31 dicembre, 2006

AUGURI DI BUON FINE ANNO E AUGURONI PER UN'OTTIMO 2007!!!


Iniziamo allegramente con una filastrocca di Gianni Rodari.

Filastrocca di Capodanno
Fammi gli auguri per tutto l'anno:

voglio un gennaio col sole d'aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,

voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera,

voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco,

che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.

Se voglio troppo non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente

PROMEMORIA 31 dicembre 2002 Stromboli viene evacuata


Stromboli viene evacuata in seguito ad una forte eruzione, con conseguente tsunami, avvenuta il giorno prima .
Un movimento dell'acqua di dimensioni più contenute rispetto ad uno tsunami si è verificato nel dicembre 2002 nel Mar Tirreno. Seppur di piccole dimensioni, l'onda generata, alta alcuni metri, ha distrutto parte delle zone costiere abitate di Stromboli e ha causato danni e disagi alla navigazione.

30 dicembre, 2006

Saddam Hussein impiccato


Alle ore 4:05 ora italiana (6:05 ora locale), Saddam Hussein è stato impiccato. Io continuo a pensare "che nessuno tocchi Caino".

Veglione cittadino tra samba e taranta. E Capodanno è per i bambini


A San Silvestro Roma balla al ritmo di samba e taranta. Due grandi concerti gratuiti sono in programma l'ultima notte del 2006: agli ex Mercati Generali Fiorella Mannoia, insieme a Carlinhos Brown, Adriana Calcanhotto e Chicho Cesar, scalda gli animi con i ritmi brasiliani di "Onda tropicale", il suo ultimo album. La Mannoia duetta per undici e passa brani con gli ospiti carioca (gli stessi dell'album), anche in portoghese. Sponsor, Poste Italiane con il sostegno dell'Assessorato regionale al Turismo e di Enel S.p.A.

In contemporanea, a Cinecittà Campus Ambrogio Sparagna e la sua orchestra si producono nella versione invernale della "Notte della taranta", organizzata dal X Municipio con il Comune di Melpignano nel Salento. E il Salento è la patria della taranta e della pizzica, oggi i più popolari tra i ritmi popolari, riscoperti negli ultimi anni con un successo senza precedenti. Sulla terrazza del Campus, venticinque tra danzatori e strumentisti alle prese con organetti, tamburelli, zampogne, mandolini, violini e percussioni.

Ambedue i concerti iniziano alle 22 del 31 dicembre. Per l'occasione, le linee A e B della metropolitana restano aperte fino alle 2 di notte. Il dettaglio della serata è nelle pagine della cultura.

Il nuovo anno, poi, si apre come da tradizione con il Capodanno dei bambini a Piazza del Popolo. Alle 14 del 1° gennaio 2007 la piazza si trasforma in "Piazza delle meraviglie semplici", con 'percorsi interattivi', sculture fantastiche, animazione e spettacoli a gogò. Contribuiscono alla manifestazione, organizzata da Zètema Progetto Cultura, le banche tesoriere del Comune di Roma (BNL gruppo Bnp Paribas, Banca di Roma e Monte dei Paschi di Siena). Per saperne di più, vedere le pagine web di Zètema.

A Capodanno, poi, inizia "Energhia" al Parco di Centocelle, sponsorizzata dallo stesso cartello che promuove la "piazza delle meraviglie" a Piazza del Popolo. A Centocelle, giochi e animazione all'insegna dello sviluppo sostenibile. Si comincia appunto il 1°gennaio con giocolieri, funamboli, clown, Akuna Matata… (vedere il programma).

E si va avanti fino all'Epifania, quando poi la Befana, oltre che a Centocelle, approderà al teatro di Tor Bella Monaca, a quello del Lido e al Bioparco. Ma non precorriamo i tempi… Chi proprio non ha pazienza e vuole già sapere cosa succederà il 6 gennaio, consulti anche in questo caso le pagine della cultura. E a tutti, pazienti e impazienti, gli auguri di un sereno e prospero 2007 dal Comune di Roma e dalla sua redazione web.

29 dicembre, 2006

Asili nido, bando per nuove convenzioni. 16 mila posti entro il 2006-2007


Asili nido privati in convenzione, avanti tutta. L'Assessorato capitolino alla Scuola lancia il nuovo bando: fino al 26 gennaio 2007 si può chiedere per i nidi la convenzione con il Comune, che per l'operazione ha stanziato un milione 29 mila euro.
E' dal 2003 che il Comune di Roma indice periodicamente i bandi per il convenzionamento dei nidi privati. Al momento le strutture private funzionanti sono 68 e, grazie al regolamento che prevede la riserva di posti per i bambini delle graduatorie pubbliche, i posti in più per questi ultimi sono oltre 2.200. E per i genitori le rette sono le stesse dei nidi pubblici (da un quinquennio le più basse d'Italia), con la differenza a carico del Comune.

Dal nuovo bando, dice l'Assessorato, sono attesi oltre 400 nuovi posti per gli iscritti in graduatoria, cui se ne aggiungeranno oltre 600 con l'apertura di 13 nuovi nidi comunali (tre entro gennaio). Alla fine dell'anno scolastico si prevede così di accogliere in tutto circa 16 mila bambini, l'85 per cento in più rispetto al 2001.
Gli asili nido che faranno domanda, e che avranno l'ok del Comune alla convenzione, riceveranno un contributo mensile per ogni bambino proveniente dalle graduatorie pubbliche. Il contributo è variabile a seconda dell'orario: 630 euro per l'orario 7,30-14; 690 per l'orario 7,30-16,30; 750 per l'orario 7,30-18,30.
Oltre agli asili nido, possono accreditarsi anche i cosiddetti "spazi Be.Bi" – per bambini da 18 a 36 mesi, permanenza massima 5 ore, no pasti e sonno, sì merende e riposini –, ai quali è destinato un contributo mensile per bambino di 460 euro.
Chiave di volta del piano per gli asili-nido, sottolinea l'Assessorato alla Scuola, è l'integrazione pubblico-privato, con regole certe che assicurano ovunque gli stessi standard educativi e di sicurezza. Integrata anche la formazione degli operatori: stessi corsi per chi lavora nei nidi comunali e in quelli privati convenzionati. Unico anche il sistema di 'controllo qualità', realizzato con il CNR.
Il testo integrale dell'avviso pubblico è affisso all'Albo Pretorio del Comune (largo Corrado Ricci 44), è consultabile all'URP del Dipartimento Scuola (via Capitan Bavastro 94, tel. 06-671070048 / 49) ed è pubblicato on line sulle pagine del Dipartimento.
A Torraccia verrà aperto un asilo nido convenzionato, costruito all'interno del Punto Verde Qualità, che ospiterà 120 bambini. La struttura è sostanzialmente completata ed è facilmente individuabile in quanto è la più vicina alle villette.

PROMEMORIA 29 dicembre 1997 - Hong Kong: aviaria


Hong Kong: a causa di una epidemia di influenza potenzialmente mortale, vengono uccisi oltre un milione di polli.

L'Influenza aviaria (nota anche come peste aviaria) è una malattia infettiva contagiosa altamente diffusiva, dovuta ad un virus influenzale (orthomyxovirus) che colpisce diverse specie di uccelli selvatici e domestici con sintomi che possono essere inapparenti o lievi (virus a bassa patogenicità), oppure gravi e sistemici con interessamento degli apparati respiratorio, digerente e nervoso ed alta mortalità (virus ad alta patogenicità). Il virus può trasmettersi all'uomo, come è stato definitivamente dimostrato a partire dal 1997.

28 dicembre, 2006

Musica: Roma e Milano festeggiano David Bowie


Concerti l'8 gennaio per i 60 anni del Duca Bianco
(ANSA) - ROMA, 28 DIC - E' una festa doppia quella che i fan italiani di David Bowie hanno organizzato l'8 gennaio per i 60 anni del'artista a Roma e Milano. Al Circolo degli artisti di Roma e al Rainbow di Milano, due 'tribute bands', scelte in collaborazione con il fan club ufficiale di David Bowie in Italia, eseguiranno i grandi successi del Duca Bianco, come 'Hallo Spaceboy' o 'Heroes'. Saranno anche proiettate immagini rare e sara' esposto materiale discografico inedito.

ISTAT: 50% FAMIGLIE VIVE CON MENO DI 1.800 EURO AL MESE


Nel 2004 le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito netto, esclusi i fitti imputati, pari in media a 28.078 euro, circa 2.340 euro al mese. Tuttavia la maggioranza delle famiglie (62,3%) ha conseguito un reddito inferiore a tale importo. E' quanto emerge dall' indagine "Reddito e condizioni di vita" elaborata dall' Istat sulla base del regolamento dell' Unione europea, che sottolinea come, considerando, oltre alla media, anche il valore mediano del reddito, risulta che il 50% delle famiglie ha percepito nel 2004 meno di 22.353 euro (circa 1.863 euro al mese).

Alla fine del 2005, il 14,7% delle famiglie italiane ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese e il 28,9% di non essere in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro. L'Istat, che sottolinea come la percentuale di famiglie residenti nel Sud e nelle isole in condizione di disagio risulta superiore alla media nazionale: il 22,8% delle famiglie meridionali e insulari arriva con grande difficoltà alla fine del mese e il 42,5% dichiara di non poter far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro. In particolare, in Sicilia il 50,5% delle famiglie non riesce a sostenere spese impreviste, mentre in Puglia il 9,8% dichiara di aver avuto difficoltà per gli acquisti di generi alimentari.

Istat: nuove case piu' care dell'inflazioneAumenti del 3, 1%, vola Roma (+5, 1) e frena Venezia (+0, 9%)
(ANSA) - ROMA, 28 DIC - Il costo per la costruzione di una nuova casa corre piu' dell'inflazione. Nel terzo trimestre, dice l'Istat, l'indice e' aumentato del 3,1%. La crescita e' dello 0,6% rispetto al secondo trimestre 2006. L'indice misura la variazione dei costi diretti per la realizzazione. L'aumento piu' sensibile si e' realizzato nel campo dei materiali (+4,3%). La manodopera e' cresciuta del 2%, i trasporti del 2,6%. Roma guida la classifica degli aumenti (+5,1%), chiusa da Venezia (+0,9%) e Trieste (+1,7%).

27 dicembre, 2006

PROMEMORIA 27 dicembre 1978 - La Spagna diventa una democrazia dopo 40 anni di dittatura


Il 20 novembre 1975 moriva Franco e gli succedeva il principe Juan Carlos, incoronato due giorni dopo re di Spagna. Sostenuto moralmente dalla maggioranza degli spagnoli, il re manovrò con abile moderazione allo smantellamento del regime totalitario, avendo come principali collaboratori dapprima Navarro e, dal luglio 1976, Suárez, ex funzionario franchista, ex segretario della Falange e leader dell'Ucd (Unione del Centro Democratico), un partito consociativo che comprendeva al suo interno 14 piccoli partiti e che vantava collegamenti coi settori tradizionali degli apparati statali. Si doveva semplicemente garantire una transizione indolore alla democrazia.
Forti di un primo incoraggiante risultato conseguito nel referendum popolare del dicembre 1976, il re e Suárez condussero il paese alle elezioni del giugno 1977 (le prime libere tenute da 41 anni), nelle quali la coalizione centrista dello stesso Suárez ottenne la maggioranza relativa. Questo risultato consentì una serie di riforme in senso democratico (amnistia per i reati politici, soppressione del Tribunale dell'Ordine Pubblico e del sindacato "verticale" unico nonché della segreteria generale del Movimento Nazionale, legalizzazione di tutti i partiti, compreso il comunista, riconoscimento dei sindacati dei lavoratori, libertà di stampa e di associazione, autonomia regionale ai Paesi Baschi, alla Galizia, all'Andalusia).
Con le elezioni del 1977 rientravano in patria la Ibarruri e Carrillo, ridando legittimità ai comunisti, che avevano dimostrato d'essere la più importante centrale clandestina all'opposizione. Nel corso degli anni Sessanta fu proprio questo partito che riuscì a realizzare un mirabile lavoro di infiltrazione nel sindacato "verticale" del regime, minandone le basi stesse.
Eppure la base radicale non seppe o, meglio, non volle digerire la formula dell'eurocomunismo lanciata da Carrillo, in sintonia con la svolta italiana di Berlinguer, aspettandosi invece, una volta caduta la dittatura, una posizione più netta e risoluta. Carrillo voleva un partito democratico di massa, parlamentare, riformista ed euroccidentale. Alle elezioni del 1977 e del 1979 il risultato non arrivò all'11%. Carrillo, contestato fortemente dall'ala sinistra del partito, si dimette e coi suoi seguaci confluisce nelle file dei socialisti.
La cosa più importante che avvenne sotto il governo Ucd fu l'approvazione di una nuova Costituzione (1978). Il testo, la cui procedura di revisione è molto rigida, prevedeva che gli atti del re fossero soggetti a controfirma ministeriale e che il re potesse sì proporre un premier, ma senza discostarsi dalle indicazioni dei partiti. Il presidente del consiglio, dopo aver ricevuto la fiducia dalle Cortes, può scegliere e revocare i ministri e, se le Cortes non sono in grado di esprimere un governo, può sciogliere le Camere (anche il re ha la stessa prerogativa).
La Spagna non si presenta come uno Stato federale, ma concede ampie autonomie locali (non quella fiscale, se non in misura molto ridotta, e neppure quella linguistica: fu proprio Suárez a proibire l'uso pubblico del catalano). Il Senato non è concepito come un'espressione delle autonomie regionali, perché ha competenze più che altro consultive: può presentare emendamenti che la Camera può anche ignorare e non possiede alcuna autonoma iniziativa legislativa.
Quanto alle procedure relative agli aspetti elettorali, va detto che sin dall'inizio si è imposto un rapporto molto basso di personalizzazione tra eletti ed elettori, in quanto si vota per liste chiuse il cui unico riferimento personale è il capolista. Pertanto gli elettori tendono a esprimere più un voto "utile" che di "appartenenza".
La legge elettorale è un proporzionale con premio di maggioranza e prevede lo sbarramento del 3%. Il sistema politico tende ad essere bipolare, in quanto due partiti in genere ottengono, in media, più dell'80% dei consensi. In questo modo si sperava di ottenere, sin dall'inizio, una certa stabilità politica.
Suárez, riconfermato dalle elezioni del 1979, diede le dimissioni agli inizi del 1981, pressato dalle forze armate e dalle tensioni interne all'Ucd; l'incarico di formare il nuovo governo fu affidato a Calvo Sotelo in uno dei momenti più difficili per il precario equilibrio di una democrazia in fase di costituzione. Nel febbraio 1981 vi fu infatti un tentativo di colpo di stato messo in atto dal tenente colonnello della Guardia Civile, Tejero, che alla testa di un gruppo di rivoltosi, invase il parlamento, non trovando però nella monarchia alcun consenso.
Le forze armate si dichiararono fedeli al re, che in quel momento ebbe l'appoggio incondizionato di tutte le forze politiche. Dalla drammatica vicenda la democrazia uscì rafforzata e Calvo Sotelo ottenne la fiducia della Cortes a formare il nuovo governo, che alla prova dei fatti si rivelò tuttavia incapace di fronteggiare da una parte l'ingerenza politica delle forze armate, dall'altra la recrudescenza dell'offensiva autonomistica dei Paesi Baschi.
L'Ucd, presentatasi senza ideologia né organizzazione, divisa al suo interno, fu infatti nettamente sconfitta alle elezioni del 1982 dal Partito socialista di Felipe González, nuovo primo ministro di una compagine statale basata sul bipartitismo della sinistra socialista con maggioranza assoluta al potere (10 milioni di voti), e la destra di Alleanza Popolare all'opposizione, col 25% dei voti.
Caso più unico che raro nella storia dei partiti politici europei, l'Ucd nell'arco di cinque anni era passata dal 35% dei voti nel 1977 al 6,2% nel 1982, fino a scomparire del tutto l'anno dopo. La sua eredità verrà presa dal Partito popolare di Aznar, risorto sulle ceneri dell'Alleanza Popolare di Fraga Iribarne.
Gonzales, diventato segretario del Psoe nel 1974 dopo aver strappato il controllo del partito dalle mani della vecchia dirigenza in esilio, lo fece praticamente rinascere, sfruttando varie opportunità: le lotte sindacali degli anni '70 (tant'è che si presentò come "partito operaista"), l'idea di voler far uscire gli americani dalla Spagna, di ridare voce alle autonomie regionali, di smantellare le grandi industrie statali sorte con la dittatura e di porre fine alla pregiudiziale anticomunista presente da sempre tra i socialisti (non a caso conserva il marxismo come ideologia sino al 1979).
Nel 1982 la Spagna entra ufficialmente nella Nato per iniziativa dell'Ucd, ma in un secondo momento i socialisti decidono di sottoporre la questione al giudizio degli elettori, che al 53% diedero parere favorevole.
Come se dovesse recuperare in fretta il tempo perduto, la Spagna di Gonzales si avventura in una rincorsa frenetica agli standard europei del capitalismo avanzato. I tassi di crescita dal 1982 al 1985 superano il 5,6%, anche se i disoccupati erano 2,5 milioni. Il partito si rivolge agli operai per chiedere sacrifici e alla classe media urbana per trasformare il paese in una nazione commerciale e industriale.
Finalmente si riesce ad ottenere un sistema previdenziale unificato, un'organizzazione scolastica sottratta ai privati e alla chiesa.
Nonostante la riduzione dei consensi, conseguenza di impopolari scelte di politica economica, e la frattura avvenuta nel 1987 fra Psoe e Ugt (sindacato socialista), pur attraverso scioglimenti anticipati delle Camere, González ha saputo mantenersi al potere e assicurare così stabilità di governo al paese anche nella seconda metà del decennio.
Il suo partito tendeva a porsi con un carattere più leaderistico che di massa: Gonzales infatti era al tempo stesso segretario socialista, capogruppo parlamentare e capo del governo. Prometteva, fidando nel proprio carisma, tutto quanto la sinistra voleva ascoltare e tutto quanto la destra moderna pretendeva.
La Spagna aderisce alla Unione Europea nel 1986, insieme al Portogallo, e per molti anni è stata considerata un paese "povero", al pari di Portogallo, Grecia e Irlanda. Ha ricevuto da Maastricht 175 milioni di euro sino al 1997, poi la quota è raddoppiata. La Spagna di Gonzales si vendeva al capitale straniero, cercando di ottenere in cambio il 60% di tutti i flussi comunitari di aiuti allo sviluppo per l'Europa meridionale.
Nell'1986 l'incremento del Pil era del 2%, inferiore a quello dell'82, ma nel 1989 la crescita è stata del 4,7%. Le enormi somme liquide ricevute cominciavano a dare i loro frutti, anche se, inevitabilmente, saliva l'inflazione. Il paese stava cominciando a consumare più di quanto producesse e la maggioranza della popolazione, che per la prima volta aveva capito cosa vuol dire una vita agiata, percepiva qualsiasi tentativo di risanare l'economia come un attentato ai propri legittimi interessi.
Nel 1987 il bilancio militare era raddoppiato rispetto all'82, al punto che si cominciò a pensare alla costruzione di un'arma tattica nucleare. In compenso nell'89 i disoccupati arrivavano a 3 milioni, aumentando del 33% rispetto all'82. L'ubriacatura "europeista" stava già dando i suoi segni di declino, anche perché il "made in Spain" restava inferiore agli standard europei.
Nel 1992 vi è una certa ripresa grazie ad eventi eccezionali come l'Expo Universale di Siviglia, il 500° anniversario della scoperta dell'America, le Olimpiadi di Barcellona, nonché la nomina di Madrid a capitale della cultura europea. In tutta la sua storia contemporanea la Spagna non aveva mai conosciuto tanta popolarità.
Ma nel 1993 le più grandi acciaierie del paese han dovuto chiudere i battenti. Situazioni estese di sottosviluppo si incancreniscono: lavoro nero e precario, sfruttamento del bracciantato, del lavoro femminile. Persiste la mancanza di una riforma agraria. Non c'è nessun piano organico di sviluppo del tessuto industriale e infrastrutturale. La spesa pubblica è gravata dalla abnorme spesa dell'assistenzialismo clientelare. Treni di lusso al alta velocità sfrecciano per pochi passeggeri, mentre intere regioni restano prive del supporto viario e di adeguati sbocchi commerciali. La crisi automobilistica minacciava la Seat, fondata nel 1950 dalla Fiat e già assorbita dal gruppo Volkswagen nel 1986, finché questo divenne unico azionista nel 1990, portando la Seat alle sue migliori performances.
Oltre a ciò non bisogna dimenticare i particolari privilegi che gode un centro altamente industrializzato come Barcellona, con la sua "Zona franca", cioè con le sue franchigie doganali, territoriali, fiscali che molti concorrenti europei e non vorrebbero veder chiuse. Ne fruiscono tuttavia anche Singapore, Amburgo, Rotterdam, Brema, Anversa, Marsiglia, mentre in Italia si stanno muovendo Gioia Tauro e Cagliari.
All'inizio degli anni Novanta cominciano a farsi sentire decine di migliaia di licenziamenti nei settori navali, minerario e siderurgico e le conseguenti repressioni poliziesche degli scioperi. Nel 1992 il ministro dell'Interno Corcuera propone l'adozione di misure speciali di sicurezza, che prevedono la perquisizione di luoghi pubblici senza mandato. Sembra essere tornato lo spettro del franchismo.
Alle elezioni del 1993, pur perdendo la maggioranza assoluta, il Psoe si conferma alla guida del paese, ma solo perché ha stretto un "patto di solidarietà" con i partiti autonomisti, con cui vuole risolvere in qualche modo la grave crisi economica.
Ma gli scandali dilaniano il governo e il paese: dalle trame del governatore Rubio, del Banco di Spagna, alle speculazioni della famiglia Guerra, bracco destro di Gonzales, alle malversazioni sulle opere dell'Expo e delle Olimpiadi, alla creazione di enormi sacche di assistenzialismo clientelare. Il cosiddetto "Stato delle autonomie" non è che il risultato di un compromesso improvvisato, che ha consentito sia ai nuovi governi autonomi che alle amministrazioni comunali di gonfiare vertiginosamente le loro burocrazie, quale garanzia per la pace sociale della transizione. Ma l'esistenza di due amministrazioni statali, quella provinciale e quella autonoma, aventi le stesse funzioni, rappresenta un costo insostenibile.
Nel 1995 il "felipismo" ovvero il "socialismo reaganiano", è sconfitto, sia per aver reso impossibile un rinnovamento del gruppo dirigente, sia per non aver risolto i problemi emersi dalla svolta "capitalistica". Ormai sin dalla fine degli anni Ottanta veniva difeso solo dai banchieri e dagli uomini della finanza, che avevano fatto affari colossali: p.es. dal 1977 al 1987 le banche si erano decuplicate.
Nelle elezioni del 1996 prevalse il Partito Popolare, di stampo conservatore, guidato da Aznar, che voleva assicurare alla Spagna i privilegi e la corruzione acquisita sotto i socialisti, senza dover affrontare il risentimento popolare.
Nel 2000 Aznar è stato rieletto, riportando la maggioranza assoluta dei voti: il suo successo è da attribuire al buono stato dell'economia spagnola, che aveva registrato negli anni precedenti una crescita del 4%. Un successo ancora una volta determinato dalla scarsa determinazione operaia nel rivendicare i propri diritti, dopo la disillusione dalle promesse di Gonzales.
Nell'agosto del 2002 il Parlamento spagnolo ha avviato la procedura per la messa al bando di Batasuna, il partito accusato di essere il braccio politico dei terroristi dell'Eta. Già il giudice Garzón aveva disposto la sospensione per tre anni di ogni attività del partito, accusandolo di favoreggiamento del terrorismo. La sentenza non riguardava invece i rappresentanti di Batasuna nelle assemblee elettive, che potranno portare a termine i rispettivi mandati al parlamento regionale basco e nei consigli comunali.
Nelle elezioni amministrative del maggio 2003 i socialisti sono stati i più votati nei municipi, mentre nelle presidenze regionali hanno vinto i popolari. Buona parte dei voti di Batasuna sono andati alla coalizione nazionalista EA-Pnv. Il Batasuna è forse l'ultimo partito del socialismo rivoluzionario, poiché dopo il crollo del "socialismo reale" sono scomparsi in Spagna tutti i gruppuscoli di orientamento marxista e trotzkista.
Il contestato coinvolgimento dell'esercito spagnolo in Iraq, il gravissimo attentato alla stazione di Madrid nel marzo 2004 hanno influito sul risultato delle elezioni politiche vinte da Zapatero, leader del partito socialista. Motivi politici e non economici hanno influito su questa alternanza di governo, anche perché le migliori performances sul piano economico il paese era riuscito ad ottenerle proprio sotto il governo conservatore.
La conferma della vittoria dei socialisti sui popolari (hanno ottenuto rispettivamente il 43,3% e il 41,3% dei voti), è venuta dalle elezioni di giugno per il rinnovo del parlamento europeo; l'alleanza di partiti nazionalisti Galeusca è la terza forza politica con il 5,2% delle preferenze. A maggioranza assoluta, il 13 maggio, il Congresso dei deputati spagnoli aveva approvato la risoluzione per il ritiro delle truppe dall'Iraq. Unici contrari i popolari.
Oggi la Spagna, negli standard economici, è il quinto paese dell'Europa occidentale e l'ottavo tra quelli dell'Ocse: la sua quota nell'economia capitalistica mondiale si aggira sul 2,5-3%. Di questa quota l'apporto del settore turistico è enorme.

26 dicembre, 2006

Confermata la condanna a morte per Saddam Hussein


LA CORTE DI APPELLO CONFERMA LA CONDANNA A MORTE PER SADDAM
BAGHDAD - L'ex presidente iracheno Saddam Hussein verra' giustiziato per impiccagione entro trenta giorni, ''in qualsiasi momento a partire da mercoledi''' (domani). Lo ha detto il giudice della Corte d'appello Arif Shaheen, dopo che la magistratura ha oggi confermato la condanna a morte dell'ex dittatore.

La conferma della condanna a morte da parte della Corte d'appello e' stata presa all'unanimita'. Il regolamento del tribunale prevede che la sentenza debba essere eseguita entro trenta giorni. Secondo la legge irachena inoltre nessuna autorita', neanche il capo di Stato, puo' concedere la grazia ne' commutare la pena di un condannato per crimini internazionali.
STRAGE DUJAIL, SIMBOLO REPRESSIONE REGIME
Il villaggio sciita di Dujail, una quarantina di chilometri a nord di Baghdad, e' stato per oltre due decenni il simbolo della repressione spietata del regime di Saddam Hussein contro chiunque osasse, o addirittura solo pensasse di attentare alla vita del capo dello Stato. La strage che li' si e' consumata e' il primo crimine per il quale Saddam e' stato condannato a morte, una condanna confermata oggi dalla corte di appello. Il processo di primo grado, cominciato il 19 ottobre dello scorso anno e conclusosi il 5 novembre, ha riconosciuto l'ex presidente colpevole di crimini contro l'umanita' e lo ha condannato a morte insieme al fratellastro Barzan al Tikriti e all'ex capo del tribunale che pronuncio' la condanna a morte per i 148 abitanti di Dujail, Awad al Bander. L'8 luglio 1982 Saddam fu accolto nella cittadina dal sindaco di allora, Abdullah Ruwaid e dai dirigenti locali del Baath. Al termine di una cerimonia ufficiale, il presidente e la sua delegazione salirono in auto per lasciare il villaggio e, poco dopo, diverse raffiche di mitra vennero sparate contro le auto del convoglio presidenziale. Saddam Hussein rimase illeso, ma alcune delle sue guardie del corpo vennero ferite, mentre gli attentatori, cinque in tutto, vennero individuati e uccisi immediatamente dagli agenti dei servizio di sicurezza. Il giorno successivo, la Guardia Repubblicana arrivo' in forze al villaggio e arresto' 450 persone, tra cui numerosi anziani e donne, e anche dei ragazzi che erano poco piu' che bambini. Per loro, venne successivamente allestito anche un centro di detenzione speciale nella regione meridionale di Samawah, in mezzo al deserto. Per 148 persone il tribunale rivoluzionario pronuncio' la condanna a morte, puntualmente sottoscritta da Saddam Hussein e quindi eseguita. Le fattorie da dove erano partite le raffiche di mitra vennero ben presto rase al suolo con i bulldozer e poi confiscate, mentre il sindaco Ruwaid e suo figlio Mizher divennero i responsabili della locale sezione del partito Baath. Ora per quei fatti i due sono stati condannati a 15 anni di carcere insieme ad un altro dirigente locale Ali Deem Ali. L'ex vice presidente Taha Yassin Ramadan e' stato condannato all'ergastolo. Mohammed Azawi Ali e' l'unico degli otto imputati ad essere stato assolto, come aveva chiesto il pubblico ministero.
Dispaccio ANSA

PROMEMORIA – 26 dicembre 2004 - Maremoto dell'Oceano Indiano


Maremoto dell'Oceano Indiano: un terremoto - con conseguente tsunami - di forza pari a magnitudo 9,0, con epicentro al largo di Sumatra (Oceano Indiano), sconvolge una vastissima area dell'Asia con gravissime ripercussioni dalle coste dell'Africa orientale fino all'Australia. Almeno 300.000 le vittime.
Il maremoto dell'Oceano Indiano, del dicembre 2004, è stato uno dei più eclatanti disastri naturali registrati fra la fine del XX secolo e l'inizio degli anni 2000, causando oltre 280 mila morti. Ha avuto la sua origine e il suo sviluppo nell'arco di poche ore in una vasta area della Terra: ha riguardato l'intero sud-est dell'Asia, giungendo a lambire le coste dell'Africa orientale.
Tutto ha avuto inizio alle ore 00:58:53 UTC del 26 dicembre 2004 quando un violentissimo terremoto - circa 9,0 gradi della scala ML della magnitudo locale - ha colpito l'Oceano Indiano al largo della costa nord-occidentale di Sumatra (Indonesia).
Tale terremoto è risultato il più violento degli ultimi quarant'anni, cioè dal sisma che colpì l'Alaska (USA) il 27 marzo del 1964, ed ha provocato centinaia di migliaia di vittime, sia direttamente sia attraverso il conseguente maremoto manifestatosi attraverso una serie di onde anomale alte fino a 15 mt. che hanno colpito sotto forma di giganteschi tsunami vaste zone costiere dell'area asiatica tra i 15 minuti e le 10 ore successive al terremoto.
Gli tsunami hanno colpito e devastato parti delle regioni costiere dell'Indonesia, dello Sri Lanka, dell'India, della Thailandia, della Birmania, del Bangladesh, delle Maldive giungendo a colpire le coste della Somalia e del Kenya (ad oltre 4.500 km dall'epicentro del sisma).

25 dicembre, 2006

Messaggio del Presidente: cittadini lontani dalle istituzioni, tenuta democratica a rischio


Giorgio Napolitano è convinto che il sistema politico italiano stia procedendo troppo lentamente verso una matura democrazia dell’alternanza e, ieri, in un intervento che ha tradito preoccupazione e disappunto, ha sostenuto che il paese sta vivendo «un momento di preoccupante distacco tra la politica, le istituzioni e i cittadini ». Alla diagnosi impietosa, il presidente della Repubblica ha fatto seguire prescrizioni piuttosto dettagliate, che sono andate oltre il reiterato appello a cercare il confronto e il dialogo dovunque sia possibile. Napolitano ha chiamato le forze politiche al dovere di portare a termine le necessarie riforme istituzionali, a modificare radicalmente le procedure per l’approvazione della legge finanziaria e, soprattutto e prima di tutto, a cambiare la legge elettorale, un passaggio fondamentale per dare al sistema stabilità e capacità di decidere.

Il presidente ha pronunciato questo discorso con una forte componente di indirizzo politico nel corso della cerimonia per gli auguri di buone feste alle alte cariche dello Stato, che si è svolta ieri nel Salone dei Corazzieri al Quirinale. Un’introduzione del presidente del Senato Franco Marini, contenente un vibrato appello al confronto e al dialogo, ha aperto la strada all’intervento di Napolitano, che ha manifestato subito l’intenzione di tracciare una specie di bilancio sul cammino compiuto dal Paese negli ultimi sette mesi - cioè dall’inizio della legislatura e del mandato presidenziale - verso un sistema politico più maturo e, in ultima analisi, più democratico. Da questo punto di vista è particolarmente significativo che ieri il presidente abbia indicato come priorità quella di «esplorare fino in fondo il sentiero di opportune revisioni della legge elettorale».

Il bilancio tracciato da Napolitano ha registrato anche qualche «segno positivo». Questo si è verificato «in special modo sul terreno delle scelte di politica internazionale ». Il riferimento alla missione in Libano, decisa con «larghissimo consenso» e «in piena osservanza dell’articolo 11 della Costituzione», era scontato. Ma, adesso, occorre altrettanto «concordemente» lavorare al «complessivo rilancio della costruzione europea». Qualche opportuna intesa è stata trovata anche sul decreto legge sulle intercettazioni e nella presentazione di un progetto comune di riforma dei servizi di informazione. Però «più consistenti e decisi progressi si richiedono per garantire il necessario rinnovamento delle nostre istituzioni». Soprattutto, «per recuperare prestigio e consenso tra i cittadini », occorre rinnovare anche il modo di lavorare del Parlamento, «il cui ruolo legislativo è invece oggi pesantemente condizionato da distorsioni divenute sempre più gravi».

E qui il presidente ha espresso tutto il suo disappunto per il modo in cui si è svolta la vicenda della finanziaria, che «anche quest’anno sta per essere approvata in entrambe le Camere con il voto di fiducia posto dal governo su un articolo unico comprensivo di un numero abnorme di disposizioni». Questo viola la Costituzione, oltreché offuscare la trasparenza del processo democratico. Napolitano ha ricordato, citando Carlo Azeglio Ciampi, che l’articolo 72 della carta fondamentale prescrive che ogni legge sia approvata «articolo per articolo e con votazione finale». Invece oggi, con gli articoli unici di mille commi, «si è ormai toccato il limite estremo di una prassi legislativa che sfugge alle possibilità di comprensione dell’opinione pubblica». E questo - Napolitano ha citato il costituzionalista Fabrizio Onida - «rende sempre più difficile il rapporto tra i cittadini e la legge». Napolitano ha chiesto «l’immediato avvio» di un progetto di riforma delle norme per l’approvazione del bilancio. Più in generale «la logica di contrapposizione totale» tra gli schieramenti, producendo «effetti di rifiuto e stanchezza tra i cittadini», crea una situazione in cui «non c’è parte politica che possa, in ultima istanza, trarne vantaggio».

Piuttosto, a riceverne un danno è «una più sicura tenuta e una compiuta maturità del nostro sistema democratico ». Al termine del suo durissimo intervento, nel quale ha chiesto anche più rispetto per gli organi di garanzia, a cominciare dalla magistratura, Napolitano ha auspicato che il prossimo anno «segni una ripresa del senso delle istituzioni».
PAOLO PASSARINI dal sito de La Stampa

24 dicembre, 2006

WELBY: LA MOGLIE, OGGI FESTEGGIAMO I SUOI 61 ANNI

"La nostra famiglia era abituata a riunirsi il 26 dicembre per festeggiare il compleanno di Piergiorgio e dopodomani avremmo festeggiato i suoi 61 anni.
Caro Piero, come vedi abbiamo dovuto anticipare, festeggiandoli oggi, con una piazza gremita che ha fatto crescere la nostra famiglia". Ha ringraziato cosi' la gente accorsa a dare l'ultimo saluto a suo marito Mina Welby che ha voluto ricordare il dolore della suocera Luciana Cerquetti ed ha aggiunto: "Non voglio sollevare polemiche ma festeggiare un altro Natale con mio marito. E' una festa di Natale come lui non si sarebbe mai aspettato". Dopo le contestazioni della piazza, Mina Welby ha scelto di non far parlare i molti politici presenti sul palco: "A parte Marco Pannella, Emma Bonino, Enrica Bernardini", li ha ringraziati tutti e ha dedicato un pensiero speciale agli operatori della Cooperativa 'Cecilia' che in questi anni hanno assistito suo marito Piergiorgio. (AGI)

(24 dicembre 2006 ore 12.34)

LASCIATO FUORI DALLA CHIESA!!!


Questa mattina si sono svolti il funerali laici di Piergiorgio Welby.
Piazza Giovanni Bosco si è riempita sia di semplici cittadini che di rappresentanti politici che hanno voluto manifestare vicinanza alla famiglia e vicinanza alla iniziativa che Piergiorgio ha voluto portare avanti.
Questo deve essere un primo passo verso una legislazione seria che metta al centro la dignità del malato e l’etica di ognuno di noi anche di quello che la pensa in maniera diversa da noi.

AUGURI DI BUON NATALE!!!!



AUGURI DI BUON NATALE A TUTTI QUELLI CHE FESTEGGIANO QUESTA RICORRENZA. A TUTTI GLI ALTRI AUGURI UGUALMENTE. UN AUGURIO NON SI NEGA MAI A NESSUNO!!!!

23 dicembre, 2006

Domani a Roma funerali laici per Welby


I Radicali: ''La tortura di Giordano Bruno prosegue''. L'appello di Marco Cappato: ''Lo saluteremo proprio di fronte alla Chiesa che gli ha chiuso le porte in faccia''Roma, 23 dic.-(Adnkronos) - Si terranno domani, domenica 24 dicembre, i funerali laici di Piergiorgio Welby, che saranno celebrati alle ore 10.30 in piazza Don Bosco, a Roma. Ne da notizia un comunicato dei Radicali. Come è noto, il Vicariato di Roma ha vietato i funerali di Welby con le seguenti motivazioni: ''In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica''.

I funerali religiosi erano stati organizzati presso la parrocchia di Don Bosco a Roma per volontà di Mina Welby, la moglie di Piergiorgio, cattolica praticante, e Welby aveva acconsentito che, alla sua morte, i funerali si svolgessero secondo la volontà e la sensibilità della sua compagna.

''La dichiarazione ufficiale del Vicariato ha di gia' anticipato - dichiarano in una nota congiunta Marco Cappato, segretario dell'Associazione Coscioni, Rita Bernardini, segretaria di Radicali Italiani e Marco Pannella - quale sarebbe il giudizio della morte di Piergiorgio Welby: suicidio assistito, con la diretta conseguenza che l'intervento sanitario, familiare e di amici, sarebbe da considerarsi come un reato perseguibile fino a 15 anni di carcere. Giustizia da giustizieri: la tortura di Giordano Bruno prosegue''.

''Ci vediamo domani''. Marco Cappato, presidente dell'Associazione Luca Coscioni, interpellato dall'ADNKRONOS lancia un ''appello a tutte le persone che vorranno salutare Piergiorgio Welby dopo la probizione del Vaticano'' di celebrare il rito religioso per il sessantunenne malato di distrofia muscolare cui mercoledi' sera alle 23,40 e' stata 'staccata la spina' dall'anestetista dell'Ospedale di Cremona Mario Riccio.

''Ci auguriamo - prosegue l'europarlamentare -che siano in moltissimi a salutare Piergiorgio'' con il rito laico. ''In queste ore -spiega- anche Valdesi, ortodossi e comunita' di base si stanno ribellando contro il divieto del Vicariato. Noi saluteremo Welby proprio di fronte alla Chiesa che gli ha chiuso le porte in faccia''.

''Al momento siamo tutti fermi: attendiamo il giudizio del magistrato, in base al risultato dell'autopsia sul corpo di Welby. Come e' noto, il perito ha sessanta giorni di tempo per consegnare il risultato delle sue valutazioni. In questo caso, di quelle tossicologiche in modo particolare. Ci possono essere varie ipotesi, il magistrato decidera' se aprire un'inchiesta e con quali capi d'accusa''. Con queste parole Mario Riccio, l'anestetista dell'ospedale di Cremona che mercoledi' sera alle 23,40 ha 'staccato la spina' a Piergiorgio Welby, fa il punto con l'ADNKRONOS degli ultimi sviluppi della vicenda.

Soprattutto, Riccio chiarisce: ''Sono un semplice medico ospedaliero di provincia. A Cremona ho ricevuto molte attestazioni di stima. Ho seguito il caso di Piergiorgio Welby fino alle sue estreme conseguenze perche' era eticamente corretto completare il mio interessamento. Ma -mette in chiaro Riccio- non intendo occuparmi di altri casi di questo genere''.

Quanto alle polemiche sul funerale del sessantunenne malato di distrofia muscolare, che sara' celebrato domani a Roma in forma laica dopo il divieto del Vicariato di Roma alle esequie religiose, il medico spiega: ''Mi sembra che se si volevano evitare polemiche, questa strada e' stata la meno indicata. Ma non sono credente e dunque non voglio dare giudizi sui riti religiosi''.

''Con Marco Cappato -aggiunge l'anestetista- e' ormai nata un'amicizia. Ci sentiamo e rimaniamo sereni, in attesa di conoscere gli sviluppi del caso''. ''Nei prossimi giorni -fa ancora sapere Riccio- chiamero' Mina Welby per gli auguri di Natale. Per ora Cappato e' il nostro tramite. Quando la sentiro', la ringraziero' per avermi definito un 'angelo' e per le parole delicate pronunciate nei miei confronti durante la conferenza stampa''.

Riapre Villa Torlonia. Restaurati parco e Casino Nobile


Ha riaperto, dopo venti mesi di restauri condotti dal Comune, Villa Torlonia sulla via Nomentana, la più moderna tra le antiche ville della capitale – "l'ultima impresa del mecenatismo romano", come è stata definita –. Portata a compimento un'attenta ricostruzione storica dei giardini (a cura dell'Assessorato all'Ambiente) e del Casino Nobile (a cura dell'Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza ai Beni Culturali). L'impegno economico complessivo è stato di cinque milioni e mezzo di euro.

I giardini hanno ritrovato l'assetto settecentesco, con la bonifica della vegetazione esistente e il ripristino delle forme presenti nei disegni originari. Collocati circa trecento alberi (lecci, cipressi, agapanti, ulivi); ricostruiti i due cerchi di palme nelle aiole presso la scalinata del palazzo; ricreate le siepi di arbusti; abbellite le terrazze con 132 vasi di terracotta; ricostruito presso la Tribuna il gazebo.

Effettuati anche interventi radicali per ricostruire il paesaggio: è stato ricreato il laghetto dietro il Casino Nobile (voluto da Alessandro Torlonia per celebrare il prosciugamento del Fucino e poi cancellato dalle piante spontanee) ed è rinata la collina artificiale, compattando il terreno e consolidando il tutto con palizzate di sostegno. E' stata eliminata tutta la vegetazione infestante e sono stati potati e messi in sicurezza tutti gli alberi e gli arbusti.

Ricostruiti i viali, dopo scrupoloso studio delle planimetrie d'origine e dei materiali d'epoca. Ringhiere e panchine sono in ferro e hanno disegno filologico, squisitamente settecentesco. I nuovi lampioni sono a lanterna e i cestini porta-rifiuti sono intonati all'ambiente. Lungo i viali e sulle aiole sono stati collocate statue di marmo appartenenti alla collezione di reperti della villa, finora conservate nei magazzini.

Il restauro delle architetture: il Casino Nobile, l'edificio principale della villa Torlonia (realizzato dal Valadier e completato da Giovan Battista Caretti tra il 1832 e il 1840), residenza dei Torlonia, dopo decenni di abbandono è tornato all'aspetto di metà Ottocento, con la profusione di elementi decorativi creati dai più noti artisti del tempo (Thorvaldsen, Podesti, Coghetti, Fioroni). Torna così perfettamente leggibile la struttura interna: la sala da ballo con le due 'orchestre', le sale neo-gotiche, quelle neo-rinascimentali e neoclassiche, la sala egizia al piano superiore. Un esempio unico di sfarzo per l'epoca. Restaurate anche la tribuna e la fontana del Valadier, accanto al casino – qui è riemerso l'originario specchio d'acqua rettangolare e sono state ricreate le 'passeggiate' intorno alla vasca –.

Il Casino Nobile ospita un'esposizione permanente: "La Scuola Romana", con 150 opere dei protagonisti del movimento artistico romano tra le due guerre – Mafai, Cagli, Donghi, Trombadori, Caporossi, Vespignani…– . Il 'museo' del Casino Nobile si lega direttamente alla nuova funzione del vicino Casino dei Principi, restaurato nel 2002 per accogliere l'archivio cartaceo della stessa Scuola Romana e, sui due piani nobili, mostre temporanee.

L'attività espositiva del Casino dei Principi s'inaugura con la mostra "A carte scoperte. 23 anni di vita dell'Archivio della Scuola Romana": un viaggio nel fermento artistico-culturale della capitale tra le due guerre mondiali, con una miriade di documenti, con opere prestate da collezionisti privati e con una mappa della città negli anni Venti e Trenta, dove sono indicati studi, gallerie, teatri e luoghi di ritrovo degli artisti del tempo.

Per orientarsi nella villa e conoscerne ogni aspetto, la Sovrintendenza Comunale ha pubblicato un'ampia guida (quasi 200 pagine) e una pianta con informazioni sintetiche.

Per saperne di più: www.museivillatorlonia.it, www.zetema.it.

PROMEMORIA – 23 dicembre 1984 il rapido 904 Napoli - Milano


Italia, San Benedetto Val di Sambro: il rapido 904 Napoli - Milano, un treno carico di passeggeri, in gran parte in viaggio per le vacanze natalizie, viene devastato dall'esplosione di una bomba. Al termine dei soccorsi si conteranno 15 morti e più di 100 feriti. L'attentato segna l'ingresso della mafia nel teatro dello stragismo di stato.
San Benedetto Val di Sambro è un comune di 4.372 abitanti della provincia di Bologna. È uno degli otto comuni membri della Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi.

22 dicembre, 2006

Da Natale alla Befana, a ciascuno la sua festa


E' veramente ricchissimo il cartellone con cui Roma festeggia il Natale: e se il pubblico privilegiato per l'occasione sono i bambini, anche i più cresciuti troveranno 'un regalo sotto l'albero'. Infatti
gli eventi di Natale sono divenuti ormai una tradizione culturale della città, con iniziative come 'Incontri Festival', il concerto di S. Stefano all'Ara Coeli, 'Grande Musica in Chiesa', la tradizionale stagione di musica sacra nelle chiese di Roma e del Lazio, 'Musicometa' l'appuntamento internazionale del Natale, 'Grinzing Christmas Village', la pista di pattinaggio a Castel Sant'Angelo.
Il 24 dicembre la Fondazione Musica per Roma in collaborazione con International Music Festival Foundation propongono il concerto di musica Gospel a Piazza di Spagna.

La Casa dei Teatri, a villa Pamphili, ospita la mostra 'Petrolini Salamini e Altri Divini' che chiuderà il 5 gennaio e alla Casa del Jazz , fino al 23 dicembre, 'Doctor 3'.

Numerosi anche gli appuntamenti nelle periferie della città, caratterizzati come da tradizione dall'impegno sociale e dal divertimento: 'Energhia', spettacoli e laboratori per adulti e bambini al Parco di Centocelle, al Teatro del Lido a Ostia tre concerti il 26, il 31 dicembre e il 1 gennaio (informazioni per i biglietti allo 0656201630) e al Teatro di Tor Bella Monaca due concerti, il 26 dicembre e il 1 gennaio, ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti (info 062010579)

Poiché il Presepe è uno dei simboli più forti del Natale, come ogni anno Piazza di Spagna e Piazza Navona ospitano due magnifici presepi.
Anche i Musei a Natale saranno in festa, con attività gratuite e, per tutti, ingressi a prezzi ridotti dal 23 dicembre al 7 gennaio.

La magia del Natale riempie di colori e fantasia i musei civici di Roma: in questi giorni, per tutti i bambini tra i 6 e gli 11 anni, questi spazi si animano di attività e laboratori didattici e ludici, gratuiti e diversificati, per entrare in contatto con l'arte anche in modo insolito e divertente.

Cacce al tesoro alla ricerca dei personaggi della storia e della mitologia ai Musei Capitolini. Laboratori sulle tecniche per creare mosaici alla Centrale Montemartini. Letture di favole e giochi sul tema della pace al Museo dell'Ara Pacis. Laboratori ispirati ai temi delle collezioni permanenti - carrozze, ritratti e stemmi - al Museo di Roma Palazzo Braschi.

E mentre i bambini giocano e si divertono in compagnia e seguiti dagli operatori didattici, i genitori possono godersi una visita ad uno dei 15 siti del Sistema Musei Civici e visitarne le mostre in corso, approfittando dell' ingresso a prezzo ridotto riservato ai cittadini romani (solo dal 23 dicembre 2006 al 7 gennaio 2007).

Ma ad i più piccoli sono riservate tante altre occasioni, a cominciare dal 'Capodanno dei bambini', il 1 gennaio in piazza del Popolo, per l'occasione trasformata in "Piazza delle meraviglie semplici", e animata da percorsi interattivi tra sculture curiose e spettacoli dal vivo. L'appuntamento è fissato per le 14 del 1 gennaio.
Il Capodanno dei Bambini è sponsorizzato dalle Banche tesoriere del Comune di Roma, Bnl-gruppo Bnp Paribas, Banca di Roma e Monte dei Paschi di Siena le stesse che contribuiscono a realizzare, nel giorno della Befana, le due manifestazioni teatrali dedicate ai bambini per il giorno della Befana: al Teatro Tor Bella Monaca, dalle 16 alle 20, festa del cioccolato e dei balli, mentre al Teatro Lido di Ostia, alle 16, spettacoli teatrali con la Befana protagonista.

Al Bioparco, per la Befana, dalle 9:30, ingresso gratuito con in regalo il libro "Le favole del Bioparco": sono previste anche navette di collegamento , sempre gratuite, con le periferie, da prenotare attraverso i Municipi.

In merito al caso di meningite .....


Ribadiamo, da ns informazioni assunte direttamente al SISP
e Medicina Scolastica, che:

•il personale del SISP - Servizio Igiene Sanità Pubblica -
Servizio Profilassi - è intervenuto tempestivamente,
applicando il protocollo previsto per questa malattia,
consigliando la profilassi con antibiotici agli alunni
della sezione frequentata dal "malato" di sospetta
meningite;
•l'indicazione dell'ufficio Medicina Scolastica di
estendere eventualmente la profilassi agli altri
frequentatori della scuola è dovuta solo ed esclusivamente
dalla presenza di una sola mensa nella scuola;
•che nei giorni 19, 20, e 21 dicembre (oggi) sono stati
presenti (dalle ore 10) presso l'infrastruttura,
competenti Medici (Medicina Scolastica) per fornire ogni
utile notizia;
•che in data 22 dicembre (domani) sarà presente presso la
struttura scolastica un "dottore" della medicina
scolastica;
•consigliamo di far frequentare regolarmente le lezioni ai
bambini;
•la profilassi è indicata solo nei contatti stretti con il
malato (familiari conviventi e alunni della sezione);
•ad oggi (21 dicembre) non è più necessario iniziare un
trattamento di profilassi antibiotica.

Invitiamo, pertanto, tutti alla calma evitando inutili
atteggiamenti di panico o di eccessivo isterismo.

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine
illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a
consigli medici .

E' invece con particolare piacere, sia dal punto di vista
umano, sia da quello epidiomologico, che vi comunichiamo
che le condizioni di salute della maestra sono migliorate.

A Lei la nostra solidarietà ed i nostri migliori auguri di
Buon Natale.


Roma, 21 dicembre 2006

Il Coordinatore
Federico STOPPONI

www.comitatotorraccia.it

PROMEMORIA – 22 dicembre 1947 - Italia - L'Assemblea Costituente approva la Costituzione della Repubblica Italiana


La Costituzione della Repubblica italiana è la legge fondamentale dello Stato italiano. Fu approvata dall'Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e promulgata dal Capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, il 27 dicembre 1947. Fu pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 298, edizione straordinaria, del 27 dicembre 1947.
È entrata in vigore il primo gennaio 1948.
L'Assemblea ha pensato e redatto la Costituzione come un patto di amicizia e fraternità di tutto il popolo italiano, cui essa la affida perché se ne faccia custode severo e disciplinato realizzatore.» (Umberto Terracini, tra i firmatari assieme a Enrico De Nicola e Alcide De Gasperi
«Occorre una Costituzione che, adattandosi alla tradizione e al costume del nostro popolo, cerchi di migliorarlo.» (Meuccio Ruini)
«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove é nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque é morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì O giovani, col pensiero, perché lì é nata la nostra costituzione.» (Piero Calamandrei)

21 dicembre, 2006

OGGI PIERGIORGIO WELBY E’ MORTO. GLI IPOCRITI SARANNO SODDISFATTI !!!


Oggi Welby è morto. Il dato inquietante che in questi mesi si è messo in moto un dibattito fermo, sterile, che non h voluto affrontare il problema perché non ha voluto riconoscere che ogni etica personale deve essere rispettata anche se diverge dalla mia.
Agli ipocriti Piergiorgio ha risolto il problema togliendo il”disturbo”.

All'Auditorium il concerto di Natale e la consegna del Premio per la Pace a David Grossman


Sarà Fabio Luisi, direttore principale della StaatsKapelle di Dresda, a salire sul podio dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia per dirigere il Coro e l'Orchestra dell'Accademia nella IX Sinfonia di Beethoven, scelta per il tradizionale Concerto di Natale (Enel sponsor ufficiale) dedicato alla consegna del premio "Roma per la Pace e l'Azione Umanitaria", il riconoscimento che il Comune di Roma assegna a chi si è distinto in attività umanitarie.

Il 21 dicembre, nel corso del concerto a inviti che si terrà alla Sala Santa Cecilia dell'Auditorium alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il sindaco di Roma Walter Veltroni consegnerà il premio allo scrittore israeliano David Grossman per l'impegno profuso a favore della pace, del dialogo, della conoscenza e della fiducia reciproca tra i popoli israeliano e palestinese.

Alla serata d'onore parteciperanno numerose personalità del mondo politico: il Presidente del Consiglio Romano Prodi, il Presidente della Camera Fausto Bertinotti, il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, il Ministro dell'Interno Giuliano Amato, il Ministro delle politiche per la Famiglia Rosy Bindi, il Ministro del Lavoro Cesare Damiano, il Ministro della Salute Livia Turco, il Ministro per gli Affari Regionali Linda Lanzillotta, Il Ministro dell'Università e Ricerca Fabio Mussi, il Ministro della Comunicazione Paolo Gentiloni, il Ministro delle Politiche Giovanili e Attività Sportive Giovanna Melandri, oltre a esponenti del mondo dello spettacolo e della cultura.

Il quartetto vocale è composto dal soprano Camilla Nylund, dal mezzosoprano Manuela Custer, dal tenore Torsten Kerl, dal basso Kwangchul Youn.

Il Concerto verrà replicato per il pubblico a pagamento il 22 dicembre.
Sponsor ufficiale della serata del 22 IBM

Per informazioni: 06 80 82 058 www.santacecilia.it

PROMEMORIA - 21 dicembre 1937 - Debutto sugli schermi di Biancaneve e i sette nani


Biancaneve e i sette nani (titolo originale tedesco: Schneewittchen und die Sieben Zwerge) è una fiaba scritta dai due fratelli Grimm, Jacob e Wilhelm, probabilmente del 1814, pubblicata nella raccolta "Kinder- und Hausmärchen" (Fiabe dei bambini e del focolare), evidentemente ispirata a molti aspetti del folclore popolare, del quale i due fratelli erano profondi studiosi.
Esiste un'altra favola dei fratelli Grimm in cui la protagonista si chiama Biancaneve: Biancaneve e Rosarossa. Non esiste nessuna correlazione fra le protagoniste delle due fiabe, che nell'originale tedesco hanno anche due nomi leggermente diversi: Schneewittchen (la Biancaneve di Biancaneve e i sette nani) e Schneeweißchen (quella di Biancaneve e Rosarossa). I due nomi hanno lo stesso significato; il primo è scritto secondo i dialetti della Bassa Germania, il secondo secondo quelli dell'Alta Germania.
Nel sistema di classificazione delle fiabe di Aarne-Thompson, Biancaneve rappresenta il tipo 709.
La versione Disney
Tra le più celebri versioni della fiaba, vi è l'omonimo film animato prodotto dalla Disney e distribuito dalla RKO Radio Pictures, fu il primo lungometraggio animato dell'azienda, uscito nel 1937. Caratteristica della versione Disney fu la caratterizzazione dei personaggi e in particolare dei sette nani, ad ognuno di essi fu dato un nome e dei tratti caratteriali distintivi (nella traduzione italiana: Brontolo, Cucciolo, Dotto, Eolo, Gongolo, Mammolo, Pisolo).

20 dicembre, 2006

SABATO 23 DICEMBRE ORE 18,30 GOSPEL NELLA CHIESA DI CASAL MONASTERO


Come ogni anno presso la Parrocchia di Casal Monastero, con ingresso gratuito, il Municipio Roma V presenta i Gospel. Ormai questo appuntamento è diventato un classico sempre molto apprezzato e partecipato dagli abitanti del Quartiere 30°e non solo.

Stefano Rodotà :su Welby l'occasione mancata dai giudici


È sconcertante, ai limiti quasi della denegata giustizia, la decisione con la quale il Tribunale di Roma ha respinto la richiesta di Piergiorgio Welby di poter morire con dignità. La palla è stata rilanciata nel campo della politica.
Ma i tempi della politica non sono quelli della vita. Dichiarando inammissibile quella richiesta, il giudice non ha voluto seguire la via pianamente indicata dal parere della Procura romana ed ha usato un argomento, appunto quello della inammissibilità, che comincia a ricorrere in maniera preoccupante nelle decisioni che riguardano i diritti delle persone nelle materie in cui il loro modo di vivere si intreccia con le tecnologie. Lo aveva già fatto recentemente la Corte costituzionale, chiamata a pronunciarsi sulla legge in materia di procreazione medicalmente assistita. E questo modo di argomentare segna un abbandono da parte della magistratura non di un ruolo di supplenza quando la politica è silenziosa o distratta, ma del suo proprio compito di essere il luogo istituzionale dove le nuove domande di diritti trovano immediate risposte sulla base dei principi già esistenti nel sistema giuridico.
Molte ricerche hanno mostrato come, nel tempo presente, siano appunto i giudici ad intervenire la dove l'innovazione scientifica e tecnologica offre nuove possibilità e fa nascere nuovi problemi. Si è così sostenuto che il diritto giurisprudenziale sia preferibile alla minuta regolamentazione legislativa. Quest’ultima è rigida, destinata quindi ad essere superata e ad entrare in conflitto con i nuovi dati di realtà, mentre l'intervento del giudice segue la vita in tutte le sue pieghe, è capace di adattare alle situazioni concrete i principi di base rinvenibili nelle costituzioni e nelle grandi leggi di principio. Nella materia della bioetica questa impostazione si rivela particolarmente importante e grazie ad essa, nei più diversi paesi, sono state affrontate e risolte questioni difficili. Il caso di Piergiorgio Welby, quale che sia il punto di vista dal quale lo si consideri, doveva essere risolto accogliendo la sua richiesta, perchè così vogliono principi e regole ormai solidamente fondati nel nostro sistema giuridico.
Al centro del nostro sistema giuridico è la persona con la sua volontà, non più paziente sottoposto al volere del medico, ma soggetto morale nel senso più alto, al quale competono soprattutto le decisioni che riguardano i drammi dell'esistere. Lo riconosce anche l'ordinanza romana, quando ripercorre la storia non breve che ha portato a fondare esclusivamente sul consenso della persona interessata qualsiasi trattamento riguardante la salute, legittimando in primo luogo il rifiuto di cure. "Un diritto soggettivo perfetto", come si legge nella stessa ordinanza. Che, però, subito dopo ritiene che quel diritto davvero perfetto non è, mancando le condizioni per la sua concreta tutela. Lasciamo da parte le molte considerazioni che potrebbero esser fatte su questo modo di argomentare, e vediamo quali sarebbero queste condizioni. Sostanzialmente due: la mancata specificazione di che cosa debba intendersi per accanimento terapeutico e la “indisponibilità del bene vita”. Ma questa conclusione è il risultato di un fraintendimento grave dei dati normativi e dell'effettivo significato del rifiuto di cure.
Nell'ordinanza, infatti, si stabilisce una relazione tra il "diritto del paziente ad 'esigere' e 'pretendere' che sia cessata l'attività medica di mantenimento in vita" ed una situazione di "mero accanimento terapeutico". E qui la confusione concettuale è massima, poiché rifiuto di cure è accanimento terapeutico sono cose diverse, descrivono situazioni indipendenti l'una dall'altra. Non è vero che il rifiuto di cure sia ammissibile solo in presenza di un accanimento terapeutico. Tra i moltissimi casi, mi limito a ricordarne uno solo, di particolare evidenza: quello di una donna che, non ritenendo accettabile il vivere con una menomazione, ha rifiutato l'amputazione di una gamba in cancrena, ed è morta. Siamo di fronte all'opposto dell'accanimento terapeutico, poiché la cura le avrebbe salvato la vita. Questo dimostra che il rifiuto di cure deve essere rispettato in ogni caso, quando vi sia una esplicita manifestazione di volontà dell'interessato, esattamente quel che ha fatto Welby.
Si risolve così anche un altro problema, impropriamente sollevato dall'ordinanza, relativo al fatto che la vita di una persona dipenderebbe dalla valutazione soggettiva del medico, chiamato a decidere se vi sia o no accanimento terapeutico, mentre il medico non deve compiere alcuna valutazione discrezionale, ma limitarsi ad accertare quale sia la volontà della persona. Comunque sia, è infondata anche la tesi, sostenuta nell'ordinanza, secondo la quale non sarebbe possibile fondare una decisione giudiziaria sull'accanimento terapeutico, poiché questa nozione, come altri principi, sarebbe "incerta ed evanescente". Ma il diritto è sempre più ricco di queste clausole generali, di questi concetti non specificatamente determinati, che sono finestre aperte su un mondo sempre più mutevole e che hanno la funzione di consentire l'adattamento della norma alla realtà senza bisogno di continui aggiustamenti legislativi. È storia lunga, che i tecnici del diritto dovrebbero ben conoscere, che riguarda ad esempio nozioni come "comune senso del pudore" o "buona fede", non specificate nel dettaglio dal legislatore e che vivono proprio grazie al lavoro dei giudici, che ne precisano un contenuto che varia nel tempo e nei contesti.
E l'approssimazione culturale finisce con il travolgere persino il principio della dignità della persona di cui, secondo l'ordinanza, il giudice non potrebbe servirsi proprio per la sua indeterminatezza, mentre a questo principio fanno costante riferimento sentenze della Corte costituzionale e delle altre magistrature, coerentemente con il fatto che esso è ormai uno dei fondamenti delle nostre organizzazioni sociali, tanto da aprire la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. L'approssimazione continua quando si afferma apoditticamente che il bene della vita è indisponibile, mentre proprio il diritto al rifiuto di cure, ormai largamente e ripetutamente esercitato, dimostra che così non è. Se l'ordinanza avesse ripercorso correttamente l’itinerario costituzionale, sarebbero stati evitati errori e sgrammaticature. L'articolo 32 fornisce una linea nitida: la salute è diritto fondamentale dell'individuo, non possono essere imposti trattamenti sanitari se non per legge, e mai la legge può violare "i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Poiché per salute deve intendersi "il benessere fisico, psichico e sociale" della persona (questa è la definizione dell'organizzazione mondiale della sanità, accolta nel nostro sistema),questo vuoi dire che il governo dell'intera vita è fondato sulle libere decisioni degli interessati. Poiché nessuno può essere obbligato ad un trattamento sanitario, l'argomentazione dell'ordinanza deve essere rovesciata: la mancanza di una legge rende illegittimo il trattamento, non la richiesta di interromperlo. Poiché nulla può esser fatto che violi la dignità, "il rispetto della persona umana, questo vuol dire, soprattutto in situazioni estreme e drammatiche, che nessuno può imporre la prigionia della sofferenza. L'ordinanza è una occasione mancata, e mi auguro che le sue molte storture possano essere corrette se i legali di Welby decideranno di impugnarla, anche per mettere un freno ad una regressione culturale. Ma fraintendimenti e rischi non si fermano qui.
Che cosa avverrà quando verrà reso noto il parere del Consiglio superiore di sanità, chiesto con una certa approssimazione, visto che a questo organismo non spetta la decisione su casi singoli? Se dirà che Welby non è oggetto di un accanimento terapeutico, e mi sembra difficile, non per questo escluderà la legittimità della richiesta di rifiuto di cure, dato che le questioni stanno su piani diversi, come ho già ricordato. Ma se riconoscerà l'accanimento terapeutico, scatterà l'articolo 14 del codice di deontologia e il medico sarà obbligato ad interrompere il trattamento, con tutte le ovvie cautele necessarie per evitare ulteriori e inutili sofferenze. Guardando ai compiti del legislatore, si insiste nel dire che problemi come questi saranno risolti dalla legge sul testamento biologico. Continuo ad essere sbalordito da questa ulteriore confusione, poiché quel tipo di documento riguarda la situazione del morente incapace di manifestare la propria volontà, mentre Piergiorgio Welby è lucidissimo e determinato nella scelta intorno al modo di porre fine alla sua vita.
Anche questa operazione di pulizia concettuale è indispensabile, per impedire che la già difficile discussione sul testamento biologico venga complicata dal caricare su di essa altre e improprie finalità. Mi è tornato alla memoria, in questi giorni, quel che nel 1970 Paolo VI scriveva al cardinale Villot, responsabile dei medici cattolici: «Pur escludendosi l'eutanasia, ciò non significa obbligare il medico ad utilizzare tutte le tecniche della sopravvivenza che gli offre una scienza infaticabilmente creatrice (…).Il dovere del medico consiste piuttosto nell'adoperarsi a calmare le sofferenze, invece di prolungare il più a lungo possibile, con qualunque mezzo e a qualunque condizione, una vita che non è più pienamente umana». L'ordinanza romana avrebbe potuto mettere il buon diritto in sintonia con la vita, restituendole l'umanità. Non lo ha fatto. Ma non può interrompere un difficile cammino di incivilimento che porterà, anche in Italia, a poter pubblicare un sereno annuncio della morte di una persona come quello apparso il 6 dicembre sui giornali del Canton Ticino, dove il fratello dello scomparso ringraziava i medici che l'avevano “portato a una morte dolce e indolore come lui desiderava, senza nessun accanimento terapeutico”.
La Repubblica
di Stefano Rodotà
Data:
18 Dicembre, 2006 - 11:00

PROMEMORIA – 20 DICEMBRE 1999 La Corte Suprema del Vermont


La Corte Suprema del Vermont stabilisce che le coppie omosessuali hanno diritto agli stessi benefici e garanzie delle coppie sposate eterosessuali.
Questo però non significa che le coppie omosessuali potranno sposarsi liberamente. Per la Corte spetta infatti alla legge decidere quale forma di unione concedere alle coppie gay: il legislatore ha 180 giorni di tempo a partire dalla data della sentenza. Bisognerà dunque attendere il 22 aprile 2007 per conoscere la decisione finale. La Corte ha però individuato due soluzioni di massima per il legislatore, che può "limitarsi ad emendare gli statuti matrimoniali inserendovi la menzione delle coppie omosessuali, oppure può creare un differente assetto statutario, come ad esempio quello delle unioni civili".
Gli avvocati di entrambe le parti hanno accolto la decisione della Corte come parzialmente positiva, ma Matt Coles, membro dell'Unione per le libertà civili americane, ha affermato: "Potrà non essere una vittoria completa, ma è comunque una vittoria molto concreta". Di contrario avviso Michael Behrens, avvocato della "Coalizione per la preservazione e la protezione del matrimonio", il quale ha ritenuto tale decisione un arresto nel processo di parificazione fra coppie omosessuali e coppie eterosessuali.
Il Vermont è un piccolo stato degli USA, situato nel New England. Lo stato figura in 45a posizione come superficie e in 49a posizione come popolazione (608.827), tra i 50 stati dell'Unione, ed è l'unico stato del New England a non affacciarsi sull'Oceano Atlantico. Il Vermont confina con il Massachusetts a sud, il New Hampshire ad est, New York ad ovest, e il Canada a nord (Quebec). La capitale dello stato è Montpelier, mentre la città più grande è Burlington.

19 dicembre, 2006

IL CAMMINO DEI RE PELLEGRINI


Il cammino dei Re pellegrini vuole essere un percorso immaginario, attraverso suoni, versi e melodie tramandati da una secolare tradizione della quale gli zampognari ne sono l’emblema.
Il viaggio dei Re Magi che seguono la stella, è la metafora del cammino, che ancora oggi, gli zampognari intraprendono per annunciare la Buona Novella.
Il concerto propone una rivisitazione sia dei repertori di tradizione orale eseguiti dagli zampognari che del repertorio colto tradizionalmente eseguito nel periodo natalizio.
Questa commistione tra i diversi repertori viene realizzato attraverso l’utilizzo di strumenti di diversa estrazione quali le zampogne, la ciaramella associati all’organo ed alle voci di un coro misto, un coro di voci bianche e un gruppo musicale.
Concerto per :Organo – Luigina Parisi Zampogna Gigante, flauto traverso, cromorno, ciaramella Alessandro Mazziotti

Coro della Scuola di Musica Popolare di Testaccio di Roma
Direttore Renzo Renzi

Coro di voci bianche dell’istituto comprensivo
Don Milani di Monteporzio Catone
Direttore Luigina Parisi

il gruppo PENTAMERONE
Alessandro Mazziotti – zampogna, ciaramella, cromorno, flauti Bruno Sorani – chitarra battente e mandoloncello Daniela Bruno – voce Gianni Cilia – chitarre
Giulio Porega – percussioni Leonardo Mattiello – colascione e basso el Luigina Parisi – organo Susanne Boehm – violino Tony Brunetti – fisarmonica Voce recitante
Giacomo Rinaldi
Musiche di:
Roberto De Simone, S. Alfonso Maria De Liguori, Giovanni Francesco Anerio
e della tradizione popolare

20 Dicembre ore 21,00
Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio all’Aventino
Piazza Sant’Alessio, 23 – 00153 Roma


14 Gennaio 2007 ore 21,00
Chiesa di Sant’ Eustachio in Campo Marzio
Via di Sant’ Eustachio, 19 – 00186 Roma

Ingresso gratuito

Info : www.suonidellaterra.com

Il Derby del Cuore per i bambini del Congo


In occasione del 500° anniversario della Fondazione delle Guardie Svizzere, il prossimo 5 gennaio allo stadio olimpico attori e personaggi dello spettacolo scenderanno in campo per giocare il Derby del Cuore giunto alla sua 18esima edizione, che quest’anno si presenta con due novità: si sfideranno tre formazioni composte da Guardie svizzere e personaggi dello spettacolo che giocheranno con i colori di Lazio, Roma e Juventus; inoltre, l’arbitro Cesari sperimenterà per la prima volta la moviola in campo. Il Derby del Cuore nasce per la solidarietà e per un calcio che vuole rimanere soprattutto sport, divertimento e buon gioco: con lo slogan “Aiutaci ad aiutare chi ne ha bisogno”, l’acquisto del biglietto contribuirà a sostenere il completamento della costruzione di scuole e case famiglia della Comunità “Amore e Libertà” in Congo, con l’obiettivo di promuovere e incentivare l’interesse e la partecipazione di un numero sempre maggiore di persone, incrementando l’incasso da devolvere in beneficenza; e già dal 15 dicembre 2006 al 10 gennaio 2007 sarà possibile inviare sms al 48587 con una spesa di due euro.

La manifestazione, ideata da Giancarlo Salvatori e Livio Lozzi per la Unlimited Group, si svolgerà sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio del Comune, della Provincia e della Regione, con il coordinamento della Federazione Italiana Giuoco Calcio e la collaborazione della A.S. Roma, S.S. Lazio e della F.C. Juventus. La partita sarà trasmessa su Rai Due in seconda serata con telecronaca di Bruno Pizzul e il supporto degli “esperti” Charly Gnocchi e Joe Violanti, dal campo invece saranno in collegamento Adriana Volpe e Roberta Gangeri.

Da Capodanno alla Befana: ecco cosa 'balla' in pentola



A Capodanno Roma balla al ritmo di samba e taranta. Lo fa in due grandi concerti gratuiti in programma per l'ultima notte targata 2006. Agli ex Mercati Generali Fiorella Mannoia, insieme a Carlinhos Brown, Adriana Calcanhotto e Chicho Cesar, scalderà gli animi con i vitalissimi ritmi brasiliani del suo ultimo album 'Onda Tropicale', mentre a Cinecittà Campus Ambrogio Sparagna e la sua orchestra si produrranno in 'Una notte della taranta' in versione invernale, organizzata dal X Municipio insieme al Comune di Melpignano nel Salento, patria della danza più trascinante e trendy degli ultimi anni.

L'appuntamento per entrambi i concerti è alle 22 del 31 dicembre, e per l'occasione le linee A e B della metropolitana resteranno aperte fino alle 2 di notte. A presentare le iniziative per il Capodanno 2007 è stato in Campidoglio il sindaco di Roma Walter Veltroni, insieme all' assessore alla Cultura Gianni Borgna, alla Mannoia, ad Ambrogio Sparagna e ai presidenti del X e XI municipio, rispettivamente, Sandro Medici e Andrea Catarci. "Sono due grandi eventi - ha detto Veltroni - capaci di parlare al centro della città e alle zone popolari. Vogliamo mandare da Roma un segnale positivo e di fiducia nel futuro".

Nei giorni successivi sono diverse, nella capitale, le iniziative dedicate ai più piccoli: il nuovo anno, come ormai da tradizione, si aprirà con il 'Capodanno dei bambini', in piazza del Popolo, per l'occasione trasformata in "Piazza delle meraviglie semplici", e animata da percorsi interattivi tra sculture curiose e spettacoli dal vivo. L'appuntamento è fissato per le 14 del 1 gennaio.

Dal primo al 6 gennaio, nel parco di Centocelle, spazio a giochi e divertimenti all'insegna dello sviluppo sostenibile Diverse anche le iniziative dedicate ai bambini per il giorno della Befana: al Teatro Tor Bella Monaca, dalle 16 alle 20, festa del cioccolato e dei balli; al Teatro Lido di Ostia, alle 16, spettacoli teatrali con la Befana protagonista; al Bioparco, dalle 9:30, ingresso gratuito con in regalo il libro "Le favole del Bioparco": sono previste anche navette di collegamento , sempre gratuite, con le periferie, da prenotare attraverso i Municipi.

Per le famiglie e i bambini, in allegato il programma di Capodanno a Piazza del Popolo e quello delle 'tre Befane'.

M’ILLUMINO DI MENO 16 febbraio 2007




Siamo a tre, sarà ancora più grande e abbiamo ancora bisogno di voi.
Anche quest’anno il 16 febbraio Caterpillar farà il possibile per salvare il pianeta terra con la terza edizione di "M'illumino di meno", che diviene Giornata Internazionale del Risparmio Energetico. Nella data dell’anniversario dell'entrata in vigore del protocollo di Kyoto vi chiederemo di adoperarvi per risparmiare, ancora, la maggiore quantità possibile di energia. Per dimostrare di nuovo e concretamente che il risparmio è la prima fonte d’energia disponibile. Si potrà partecipare, aderendo alla Giornata e raccontando come si risparmierà energia, come semplici cittadini, famiglie, coppie di fatto, scuole, comuni, province e regioni. Come aziende, negozi, uffici, società sportive, industrie, condomini, edicole, monumenti, opifici, musei, cinema, partiti politici e qualsiasi altra forma di organizzazione umana. Quello che chiediamo, soprattutto a chi ha già partecipato alle precedenti due edizioni, è di trovare un modo affinché il 16 febbraio si riesca a convincere più gente possibile a risparmiare energia. Le trovate più geniali, gli eventi più spettacolari, i gruppi di risparmio più numerosi saranno poi raccontati in diretta nel mese precedente il 16 febbraio. Per aderire basterà, dal 15 gennaio 2007, segnalarsi via mail a caterpillar@rai.it indicando nell'oggetto l'adesione a "M'illumino di meno" e quello che avete intenzione di fare il 16 febbraio.
Vi aspettiamo numerosi, Viva la Terza Giornata Internazionale del Risparmio Energetico, viva Radio2.
Massimo Cirri, Filippo Solibello e tutta Caterpillar
www.caterueb.rai.it

Cine d'essai, Godard inedito al Filmstudio


L'Assessorato alla Cultura del Comune e il Filmstudio offrono agli amanti del cinema, a partire dal 20 dicembre, la rassegna "Godard retrouvé". La retrospettiva, curata da Americo Sardella, è dedicata al grande cineasta francese, iniziatore – con Truffaut, Rivette e Chabrol –, della "Nouvelle Vague", una delle maggiori rivoluzioni del cinema del dopoguerra.
Il lavoro di Godard – sul grande schermo ma anche in televisione e in campo critico –ha sistematicamente provocato e innovato, divenendo riferimento determinante per un generale ripensamento delle relazioni tra cinema, arti visuali e altri media contemporanei; e pure tra cinema e musica, letteratura, storia. Da ultimo, fondamentali sono stati i suoi contributi, a partire dal 1998, ai dibattiti sull'audiovisivo e la sua cultura, sulle continue trasformazioni tecnologiche e sul futuro del cinema in tutte le sue forme.
Nel programma sono inseriti numerosi film inediti in Italia, tra cui i tre lungometraggi più importanti degli ultimi anni: "Allemagne année 90 neuf zéro", "For ever Mozart" e "Éloge de l'amour"; un film, quest'ultimo, dalla complessa struttura, che è anche la summa della concezione estetica e poetica di Godard. Per il dettaglio, vedere il programma completo.
Il Filmstudio 1 e 2 si trova in via degli Orti d'Alibert 1C (Trastevere). Per informazioni: 06-45439775 (dalle ore 16), ilfilmstudio@mclink.it, www.ilfilmstudio.com

18 dicembre, 2006

SCUOLA ELEMENTARE DI TORRACCIA: RISCONTRATO UN CASO DI MENINGITE


Questa mattina alle 11 in Direttore didattico Prof. Mirabelli ha avuto comunicazione ufficiale che, un’insegnante della scola elementare di Torraccia, aveva contratto il virus della meningite.
L’insegnate, a detta del direttore, è ricoverata a Villa san Pietro ed è in precarie condizioni.
Immediatamente, ha affermato Mirabelli, è stata attivata la ASL che ha provveduto:
• a verificare che non ci fossero focolai nel plesso scolastico;
• che ogni mattina alle 10 fosse presente un pediatra della ASL per monitorare la situazione e relazionarsi con i genitori;
• che tutte le scuole di zona avessero avuto comunicazione del caso;
• Tutti i pediatri di base sono stati avvertiti.
E’ consigliabile che tutti i genitori si rivolgano ai loro pediatri per avere una terapia, solitamente antibiotica, per tamponare la situazione. Ho comunicato tale situazione al Presidente del Municipio Roma V Ivano Caradonna il quale verificherà che tutte le comunicazioni siano arrivate ai plessi scolastici interessati.

Meningite: un rischio sottovalutato, un pericolo evitabileInformazioni sulle meningiti di origine batterica e in particolare sulla meningite da meningococco C, sull'epidemiologia, e soprattutto su come proteggervi dall'infezione, prevenendola.

La meningite è una malattia estremamente pericolosa, causata da virus o batteri; tra questi ultimi uno dei principali e più pericolosi è il meningococco. Nei Paesi occidentali il meningococco rappresenta uno dei fattori scatenanti più frequenti di questa grave malattia infettiva. La meningite batterica costituisce sempre un'emergenza che deve essere immediatamente trattata: poche ore possono essere determinanti per la sorte del malato.
Nei neonati e bambini piccoli la malattia è molto difficile da diagnosticare, poiché i sintomi iniziali sono poco specifici. Fortunatamente, una repentina terapia medica può portare ad una guarigione completa nella maggioranza dei casi. Tuttavia, a causa della meningite da meningococco, muoiono ancora oltre il 10% dei pazienti.
In Italia, da ormai qualche anno, il sierogruppo C del meningococco è prevalente in tutte le classi di età. La buona notizia è che questa infezione può essere prevenuta con la vaccinazione.

«Morire dev’essere come addormentarsi dopo l’amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa». Dal blog di Welby


Il mio nome è Piergiorgio, la mia storia è simile a quella di tanti altri distrofici.
Ricordare come tutto sia iniziato non è facile perché la memoria non è accumulazione ma selezione e catalogazione. Forse fu una caduta immotivata o il bicchiere, troppo spesso sfuggito di mano etc. ma quello che nessun distrofico può scordare è il giorno in cui il medico, dopo la biopsia muscolare e l'elettromiografia, ti comunica la diagnosi: Distrofia Muscolare Progressiva.
Questa è una delle patologie più crudeli; pur lasciando intatte le facoltà intellettive, costringe il malato a confrontarsi con tutti gli handicap conosciuti: da claudicante a paraplegico, da paraplegico a tetraplegico, poi arriva l'insufficienza respiratoria e la tracheotomia.
Il cuore, di solito, non viene colpito e l'esito infausto, come dicono i medici, si ha per i decubiti o una polmonite.
Io ho raggiunto l'ultimo stadio: respiro con l'ausilio di un ventilatore polmonare, mi nutro di un alimento artificiale (Pulmocare), parlo con l'ausilio di un computer e di un software.
Per anni e anni ho sperato che la ricerca scientifica trovasse un rimedio. Oggi, che le prospettive di una cura potrebbero, grazie agli studi sulle cellule staminali, sia adulte che embrionali, trasformarsi da speranza in realtà, sempre più ostacoli si frappongono sul cammino di una ricerca libera.
Questa malattia non è una maledizione biblica, è una malattia genetica che può essere sconfitta grazie alla diagnosi prenatale: i villi coriali, l'amniocentesi e soprattutto la diagnosi preimpianto.
In Italia ci sono oggi circa 2.000 bambini con distrofia muscolare Duchenne. L'incidenza della distrofia miotonica, la più comune distrofia muscolare dell'adulto, è di approssimativamente 135 casi ogni milione di nascite (maschi o femmine). L'incidenza della distrofia dei cingoli è di circa 65 casi per milione di nascite e quella della distrofia facioscapolomerale è ancora inferiore. Considerando insieme tutte le principali malattie neuromuscolari ereditarie, verosimilmente ne risultano colpiti in Italia circa 30 persone ogni 100.000 abitanti, ossia oltre 17.000 persone.
Se delle dispute capziose e, spesso, ideologiche dovessero ritardare la scoperta di una cura e condannare anche un solo bambino a vivere il dramma che io ho vissuto e sto vivendo...beh, pensateci! Pensateci questa estate quando vi tufferete, affronterete un sesto grado, percorrerete un sentiero con la mountain bike...