03 ottobre, 2012
PROMEMORIA 3 ottobre 1973 – A Sofia Enrico Berlinguer ha un incidente automobilistico che ad oggi molti ritengono un attentato alla sua persona
A Sofia Enrico Berlinguer ha un incidente automobilistico che ad oggi molti ritengono un attentato alla sua persona
Eletto per la prima volta deputato nel 1968, per il collegio elettorale di Roma, si fece portavoce della corrente progressista e popolare del partito. Nominato, nel corso del XII congresso, vice-segretario nazionale (durante la segreteria di Luigi Longo), guidò nel 1969 una delegazione del partito ai lavori della conferenza internazionale dei partiti comunisti che si tenne a Mosca; in tale occasione, trovandosi in disaccordo con la "linea" sovietica (fonte massima degli indirizzi dell'Internazionale comunista), a sorpresa rifiutò di sottoscrivere la relazione finale. La presa di posizione, inattesa quanto "scandalosa", fu memorabile: tenne il discorso decisamente più critico in assoluto fra quelli che mai leader comunisti abbiano tenuto a Mosca[8], rifiutando tassativamente la "scomunica" dei comunisti cinesi e rinfacciando a Leonid Brežnev che l'invasione sovietica della Cecoslovacchia (che definì espressivamente la "tragedia di Praga") aveva solo evidenziato le radicali divergenze affioranti nel movimento comunista su temi fondamentali come la sovranità nazionale, la democrazia socialista e la libertà di cultura.
Nel 1970 Berlinguer proclamò un'altrettanto inattesa apertura verso il mondo dell'industria: dichiarando che il PCI guardava con favore a un nuovo modello di sviluppo, inseriva il partito in un dibattito politico-economico fin allora considerato tabù per i comunisti.
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