29 febbraio, 2012

Il Patto dei Sindaci nella provincia di Roma: da oggi un sito dedicato all'iniziativa


Il Patto dei Sindaci nella provincia di Roma: da oggi un sito dedicato all'iniziativa

Da oggi è consultabile il sito internet dedicato all’iniziativa del Patto dei Sindaci nella provincia di Roma.

Un’iniziativa, lanciata nel 2008 dalla Commissione europea che vede, oggi, coinvolte più di 3.500 città, impegnate per l’energia sostenibile e nella lotta ai cambiamenti climatici.

La Provincia di Roma è, dal 2009, Coordinatore territoriale del Patto dei Sindaci e svolge un’intensa attività di supporto dei Comuni per definire gli strumenti operativi per attuare gli impegni indicati dalla Commissione Europea.

Al 1 febbraio 2012 i Comuni che hanno formalizzato l’adesione sono 31 ed è in corso la procedura di adesione di altri Comuni.

Con il sito www.pattodeisindaci.provincia.roma.it sarà possibile dare maggior impulso alla community delle amministrazioni locali che operano per l’energia sostenibile, promuovendo le azioni e diffondendo le buone pratiche.

PROMEMORIA 29 febbraio 1940 - La Finlandia inizia i negoziati di pace della Guerra d'inverno

La Finlandia inizia i negoziati di pace della Guerra d'inverno.
La guerra d'inverno, nota anche come guerra russo-finnica, è un conflitto che si svolse tra il 30 novembre 1939 ed il 13 marzo 1940, nel più ampio contesto della Seconda guerra mondiale.
Come conseguenza, l'Unione Sovietica fu espulsa dalla Società delle Nazioni. L'aspettativa di Stalin di una semplice e rapida conquista fu frustrata dall'inaspettata resistenza finlandese che sfruttò a suo vantaggio il rigido inverno e la conoscenza delle foreste. Così nel marzo 1940 fu firmato un accordo di pace che prevedeva la cessione all'Unione Sovietica soltanto di circa il 10% del territorio della Finlandia e del 20% delle sue risorse industriali.
Le scadenti prestazioni dell'esercito sovietico nel corso di questa guerra possono aver influito sulla decisione di Hitler di attaccare l'Unione Sovietica nel 1941 (Operazione Barbarossa), inducendo la dirigenza politico-militare tedesca a sottovalutare le capacità di resistenza dell'Armata Rossa.

L'armistizio

Verso la fine dell'inverno i russi capirono che avevano commesso l'errore di dividere le loro forze in tante unità invece di concentrarle per sfruttare al massimo la superiorità numerica. Questo errore nell'impiego del proprio potenziale era stato commesso sia nell'impiego della fanteria sia in quello delle forze corazzate che erano state divise in tanti piccoli raggruppamenti a supporto della fanteria. Semën Timošenko, dopo il disastro di Suomossalmi, non commise gli stessi errori e concentrò le forze: alla fine di febbraio l'Armata Rossa decuplicò gli sforzi e riuscì a fare breccia nella linea Mannerheim nei pressi di Summa. I finlandesi si ritirarono ma sia una prima linea di difesa nella zona dei laghi sia una seconda vennero spezzate dall'avanzata sovietica. Nel corso di una riunione del comando supremo, lo stesso Mannerheim dovette ammettere che la situazione era insostenibile: alla fine di febbraio i finlandesi avevano esaurito le scorte di munizioni. Se da un lato la Finlandia era stremata dalla sforzo bellico l'Unione Sovietica, nonostante le operazioni militari stessero finalmente dando i risultati sperati, era disponibile a trattare per porre fine alle gravi perdite di uomini e di mezzi e ad una guerra condotta in modo imbarazzante dai vertici militari.
A quel punto i rappresentanti diplomatici tedeschi consigliarono alla Finlandia di negoziare con l'Unione Sovietica. Nonostante l'avanzata in territorio finlandese, rimanevano ancora grosse sacche di resistenza e con la primavera in arrivo i russi rischiavano di restare intrappolati nel fango dei boschi. Una bozza di accordo di pace fu presentata alla Finlandia il 2 febbraio 1940; anche gli Svedesi erano ansiosi di vedere finire questo conflitto, temevano che un collasso della Finlandia potesse portare i russi ad avanzare verso di loro.
Nei primi due mesi di offensiva i sovietici avevano avuto 27.500 morti, 80.000 feriti e 1.600 prigionieri contro i 1.500 morti e 1.200 feriti finlandesi. Nella seconda fase della guerra i sovietici avevano avuto 21.245 morti e 78.863 feriti contro i 23.734 morti e i 42.337 feriti finlandesi. Nel totale questa guerra costò 24.934 morti e 43.557 feriti ai finlandesi e 48.745 morti e 158.863 feriti ai sovietici, ma per la pace i finlandesi dovevano pagare un caro prezzo.
Quando il governo finlandese si mostrò esitante di fronte alle pesanti condizioni poste dai sovietici, il re svedese Gustavo V fece una pubblica dichiarazione nella quale confermava il rifiuto di fornire alla Finlandia truppe regolari.
Il 29 febbraio il governo finlandese accettò così di negoziare e il 6 marzo 1940 fu firmato un armistizio. L'8 marzo, una delegazione capeggiata dal filocomunista Paasikivi si recò a Mosca e firmò la pace quattro giorni dopo.

28 febbraio, 2012

PROMEMORIA 28 febbraio 1947 – Incidente di Taiwan del 28 febbraio 1947: inizia una rivolta popolare contro la Repubblica di Cina

Incidente di Taiwan del 28 febbraio 1947: inizia una rivolta popolare contro la Repubblica di Cina.
L'incidente di Taiwan del 28 febbraio 1947, anche noto come 228 Incident o Massacre (in caratteri cinesi tradizionali: 二二八事件; pinyin:èr èr bā shìjiàn; pe̍h-ōe-jī: Jī-jī-pat sū-kiāⁿ) è il nome di una sollevazione anti-governativa che ebbe inizio a Taiwan il 28 febbraio 1947 e che fu violentemente soppressa dal governo del Guomindang, causando la morte di molti civili. Questo incidente segnò l'inizio del Terrore bianco a Taiwan, durante il quale migliaia di taiwanesi scomparvero, furono uccisi o imprigionati.
Taiwan, dopo cinquanta anni di governo giapponese, nel 1945 era stata posta sotto il controllo amministrativo della Repubblica di Cina dalla United Nations Relief and Rehabilitation Administration (UNRRA). Due anni di amministrazione da parte del partito del Guomindang diedero l'impressione ai taiwanesi che questo partito fosse affetto da nepotismo, corruzione e che fosse la causa dei fallimenti economici: per tale motivo nacquero delle tensioni tra i taiwanesi e la Repubblica di Cina, che sfociarono in una aperta rivolta, causata dal contrasto tra una venditrice di sigarette e un ufficiale anti-contrabbando, che durò diversi giorni e che fu violentemente soppressa dalle forze armate della Repubblica di Cina.
Nell'anniversario dell'evento, nel 1995, il presidente Lee Teng-hui trattò l'argomento per la prima volta: da allora l'evento è apertamente commemorato e discusso, anche se i suoi dettagli sono ancora soggetti ad indagine. Il "Giorno della memoria della pace" (和平紀念日|s=和平纪念日, hépíng jìniànrì) è stato istituito per commemorare l'evento: in questo giorno il Presidente della Repubblica di Cina si riunisce con altri ufficiali per suonare una campana commemorativa in onore delle vittime, e, inchinandosi alle famiglie delle vittime, consegna loro un certificato attestante l'innocenza dei rivoltosi. Monumenti e parchi commemorativi in onore delle vittime dell'incidente sono stati istituiti in diverse città taiwanesi, tra cui Kaohsiung e Taipei.

27 febbraio, 2012

PROMEMORIA 27 febbraio 1991 – Guerra del Golfo: il presidente statunitense George H. W. Bush annuncia che il Kuwait è stato liberato

Guerra del Golfo: il presidente statunitense George H. W. Bush annuncia che il Kuwait è stato liberato.
La guerra del Golfo (2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991),[1] detta anche prima guerra del Golfo in relazione alla cosiddetta seconda guerra del Golfo, è il conflitto che oppose l'Iraq ad una coalizione composta di 35 stati[2] formatasi sotto l'egida dell'ONU e guidata dagli Stati Uniti, che si proponeva di restaurare la sovranità del piccolo emirato del Kuwait, dopo che questo era stato invaso dall'Iraq.
Il 2 agosto del 1990 il ra‘īs (presidente) iracheno Saddam Hussein invase il vicino Stato del Kuwait. Le ragioni dell'invasione vanno rintracciate su due livelli: il primo, consistente in una prova di forza con gli Stati Uniti ed i loro alleati, come conseguenza della ambigua politica mediorientale portata avanti dal governo di Washington durante e dopo la Guerra Iran-Iraq; il secondo rivendicando l'appartenenza del Kuwait alla comunità nazionale irachena, sulla scorta del comune passato ottomano e di una sostanziale identità etnica, malgrado tuttavia l'Iraq avesse riconosciuto l'indipendenza del piccolo Emirato del golfo Persico quando questo era stato ammesso alla Lega araba.
L'invasione provocò delle immediate sanzioni da parte dell'ONU che lanciò un ultimatum, imponendo il ritiro delle truppe irachene. La richiesta non conseguì risultati e il 17 gennaio 1991 le truppe americane, supportate dai contingenti della coalizione, penetrarono in territorio iracheno. Le operazioni di aria e di terra furono chiamate, dalle forze armate statunitensi, Operation Desert Storm motivo per cui spesso ci si riferisce alla guerra usando la locuzione "Tempesta nel deserto".
La prima guerra del Golfo fu anche un evento mediatico che segna uno spartiacque nella storia dei media. Fu infatti definita La prima guerra del villaggio globale.

26 febbraio, 2012

PROMEMORIA 26 febbraio 1999 - Viene lanciato il Pentium III

Viene lanciato il Pentium III.
Il Pentium III (talvolta abbreviato in "P3") fu un microprocessore x86 sviluppato da Intel come successore del Pentium II, e arrivò sul mercato il 26 febbraio 1999.
Al pari del suo predecessore era basato sull'architettura P6 che era stata introdotta per la prima volta con il processore Pentium Pro, inizialmente destinato a sostituire il primo Pentium ma poi relegato al mercato di fascia alta, specialmente quello server e workstation.
Le prime versioni erano molto simili ai Pentium II: la maggiore differenza era il supporto delle istruzioni SSE e l'introduzione, nelle prime versioni, di un numero di serie unico per ogni processore; tale caratteristica venne rimossa poi nei modelli successivi a causa delle proteste del pubblico che vedevano in tale codice identificativo una possibile violazione della privacy.
A partire dalla seconda generazione del Pentium III venne anche abbandonato lo Slot 1 per la connessione del processore alla scheda madre, in favore di un ritorno ad un socket di tipo tradizionale, il nuovo 370.

25 febbraio, 2012

Presentato progetto “L’Europa va a scuola”

Presentato progetto “L’Europa va a scuola”

“Mai come in questi giorni si sente la necessità di una formazione e di una competenza pienamente europea dei nostri giovani. Ci auguriamo che l’esperienza del progetto messo in atto dall’amministrazione della Provincia di Roma contribuisca a sviluppare nei ragazzi una cultura civica in grado di renderli protagonisti a livello locale ed europeo”.


Lo ha dichiarato l’assessore alle Politiche Scolastiche della Provincia di Roma, Paola Rita Stella, alla presentazione del progetto “L’Europa va a scuola”, che si è svolta oggi presso l’Aula Magna dell’Itis G. Galilei di via Conte Verde a Roma. L’iniziativa è alla sua 8^ edizione e vedrà coinvolti 18 istituti del territorio.
“L’Europa - ha spiegato Stella - ci chiede sacrifici ma offre anche tante opportunità. I nostri studenti sanno infatti che la dimensione europea rappresenta anche tante possibilità di sviluppo. A loro la Provincia di Roma intende lasciare una coscienza critica fondata essenzialmente sulla conoscenza”.


L’iniziativa, a cui possono partecipare gli studenti degli istituti superiori di Roma e provincia, si svolgerà in due fasi: la prima dedicata alla formazione degli studenti con l’ausilio delle nuove tecnologie (interviste audio video, multimedialità, mappe virtuali); la seconda dedicata a “Chi vuol essere europeo?”, un gioco interattivo con un database di oltre 1200 domande (e 4800 possibili risposte) su tematiche europee basate sul noto quiz.

Questo momento di competizione verrà suddiviso in tre passaggi fino alla selezione di una classe vincitrice a livello nazionale. Il primo sarà rappresentato dalla selezione a livello di istituto: in ogni scuola verranno inviate in tempo reale tramite internet le domande, vincerà la classe che nella scuola avrà ottenuto il maggior punteggio nel minor tempo possibile.

In occasione di un evento di chiusura la Provincia riunirà tutte le classi vincitrici, verrà riproposto dal vivo il quiz con altre domande e verrà selezionata la classe vincitrice della Provincia.

Le classi vincitrici di ogni Provincia parteciperanno a Milano all’evento di chiusura nazionale dove verrà selezionata la classe vincitrice a livello nazionale che vincerà un viaggio a Strasburgo o a Bruxelles per assistere ad una sessione del Parlamento europeo e incontrare alcuni parlamentari.

“Europa va a scuola – ha spiegato Gian Paolo Manzella, Direttore Dipartimento Servizi per le imprese e lo sviluppo economico della Provincia di Roma e Coordinatore Ufficio Europa e Relazioni internazionali – è oramai un appuntamento fisso per le scuole dell’area metropolitana di Roma. È un modo intelligente per conoscere l’Europa, la sua storia e le sue istituzioni attraverso un percorso formativo basato su un quiz”.

”I ragazzi – ha aggiunto Manzella – si divertono, imparano, divengono cittadini europei più consapevoli e, il che non guasta, sfidano le scuole selezionate su base nazionale e vincono, come è successo al Liceo Democrito due anni fa, l'opportunità di visitare il Parlamento Europeo a Strasburgo. Tante buone ragioni, insomma, perché la Provincia continui a partecipare al progetto".

Per ulteriori informazioni: www.europavaascuola.eu

PROMEMORIA 25 febbraio 1798 - Roma: una folla di popolani trasteverini e monticiani insorge contro la neonata repubblica, ma la sommossa viene sedata

Roma: una folla di popolani trasteverini e monticiani insorge contro la neonata repubblica, ma la sommossa viene sedata dalle armate francesi
La Repubblica Romana fu una repubblica sorella della Repubblica francese del 1792. Comprendeva parte dei territori dello Stato Pontificio occupati dal generale Louis-Alexandre Berthier, che aveva invaso Roma strappandola al dominio temporale di Pio VI il 10 febbraio 1798. Fu proclamata il 15 febbraio 1798.
Dopo le annessioni del 7 marzo seguente (Repubblica Tiberina e Repubblica Anconitana), la Repubblica Romana arrivò a confinare con la Repubblica Cisalpina e il Granducato di Toscana a nord, con il mar Tirreno a ovest, con il Regno di Napoli a sud, con il mar Adriatico a est. Delle due exclave pontificie in territorio napoletano conservava soltanto il territorio di Pontecorvo, mentre rimase conteso il Principato di Benevento.
La Repubblica cadde già nel 1799 e pochi mesi dopo lo Stato Pontificio venne ripristinato.

PROMEMORIA 25 febbraio 1798 - Roma: una folla di popolani trasteverini e monticiani insorge contro la neonata repubblica, ma la sommossa viene sedata

Roma: una folla di popolani trasteverini e monticiani insorge contro la neonata repubblica, ma la sommossa viene sedata dalle armate francesi
La Repubblica Romana fu una repubblica sorella della Repubblica francese del 1792. Comprendeva parte dei territori dello Stato Pontificio occupati dal generale Louis-Alexandre Berthier, che aveva invaso Roma strappandola al dominio temporale di Pio VI il 10 febbraio 1798. Fu proclamata il 15 febbraio 1798.
Dopo le annessioni del 7 marzo seguente (Repubblica Tiberina e Repubblica Anconitana), la Repubblica Romana arrivò a confinare con la Repubblica Cisalpina e il Granducato di Toscana a nord, con il mar Tirreno a ovest, con il Regno di Napoli a sud, con il mar Adriatico a est. Delle due exclave pontificie in territorio napoletano conservava soltanto il territorio di Pontecorvo, mentre rimase conteso il Principato di Benevento.
La Repubblica cadde già nel 1799 e pochi mesi dopo lo Stato Pontificio venne ripristinato.

24 febbraio, 2012

PROMEMORIA 24 febbraio 2010 – iTunes Store vende la 10 miliardesima canzone.

iTunes Store vende la 10 miliardesima canzone.
L'iTunes Store (iTunes Music Store fino al 12 settembre 2006) è un negozio on-line per la vendita di musica digitale, video musicali e film gestito dalla Apple Inc. È stato lanciato il 28 aprile 2003 in contemporanea con la versione 4 di iTunes, l'applicazione freeware senza la quale non è possibile avere accesso al negozio.

23 febbraio, 2012

PROMEMORIA 23 febbraio 1998 Osama bin Laden emette una fatwa dichiarando una jihad contro tutti gli ebrei e i crociati

Osama bin Laden emette una fatwa dichiarando una jihad contro tutti gli ebrei e i crociati.
Una fatwā (arabo: فتوى, fatwā, plurale فتاوى, fatāwā) è la risposta fornita a un qāḍī, giudice musulmano, da un giurisperito (faqīh) su un quesito presentatogli per sapere se una data fattispecie sia regolamentata dalla Sharīʿa e quali siano le modalità per applicarne il disposto. In questo caso il faqīh viene detto Muftī.
I tribunali sciaraitici - oggi non più operanti, salvo lì dove sia stata reintrodotta la legislazione coranica - agivano in base alla sharīʿa. Vale a dire in base a ciò che è contemplato dal Corano e dalla Sunna. La non sempre facile percorribilità delle due fonti costringeva spesso il giudice (che non era mai un dotto (ʿālim, pl. ʿulamāʾ) a ricorrere alla consulenza di un muftī (giurisperito di assodata competenza teorica), esponendogli il quesito in forma rigorosamente astratta per evitare qualsivoglia suo condizionamento.
Questi rispondeva indicando quale fosse a suo parere la linea da perseguire, in campo civile o penale. Essendo la fatwā un'opinione personale, per quanto autorevole, non ne discende automaticamente che il responso debba essere applicato; dunque una fatwā non ha alcuna diretta esecutività, a meno che non sia fatta propria dal giudice o che il muftī non appartenga alla medesima scuola giuridica del giudice che gli abbia sottoposto ufficialmente il quesito.
Oltre alla mancanza di esecutorietà della fatwā, va comunque ricordato che, essendo una sorta di parere pro veritate, può frequentemente avvenire che siano emesse fatāwā tra loro del tutto discordanti. Il fatto non crea scandalo nella cultura giuridica islamica, dal momento che un hadīth attribuito a Maometto asserisce che "la disparità di giudizi (ikhtilāf) è una benedizione per la Umma islamica".
Nella concezione popolare moderna, il termine fatwā è spesso interpretato come sentenza di condanna a morte di una persona da parte della comunità Islamica[1]. Sebbene questo sia uno dei possibili significati, non è uno dei più comuni, e molti musulmani si ritengono irritati dall'equiparamento di fatwā con "pena capitale" da parte degli occidentali. La fatwā può infatti riguardare pressoché qualunque aspetto della vita individuale, delle norme sociali e religiose, della guerra e della politica del mondo islamico. Nei 1.400 anni di storia musulmana, milioni di fatāwā sono state adoperate riguardo innumerevoli situazioni quotidiane come il matrimonio, gli affari economici e le questioni private. Tuttavia, un piccolo numero di esse riguarda argomenti ben più controversi come il Jihad e i Dhimmi, e sebbene siano emanate perlopiù da fondamentalisti, tendono a ricevere molta più attenzione da parte dei mezzi di comunicazione a causa del loro contenuto politico.

22 febbraio, 2012

Assessore Smeriglio depone corona per anniversario Verbano


Assessore Smeriglio depone corona per anniversario Verbano

Domani mercoledì 22 febbraio, alle ore 9, l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro, Massimiliano Smeriglio depone una corona della Provincia di Roma sotto l’abitazione di Valerio Verbano (via Monte Bianco 114), nel 22° anno anniversario della sua uccisione.

Successivamente l’assessore Smeriglio si recherà presso la clinica Villa Tiberia, in via Emilio Praga 26, per portare il saluto dell’amministrazione provinciale a Carla Rina Verbano, mamma di Valerio, per la prima volta impossibilitata per motivi di salute a partecipare alle cerimonie di ricordo intitolate a suo figlio.

La Provincia di Roma ricorda Valerio anche con il Premio Verbano, giunto alla sua 4° edizione, che vede i ragazzi dei Centri di Formazione professionale provinciali, coinvolti nella realizzazione di cortometraggi e di brevi pieces teatrali, che quest’anno vertono sui temi dell’affettività e della sessualità.

La presentazione dei lavori e la premiazione si svolgeranno giovedì 23 febbraio, alle ore 10, presso il Teatro di Torbellamonaca, in via Bruno Cirino (angolo viale Cambellotti con via di Torbellamonaca).

L’evento sarà presentato dall’attrice Anna Foglietta, e la giuria sarà composta da membri del comitato scientifico della scuola Provinciale d’arte Cinematografica Gian Maria Volonté, fra i quali il regista Daniele Vicari.
Gli studenti vincitori saranno premiati con un viaggio d'istruzione al Giffoni film festival e al festival dei due mondi di Spoleto.

PROMEMORIA 22 febbraio 1931 - Viene varata la Amerigo Vespucci.

Viene varata la Amerigo Vespucci, tuttora in servizio, ed utilizzata per l'addestramento degli allievi dell'Accademia Navale di Livorno.
La decisione di costruire l'Amerigo Vespucci venne assunta nel 1925, allo scopo di sostituire l'omonima nave scuola della Classe Flavio Gioia, un incrociatore a motore e a vela, ormai prossimo alla radiazione, che fu posto in disarmo nel 1928[1] e ormeggiato nel porto di Venezia per essere adibito ad asilo infantile, riservato agli orfani dei marinai.
Il Vespucci fu progettato insieme al gemello Cristoforo Colombo nel 1930 dall'ingegnere Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale e Direttore dei cantieri navali di Castellammare di Stabia (Napoli), riprendendo i progetti del veliero Monarca, l'ammiraglia della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, poi ribattezzato Re Galantuomo quando fu requisito dalla Marina piemontese dopo l'invasione delle Due Sicilie. I progetti ricopiati erano dell'ingegnere navale napoletano Sabatelli ed erano custoditi a Castellammare di Stabia insieme alle tecnologie necessarie alla costruzione di questa tipologia di imbarcazione.
La nave-scuola fu varata il 22 febbraio 1931 a Castellammare di Stabia. Partì completamente allestita il 2 luglio alla volta di Genova dove, il 15 ottobre 1931, ricevette la bandiera di combattimento nelle mani del suo primo comandante, Augusto Radicati di Marmorito. Il suo compito fu quello di affiancare il Cristoforo Colombo nell'attività di addestramento, fino al termine della seconda guerra mondiale, quando per l'effetto degli accordi internazionali, il Cristoforo Colombo dovette essere ceduto all'URSS, quale risarcimento dei danni di guerra.
Dal 1946 al 1952 è stata l'unica nave scuola a vela della marina militare italiana fino all'entrata in servizio dell'Ebe, un brigantino goletta costruito nel 1921 ed acquistato dalla Marina Militare nel 1952. A partire dal 1955 è stata affiancata da un altro veliero acquistato dalla Francia e ribattezzato Palinuro. Attualmente l'Amerigo Vespucci è la più anziana nave della Marina Militare ancora in servizio.
Il motto della nave, ufficializzato nel 1978, è «Non chi comincia ma quel che persevera» ed esprime la sua vocazione alla formazione ed addestramento dei futuri ufficiali della Marina Militare. I precedenti motti sono stati: «Per la Patria e per il Re»; sostituito nel 1946 con «Saldi nella furia dei venti e degli eventi».
L'addestramento si svolge attraverso le Campagne Addestrative. Queste Crociere d'Istruzione, effettuate già 71 volte, avvengono con itinerari diversi; in particolare questa nave scuola si è recata in Nord Europa 37 volte, 20 in Mediterraneo, 4 in Atlantico Orientale, 7 in Nord America, 1 in Sud America e 1 circumnavigando il Globo.
Oltre all'addestramento in particolare nell'ultimo decennio, ha spesso avuto il compito di ambasciatore sul mare dell'arte, della cultura e dell'ingegneria italiana,[2] presentandosi in molti dei più importanti porti del mondo in particolari occasioni come ad Auckland (Nuova Zelanda) nell'ottobre 2002 in occasione della 31ª edizione dell'America's Cup e più recentemente ad Atene nel 2004 per le Olimpiadi ed a Portsmouth nel 2005 per la commemorazione della battaglia di Trafalgar ove ha avuto un ruolo di primo piano.
È un veliero che mantiene vive le vecchie tradizioni. Le vele sono ancora in tela olona, le cime sono tutte ancora di materiale vegetale, e tutte le manovre vengono rigorosamente eseguite a mano; ogni ordine a bordo viene impartito dal comandante, tramite il nostromo, con il fischietto; l'imbarco e lo sbarco di un Ufficiale avviene con gli onori al barcarizzo a seconda del grado dell'ospite.
Nel 2006, a 75 anni dall'entrata in servizio, ha ricevuto presso l'Arsenale Militare Marittimo della Spezia pesanti lavori di manutenzione con la sostituzione completa dell'albero di trinchetto per sopraggiunti limiti di usura, ricostruito fedelmente all'originale ricorrendo alle artigianali tecniche dell'epoca; la sostituzione di alcune lamiere a scafo richiodate da abili artigiani e la riconfigurazione del locale ausiliari con impianti di recente concezione.
Memorabile fu l'incontro con la portaerei americana USS Forrestal (CV-59).Dalla nave statunitense lampeggiò il segnalatore che chiese: “Chi siete?”.La risposta fu:“Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana”.Dalla USS Forrestal (CV-59):”Siete la più bella nave del mondo”.

21 febbraio, 2012

Terza età online: gli anziani imparano a usare internet con la Provincia di Roma


Terza età online: gli anziani imparano a usare internet con la Provincia di Roma

Internet per gli anziani è più facile: gli over 65 possono imparare a usare il computer con i corsi gratuiti del progetto ‘TEO’ (Terza Età Online) promosso dalla Provincia di Roma in collaborazione con la Fondazione Mondo Digitale e cofinanziato dalla Regione Lazio nell’ambito dei progetti di semplificazione.

In Italia, infatti, sono ancora molti i cittadini in ‘digital divide’, cioè che non hanno accesso al web mentre il 40% delle famiglie non lo utilizza proprio perché ne ha una scarsa conoscenza.

A formare i loro nonni saranno i ragazzi delle scuole, che diventano tutor in mini lezioni che avranno come obiettivo insegnare agli anziani come ricercare sul web i servizi online della Pubblica Amministrazione, l’orario di un treno o di uno spettacolo o in che modo aprire un account di posta elettronica. Una volta che gli anziani hanno finito il corso a scuola e acquisito le competenze informatiche, possono poi diventare ‘Volontari della Conoscenza’ e aiutare a loro volta altri coetanei a utilizzare i servizi online.

La Provincia di Roma ha portato computer, dotazione informatica e banda larga ADSL in tutti i centri anziani, installando anche gli hot spot per la connessione a internet senza fili grazie a Provincia Wi-Fi.

I corsi si svolgono nelle aule informatiche di 10 scuole pilota del territorio e per ogni scuola che aderisce all’iniziativa vengono selezionate classi composte da 20 anziani. I docenti saranno i ragazzi delle scuole coordinati da un insegnante esperto in informatica. Il programma del corso fornisce l’abc del computer, dall’accensione alla navigazione in Internet con la presentazione delle varie periferiche collegabili al pc, (fotocamera, scanner ecc.) e aiuta a familiarizzare con le nuove tecnologie della comunicazione (telefonia mobile, tv digitale terrestre, iPod, Iptv ecc.), con i social network e i servizi online.

La durata del corso gratuito è di 30 ore e in occasione dell’ultima lezione il corso si trasferirà al Centro Anziani per animare l’Internet Corner.

‘Teo’ è anche un modo per combattere l’isolamento e la solitudine degli anziani e per la creazione di una loro comunità virtuale sul web, proponendo un modello di volontariato fondato sullo scambio di conoscenze. Per sensibilizzare gli anziani del territorio alla conoscenza e all’uso del pc e di Internet saranno inoltre organizzati eventi pubblici nelle piazze del territorio.

LE SCUOLE E I CENTRI ANZIANI COINVOLTI:

Scuola media statale “E. Majorana” di Roma
Istituto d’istruzione superiore “S. Aleramo” di Roma
Liceo scientifico statale “F. D’Assisi” di Roma
Liceo classico statale “Socrate” di Roma
Istituto d’istruzione superiore “Grottaferrata” di Roma
43° Circolo didattico “A. Manzoni” di Roma
Istituto d’istruzione superiore “P. Baffi” di Fiumicino
Istituto tecnico industriale statale “G. Marconi” di Civitavecchia
3° Circolo didattico “Villanova di Guidonia”
Scuola media statale “Velletrano” di Velletri

I corsi riguarderanno 36 centri anziani allestiti grazie a Provincia Wi-Fi con gli internet corner, di cui 19 a Roma e 17 in provincia.

PROMEMORIA 21 febbraio 2001 - Compiuto il Delitto di Novi Ligure da parte di Erika e Omar

Compiuto il Delitto di Novi Ligure da parte di Erika e Omar.
Con l'espressione delitto di Novi Ligure si è soliti indicare l'efferato e premeditato duplice delitto, divenuto un caso di cronaca nera particolarmente noto, avvenuto il 21 febbraio 2001 a Novi Ligure in via Beniamino Dacatra 12, nel quartiere del Lodolino.
L'efferato delitto

Intorno alle ore 19:50 di quel giorno, Erika De Nardo (Novi Ligure, 28 aprile 1984), che all'epoca aveva soltanto 16 anni, con il concorso dell'allora fidanzatino Mauro "Omar" Favaro (Novi Ligure, 15 maggio 1983) di 17 anni, uccise premeditatamente a colpi di coltello da cucina la madre Susanna "Susy" Cassini (Novi Ligure, 15 settembre 1959), contabile di 41 anni e, in quanto diventato un testimone scomodo, il fratello undicenne Gianluca De Nardo (Novi Ligure, 27 novembre 1989).
Secondo l'accusa, i due giovani avrebbero progettato di uccidere anche il padre della ragazza, Francesco De Nardo (Maida, 19 giugno 1956), ingegnere e dirigente della Pernigotti, di allora 44 anni, ma avrebbero poi desistito perché Omar, che si era anche ferito ad una mano nel corso del duplice delitto, era ormai stanco e aveva deciso di andarsene, dicendo ad Erika "Se vuoi, uccidilo tu".
Secondo le sentenze, pur nell'«apparente assenza di un comprensibile movente», l'ideazione dei delitti è da ascrivere a Erika, da cui era «certamente partita l' idea», anche se in finale «il ruolo di Omar fu concretamente molto rilevante e sostanzialmente paritario». Erika e Omar hanno premeditato i delitti con «un progetto lucido, aberrante, che si fissa e che poco per volta diventa un concreto traguardo da raggiungere, un traguardo utilitaristico». Avevano «un' idea fissa», ma questa idea fissa non «diminuisce né annulla la capacità di intendere e di volere». Chi uccide «gli altri e magari se stesso nella convinzione di eliminare un ostacolo all' affermarsi di un progetto importante» coltiva un'idea fissa, ma non sarà ritenuto incapace di intendere: non lo sono «né i terroristi, né i kamikaze». Scrivono ancora i giudici: "due omicidi che per efferatezza, per il contesto, per la personalità degli autori e per l'apparente assenza di un comprensibile movente si pongono come uno degli episodi più drammaticamente inquietanti della storia giudiziaria del nostro paese"[1].
La dinamica [modifica]
La dinamica del delitto che viene presentata è quella desumibile dagli atti processuali e in particolare dalle ricostruzioni fornite dal RIS dei Carabinieri, in quanto dopo "l'accerchiamento" posto in essere dagli inquirenti nei confronti dei due sospettati, la loro linea di difesa è stata sostanzialmente incentrata nell'accusarsi vicendevolmente. È da notare tuttavia che mentre le dichiarazioni di Omar sono state maggiormente suffragate dalle ricostruzioni oggettive (per esempio risulterà vero che la ferita riportata da lui è da attribuirsi ad un morso di Gianluca come sostenuto da egli stesso, mentre Erika ha sempre affermato che la ferita fu dovuta all'uso del coltello) e da un maggiore e immediato ravvedimento sulla gravità di ciò che era stato commesso (pur minimizzando il proprio ruolo, ma certamente non negandolo in toto), la versione riportata da Erika è stata sempre e solo chiaramente mendace, avendo dichiarato la stessa che Omar fu il solo ad agire. I due imputati non hanno comunque mai chiaramente spiegato lo svolgimento dei fatti.
Susy Cassini rincasa insieme al figlio Gianluca intorno alle 19.30. Suona il campanello ed Erika apre la porta. Insieme vanno in cucina e tra madre e figlia comincia probabilmente l'ennesima discussione dovuta ai brutti voti scolastici della ragazza che studiava all'Istituto San Giorgio - dopo due anni molto deludenti al liceo scientifico - ed ai timori della madre sulle possibili cattive frequentazioni della figlia. Poi arriva la prima coltellata. Soltanto a questo punto la giovane si infila i guanti. Omar che era in casa, nascosto nel bagno del pianterreno dove aveva già indossato i guanti, accorre a dar manforte ad Erika. I due ragazzi riescono ad aggredire Susy alle spalle: uno dei due le tappa la bocca con una mano, l'altro comincia a menare fendenti con il coltello. Anche l'altro comincia a colpire. La donna si dibatte, tenta di sfuggire alla furia omicida dei due, e va a sbattere contro il tavolo della cucina, che per la violenza dell'urto si spezza in due. Il sangue schizza e macchia i vestiti mentre i due fidanzatini continuano ad accoltellarla finché non respira più. Saranno in tutto 40 le coltellate inflitte alla donna. Omar affermò che prima di morire Susy Cassini avrebbe gridato alla figlia "Erika, ti perdono", implorandola di risparmiare il fratello.
Nel frattempo il trambusto generatosi ha attirato Gianluca (il fratellino di Erika) che dal piano superiore dove stava preparandosi a fare il bagno (era appena tornato da una partita di pallacanestro dopo aver corso e sudato) è sceso al pian terreno dove ha assistito atterrito all'omicidio della madre. Gianluca viene colpito una prima volta al piano terra dalla sorella, come dimostrato da uno schizzo di sangue del bambino rinvenuto sul cavo del telefono della cucina. Dopodiché Erika convince il fratello a seguirla al piano superiore cercando di calmarlo. Gocce di sangue della giovane vittima vengono rinvenute anche sulle scale che conducono al primo piano, segno che Gianluca è risalito al piano superiore quando era già stato ferito. I piedi dei due assassini lasciano tracce sulle scale, c'è sangue anche sul muro, il segno delle mani dei due che si appoggiano per agevolare la corsa (indice secondo i giudici di una manifesta furia omicida). Piccole gocce cadono dai coltelli. Erika porta il fratellino in bagno con la scusa di aiutarlo a lavarsi e medicargli la ferita, ma Gianluca, in preda al panico, fugge e cerca rifugio nella camera di Erika ed è qui che riceve ulteriori coltellate.
Nel frattempo, per evitare che i vicini udissero grida, Erika alza al massimo il volume dello stereo, sulla cui manopola vengono rilevate altre tracce ematiche. Nei piani dei due assassini probabilmente non vi era l'eliminazione di Gianluca, ma la sua presenza imprevista sulla scena del crimine e la sua reazione ne hanno fatto uno scomodo testimone. Forse dopo un veloce conciliabolo viene presa la decisione di eliminarlo. Nel frattempo Gianluca con le poche forze rimaste scappa e cerca rifugio nel bagno. È la fine. Inizialmente, Erika cerca di fargli bere del topicida (resti di una polvere azzurra poi risultata essere un topicida furono rinvenuti vicino alla vasca da bagno, nel pianerottolo del piano superiore, e nelle scale), poi lo butta nell'acqua della vasca e tenta di affogarlo. I fidanzati, forse perché presi dal panico non riescono però nel loro tentativo di affogare Gianluca (che si difende disperatamente riuscendo anche a ferire Omar mordendolo nella zona della prima piega interdigitale della mano destra procurandogli una ferita sanguinante), ma avendo con sé ancora uno dei coltelli usati per uccidere Susy, ricominciano a colpirlo. La furia dei due giovani diventa bestiale. Colpiscono di nuovo e serviranno in tutto ben 57 coltellate, per farlo smettere di agitarsi dopo almeno un quarto d'ora d'agonia.
I due ragazzi tornano al piano terra. Sul sangue che imbratta le scale sono rimaste impresse le impronte dei piedi che ripercorrono la stessa strada in discesa. E accanto altre goccioline cadute dai coltelli. “Piccole macchie rotonde - puntualizza un investigatore - tipiche dello sgocciolamento”. Tra i due scoppia una discussione circa l'opportunità di aspettare il rientro del padre della ragazza per uccidere anche lui. Erika insiste ma Omar sostiene di essere troppo stanco e le replica: "Se vuoi, uccidilo da sola". Dopodiché i ragazzi cercano di lavare il sangue, ma non ci riescono. Lavano comunque le armi per nascondere le impronte. Un coltello lo chiudono in un sacchetto insieme a un paio di guanti. L'altro resta nella casa, sul pavimento della cucina. Alle 20.50 si dividono. Omar esce dalla porta principale. Un testimone lo nota perché ha i pantaloni sporchi di sangue. “È andato via in motorino”, racconta il giorno dopo ai carabinieri. Erika passa invece dal garage. I suoi piedi lasciano le impronte sul pavimento e anche in questo caso gli esami confermano: sono le tracce lasciate da una persona che non corre, ma cammina. Dopo aver inferto, insieme al fidanzato, 97 coltellate a madre e fratello.
Le indagini

Dopo il delitto e l'arrivo delle forze dell'ordine, Erika De Nardo, allora studentessa al terzo anno presso un istituto tecnico per geometri, narrò, con vistosi errori e contraddizioni, di una rapina ad opera di extracomunitari finita in tragedia, fornendo una descrizione di due malviventi che a suo dire ne sarebbero stati responsabili. Un giovane albanese ritenuto somigliante all'identikit fornito dalla ragazza venne prontamente rintracciato, ma l'alibi fu riscontrato essere valido.
L'ipotesi di una rapina degenerata parve quasi immediatamente perdere consistenza. Nessuna porta o finestra della casa mostrava segni di forzatura ed i due cani da guardia della famiglia non avevano abbaiato. I vicini di casa non avevano notato rumori insoliti, le armi con cui erano state assalite e uccise le vittime appartenevano alla famiglia (si trattava di due coltelli facenti parte del servizio da cucina) e sembrava improbabile che una rapina, che oltretutto non aveva nemmeno avuto luogo, dal momento che nessun oggetto di valore era stato sottratto, potesse essere il movente di tanta ferocia. Fu possibile capire con certezza chi fossero i veri autori del delitto in base a registrazioni ambientali.
Lasciati soli nell'anticamera della locale caserma dei Carabinieri nella quale erano installate microspie e telecamere nascoste, tra il 22 ed il 23 febbraio, i due omicidi allora adolescenti, occupati a scambiarsi effusioni e scherzare tra loro, "confessarono" involontariamente l'esecuzione, parlandone tra loro, confrontandosi sugli identikit che la ragazza avrebbe dovuto disegnare per la polizia (ad un certo punto si sentì Omar rimproverare la fidanzata perché aveva tracciato un volto troppo somigliante a lui: "'Non vorrai mica che ci freghiamo da soli, sarebbe il massimo!") e, sembra, ipotizzando un tentativo di fuga in caso su di loro si fossero addensati i sospetti.
Una telecamera inquadrò Erika che mimava il gesto della coltellata mentre mormorava "gliel'ho dato qui" e chiedeva al fidanzatino: "Ti sei divertito vero a ucciderli?" mentre Omar la strattonava sbottando "vieni qui, assassina" e rinfacciandole "tu non sai, non è un gioco questo... sono morte due persone è una roba da ergastolo". Poco prima la ragazza aveva commentato "Adesso possiamo andare in giro come una coppia vera" e raccomandato ad Omar di vestirsi bene ai funerali delle loro vittime, previsti per il giorno successivo; funerali ai quali, peraltro, la giovane non poté partecipare, trovandosi già in carcere.
Verso le ore 19 del 23 febbraio 2001 i due vennero definitivamente posti in stato di fermo e quindi condotti nel carcere minorile "Ferrante Aporti" di Torino. Di qui in poi, Erika e Omar si rinfacceranno a vicenda la responsabilità di quanto avvenuto, smentiti però dai rilievi del RIS di Parma, che ricostruì che entrambi avevano partecipato in egual misura agli omicidi. In seguito ad un tentativo di contattare l'ex fidanzatino per concordare una versione che tentasse di scagionarli, Erika De Nardo venne trasferita al carcere minorile "Cesare Beccaria" di Milano. Pare inoltre che la ragazza fosse oggetto di ostilità da parte delle altre detenute, per lo più recluse per reati minori e insofferenti per le attenzioni riservate alla De Nardo.
Nel corso delle indagini emerse una certa conflittualità tra Erika e la madre: litigi causati dallo scarso rendimento scolastico della ragazza e dal fatto che Susy Cassini disapprovava la relazione della figlia con Omar, e temeva che i due giovani facessero uso di stupefacenti (circostanza confermata, anche se fu escluso che la coppia fosse in stato di alterazione provocato dall'uso di droga la sera del delitto o che la loro situazione fosse riconducibile ad una tossicodipendenza vera e propria).
La condanna

Il 14 dicembre 2001 Erika De Nardo e Omar Favaro vennero condannati dal Tribunale per i Minorenni di Torino rispettivamente a 16 e 14 anni di reclusione. In seguito, le condanne sono state confermate, prima dalla Corte d'Appello di Torino il 30 maggio 2002 e poi, in via definitiva, dalla Corte di Cassazione il 9 aprile 2003.
L'eco mediatica

L'attenzione dei media è tornata sui protagonisti della vicenda anche dopo la conclusione del processo. Durante la detenzione, Erika intraprese una fitta corrispondenza con un musicista veronese, tal Mario Gugole, presentato dalla stampa come "il nuovo fidanzato di Erika". Il giovane rilasciò diverse interviste e partecipò ad alcuni salotti televisivi, suscitando viva disapprovazione.
Nel maggio 2006, suscitò polemiche un'uscita di Erika dal carcere per qualche ora, nel quadro di un programma di recupero dei detenuti, durante una partita di pallavolo. La pubblicità all'evento da parte di televisione e giornali venne da più osservatori ritenuta eccessiva e fuorviante. Nell'ottobre 2008 morì in un incidente stradale il "fidanzato" per corrispondenza di Erika, Mario Gugole, alimentando fantasie superstiziose su una presunta "maledizione" legata alla giovane.
Il 3 marzo 2010 Omar è uscito di prigione, avendo anche beneficiato dell'indulto e di sconti per la buona condotta. Il giovane ha dichiarato di essere intenzionato a concludere gli studi e di non voler più pensare ad Erika verso la quale non porterebbe alcun rancore[8].
Il 5 dicembre 2011 è stata disposta la scarcerazione di Erika, la quale, dopo aver conseguito la Laurea in Lingua e Letteratura Italiana nell'aprile del 2009, ha dichiarato di volersi rifare una vita costruendosi anche una famiglia.
Il 6 dicembre ha lasciato la Comunità Exodus di Lonato (BS) di don Antonio Mazzi ed è ritornata una persona libera.
Influenze nella cultura popolare
A questo fatto di cronaca sono ispirate le canzoni di Fabri Fibra Cuore di latta e in parte Questa vita, la canzone dei Subsonica Gente tranquilla (contenuta in Amorematico), la canzone dei Truceboys Il dramma.
Omar ed Erika vengono citati nel brano S.E.N.I.C.A.R. di Marracash.

19 febbraio, 2012

PROMEMORIA 19 febbraio 2002 – La sonda Mars Odyssey della NASA inizia a tracciare una mappa della superficie di Marte

La sonda Mars Odyssey della NASA inizia a tracciare una mappa della superficie di Marte.
2001 Mars Odyssey è una sonda in orbita attorno al pianeta Marte. La sua missione consiste nel cercare la prova della presenza attuale o passata di acqua e attività vulcanica sul pianeta. La sonda funge anche da ripetitore per le comunicazioni tra i due Mars Exploration Rover e la Terra.
Mars Odyssey venne lanciata il 7 aprile 2001 attraverso un razzo Delta II da Cape Canaveral in Florida e raggiunse Marte il 24 ottobre 2001 alle 02:30 UT. L'ingresso in orbita è avvenuto tramite una tecnica chiamata "aerobraking" che ha frenato la sonda sfruttando, anziché i suoi motori, l'atmosfera marziana. In questo modo vennero risparmiati oltre 200 kg di combustibile.


Sommario della missione
L'aerobraking terminò a gennaio e venne iniziata la missione scientifica di mappatura il 19 febbraio 2002. I tre strumenti principali erano il Thermal Emission Imagin System (THEMIS), lo spettrometro a raggi gamma (Gamma Ray Spectrometer - GRS) e uno spettrometro di particelle ad alta energia per lo studio della radiazione ambientale (Mars Radiation Environment Experiment - MARIE). Il 28 maggio 2002, la NASA annunciò che il GRS aveva rilevato grandi quantità di idrogeno, che indica la possibile presenza di ghiaccio ad una profondità di un metro dalla superficie.
La NASA ha approvato una estensione della missione per settembre 2006 per permettere osservazioni sulle differenze da un anno all'altro delle calotte polari, delle nuvole e delle tempeste di sabbia. Questa estensione fornirà anche un supporto prolungato alle altre missioni su Marte: circa l'85% delle immagini e degli altri dati provenienti dai rover gemelli della NASA, Spirit e Opportunity sono ricevute a Terra attraverso il sistema di comunicazione della Odyssey, che riceve dati dai rover ogni giorno. L'orbiter è stato utile nell'analisi dei potenziali siti di atterraggio per i due rover e per la missione Phoenix della NASA, giunta a destinazione nel maggio 2008.
I piani per l'Odyssey prevedono di aiutare il Mars Reconnaissance Orbiter, che ha raggiunto Marte nel marzo 2006, monitorando le condizioni atmosferiche durante i mesi in cui questo orbiter utilizzerà la tecnica dell'aerobraking per modificare la sua orbita.
Mars Odyssey venne originalmente chiamata Mars Suveyor 2001 Orbiter e sarebbe dovuta essere in coppia con il Mars Surveyor 2001 Lander, ma la missione del lander venne annullata nel maggio 2000 a seguito dei fallimenti del Mars Climate Orbiter e del Mars Polar Lander nel 1999. In seguito venne scelto il nome 2001 Mars Odyssey in onore alla visione dell'esplorazione spaziale contenuta nella opere di Arthur C. Clarke, tra cui 2001: Odissea nello spazio.
Il progetto venne sviluppato dalla NASA e subappaltato alla Lockheed Martin. Il costo totale previsto della missione è di 297 milioni di dollari.

18 febbraio, 2012

PROMEMORIA 18 febbraio 2008 – A Pellaro (Reggio Calabria), i reparti del ROS arrestano il boss della ndrangheta Pasquale Condello.


A Pellaro (Reggio Calabria), i reparti del ROS arrestano il boss della ndrangheta Pasquale Condello, detto il Supremo, dopo 18 anni di latitanza.
U Supremu, chiamato così anche dai suoi rivali a causa dell'infallibilità delle sue sentenze che, all'interno dell'organizzazione malavitosa, erano considerate legge o anche "primula rossa", è il capobastone dell'omonima famiglia, latitante dal 1990 al 18 febbraio 2008, considerato il numero uno della 'ndrangheta dopo l'arresto di Giuseppe Morabito.

17 febbraio, 2012

La Provincia di Roma aderisce anche quest’anno all’iniziativa di RAI RadioDue “Mi illumino di Meno”.


La Provincia di Roma aderisce anche quest’anno all’iniziativa di RAI RadioDue “Mi illumino di Meno”.

L’impegno per l’energia sostenibile prosegue e vede la Provincia di Roma impegnata nel diffondere buone pratiche ed esperienze che puntino a sensibilizzare i cittadini e le amministrazioni locali.

I temi del risparmio energetico, delle fonti rinnovabili, della mobilità sostenibile e della riduzione dei rifiuti sono tra i capisaldi del programma Provincia di Kyoto che, dal 2009, raccoglie le sette sfide per la sostenibilità ambientale della Provincia.

Con l’iniziativa del Patto dei Sindaci la Provincia di Roma opera attivamente sul territorio per favorire un approccio alle politiche dell’energia e della sostenibilità ambientale che mettano al centro dell’azione la riduzione delle emissioni di CO2 e dei consumi, attraverso l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili.

I Comuni della provincia di Roma stanno predisponendo, con il supporto tecnico dell’amministrazione provinciale, i Piani di Azione per l’Energia Sostenibile (PAES) con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 al 2020.

Per promuovere Mi illumino di meno la Provincia di Roma sensibilizzerà i Comuni ad aderire con iniziative locali che, nelle scorse edizioni hanno rappresentato l’occasione per coinvolgere i cittadini sul tema del risparmio energetico.

In tal senso le luci di Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, saranno spente il 17 febbraio 2012 a partire dalle ore 18.
Info: http://caterpillar.blog.rai.it/milluminodimeno/
www.sportelloenergia.info
http://www.efficienzaenergetica.enea.it/cittadini/

PROMEMORIA 17 febbraio 1984 - Prima mondiale di C'era una volta in America di Sergio Leone in Canada


Prima mondiale di C'era una volta in America di Sergio Leone in Canada
C'era una volta in America (Once Upon a Time in America) è un film del 1984 diretto da Sergio Leone, con Robert De Niro, James Woods e Elizabeth McGovern.
Presentato fuori concorso al 37º Festival di Cannes[1], è il terzo film della cosiddetta trilogia del tempo preceduto da C'era una volta il West (1968) e Giù la testa (1971).
Basata sul romanzo di Harry Grey The Hoods (Mano armata, del 1952) pubblicato poi successivamente con il titolo di Once Upon a Time in America, la pellicola narra, nell'arco di quarant'anni (dagli anni venti ai sessanta), le drammatiche avventure di David Aaronson detto Noodles (Robert De Niro) e del suo amico Maximilian Bercovicz detto Max (James Woods), nel loro progressivo passaggio dal ghetto ebraico all'ambiente della malavita organizzata nella New York del proibizionismo e del post-proibizionismo.

16 febbraio, 2012

PROMEMORIA 16 febbraio 1987 – Il processo di John Demjanjuk, accusato di essere la guardia nazista

Il processo di John Demjanjuk, accusato di essere la guardia nazista soprannominata "Ivan il terribile" del Campo di sterminio di Treblinka, inizia a Gerusalemme.
John Demjanjuk, alias di Ivan Demjanjuk (in ucraino Іван Миколайович Дем'янюк; Dubovi Makharyntsi, 3 aprile 1920), è un militare ucraino naturalizzato statunitense, accusato di aver commesso crimini di guerra durante la seconda guerra mondiale.
È accusato di aver partecipato alla morte di circa 29.000 persone nel campo di sterminio di Sobibor, in Polonia, fra il marzo ed il settembre del 1943.
Inizialmente Demjanjuk fece parte dell'Armata Rossa; catturato dalle forze dell'Asse nel 1942 a seguito dell'operazione Barbarossa, venne reclutato dai nazisti come guardia nel campo di concentramento di Sobibor. Nel 1945 si arruolò nell'armata di Andrej Andreevič Vlasov, con cui combatté gli ultimi mesi di guerra in favore del Terzo Reich e contro l'URSS. Terminato il secondo conflitto mondiale, nel 1951 si recò insieme alla moglie e ai figli negli Stati Uniti ottenendo la cittadinanza statunitense nel 1958; negli States lavorò in una fabbrica d'automobili.
Nel 1983 il governo israeliano chiese che Demjanjuk fosse estradato nel loro paese per essere sottoposto ad un giudizio come previsto dalla legge di castigo di nazisti e collaboratori del 1950. Fu estradato in Israele il 28 febbraio del 1986 e fu sottoposto a giudizio il 26 novembre dello stesso anno.
Il 18 aprile 1988 viene dichiarato colpevole di tutti i reati dei quali era accusato, e una settimana dopo venne condannato a morte. Il verdetto venne tuttavia revocato il 29 luglio 1993 da cinque giudici della Corte Suprema israeliana, sulla base di dichiarazioni scritte da ex-guardie di Treblinka, secondo i quali il vero cognome di Ivan il Terribile era Marchenko, e non Demjanjuk, rilasciate dopo la seconda guerra mondiale ai sovietici, durante i processi penali contro i cittadini ucraini che avevano collaborato con i nazisti come forze ausiliari durante la guerra. Nel 1993 venne dunque scarcerato e riportato negli Stati Uniti, dove gli venne riconcessa la cittadinanza.
Nel marzo 2009 è stato nuovamente concessa la sua estradizione dagli Stati Uniti alla Germania e il 14 aprile è stato arrestato. Una mozione presentata dal figlio alla corte d'appello è stata in seguito respinta, in quanto la corte non ha il diritto di rivedere le decisioni del dipartimento dell'immigrazione, che si era espresso contro la permanenza di Demjanjuk sul territorio statunitense.
Giovedi 12 maggio 2011 John Demjanjuk è stato condannato dal tribunale tedesco a Monaco di Baviera per il ruolo avuto nell'uccisione di 27.900 persone nel campo di concentramento nazista di Sobibor. Dopo 90 sedute in 18 mesi la condanna è stata a 5 anni di carcere per associazione con i nazisti, circostanze che l’uomo, ha sempre negato ma John Demjanjuk 91enne non andarà in carcere data l'età. Questo era uno degli ultimi processi ad ex criminali nazisti: sempre nel maggio 2011 un altro processo è appena iniziato, in Ungheria, a carico del 97enne Sandor Kepiro.

15 febbraio, 2012

Scuola + energia rinnovabile = ambiente più vivibile


Scuola + energia rinnovabile = ambiente più vivibile

Scommettere sulle energie rinnovabili per abbattere le emissioni nocive, migliorare la qualità della vita e cogliere le opportunità della green economy per tornare a crescere. La Provincia di Roma punta sul fotovoltaico per far spazio ad un ambiente più sano e costruire un territorio più competitivo.

Un impegno che parte dalle scuole superiori del nostro territorio e si avvale di forme innovative di finanziamento privato per abbattere i costi per i cittadini moltiplicando i risultati.

Ad oggi, sono 235 gli impianti ad energia solare realizzati su 189 edifici del patrimonio gestito dall’amministrazione provinciale. In particolare 228 impianti sono stati realizzati su 183 scuole ed i restanti 7 su altri edifici provinciali (Uffici, Centri per l’impiego, Centri di formazione professionale).

“Fin dall’inizio del nostro mandato – afferma il Presidente della Provincia Nicola Zingaretti – abbiamo sottolineato che l’ambiente, l’innovazione, la sostenibilità sono il cuore della nostra agenda di governo. Un’idea, una proposta e un metodo che devono orientare ogni politica e ogni decisione. Per noi tutela dell’ambiente è sviluppo, qualità della vita, creazione di posti di lavoro, crescita sana. E per questo investire nella green economy è anche un’opportunità per sostenere la ripresa del nostro territorio in un periodo economicamente difficile. Siamo orogogliosi, dopo quasi 4 anni di lavoro, di poter testimoniare con i fatti che stiamo mantenendo quanto avevamo promesso”.

Dei 235 impianti fotovoltaici, 98 sono stati finanziati dalla precedente Amministrazione con 9 milioni di euro, e la loro installazione è stata conclusa dall'attuale Giunta, mentre sono 137 gli impianti installati nell'ambito del bando in project financing per 301 scuole da circa 23 milioni e 700mila euro.

“Il successo del bando in project financing – sottolinea il presidente Zingaretti – dimostra come, non essendo pigri e innovando, sia possibile mettere in campo progetti in grado sostenere politiche pubbliche senza un aggravio di costi per i cittadini. Anche in un momento di crisi come questo, non si tratta solo di spendere meno, ma di spendere meglio, abbattendo i costi e ottenendo risultati importanti per migliorare la vita dei cittadini e iniettare linfa vitale nel nostro sistema economico”

Insieme al lancio della campagna di comunicazione istituzionale, pubblichiamo sul sito del nostro portale, l’elenco completo degli impianti installati. Il totale della potenza di picco installata ad oggi è, quindi, pari a circa 2.730 kwp, con una produzione media annua di circa 3.481.360 kwh pari al consumo medio di circa 1.450 famiglie e una produzione totale stimata nei 30 anni presumibili di vita dei pannelli pari a circa 104.441.000 kwh. Tutto questo consente di risparmiare petrolio per circa 23.000 TEP e di non immettere in atmosfera circa 55.350 Ton di CO2, pari alle emissioni di circa 1.400 automobili.

PROMEMORIA 15 febbraio 1944 – Seconda guerra mondiale: inizia l'assalto degli Alleati all'Abbazia di Montecassino

Seconda guerra mondiale: inizia l'assalto degli Alleati all'Abbazia di Montecassino.
In queste forme era giunto fino a noi l'antico monastero prima che nel febbraio del 1944, durante la seconda fase della battaglia di Monte Cassino, un bombardamento massiccio delle forze alleate, che vi sospettavano erroneamente[1] la presenza di reparti tedeschi, lo distruggesse nuovamente. Il bombardamento cominciò la mattina del 15 febbraio e ben 142 bombardieri pesanti e 114 bombardieri medi rasero al suolo l'abbazia. Nel corso di questo trovarono la morte numerosi civili che avevano trovato rifugio all'interno dell'edificio, diversi soldati tedeschi e anche quaranta soldati della divisione indiana.[2]

Al bombardamento partecipò il soldato Walter M. Miller, futuro scrittore, che proprio da questa sua esperienza trasse l'ispirazione per la sua opera più importante, Un cantico per Leibowitz.
Per merito dell'allora abate-vescovo Gregorio Diamare, e del colonnello Julius Schlegel [3]della Divisione corazzata Hermann Goring, l'archivio ed i più preziosi documenti bibliografici furono posti in salvo. La ricostruzione, iniziata subito dopo la fine della guerra, ha mirato ad una riproduzione esatta delle architetture distrutte.

Il restauro fu realizzato dal 1948 al 1956, sotto la direzione dell'ingegner Giuseppe Breccia Fratadocchi, che realizzò una ricostruzione dell'interno dell'abbazia con spazi ciechi e muti tra le cornici delle volte, osteggiato dagli storici dell'arte integralisti nemici acerrimi del falso antico. Il compito di fondere le campane dell'abbazia fu assegnato nel 1949 alla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli di Agnone.Negli anni ottanta furono commissionati una serie di splendidi affreschi, che tuttora adornano la basilica, al maestro Pietro Annigoni dall'abate Bernardo D'Onorio. Alla realizzazione del ciclo pittorico parteciparono vari allievi del maestro fra cui Romano Stefanelli, Ben Long e Silvestro Pistolesi.
Papa Benedetto XVI si è recato in visita a Montecassino il 24 maggio 2009, nel 65º anniversario della distruzione dell'abbazia. Il Pontefice - che al momento della sua elezione sul trono di Pietro aveva scelto il proprio nome anche ispirandosi alla figura di san Benedetto da Norcia - ha pregato sulla tomba del santo, ricordandone l'importanza nella formazione culturale europea.

14 febbraio, 2012

Lavoro: Fornero e Zingaretti visitano ‘Porta Futuro’


Lavoro: Fornero e Zingaretti visitano ‘Porta Futuro’

Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e il Ministro del Lavoro, Elsa Fornero visitano oggi alle ore 17.00 ‘Porta Futuro’, la nuova struttura della Provincia di Roma interamente dedicata all’orientamento, alla crescita, al lavoro e alla formazione.

Partecipa l’assessore provinciale alle Politiche del Lavoro e Formazione Massimiliano Smeriglio.

L’evento si tiene a Roma in via Galvani 108, dove appunto si trova ‘Porta Futuro”, luogo d’incontro tra persone e imprese, in cui si punta ad offrire opportunità e servizi innovativi per i soggetti che si muovono sul mercato del lavoro.
Per maggiori informazioni: www.portafuturo.it

PROMEMORIA 14 febbraio 1945 Bombardamento di Dresda

Bombardamento di Dresda.
Il bombardamento di Dresda da parte della Royal Air Force britannica e della United States Army Air Force statunitense, avvenuto fra il 13 e il 14 febbraio 1945, fu uno degli eventi più tragici della seconda guerra mondiale.

I bombardieri alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda (bombardamento a tappeto), causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti. Fu uno dei bombardamenti con più vittime civili della seconda guerra mondiale. Nei primi decenni dopo la guerra il numero delle vittime fu stimato in 250.000, cifra oggi considerata inattendibile. A questo proposito è utile ricordare che secondo gli storici militari tedeschi di oggi, il totale delle vittime civili morte sotto i bombardamenti è di 370.000 nell'intera guerra e in tutta la Germania. Un'inchiesta indipendente commissionata dal consiglio municipale di Dresda nel 2010 ha stabilito che le vittime furono tra le 22.700 e le 25.000.
L'esperto di storia militare e capitano inglese Liddell Hart, dopo aver osservato come a partire dalla fine del gennaio 1945 le forze aeree angloamericane avessero operato il «deliberato ripristino della politica di "terrorismo aereo", soprattutto per compiacere i russi[...], finalità che passò così al secondo posto nella scala delle priorità, dopo gli obiettivi petroliferi ma prima delle comunicazioni», riassume così la vicenda:
« Verso la metà di febbraio la lontana città di Dresda fu sottoposta, col deliberato intento di seminar strage fra la popolazione civile, ad un micidiale attacco sferrato contro i quartieri del centro, non contro gli stabilimenti o le linee ferroviarie »
(Basil Liddell Hart)

13 febbraio, 2012

PROMEMORIA 13 febbraio 1998 – Dalla svolta del Partito Democratico della Sinistra nascono i DS.

Dalla svolta del Partito Democratico della Sinistra nascono i DS.
Il Partito Democratico della Sinistra (PDS) è stato un partito politico italiano post-comunista.
Fu fondato il 3 febbraio 1991 a Rimini a conclusione del XX Congresso del Partito Comunista Italiano, la cui maggioranza ne aveva sancito lo scioglimento e la confluenza nella nuova organizzazione.
Simbolo del nuovo partito era un albero, la cosiddetta quercia, con ai piedi il logo rimpicciolito del PCI.
In continuità col PCI, il primo segretario fu Achille Occhetto, sostituito nel 1994 da Massimo D'Alema.
Il 14 febbraio 1998 il PDS al termine degli Stati Generali della Sinistra confluì nei Democratici di Sinistra[2], il cui gruppo dirigente, segretario incluso, proveniva al 75% dal PDS.

12 febbraio, 2012

Maltempo: in provincia di Roma alle ore 19 strade percorribili


Maltempo: in provincia di Roma alle ore 19 strade percorribili

"Nonostante in queste ore continui a nevicare, la rete stradale provinciale è completamente percorribile e aperta alla circolazione automobilistica. Permangono solamente alcune difficoltà sulla via Tiburtina e l'Alta Empolitana".

Lo afferma, in una nota di ieri sera, l'Ufficio Stampa della Provincia di Roma.

"Lo straordinario lavoro svolto ieri e questa notte, sotto il coordinamento della Prefettura di Roma d'intesa con la Provincia, gli operatori della viabilità provinciale, gli agenti di Polizia provinciale, volontari di Protezione civile e le Forze armate - continua il comunicato - ha consentito il transito delle vetture, con catene o gomme termiche, nonostante le abbondanti nevicate soprattutto nelle aree interne della Valle dell'Aniene, della Cassia, Castelli Romani e Monti Lepini".

"Un forte impegno - aggiunge la nota - che sta proseguendo in queste ore e domani per consentire già nella giornata di lunedì il completo ritorno alla normalità della circolazione automobilistica nei 2000 km di strade provinciali e permettere la piena ripresa dell'attività produttiva. Si raccomanda, comunque, di spostarsi nelle prossime ore solo per effettiva necessità, facendo la massima attenzione per il pericolo di ghiaccio".

PROMEMORIA 12 febbraio 1737 – Viene inaugurato il Teatro San Carlo di Napoli.

Viene inaugurato il Teatro San Carlo di Napoli.
« Gli occhi sono abbagliati, l'anima rapita. […] Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro, ma ne dia la più pallida idea. »
(Stendhal, Roma, Napoli e Firenze nel 1817)
Il Real Teatro di San Carlo, citato spesso come Teatro San Carlo, è un teatro lirico di Napoli, insiste in piazza Trieste e Trento ed è uno fra i maggiori teatri d'Europa.
È il più antico teatro d'opera d'Europa, essendo stato fondato nel 1737 (41 anni prima del Teatro alla Scala di Milano, costruito solo nel 1778); nonché il più capiente teatro all'italiana della Penisola. Può ospitare quasi tremilatrecento spettatori e conta cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, più un ampio palco reale, un loggione ed un palcoscenico lungo circa trentacinque metri.
Dal 1º ottobre 2011 il real teatro ospita il MEMUS (acronimo di "memoria" e "museo"), museo storico nel quale si espongono opere d'arte (quadri, fotografie, strumenti musicali, costumi, documenti d’epoca, un archivio musicale audio ed anche una delle immagini video) che ripercorrono la storia del san Carlo stesso e dell'opera italiana in generale. Il museo inizia con il percorso storico voluto da Carlo di Borbone nell'adiacente residenza reale, dalla quale si accede al teatro, visitando storici ambienti non visibili né se si accede al palazzo reale, né al san Carlo come spettatore.

11 febbraio, 2012

PROMEMORIA 11 febbraio 1945 – Seconda guerra mondiale: si conclude la Conferenza di Jalta


Seconda guerra mondiale: si conclude la Conferenza di Jalta
La conferenza di Jalta è il nome di un vertice tenutosi presso Livadija (3 km a ovest di Jalta), in Crimea, durante la Seconda guerra mondiale, nel quale i capi politici dei tre principali paesi Alleati presero alcune decisioni importanti sul proseguimento del conflitto, sull'assetto futuro della Polonia, e sull'istituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
I tre protagonisti furono Franklin Delano Roosevelt, Winston Churchill e Stalin, capi dei governi degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell'Unione Sovietica. Non venne invitato il leader francese Charles de Gaulle.
L'incontro si tenne in Crimea, nel Palazzo di Livadija, vecchia residenza estiva di Nicola II a Jalta, fra il 4 e l'11 febbraio 1945, pochi mesi prima della sconfitta della Germania nazista nel conflitto mondiale. Esso fu il secondo ed il più importante di una serie di tre incontri fra i massimi rappresentanti delle grandi potenze alleate, iniziati con la Conferenza di Teheran (28 novembre – 1º dicembre 1943) e conclusesi con la Conferenza di Potsdam (17 luglio-2 agosto 1945).
Nel dettaglio, gli accordi ufficialmente raggiunti a Jalta inclusero:
una dichiarazione in cui si affermava che l'Europa era libera, e che invitava allo svolgimento di elezioni democratiche in tutti i territori liberati dal giogo nazista.
la proposta di una conferenza (da tenere nell'aprile 1945 a San Francisco) in cui discutere l'istituzione di una nuova organizzazione mondiale, le Nazioni Unite (ONU); in particolare a Jalta si considerò l'istituzione del Consiglio di Sicurezza.
lo smembramento, il disarmo e la smilitarizzazione della Germania, visti come "prerequisiti per la pace futura"; lo smembramento (che prevedeva che USA, URSS, Regno Unito e Francia gestissero ciascuno una zona di occupazione) doveva essere provvisorio, ma si risolse nella divisione della Germania in est ed Ovest che finì solo nel 1989.
furono fissate delle riparazioni dovute dalla Germania agli Alleati, nella misura di 22 miliardi di dollari.
in Polonia si sarebbe dovuto insediare un "governo democratico provvisorio", che avrebbe dovuto condurre il paese a libere elezioni nel più breve tempo possibile.
riguardo alla Jugoslavia, fu approvato l'accordo fra Tito e Šubašić (capo del governo monarchico in esilio), che prevedeva la fusione fra il governo comunista e quello in esilio.
i sovietici avrebbero dichiarato guerra al Giappone entro tre mesi dalla sconfitta della Germania; in cambio avrebbero ricevuto la metà meridionale dell'isola di Sachalin, le isole Curili e avrebbero visti riconosciuti i loro "interessi" nei porti cinesi di Port Arthur e Dalian.
tutti i prigionieri di guerra sovietici sarebbero stati rimandati in URSS, indipendentemente dalla loro volontà.
Inoltre in Romania e Bulgaria furono installate delle Commissioni Alleate per governare tali Paesi, appena sconfitti. A Jalta, il Regno Unito e gli USA denunciarono l'insorgervi di regimi comunisti; Stalin però lo negò, e Churchill e Roosevelt non poterono fare altro che prenderne atto. Nella relazione finale venne inserito l'impegno a garantire che tutti i popoli potessero scegliere i propri governanti, impegno palesemente disatteso nei decenni successivi.

10 febbraio, 2012

Maltempo. Piano antineve della Provincia di Roma: oltre 1.300 uomini e 264 mezz

Maltempo. Piano antineve della Provincia di Roma: oltre 1.300 uomini e 264 mezzi

E’ stato predisposto il piano di emergenza della Provincia di Roma per fronteggiare la nuova ondata di maltempo prevista sul territorio nel fine settimana.

Sono già disponibili e stanno già operando, 264 mezzi tra spazzaneve, spargisale, camion e bobcat della Provincia di Roma, della Protezione Civile, dell’Esercito e delle ditte esterne assoldate dall’Amministrazione provinciale per questa emergenza maltempo.

Inoltre saranno operativi su tutto il territorio provinciale più di 500 militari, 300 volontari della Protezione Civile, 330 fra operai e addetti alle case cantoniere della Provincia, 70 tecnici dell’Amministrazione provinciale ai quali si affiancheranno 80 boscaioli venuti dal Trentino Alto Adige e un centinaio di rifugiati politici, che si occuperanno di pulire le strade e assistere i cittadini.

Complessivamente, quindi, gli uomini dislocati dalla Provincia di Roma sul proprio territorio per fronteggiare l’emergenza maltempo saranno più di 1.300 e saranno dislocate su strada 70 pattuglie della Polizia Provinciale.

Sono state inoltre distribuite ai comuni circa 1500 tonnellate di sale.

Inoltre sulle strade consolari in uscita dalla Capitale, di competenza dell’Ente Provincia (Ardeatina, Laurentina, Nomentana e Tuscolana), e sui 2mila km di strade provinciali, dalle ore 6 di venerdì 10 e fino alle ore 24 di sabato 11 febbraio sarà in vigore l'obbligo di catene a bordo per gli autoveicoli, e il divieto di circolazione per gli automezzi pesanti, moto e motocicli.

E in una nota, il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha dichiarato: “Stiamo facendo il massimo per affrontare la nuova emergenza maltempo. Ringrazio tutti gli uomini e le donne della Protezione Civile e dell’Esercito, i volontari e soprattutto il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro che con straordinario impegno sta permettendo a tutti gli enti locali di mettere in campo una task force così organizzata”.

PROMEMORIA 10 febbraio 1986 – Incomincia il Maxiprocesso ideato da Giovanni Falcone con oltre 400 imputati.

Incomincia il Maxiprocesso ideato da Giovanni Falcone con oltre 400 imputati.
Il Maxiprocesso è il nome sotto il quale viene ricordato un processo penale iniziato il 10 febbraio 1986 e terminato il 16 dicembre 1987, contro Cosa Nostra, tenutosi a Palermo nell'aula bunker. Fu chiamato appunto maxi processo in quanto furono indagate più di 400 persone, per crimini legati alla criminalità organizzata. Esso fu considerata la prima reazione importante dello Stato a Cosa Nostra.
Non mancò una forte e marcata ostilità di molti componenti della magistratura palermitana, che spesso manifestarono dubbi e critiche al maxiprocesso e ai suoi promotori.
L'idea del maxiprocesso era venuta al Giudice Antonino Caponnetto per combattere la mafia in modo organico ed innovativo. La storia darà ragione a questa scelta. Il maxiprocesso permise infatti di avere una visione comune del fenomeno mafioso.
Questo processo diede inizio ad un'ondata di contromosse da parte di altri personaggi importanti dell'organizzazione criminale che avrebbe portato alla fine di molti traffici di droga in atto, ma, soprattutto, avrebbe danneggiato in maniera significativa le alleanze tra le famiglie siciliane ed americane.

09 febbraio, 2012

PROMEMORIA 9 febbraio 1965 – Guerra del Vietnam: Le prime truppe combattenti degli Stati Uniti vengono inviate nel Vietnam del Sud

Guerra del Vietnam: Le prime truppe combattenti degli Stati Uniti vengono inviate nel Vietnam del Sud.
La guerra del Vietnam (in inglese Vietnam War, in vietnamita Chiến tranh Việt Nam) fu il conflitto combattuto tra il 1960 (data di costituzione del Fronte di Liberazione Nazionale filo-comunista, FLN) e il 30 aprile 1975 (caduta di Saigon), prevalentemente nel territorio del Vietnam del Sud, tra le forze insurrezionali filo-comuniste, sorte in opposizione al governo autoritario filo-americano costituito nel Vietnam del Sud, e le forze governative di questo stato, creato nel 1954 dopo la Conferenza di Ginevra in seguito alla cosiddetta guerra d'Indocina contro l'occupazione coloniale francese (1945-1954).
Il conflitto, iniziato in realtà fin dalla metà degli anni cinquanta con il primo manifestarsi di un'attività terroristica e di guerriglia in opposizione al governo sudvietnamita, vide il massiccio coinvolgimento diretto degli Stati Uniti d'America che incrementarono progressivamente le loro forze militari in aiuto al governo del Vietnam del Sud, fino ad impegnare un enorme complesso di forze terrestri, aeree e navali dal 1965 al 1972 (un massimo di quasi 550.000 soldati nel 1969[7]), senza riuscire, però, a conseguire la vittoria politico-militare, subendo al contrario pesanti perdite, finendo per abbandonare al suo destino nel 1973 il governo di Saigon. In appoggio alle forze americane parteciparono al conflitto anche dei contingenti militari inviati dalla Corea del Sud, dalla Thailandia, dall'Australia, dalla Nuova Zelanda e dalle Filippine.
Sull'altro versante intervenne direttamente in aiuto delle forze filo-comuniste dell'FLN (definite Viet Cong dalle autorità statunitensi e sudvietnamite) l'esercito regolare del Vietnam del Nord che infiltrò, a partire dal 1964, truppe sempre più numerose nel territorio del Vietnam del Sud, impegnandosi in duri combattimenti contro le forze statunitensi nel corso di offensive culminate nella campagna finale del 1975. Inoltre, la Cina e l'Unione Sovietica appoggiarono il Vietnam del Nord e le forze Viet Cong con continue e massicce forniture di armi e con il loro appoggio politico-diplomatico.
La guerra del Vietnam non interessò soltanto il territorio del Vietnam del Sud, ma coinvolse progressivamente il Laos (ufficialmente neutrale, ma in realtà oggetto di operazioni belliche segrete statunitensi e di infiltrazioni continue di truppe nord-vietnamite), la Cambogia, interessata massicciamente da attacchi aerei e terrestri americani (1969-1970) e infine invasa dalle forze nordvietnamite in appoggio alla guerriglia comunista dei Khmer rossi. Anche lo stesso Vietnam del Nord venne ripetutamente colpito da pesanti e continui bombardamenti aerei statunitensi (dal 1964 al 1968 e ancora nel 1972) sferrati per indebolire le capacità militari nordvietnamite e per frantumare la volontà politica del governo di Hanoi di continuare la lotta insurrezionale al sud.
La guerra ebbe termine nell'aprile 1975 con la caduta di Saigon, il crollo del governo del Vietnam del Sud e la riunificazione politica di tutto il territorio vietnamita sotto la dirigenza comunista di Hanoi. Gli Stati Uniti subirono la prima vera sconfitta politico-militare della loro storia e dovettero accettare il totale fallimento dei loro obiettivi politici e diplomatici.
Nella storiografia vietnamita questo conflitto è conosciuto come guerra americana (in vietnamita Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước, letteralmente guerra contro gli americani per salvare la nazione), o anche come Kháng Chiến Chống Mỹ (guerra di resistenza contro gli americani).

08 febbraio, 2012

PROMEMORIA 8 febbraio 1971 – Debutta un nuovo mercato borsistico statunitense: il Nasdaq

Debutta un nuovo mercato borsistico statunitense: il Nasdaq.
NASDAQ, acronimo di National Association of Securities Dealers Automated Quotation (ovvero: "Quotazione automatizzata dell'Associazione nazionale degli operatori in titoli") è il primo esempio al mondo di mercato borsistico elettronico, cioè di un mercato costituito da una rete di computer.
Il Nasdaq è l'indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana; vi sono quotate compagnie del calibro di Microsoft, IBM, Yahoo, Apple.
Il nuovo gruppo borsistico è stato istituito a New York il 5 febbraio 1971. Fino a qualche anno fa il Nasdaq è stato caratterizzato da una forte volatilità, dovuta al boom della cosiddetta New Economy.
L'indice, dopo essere partito l'8 febbraio 1971 con un valore iniziale di 100 punti, ha raggiunto un massimo storico di 5132 punti il 10 marzo 2000, in pieno boom della New economy.
La sede si trova a Times Square.

07 febbraio, 2012

Maltempo: primi 27 Comuni accedono a fondo stanziato dalla Provincia Roma


Maltempo: primi 27 Comuni accedono a fondo stanziato dalla Provincia Roma

Sono ventisette i Comuni che hanno avuto accesso al fondo di 700.000 euro stanziato dalla Provincia di Roma per affrontare l'emergenza neve.

Sono Agosta, Anguillara Sabazia, Anticoli Corrado, Bellegra, Camerata Nuova, Canterano, Carpineto Romano, Castel Madama, Castelnuovo di Porto, Formello, Gallicano, Gorga, Licenza, Montecompatri, Monterotondo, Morlupo, Percile, Riano, Rocca di Papa, Roccagiovine, Rocca Priora, San Vito Romano, Segni, Vallinfreda, Vicovaro, Vivaro Romano e Zagarolo.

''Un altro atto concreto - ha affermato il presidente dell’Amministrazione provinciale di Roma Nicola Zingaretti - per essere vicini ai Comuni e sostenerli dal punto di vista operativo in un momento così difficile ''.

''Al momento – ha proseguito Zingaretti - attraverso l'utilizzo di oltre 100 mezzi tra spargisale, spazzaneve e pale meccaniche, e grazie alla collaborazione con i volontari della protezione civile, le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e l'esercito, sono state sgomberate dalla neve circa 600 km di strade, garantendo la percorribilità di oltre il 90% totale della rete provinciale”.

“Negli ultimi giorni infine – ha spiegato Zingaretti – sono state distribuite oltre 2.000 tonnellate di sale ai Comuni del territorio e altre 1.000 verranno messe a disposizione nelle prossime ore”.

“Chiaramente - conclude Zingaretti - il lavoro prosegue ininterrottamente per dare risposte al territorio, fronteggiare nel migliore dei modi una situazione meteo che rimane critica, e ritornare al più presto alla normalità''.

PROMEMORIA 7 gennaio 1990 – Per motivi di sicurezza viene chiusa al pubblico la Torre di Pisa

Per motivi di sicurezza viene chiusa al pubblico la Torre di Pisa.
I lavori iniziarono il 9 agosto 1173 (che, secondo il calendario pisano, era il 1174, in quanto l'anno iniziava il 25 marzo). Come era solito fare con i fari e con le costruzioni adiacenti al mare in genere, le fondamenta vennero lasciate a riposare per un anno intero.
Alcuni studi tra i più recenti attribuiscono la paternità del progetto a Diotisalvi, che nello stesso periodo stava costruendo il Battistero. Le analogie tra i due edifici sono infatti molte, a partire dal tipo di fondazioni. Altri suggeriscono invece Gherardi, mentre secondo il Vasari i lavori furono iniziati da Bonanno Pisano. La tesi del Vasari, oggi ritenuta priva di fondamento, fu invece ritenuta valida soprattutto dopo il ritrovamento nelle vicinanze del campanile di una pietra tombale col nome del Bonanno, che oggi si trova murata nell'atrio dell'edificio; inoltre nell'Ottocento fu rinvenuto sempre nei dintorni un frammento epigrafico di materiale rosa, probabilmente un calco su cui venne fusa una lastra metallica, che attualmente trova collocazione sullo stipite della porta di ingresso dell'edificio. Su tale frammento si legge, ovviamente rovesciato: "cittadino pisano di nome Bonanno". Tale calco con tutta probabilità era relativo alla porta regia del Duomo, distrutta durante l'incendio del 1595.
La prima fase dei lavori fu interrotta a metà del terzo piano, a causa del cedimento del terreno su cui sorge la base del campanile. La cedevolezza del terreno, costituito da argilla molle normalconsolidata, è la causa della pendenza della torre e, sebbene in misura minore, di tutti gli edifici nella piazza.
I lavori ripresero nel 1275 sotto la guida di Giovanni di Simone e Giovanni Pisano, aggiungendo alla costruzione precedente altri tre piani. Nel tentativo di raddrizzare la torre, i tre piani aggiunti tendono ad incurvarsi in senso opposto alla pendenza.
Il campanile fu completato alla metà del secolo successivo, aggiungendo la cella campanaria.

06 febbraio, 2012

PROMEMORIA 6 gennaio 1971 Il terremoto di Tuscania è un evento tellurico avvenuto nella zona compresa tra Tarquinia e Tuscania

Il terremoto di Tuscania è un evento tellurico avvenuto nella zona compresa tra Tarquinia e Tuscania, nel Lazio, il 6 febbraio 1971. Il bilancio della catastrofe è stato di trentuno morti ed un centinaio i feriti, alcuni trasferiti negli ospedali della provincia, oltre a 5.000 senzatetto. Il paese rimase privo dei servizi pubblici essenziali, come corrente elettrica, acqua e telefono.
Storia

Erano le ore 19:09 quando i sismografi dell'osservatorio sismico centrale dell'Istituto Nazionale di Geofisica, registrarono una violenta scossa sismica.
In base alle notizie che immediatamente giungevano all'Osservatorio da parte degli Enti Pubblici (Protezione Civile,Addetti ai lavori Pubblici ecc.) e da privati si è provveduto subito allo studio dei sismogrammi.
I risultati forniti dagli strumenti, davano una magnitudo della scala Richter uguale a 4,46. Questo dato permetteva di calcolare che l'intensità del terremoto, nell'ipocentro, doveva essere dell'ordine dell'ottavo grado della scala Mercalli, quindi particolarmente disastroso se si fosse trattato di una località abitata.
La zona maggiormente interessata doveva essere vicino alla città di Tarquinia e più precisamente nelle prossimità di Tuscania[1].
I fatti realmente avvenuti hanno tragicamente dimostrato come purtroppo l'ipocentro si trovasse quasi sulla verticale di quest'ultima cittadina e a profondità poco rilevante.

05 febbraio, 2012

PROMEMORIA 5 febbraio 1949 – Negli USA il rapporto Hoffman avanza critiche durissime circa l'utilizzo dei fondi del Piano Marshall da italiana

Negli USA il rapporto Hoffman avanza critiche durissime circa l'utilizzo dei fondi del Piano Marshall da parte dell'Italia. In effetti, parte cospicua delle risorse (circa 15 miliardi di lire in 7 anni) viene stanziata, col celebre "Piano Fanfani", per la costruzione di case popolari per i lavoratori. L'indirizzo sociale delle risorse non è gradito agli Stati Uniti, che preferirebbero una destinazione tesa all'aumento del potere d'acquisto della popolazione, per favorire l'acquisto dei prodotti industriali americani.
Per INA-Casa si intende il piano di intervento dello stato per realizzare edilizia pubblica su tutto il territorio italiano nell'immediato secondo dopoguerra, con i fondi gestiti da un'apposita organizzazione presso l'Istituto Nazionale delle Assicurazioni, la Gestione INA-Casa.
Con la legge 28 febbraio 1949, n. 43 il Parlamento approvò il "Progetto di legge per incrementare l'occupazione operaia, agevolando la costruzione di case per i lavoratori". Inizialmente il piano prevedeva una durata settennale, ma successivamente venne prorogato sino al 1963. Grande promotore dell'iniziativa fu l'allora ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale Amintore Fanfani, tanto che, successivamente, il piano nei commenti giornalistici venne spesso denominato "Piano Fanfani".
L'intervento gestito dall'INA-Casa voleva favorire, oltre al rilancio dell'attività edilizia, anche l'assorbimento di una considerevole numero di disoccupati e la costruzione di alloggi per le famiglie a basso reddito. Molti hanno definito l'intervento come ispirato alle teorie economiche di Keynes, assumendo come modello di riferimento l'Inghilterra del "Piano Beveridge".

04 febbraio, 2012

PROMEMORIA 4 febbraio 1991 – I Queen pubblicano Innuendo, l'ultimo album prima della morte di Freddie Mercury


I Queen pubblicano Innuendo, l'ultimo album prima della morte di Freddie Mercury
Innuendo è il quattordicesimo album in studio della rock band britannica Queen, pubblicato nel 1991. Fu l'ultimo lavoro del gruppo registrato con il frontman Freddie Mercury ancora vivo. Accolto dai critici e dal pubblico come uno dei dischi migliori della band e del rock in generale, raggiunse la prima posizione della UK Albums Chart nel Regno Unito (rimanendovi 4 settimane), così come in Olanda (anche qui 4 settimane), in Svizzera (8 settimane), Germania (6 settimane), e Italia (3 settimane).
La copertina di Innuendo è ispirata alle illustrazioni di J.J. Grandville.
Innuendo è stato votato come il 94esimo miglior album di tutti i tempi, in un sondaggio effettuato dalla BBC nel 2006.

03 febbraio, 2012

Al Centro Culturale La Pelanda “ridurre Rifiuti creare Risorse”


Al Centro Culturale La Pelanda “ridurre Rifiuti creare Risorse”

Oggi, venerdì 3 febbraio, alle ore 16.30, a Roma, presso il Centro Culturale La Pelanda, in Piazza Giustiniani n. 4 (Macro – Testaccio), si terrà la giornata dal titolo “ridurre Rifiuti creare Risorse”.

L’appuntamento – nell’ambito delle iniziative dispiegate dall’Amministrazione provinciale di Roma per incentivare la raccolta differenziata e per promuovere la tutela del territorio – vedrà un’ampia partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale e associazionistico.

Parteciperanno all’appuntamento:
Mario Tozzi – Geologo e divulgatore scientifico;
Piero Attoma – Vice Presidente COMIECO (Consorzio Nazionale recupero e Riciclo degli imballaggio a base cellulosica);
Elisabetta Bottazzoli – Area rapporti con il Territorio CONAI (Consorzio nazionale Imballaggi);
Gianluca Bertazzoli – Responsabile Comunicazione e Relazioni esterne COREPLA (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero dei Rifiuti di Imballaggi in Plastica);
Lorenzo Parlati - Legambiente Lazio;
Stefano Leoni – WWF;
Michele Civita – Assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela Ambientale.

Interverrà all’evento il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti.

Nel corso della giornata si terranno le premiazioni delle “Cartoniadi”, con i riconoscimenti per i Comuni vincitori, nonché la proclamazione dei Comuni vincitori per il “Bando 4R”.

PROMEMORIA 3 febbraio 1957 – Prende avvio sulla rete RAI Programma Nazionale il contenitore Carosello

Prende avvio sulla rete RAI Programma Nazionale il contenitore Carosello, che negli anni diverrà indice di cambiamento delle abitudini degli italiani a causa (o grazie) alla televisione.
Carosello è stata una trasmissione della televisione italiana, in onda sul Programma Nazionale della RAI dal 3 febbraio 1957 (ma originariamente era stato previsto per il 1º gennaio) al 1º gennaio 1977[1].
Veniva trasmesso quotidianamente dalle 20:50 alle 21:00, tranne il Venerdì santo e il 2 novembre. Fu sospeso per una settimana tra il 31 maggio e il 6 giugno 1963 per l'agonia e la morte di papa Giovanni XXIII e per tre giorni dal 12 al 15 dicembre 1969, quando il Paese fu scosso dalla strage di Piazza Fontana. Altre sospensioni più brevi si ebbero per la morte di papa Pio XII (9 ottobre - 11 ottobre 1958), per le uccisioni dei fratelli John Kennedy (22 novembre 1963) e Bob Kennedy (5 giugno 1968) nonché a seguito di un improrogabile collegamento via satellite per l'ammaraggio della navicella spaziale Apollo 14, il 9 febbraio 1971.
In totale furono trasmessi 7.261 episodi.
Consisteva in una serie di filmati (spesso sketch comici sullo stile del teatro leggero o intermezzi musicali) seguiti da messaggi pubblicitari. Il rigido format di Carosello fu congegnato in maniera da funzionare impeccabilmente. Non subì interruzioni né errori per circa vent'anni: unica eccezione, gli eventi sopra menzionati ed alcuni scioperi e agitazioni in seno alla RAI che alterarono (sia pure lievemente) la programmazione, ad esempio con l'avvio della sigla finale senza l'elencazione dei prodotti reclamizzati.
Carosello non era e non poteva essere solo un contenitore di messaggi pubblicitari: erano predeterminati il numero di secondi dedicati alla pubblicità, il numero di citazioni del nome del prodotto, il numero di secondi da dedicare allo "spettacolo", la cui trama doveva essere di per sé estranea al prodotto. Per una legge allora vigente non era concesso fare della pubblicità all'interno di alcuno spettacolo televisivo serale, ma anche prima di un intervallo di novanta secondi dall'inizio del medesimo.
Alla realizzazione di Carosello parteciparono in veste di registi nomi illustri come Luciano Emmer (che ne è considerato l'inventore), Age e Scarpelli, Luigi Magni, Gillo Pontecorvo, Ermanno Olmi, Sergio Leone, Ugo Gregoretti, Pupi Avati, Pier Paolo Pasolini, Federico Fellini e l'americano Richard Lester. In qualità di attori Totò, Erminio Macario, Gilberto Govi, Vittorio Gassman, Dario Fo, Mina, Ernesto Calindri, Nino Manfredi, Virna Lisi, Gino Bramieri, Raimondo Vianello, Gino Cervi e persino Fernandel, Eduardo De Filippo e Jerry Lewis

02 febbraio, 2012

Formazione e lavoro: a Porta Futuro ciclo di conferenze e lezioni sulla cultura del progetto e nuove professioni


Formazione e lavoro: a Porta Futuro ciclo di conferenze e lezioni sulla cultura del progetto e nuove professioni

L’assessorato al Lavoro e Formazione della Provincia di Roma e l’Istituto Europeo di Design (IED), nell’ambito del protocollo d’intesa firmato nel 2009 per l’Anno Europeo della Creatività e dell’Innovazione - in collaborazione con Porta Futuro e Roma Provincia Creativa - propongono un ciclo di conferenze e lezioni sulla cultura del progetto dal titolo “Design Oriented - progetto e nuove professioni”.

L'obiettivo è quello di aiutare i giovani a capire le proprie attitudini ed accompagnarli nello sviluppo dei propri percorsi professionali.

Il ciclo di incontri si snoda attraverso le quattro aree disciplinari IED, all’interno delle quali si colloca la gran parte delle professioni legate alla cultura del progetto: il management, il design, la moda, la comunicazione.

Protagonisti degli incontri sono studiosi ed esperti di livello internazionale che affronteranno temi come il BIL (benessere interno lordo), la responsabilità sociale d'impresa, il social design, l'architettura partecipata.

A ogni conferenza seguirà una serie di lezioni aperte sui temi trattati, curate da docenti IED.

“Porta Futuro - sottolinea l’assessore al lavoro e formazione della Provincia di Roma Massimiliano Smeriglio - vuole essere punto di riferimento per far incontrare domanda e offerta di lavoro”.

“Seminari, incontri, giornate studio – aggiunge Smeriglio – possono essere l’occasione per far conoscere il mondo delle organizzazioni e del lavoro attraverso le parole di professionisti importanti che mettono a disposizione la propria esperienza, in maniera pubblica e gratuita”.

“Con questa iniziativa diamo seguito a una delle nostre principali vocazioni - spiega Smeriglio - che è quella di valorizzare settori che possano dare nuova spinta al sistema produttivo e che al contempo rappresentino l’idea di un modello di sviluppo in grado coniugare i temi del benessere individuale e della responsabilità sociale d’impresa, della riconversione ecologica e dell’attenzione all’altro e alla qualità della vita”.

“Design Oriented - progetto e nuove professioni” si apre giovedì 2 febbraio alle ore 17 presso l’Aula Magna di Porta Futuro (Via Galvani 108 – Roma) con il convegno dal titolo Progettare Felicità, un focus sul “social design management”, al quale interverranno testimoni d'eccezione:

Carlo Forcolini, Vice Presidente IED;
Leonhard Nima, Responsabile Accademico della Grameen Creative Lab di Muhammad Yunus;
Tommaso Rondinella, ricercatore dell’ISTAT che monitora i parametri relativi alla crescita dello sviluppo umano nel mondo.

Modera l’incontro il giornalista Federico Badaloni.

I relatori animeranno una discussione sul tema dell’evoluzione umana e su come lo sviluppo possa essere strettamente legato alla capacità di scambio tra le diverse figure legate al progetto.

Grazie alla presenza di Leonhard Nima, verrà illustrata la case history di successo della Graamen Bank, l’istituto di credito fondato in Bangladesh dall’economista e banchiere Muhammad Yunus nel 1976, che ha applicato il concetto di microcredito per finanziare piccoli investimenti tesi a migliorare la situazione socioeconomica di famiglie disagiate.

Nel 2010 lo IED ha avviato una collaborazione con l’associazione facente capo a Yunus, in cui si affrontano i temi del social design e della crescita del benessere.
Sarà Carlo Forcolini a illustrare questa importante partnership che ha coinvolto i migliori studenti IED a livello internazionale in un master “sul campo” in Design For Social Business.

In questo contesto sarà preziosa la presenza di Tommaso Rondinella, stretto collaboratore del Professor Enrico Giovannini, che nella sua attività presso l’ISTAT, identifica e valuta quali sono i parametri ritenuti efficaci per la misura dell’evoluzione umana. Valori condivisi dalla comunità internazionale tanto da essere, ormai da un decennio, parte integrante dei Rapporti sullo Sviluppo realizzati dalle Nazioni Unite attraverso l’UNDP.

Ad ogni conferenza seguirà una lezione tenuta da docenti IED. Si parte il 2 febbraio con Il Brand Manager, il 9 febbraio si prosegue con una lezione CSR Manager, il 16 febbraio si parlerà de l’Event Manager e infine il 23 febbraio spazio per il Public Relation Manager.

L’accesso ai seminari è gratuito. Tutte le informazioni sul sito www.portafuturo.it

PROMEMORIA 2 febbraio 1944 – Resistenza italiana: i partigiani istituiscono la Repubblica del Corniolo.

Resistenza italiana: i partigiani istituiscono la Repubblica del Corniolo.
La cosiddetta "Libera Repubblica del Corniolo" (conosciuta più semplicemente, specie secondo le fonti di parte fascista, come "Dipartimento del Corniolo") è un territorio dell'Appennino forlivese che durante la Resistenza, su iniziativa del comandante partigiano Riccardo Fedel, si autoproclamò indipendente il 2 febbraio 1944 o, secondo altre fonti, sin dal dicembre 1943, e tale rimase sino ai primi di marzo. Si può notare l'importanza evocativa e simbolica dell'ubicazione proprio nel territorio forlivese, che costituisce la zona d'origine di Benito Mussolini.