, la limousine rallentò in prossimità della curva, il Presidente ed il Governatore salutarono la folla, diversi colpi di arma da fuoco partirono in direzione della vettura, di cui uno colpì J.F.K. alla testa, causando un'ampia ferita, rivelatasi poi mortale.
Immediatamente la Limousine si diresse verso il Parkland Memorial Hospital, dove i dottori Carrico e Perry dopo disperati tentativi tra cui una tracheotomia ed alcune iniezioni, non poterono fare altro che constatare la morte del Presidente degli Stati Uniti d'America.
Responsabile dell'assassinio venne ritenuto Lee Harvey Oswald, un impiegato della Texas School Book in Dealey Plaza.
Subito fu catturato per l'assassinio di un poliziotto e in seguito imputato anche dell'assassinio del presidente Kennedy ma lui non confessò mai e sostenne di essere un capro espiatorio[5][6]. Oswald fu interrogato a caldo dalla polizia per circa 18 ore ma di quest'interrogatorio non c'é traccia nel Rapporto Warren, inoltre Oswald non subì mai un regolare processo perché venne ucciso a sua volta due giorni dopo l'arresto dal gestore di un night club Jack Ruby, che subito arrestato e chiesto il motivo del suo gesto disse frasi da squilibrato, come volevo fare un piacere a Jacqueline[senza fonte].

Le indagini

Entrato in carica da vice a Presidente, Lyndon Johnson affidò da subito il lavoro investigativo al presidente della Corte Suprema Earl Warren.
Nacque la Commissione Warren che aveva compito non di redigere un'accusa, ma solo mettere insieme tutto il materiale (i movimenti di Oswald, testimonianze, indizi, filmati) e produrre una valutazione tecnico-giuridica sull'accaduto; la commissione volle mantenere pubbliche le indagini in corso ed i relativi riscontri e per non ledere la privacy della famiglia Kennedy, non si aiutò con foto, filmati ed esami clinici, ma si attenne solo ad informazioni verbali.
Dal canto suo l'FBI procedette parallelamente con le indagini.
La commissione lavorò con tenacia, nonostante diverse teorie, tra le quali lo stesso Lyndon Johnson avesse organizzato tutto per raggiungere l'agognata presidenza; le indagini dell'FBI fornirono alla Commissione oltre 25.000 interviste, 2.300 rapporti, 553 interogatori, e nel settembre 1964 la Commissione per investigare sull'assassinio del Presidente presentò il suo rapporto finale: "Lee Harvey Oswald ha ucciso da solo il Presidente; Jack Ruby ha ucciso da solo Lee Oswald".
Questa la ricostruzione dei fatti per la Commissione Warren: Lee H. Oswald psicolabile, mentalmente disturbato, frustrato, fortemente filo-castrista e violento decise di diventare famoso per l'eternità uccidendo il presidente Kennedy. Quando la limousine terminò la curva, dal sesto piano della Texas School Book in Dealey Plaza, sparò un colpo di fucile.
Qualcuno si voltò per cercare di capire cosa stesse succedendo ed il Presidente Kennedy smise di salutare.
Circa due secondi dopo partì un secondo sparo: un proiettile colpì Kennedy alla schiena, uscì dalla gola, entrò nella schiena di Connally, gli perforò il torace, s'infilò nel polso destro, fratturò il radio e proseguì sino a conficcarsi nella coscia sinistra del governatore.
Un terzo colpo sempre partito alle spalle del corteo, colpì il presidente alla testa causando un'ampia ferita rivelatasi poi mortale.
Ciò comporta che Oswald sparò 3 colpi dalla finestra e con due soli proiettili riuscì ad uccidere il Presidente ed a ferire Connally.
Dal rapporto emerge che il proiettile quasi intero rinvenuto sulla barella del governatore Connally e due frammenti piuttosto grandi rinvenuti nella limousine presidenziale erano stati sparati dal fucile Mannlicher Carcano trovato al sesto piano del deposito dei libri, a esclusione di qualsiasi altra arma.
La teoria su cui si basa la commissione Warren è quella definita dai sostenitori del complotto “pallottola magica”, riferendosi a quel proiettile che causò sette ferite complessive a Kennedy e Connally, rimanendo sostanzialmente integro, cosa che i complottisti ritengono impossibile.
Il 30 settembre 1976 la Camera dei Rappresentanti, visti i fiumi di critiche nate dalla pubblicazione del Rapporto Warren, decise di creare una Commissione che riesaminasse tra gli altri, tutto il materiale probatorio sul caso Kennedy.
Nacque l'HSCA House Select Committee on Assassinations presieduta da un senatore dell'Ohio, Louis Stokes e coordinata da G. Robert Blakey, avvocato.
ePer l'HSCA si trattò invece di probabile cospirazione benché non poté determinare la natura di quella cospirazione o dei relativi partecipanti (oltre a Oswald).
La teoria fu basata su rapporti incrociati dei reperti balistici (pallottole trovate o perdute), di quelli visivi (filmato di Abraham Zapruder che registrò 26 secondi, su una pellicola da 8 millimetri, privo di audio) e di quelli sonori (registrazioni delle varie trasmissioni dei poliziotti che avevano la radio aperta al momento degli spari).
Il rapporto HSCA confermò la ricostruzione della Warren Commission, ma individuò con una probabilità del 96% un quarto sparo, ad opera di un secondo tiratore, presumibilmente appostato sulla collina erbosa. Di tale presunto sparo, tuttavia, non rimase traccia alcuna ad eccezione di una registrazione audio compiuta da un poliziotto motociclista. Successive ricerche, tuttavia, dimostrarono che la registrazione avvenne circa un minuto dopo la sparatoria.


Ricostruzione del colpo che uccise Kennedy.


L'autopsia sul corpo di Kennedy non chiarì nulla: il foro alla gola fu allargato per una tracheotomia, quindi non si saprà mai con certezza se risultante da un proiettile in entrata o in uscita.

21 novembre, 2008

Sicurezza stradale: la Provincia di Roma al Salone Internazionale di Verona


Sicurezza stradale: la Provincia di Roma al Salone Internazionale di Verona

La Provincia di Roma è presente con un proprio stand, curato dagli assessorati alle Politiche della Viabilità, Politiche della Mobilità e dalle Politiche della Sicurezza, al 'Salone Internazionale della Sicurezza Stradale' che si tiene presso la Fiera di Verona dal 20 al 22 novembre.

Nel corso della manifestazione verrà distribuito materiale informativo sulle principali iniziative promosse per la sicurezza stradale e il programma di opere pubbliche programmato per migliorare la sicurezza sui 2500km della rete stradale provinciale.

"Educare i giovani ad una cultura di sicurezza e al rispetto delle regole del codice della strada – dichiara l'Assessore alle Politiche della Sicurezza e Protezione Civile, Ezio Paluzzi - può senz'altro contribuire a ridurre significativamente il numero degli incidenti stradali. L'iniziativa di partecipare al Salone nasce dalla consapevolezza che l'informazione è essenziale per educare i giovani alla cultura della legalità e al rispetto delle norme".

"La Giunta Zingaretti - aggiunge l'assessore alla Viabilità, Marco Vincenzi - è fortemente impegnata nella riqualificazione della rete viaria provinciale, per realizzare strade moderne e sicure. Proprio di recente, con una variazione al piano delle opere pubbliche sono stati stanziati altri venti milioni di euro per costruire nuove rotatorie, ripavimentare le strade della provincia, sostituire guard rail, rifare la segnaletica, realizzare nuovi impianti di illuminazione e piste ciclabili. Si tratta di risorse che potremo spendere già nel 2008 e nelle prossime settimane saremo in grado di aprire i primi cantieri".

La Provincia di Roma presenta inoltre la prima edizione del Concorso creativo "Una canzone per la sicurezza stradale" rivolto agli studenti delle scuole superiori del territorio, per promuovere tra i giovani il tema della sicurezza stradale. "Il concorso - afferma l'assessore provinciale alla Mobilità e Trasporti, Amalia Colaceci - vuole essere un valido strumento per rendere protagonisti i ragazzi nella diffusione e promozione di un messaggio importante come quello della sicurezza stradale e allo stesso tempo favorire l'acquisizione di una maggiore consapevolezza nei confronti di questo importante tema e nella necessità di porre in essere, sulla strada, corretti comportamenti".

Bibliocaffè Letterario, dove il sapere è un piacere


Bibliocaffè Letterario, dove il sapere è un piacere
Ha aperto i battenti in via Ostiense 95 il Bibliocaffè Letterario, un Caffè Letterario con biblioteca inclusa. Nato dalla collaborazione tra Biblioteche di Roma e la società Caffè Letterario, d'intesa con il Municipio XI, prende spunto dagli "stores" londinesi e di altre metropoli euro-americane: luoghi dove ci s'incontra per bere e mangiare, conversare, seguire incontri con autori, leggere e prendere in prestito libri, ascoltare musica, guardare una mostra e altro ancora. Un moderno ritrovo culturale, concepito per attrarre nell'orbita dell'arte e del sapere anche i più refrattari.

Il Bibliocaffè di via Ostiense è uno spazio polifunzionale di 900 metri quadri, pronto ad ospitare eventi, con al proprio interno una biblioteca pubblica di tutto rispetto: circa 6.500 documenti tra libri, periodici e audiovisivi; 2.500 volumi (soprattutto su cinema, musica e su Roma) con numerose novità editoriali; oltre 3.000 dvd di cinema d'autore; 700 cd musicali; 8 quotidiani e 30 periodici in consultazione.

I servizi bibliotecari sono sia tradizionali che di nuovo tipo: informazione e consulenza, catalogo on line, consultazione e lettura in sede, punti video, prestito libri e audiovisivi, prestito inter-bibliotecario, 6 postazioni Internet con area wi-fi… Per usare i servizi della biblioteca è necessario iscriversi. Per saperne di più, basta consultare le pagine delle Biblioteche di Roma.

PROMEMORIA 21 novembre 1986 - Scandalo Iran-Contra


Scandalo Iran-Contra: Oliver North, membro del Consiglio di Sicurezza Nazionale, e il suo segretario, iniziano a distruggere i documenti che li coinvolgono nella vendita di armi all'Iran, i cui proventi vengono usati per aiutare i ribelli Contras in Nicaragua.
L'Iran-Contra affair (noto in Italia col nome di Irangate) è lo scandalo politico che nel 1985-1986 coinvolse alti funzionari dell'amministrazione del presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan accusati dell'organizzazione di un traffico illegale di armi con l'Iran. I proventi di questa operazione erano serviti a finanziare l'opposizione violenta dei Contras al governo sandinista del Nicaragua. La vendita di armi all'Iran era stata pianificata puntando al rilascio di alcuni ostaggi statunitensi in quel momento nelle mani di terroristi Hezbollah in Libano, legati all'Iran.
Nel novembre del 1986 un giornale libanese rivelò l'esistenza del traffico clandestino. Le indagini effettuate fecero collegare la situazione con la parallela operazione segreta in Nicaragua. Nel novembre del 1987 una commissione d'inchiesta con a capo l'ex senatore John Tower emise una dura condanna all'operato del presidente, non provando con certezza la conoscenza da parte sua dei finanziamenti illegali ai Contras.
Nel 1992 il presidente George Bush sr., vicepresidente nel momento dello scandalo e sospettato di essere coinvolto nello stesso, concesse un'amnistia a tutti gli alti ufficiali indiziati o condannati per la questione Iran-Contras.

20 novembre, 2008

A Roma primo centro dedicato a cure palliative


A Roma primo centro dedicato a cure palliative
"Questa è la sanità del futuro, che è fatta anche di tanto amore e volontariato". Con queste parole il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, ha visitato il Centro Antea-Rete di cure palliative, nel padiglione 22 del parco del Santa Maria della Pietà. Si tratta della prima e unica struttura in Italia completamente dedicata alle Cure palliative, che si occupa di assistenza domiciliare e in hospice. Nato dalla collaborazione tra Antea Associazione, Regione Lazio, Asl RME.

Il Centro Antea, nasce da un'esperienza di oltre 20 anni di attività volta a garantire al paziente una continuità assistenziale a 360 gradi.

Unico nel suo genere in Italia, il nuovo Centro si sviluppa su un'area di circa 3.000 metri quadrati immersa nel verde del parco di Santa Maria della Pietà-Roma e comprende: un hospice con 25 camere singole; una scuola di formazione in cure palliative, Antea Formad, che organizza corsi e master; day hospice; ambulatori di cure palliative; un centro di telemedicina attivo 24 ore su 24. Di prossima apertura anche una clinica per il trattamento del dolore cronico 24 ore su 24 operativa sul territorio della Asl RmE, come progetto pilota, da estendere poi su tutto il territorio con l'obiettivo di dare una risposta immediata alle persone sofferenti di Dolore Cronico che non trovano una risposta dal Medico di Famiglia e che necessitano di Specialisti.

"Questa è una sanità dedicata ai cittadini- continua Marrazzo- alle famiglie di pazienti che stanno combattendo malattie inesorabili ma una cosa non è inesorabile: la capacità di stare vicino a queste persone con sensibilità e professionalità".

All'interno del piano sanitario regionale è prevista anche la riorganizzazione della rete degli hospice: 270 posti letto è il fabbisogno della regione, 208 sono i posti letto attuali, attivi in 14 strutture.

"Nel nostro Paese la terapia del dolore è ancora vista come qualcosa di accessorio e invece la dignità del malato passa attraverso la cura del dolore".

La struttura in sintesi:

25 STANZE SINGOLE, DI CUI 5 CAMERE PER BAMBINI.

ASSISTENZA IN HOSPICE ED A DOMICILIO,

FORMAZIONE E RICERCA (il centro sarà convenzionato con le Facoltà di Medicina e Chirurgia di diverse Università),
ASSISTENZA IN HOSPICE ED A DOMICILIO,
FORMAZIONE E RICERCA (il centro sarà convenzionato con le Facoltà di Medicina e Chirurgia di diverse Università),
DAY HOSPICE,
AMBULATORI DI CURE PALLIATIVE,
UN CENTRO DI TELEMEDICINA ATTIVO 24 ORE SU 24,
UNA CLINICA PER LA TERAPIA DEL DOLORE CRONICO 24 ORE SU 24
PRINCIPALI OBIETTIVI:

ASSISTENZA integrata con rete territoriale di assistenza domiciliare;

FORMAZIONE permanente in cure palliative e medicina palliativa;

Il centro è concepito come un prolungamento della casa, per le persone sole, con aree comuni da condividere e vivere come nel proprio contesto familiare (salotto, sala da pranzo, giardino).

La struttura comprenderà:
CENTRO DI TELEMEDICINA attivo 24 ore su 24;
Clinica per la terapia del dolore cronico 24 ore su 24 aperta sul territorio;
DAY HOSPICE;
AMBULATORI;
PALESTRA per la riabilitazione e tecniche di rilassamento per i pazienti ed i familiari;
AREA ACCOGLIENZA per i familiari, SALA POLIFUNZIONALE, TERRAZZA, LUDOTECA e LUOGO DI CULTO;
ANTEA FORMAD – Centro di Formazione e Ricerca in Medicina Palliativa convenzionata con le Facoltà di Medicina e Chirurgia di diverse Università, che ha avviato Master di I e II livello per Medici ed Infermieri.
LE CURE PALLIATIVE

Le cure palliative sono nate circa 30 anni fa in Inghilterra e sono la cura globale e multidisciplinare per i pazienti affetti da una malattia che non risponde più a trattamenti specifici.

- Provvedono al sollievo del dolore e dei sintomi;

- Offrono un sistema di supporto per aiutare la famiglia

- Controllo del dolore, degli altri sintomi e dei problemi psicologici, sociali e spirituali è di fondamentale importanza. Le cure palliative hanno carattere interdisciplinare e coinvolgono il paziente, la sua famiglia e la comunità in generale.

- La peculiarità delle cure palliative è di adattarsi giorno per giorno alle esigenze del paziente e dei suoi familiari.

Le Cure Palliative intendono migliorare la qualità di vita il più possibile sia per i pazienti che per le loro famiglie.

L’equipe di Cure Palliative è costituita da un medico, un psicologo, un infermiere, un assistente sociale, uno psicologo, un fisioterapista, un volontario ed include anche il paziente e la sua famiglia.

Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia: Zingaretti e Spalletti con Telefono Azzurro


Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia: Zingaretti e Spalletti con Telefono Azzurro

"Bisogna dire con chiarezza che la violenza sui bambini è una vergogna e che non può essere
tollerata in un paese civile". Nella Giornata Mondiale dei Diritti dell'Infanzia organizzata a Palazzo Valentini da Telefono Azzurro e della Provincia di Roma, il presidente Nicola Zingaretti, di fronte alla platea di tanti piccoli studenti, ha voluto affermare quello che ha definito "il diritto primario".

Accanto a Zingaretti l'allenatore dell'A.S. Roma Luciano Spalletti e il presidente di Telefono Azzurro Ernesto Caffo. Presente all’evento anche l’assessore provinciale alle Politiche Sociali Claudio Cecchini. Obiettivo della giornata: dare spazio agli interrogativi dei bambini.

Gli adulti sono invece rimasti in ascolto, cercando poi di dare una risposta alle domande che hanno toccato alcune delle questioni più importanti legate all'infanzia.

Temi come la povertà e la fame nel mondo, il diritto all'istruzione e la tutela per i bambini diversamente abili. Dai diritti dei minori alla crisi economica e finanziaria internazionale, molti degli studenti presenti hanno chiesto spiegazioni sul motivo del continuo aumento dei prezzi.

Al centro del dibattito anche la questione razziale e quella delle minoranze etniche, l'uso di stupefacenti ed il problema delle adozioni. "È un'iniziativa importante – ha affermato Luciano Spalletti - alla quale dobbiamo partecipare tutti sia con le parole che con la disponibilità a valorizzare i bambini, che sono il nostro futuro".

Questo l'appello lanciato dall'allenatore dell’A.S. Roma, ai ragazzi presenti in sala: "Bisogna sempreaccettare il risultato, qualunque sia, vivere lo sport con gioia e divertimento, questo è quello che deve cambiare". Presenti, tra gli altri, il comico Dado ed Adriano Panatta.

Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia


Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia
Come ogni anno, il Comune di Roma dedica una serie di iniziative alla ricorrenza del 20 novembre, Giornata Internazionale dei Diritti dell'Infanzia, anniversario della storica firma della "Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia" da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

In particolare, quest'anno, Laura Marsilio, Assessore alle Politiche Educative, Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù, ha ritenuto di porre l'accento su alcuni articoli della Convenzione, dedicando loro specifiche iniziative.

Oggi in Campidoglio (Aula Giulio Cesare, alle 10.30), l'Assessore Laura Marsilio, in occasione della giornata internazionale dell'infanzia, consegnerà il "Premio Citta' di Roma" dedicato a Gianni Rodari, straordinario giornalista e scrittore per ragazzi.

PROMEMORIA 20 novembre 1945 - Inizia il processo di Norimberga


Inizia il processo di Norimberga, contro 24 criminali di guerra nazisti della seconda guerra mondiale.
Processo di Norimberga è il nome comunemente usato per due distinti gruppi di processi ai nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah. I processi si tennero nella città tedesca di Norimberga (Nürnberg) dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946 nel Palazzo di Giustizia di Norimberga (l'unica corte tedesca abbastanza grande da poter contenere l'evento e che non fosse stata distrutta dai bombardamenti alleati). Il primo e più famoso di questi processi fu il Processo dei principali criminali di guerra davanti al Tribunale Militare Internazionale, che giudicò ventiquattro dei più importanti capi nazisti catturati (o ancora ritenuti in vita). Il secondo gruppo di processi fu per criminali di guerra inferiori, tenuto sotto la Legge numero 10 del Consiglio di Controllo, e comprese anche il famoso Processo ai dottori. Questa voce tratta principalmente i processi del primo gruppo.
Processo principale [modifica]

Il Tribunale Militare Internazionale venne aperto il 18 ottobre 1945 negli edifici della Corte Suprema di Berlino. La prima sessione venne presieduta dal giudice sovietico, Nikitchenko. I procuratori presentarono gli atti d'accusa contro i 24 principali criminali di guerra e contro sei "organizzazioni criminali" - la leadership del partito nazista, le Schutzstaffel (SS) e l'Sicherheitsdienst (SD), la Gestapo, le Sturmabteilung (SA) e l'alto comando dell'esercito. Le imputazioni erano per:
Cospirazione per commettere crimini contro la pace
Aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d'aggressione
Crimini di guerra
Crimini contro l'umanità
La definizione di cosa costituisce un crimine di guerra è descritta nei Principi di Norimberga, un documento che venne prodotto da questi processi.
I ventiquattro accusati erano:
Nome Ruolo Imputazione Condanna Note
1 2 3 4
Martin Bormann Segretario del partito nazista Imputato Non imputato Colpevole Colpevole Morte[3] Condannato a morte in contumacia, il corpo venne ritrovato nel 1972.

Karl Dönitz Grandammiraglio, comandante della Kriegsmarine dal 1943 e, dopo la morte di Adolf Hitler, Presidente del Reich Imputato Colpevole Colpevole Non imputato 10 anni[4] Divenne il successore di Hitler come Presidente del Reich dopo la sua morte e firmò l'armistizio tedesco; molti tedeschi continuarono a chiamarlo Grandammiraglio anche dopo la fine della guerra, perché secondo la tradizione tedesca un ufficiale conserva sempre il suo titolo.
Hans Frank Governatore del Governatorato Generale Imputato Non imputato Colpevole Colpevole Morte[5] Durante il processo espresse pentimento.

Wilhelm Frick Ministro dell'Interno del governo Hitler Imputato Colpevole Colpevole Colpevole Morte[6] Responsabile delle Leggi razziali di Norimberga.
Hans Fritzsche Popolare commentatore radiofonico Imputato Imputato Imputato Non imputato Assolto[7] Era a capo del notiziario del Ministero della Propaganda nazista. Venne processato al posto di Joseph Goebbels, morto suicida.
Walther Funk Ministro dell'Economia del governo Hitler Imputato Colpevole Colpevole Colpevole Ergastolo[8] Successore di Schacht al comando della Reichsbank, fu rilasciato il 16 maggio 1957 per problemi di salute.
Hermann Göring Era il comandante in capo della Luftwaffe fino a quando, pochi giorni prima della conclusione della guerra, Adolf Hitler lo rimosse da ogni incarico politico e militare per aver tentato un colpo di stato. Hermann Göring fu la persona più importante del nazismo al processo. Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte[9] Non venne mai giustiziato perché riuscì a suicidarsi la notte prima dell'esecuzione con una capsula di cianuro.
Rudolf Heß Successore designato di Hitler e segretario del partito nazista fino al 1941 Colpevole Colpevole Imputato Imputato Ergastolo[10] Nel 1941 volò in Scozia e venne imprigionato dagli inglesi.
Alfred Jodl Secondo di Keitel era Capo dello Staff dell'OKW Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte[11] Il 28 febbraio 1953 fu assolto da una corte tedesca che lo trovò non colpevole secondo il diritto internazionale.
Ernst Kaltenbrunner Capo dell'RSHA, maggior gerarca delle SS, sopravvissuto alla guerra Imputato Non imputato Colpevole Colpevole Morte[12] Responsabile degli Einsatzgruppen e dei campi di concentramento, chiamò Rudolf Höß a difenderlo.

Wilhelm Keitel Capo dell'OKW Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte[13] Nonostante la sua richiesta d'essere fucilato da soldato, fu impiccato come tutti gli altri condannati a morte.
Gustav Krupp von Bohlen und Halbach Uno tra i maggiori industriali tedeschi Imputato Imputato Imputato Imputato Non processato[14] Non processato per motivi di salute. Suo figlio venne condannato a 12 anni nel 1948.
Robert Ley Capo del DAF, il Fronte Tedesco dei Lavoratori Imputato Imputato Imputato Imputato - Si suicidò impiccandosi nella sua cella il 25 ottobre 1945, prima dell'inizio del processo.
Konstantin von Neurath Ministro degli Esteri del governo Hitler fino al 1938 e Governatore del Protettorato di Boemia e Moravia Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Ergastolo[15] Nel 1943, in disaccordo con Hitler si dimise dai suoi incarichi. Fu rilasciato per motivi di salute il 6 novembre 1954

Franz von Papen Ambasciatore tedesco in Turchia Imputato Imputato Non imputato Non imputato Assolto[16] Fu Cancelliere tedesco fino al 1932 e vice cancelliere dal 1933. Nel 1947 fu riconosciuto colpevole da una corte tedesca e condannato a 8 anni di lavori forzati.

Erich Raeder Grandammiraglio e comandante della Kriegsmarine fino al 1943 Colpevole Colpevole Colpevole Non imputato Ergastolo[17] Fu rilasciato il 26 settembre 1955 per motivi di salute
Joachim von Ribbentrop Ministro degli Esteri del governo Hitler dal 1938 Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte[18] Le sue ultime parole prima di essere impiccato furono: «Dio protegga la Germania».
Alfred Rosenberg Ideologo del partito nazista e padre delle teorie razziste Colpevole Colpevole Colpevole Colpevole Morte[19] "Protettore di territori occupati a est", ossia il Ministro responsabile per i territori occupati
Fritz Sauckel Plenipotenziario del programma di sfruttamento del lavoro dei prigionieri Imputato Imputato Colpevole Colpevole Morte[20] Le sue ultime parole furono: «Muoio innocente. La mia sentenza è sbagliata. Dio protegga la Germania».

Hjalmar Schacht Presidente della Reichsbank prima della guerra e Ministro dell'economia del governo Hitler Imputato Imputato Non imputato Non imputato Assolto[21] Durante il processo ammise di aver violato il trattato di Versailles.
Baldur von Schirach Capo della Hitlerjugend Imputato Non imputato Non imputato Colpevole 20 anni[22] Durante il processo espresse pentimento.
Arthur Seyß-Inquart Gauleiter in Olanda Imputato Colpevole Colpevole Colpevole Morte[23] Fu uno degli artefici dell'Anschluss.

Albert Speer Ministro degli armamenti del governo Hitler Imputato Imputato Colpevole Colpevole 20 anni[24] Fu responsabile degli armamenti e l'architetto favorito di Hitler. Espresse pentimento durante il processo.

Julius Streicher Giornalista, direttore del settimanale Der Stürmer ("L'attaccante") Imputato Non imputato Non imputato Colpevole Morte[25] Le sue ultime parole furono: «Questa è la mia celebrazione del Purim 1946. Sto andando da Dio. I bolscevichi vi prenderanno tutti un giorno! Adele, mia cara moglie... Heil Hitler!»
Tutti gli imputati condannati a morte vennero impiccati il 16 ottobre 1946 (tranne Hermann Göring, che riuscì a suicidarsi il giorno prima dell'esecuzione con del cianuro di potassio). Il boia fu il sergente statunitense John Wood. I cadaveri dei gerarchi vennero poi cremati e le loro ceneri gettate nel rio Conwentz (Conwentzbach).
Gli esperimenti medici condotti dai dottori tedeschi portarono alla creazione del Codice di Norimberga per controllare i futuri processi che coinvolgevano esseri umani, e al cosiddetto processo ai dottori.