30 aprile, 2013

PROMEMORIA 30 aprile 1977 – Prima marcia delle Madri di Plaza de Mayo, che reclamavano informazioni sui figli desaparecidos, scomparsi.

Prima marcia delle Madri di Plaza de Mayo, che reclamavano informazioni sui figli desaparecidos, scomparsi. Madri di Plaza de Mayo (in spagnolo Asociación Madres de Plaza de Mayo) è una associazione formata dalle madri dei desaparecidos, ossia i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983. L'associazione è dedita all'attivismo nel campo dei diritti civili ed è composta da donne che hanno tutte lo stesso obiettivo: rivendicare la scomparsa dei loro figli e ottenerne la restituzione, attività che hanno svolto e svolgono da oltre un trentennio. I figli delle madri di Plaza de Mayo sono stati tutti arrestati e tenuti illegalmente prigionieri ("desaparecidos": letteralmente "scomparsi" in spagnolo) dagli agenti della polizia argentina in centri clandestini di detenzione durante il periodo che nella storia argentina viene annoverato come la guerra sporca, così chiamata per i metodi illegali ed estranei ad ogni diritto utilizzati dalla giunta militare, e la maggioranza di loro è stata prima torturata ed in seguito assassinata, e fatta sparire nella più assoluta segretezza. Il loro emblema, un fazzoletto bianco annodato sulla testa, è il loro simbolo di protesta che in origine era costituito dal primo pannolino, di tela, utilizzato per i loro figli neonati. Il loro nome è originato dal nome della celebre piazza di Buenos Aires, Plaza de Mayo, dove queste donne coraggiose si riunirono per la prima volta e da allora, ogni giovedì pomeriggio, esse si ritrovano nella piazza e la percorrono in senso circolare, attorno alla piramide che si trova al centro, per circa mezz'ora.

29 aprile, 2013

APPROVATO IL BILANCIO. ZINGARETTI: “CARTE IN REGOLA PER CHIEDERE LIQUIDITA’ A GOVERNO”

APPROVATO IL BILANCIO. ZINGARETTI: “CARTE IN REGOLA PER CHIEDERE LIQUIDITA’ A GOVERNO” Il Consiglio approva il bilancio della Regione. Per il presidente, Nicola Zingaretti, "è un atto che mette in sicurezza la Regione Lazio, evitando il blocco di tutte le spese e consentendole di svolgere la sua funzione di sostegno al territorio. Un bilancio tecnico che ci consente - ha sottolineato Zingaretti - di presentarci con le carte in regola al tavolo del Governo per richiedere la liquidità prevista dal decreto sul pagamento dei debiti nei confronti delle imprese e degli enti locali". "Coerentemente con l'agenda di governo, possiamo ora portare avanti la nostra azione di cambiamento a partire, incentrato sui tagli ai costi della politica e sulla riorganizzazione e razionalizzazione della macchina regionale", ha concluso il presidente della Regione. "Aver approvato Bilancio e Finanziaria in tempi rapidi- ha aggiunto Alessandra Sartore, assessore a Bilancio, Demanio e Patrimonio - tali da consentire al Lazio di poter prendere parte al tavolo del Governo sul decreto 35, per restituire alle imprese e agli enti locali i crediti che vantano dalla Regione in alcuni casi da anni, è una dimostrazione di grande senso di responsabilità e serietà istituzionale. Ora arriva il momento di dare un'anima ai numeri, e di guardare al futuro, mettendo la Regione Lazio sui binari della crescita e dello sviluppo". "Abbiamo superato brillantemente una strettoia che rischiava di mettere in difficoltà l'intero sistema produttivo e il tessuto sociale dei nostri territori - ha detto ancora Sartore - già duramente provati dalla crisi economica. Dai prossimi giorni, con l'esame in commissione della legge 9, il cosiddetto 'collegato' sui costi della politica, avremo più margini per focalizzare l'attenzione sul futuro, partendo dalla lotta agli sprechi ma mirando decisamente sull'obiettivo di lasciarci alle spalle la crisi".

PROMEMORIA 29 aprile 2001 – Un gruppo di ricercatori internazionali, guidato da Paolo de Bernardis e Andrew Lange del California Institute of Technology, presenta la scoperta del "suono" del Big Bang.

Un gruppo di ricercatori internazionali, guidato da Paolo de Bernardis e Andrew Lange del California Institute of Technology, presenta la scoperta del "suono" del Big Bang. Il Big Bang è il modello cosmologico riguardante lo sviluppo e l'espansione dell'universo predominante nella comunità scientifica e che ha le maggiori conferme dal punto di vista delle prove e delle osservazioni. Con il termine Big Bang i cosmologi si riferiscono generalmente all'idea che l'universo iniziò ad espandersi a partire da una condizione iniziale estremamente calda e densa e che questo processo di espansione è durato per un intervallo di tempo finito e continua tuttora. Le prime ipotesi di una teoria che prevedesse l'espansione del cosmo furono formulate da Georges Lemaître con quella che lui chiamò "ipotesi dell'atomo primitivo", che si basa sulle equazioni della relatività generale di Albert Einstein nella formulazione proposta da Alexander Fridmann e su ipotesi semplificatrici, come l'omogeneità e l'isotropia dello spazio (unitamente al principio cosmologico). Un ulteriore sviluppo a tale teoria fu dato quando Edwin Hubble scoprì che la distanza delle galassie più lontane è proporzionale al loro spostamento verso il rosso, come ipotizzato da Lemaître nel 1927, e tale osservazione fu usata come prova del fatto che le galassie e gli ammassi hanno una velocità apparente di allontanamento rispetto ad un determinato punto di osservazione: tanto più sono lontane, tanto più è elevata la loro velocità apparente. Se la distanza fra gli ammassi di galassie sta aumentando oggi, ciò suggerisce che tutti gli oggetti spaziali fossero più vicini in passato; andando a ritroso nel tempo, densità e temperatura tendono a infinito e si arriva perciò a un istante in cui tali valori sono così elevati che le attuali teorie fisiche non sono più applicabili (ciò avvenne ad una distanza temporale ridotta rispetto all'inizio del processo). Infatti, per esempio, alcune grandezze fisiche assumono valore infinito nell'istante iniziale. La costruzione di acceleratori di particelle ha permesso di verificare il comportamento della materia in condizioni estreme e ha permesso di trovare conferme alla teoria[senza fonte]; tuttavia questi acceleratori non hanno la possibilità di esaminare a fondo il regime di energie più elevato. Senza alcun dato sperimentale relativo alle condizioni fisiche associate ai primissimi istanti dell'espansione, la teoria del Big Bang non è adeguata per descrivere tale condizione iniziale, tuttavia essa fornisce un'ottima descrizione dell'evoluzione dell'universo da un determinato periodo di tempo in poi. L'abbondanza degli elementi leggeri come l'idrogeno e l'elio presenti nel cosmo è in buona corrispondenza con i valori previsti per la produzione di questo tipo di atomi in seguito al processo di nucleosintesi, avvenuto nei primi minuti successivi all'istante iniziale. Dopo la scoperta della radiazione cosmica di fondo a microonde nel 1964 e soprattutto quando il suo spettro, cioè la quantità di radiazione emessa per ogni lunghezza d'onda, risultò corrispondere allo spettro di corpo nero, la maggior parte degli scienziati fu convinta che i dati sperimentali confermavano che un evento simile al Big Bang aveva veramente avuto luogo.

28 aprile, 2013

ZINGARETTI AVVIA IL CENSIMENTO DEI MEZZI DI SERVIZIO DELLE ASL, “ELIMINARE SPRECHI”

ZINGARETTI AVVIA IL CENSIMENTO DEI MEZZI DI SERVIZIO DELLE ASL, “ELIMINARE SPRECHI” La Regione Lazio ha avviato un censimento generale per conoscere numero e tipologia dei mezzi al fine di ridurne il numero allo stretto indispensabile. Le auto di servizio devono essere usate da Asl e Aziende ospedaliere come per la Giunta e il Consiglio Regionale. Direttori generali, amministrativi e sanitari come chiunque altro che per i motivi più diversi disponga di un mezzo di servizio, dovrà utilizzarlo solo per finalità istituzionali e non come mezzo ad uso personale. “Ridurre i privilegi – ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – è un atto dovuto che ha identico valore ad ogni livello della struttura amministrativa regionale e dunque, direi soprattutto, nella sanità. Nella Regione Lazio abbiamo deciso che si va a lavorare usando mezzi propri o il trasporto pubblico, a questa linea di condotta ritengo debbano uniformarsi tutti”.

PROMEMORIA 28 aprile 1989 - A quattro anni dalla strage dell'Heysel, arriva la sentenza di primo grado per 25 imputati: 14 sono condannati a 3 anni con la condizionale, assolti gli altri 11, l'UEFA e le autorità di Bruxelles.

A quattro anni dalla strage dell'Heysel, arriva la sentenza di primo grado per 25 imputati: 14 sono condannati a 3 anni con la condizionale, assolti gli altri 11, l'UEFA e le autorità di Bruxelles. La strage dell'Heysel fu una tragedia avvenuta il 29 maggio 1985, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni di calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600.

24 aprile, 2013

MAMMA MESSINA VITTORIA VENTI ANNI FA CI HAI LASCIATO

MAMMA MESSINA VITTORIA VENTI ANNI FA CI HAI LASCIATO Venti anni fa, un sabato mattina, ci hai lasciato senza nessun preavviso in quanto nessuno sa quando la nostra vita ha raggiunto e superato il traguardo. Potrei dire, retoricamente, che sembra ieri … ma come fa un figlio a non dire appunto … sembra ieri che parlavo con te che ti passavo a trovavo e, quando non rispondevi al telefono mi precipitavo a casa tua. Appunto venti anni fa ma poco prima era come se stessi con te oppure parlavo con te al telefono … Ciao mamma Tuo figlio Roberto

23 aprile, 2013

PROMEMORIA 23 aprile 1985 – Argentina, a Buenos Aires si apre il processo sulla fine dei desaparecidos

Argentina, a Buenos Aires si apre il processo sulla fine dei desaparecidos L'espressione desaparecidos, letteralmente "persone fatte scomparire" in spagnolo[1], si riferisce alle persone che furono arrestate per motivi politici, o anche semplicemente accusate di avere compiuto attività "anti governative" dalla polizia dei regimi militari argentino, cileno e di altri paesi dell'America latina, e delle quali si persero in seguito le tracce. Tipico del fenomeno dei desaparecidos fu la segretezza con cui operarono le forze governative; gli arresti ed i sequestri avvenivano spesso di notte ed in genere senza testimoni, così come segreto rimaneva tutto ciò che seguiva all'arresto: le autorità non fornivano ai familiari la notizia degli avvenuti arresti e gli stessi capi di imputazione erano solitamente molto vaghi; della maggioranza dei desaparecidos non si seppe effettivamente mai nulla e solo dopo la caduta del regime militare ed il ripristino della democrazia, con la pubblicazione del rapporto Nunca más, che permise la ricostruzione di una parte degli avvenimenti e della sorte di un certo numero di "scomparsi", fu possibile conoscere che molti di loro furono detenuti in campi di concentramento ed in centri di detenzione clandestini, torturati ed infine assassinati segretamente, con l'occultamento delle salme in fosse comuni o gettati nell'Oceano Atlantico o nel Rio de la Plata con i cosiddetti voli della morte. La sparizione forzata è un fenomeno che si è verificato anche in altri paesi ed in altri momenti storici, facendo del termine spagnolo una parola d'uso comune. È stata riconosciuta come crimine contro l'umanità dall'articolo 7 dello Statuto di Roma del 17 luglio 1998 per la costituzione del Tribunale Penale Internazionale e dalla risoluzione delle Nazioni Unite numero 47/133 del 18 dicembre 1992.Si ritiene che, tra il 1976 e il 1983, in Argentina, sotto il regime della Giunta militare, siano scomparsi fino a 30.000 dissidenti o sospettati tali (9.000 accertati secondo i rapporti ufficiali del CONADEP[2]) su 40000 vittime totali. Le modalità di sequestro e di sparizione delle vittime della repressione fu ideata per perseguire due obiettivi: il primo era quello di evitare quanto verificatosi a seguito del Golpe cileno del 1973, che aveva portato al potere la Giunta militare comandata dal generale Pinochet, dove le immagini della prigionia dei dissidenti nello stadio di Santiago del Cile avevano fatto il giro del mondo, sollevando l'indignazione e l'interessamento delle associazioni per la difesa dei diritti umani; l'assoluta segretezza degli arresti viceversa garantì per lungo tempo al regime militare argentino una sorta di "invisibilità" agli occhi del mondo: dovettero passare infatti almeno 4 o 5 anni dall'inizio della dittatura prima che all'estero si iniziasse ad avere una percezione esatta di quanto stesse accadendo in Argentina. Il secondo era quello di terrorizzare la popolazione, attraverso la mancata diffusione di notizie in merito alla sorte degli arrestati, limitando in questo modo fortemente non solo ogni possibile dissenso al regime ma anche la semplice richiesta di notizie da parte dei parenti. Le modalità degli arresti avvenivano molto spesso secondo veri e propri "rapimenti": squadre non ufficiali di militari arrivavano con una Ford Falcon verde scuro senza targa, la cui sola vista suscitava il terrore, e piombavano nelle case in piena notte[3], sequestrando a volte intere famiglie, e l'assoluto mistero sulla sorte degli arrestati, fece sì che le stesse famiglie delle vittime tacessero per paura; la conseguenza di queste modalità fu che nella stessa Argentina per lungo tempo il fenomeno rimase taciuto, oltre che totalmente ignorato nel resto del mondo. Una volta arrestate, le vittime venivano rinchiuse in luoghi segreti di detenzione, senza alcun processo, quasi sempre torturate, a volte per mesi, e solo in pochi casi, dopo un processo sommario, senza alcuna reale garanzia legale, gli arrestati vennero rimessi in libertà. Secondo alcune fonti, spesso testimonianze di militari coinvolti nell'operazione, molti desaparecidos furono imbarcati a bordo di aerei militari, sedati e lanciati nel Rio de la Plata, oppure gettati nell'Oceano Atlantico[4] col ventre squarciato da una coltellata affinché i loro corpi fossero divorati dagli squali, i cosiddetti vuelos de la muerte, voli della morte, altri furono detenuti in centri di detenzione clandestini ed uno di questi, rimasto sinistramente celebre, fu la scuola di addestramento della Marina Militare ESMA, a Buenos Aires. Un altro episodio tristemente famoso fu quello che iniziò nel settembre 1976 e che passò alla storia come notte delle matite spezzate, un'operazione di repressione organizzata contro i movimenti studenteschi delle scuole superiori: il pretesto furono le manifestazioni per la concessione, e successivamente contro l'abolizione, del boleto estundiantil, un tesserino studentesco che consentiva sconti sui libri di testo e sui trasporti, ed un grande numero di studenti, per la maggior parte minorenni, furono sequestrati, sottoposti ad indicibili torture e, almeno 238, uccisi. Un altro fenomeno fu quello delle donne arrestate mentre si trovavano in stato interessante oppure rimaste incinte a seguito delle violenze subite nei centri di detenzione: molte donne partorirono mentre erano detenute, molte di esse furono uccise, ed i loro figli furono illegalmente affidati in adozione a famiglie di militari o poliziotti. Dalla restaurazione della democrazia nel 1983, le istituzioni argentine si sono a lungo adoperate per ritrovare questi bambini e restituirli alle loro famiglie. Le indagini fatte in questo senso sono state fondamentali per scoprire molte delle atrocità commesse dal regime militare. Inoltre, tali indagini consentirono la condanna di ex funzionari del regime che, per i reati strettamente politici, erano stati prosciolti od amnistiati sulla base del loro obbligo di obbedire agli ordini all'epoca dei fatti attraverso la cosiddetta legge della "obbedienza dovuta". La denuncia e la scoperta degli orrori avvenuti in Argentina durante il regime militare si deve anche alla coraggiosa azione delle Madri di Plaza de Mayo, madri dei giovani desaparecidos che con una protesta pacifica, sfidando il regime, riuscirono a far conoscere alla opinione pubblica il dramma che stava avvenendo nel loro Paese[5]. Tuttavia, una volta tornata la democrazia, dopo le prime sentenze di condanna contro ufficiali dell'esercito, emesse sotto la presidenza Alfonsin, le successive pressioni degli ambienti militari hanno fatto sì che vi fossero numerose amnistie e, di fatto, un colpo di spugna sul periodo della dittatura. Il 13 gennaio 2007 Isabelita Peron è stata arrestata in Spagna per la morte di un giovane desaparecido[6]. Solo negli anni 2000, grazie alle pressioni sulla giustizia del Presidente Nestor Kirchner, le amnistie sono state annullate e i responsabili hanno subito varie pene: il tenente generale Jorge Videla, ad esempio, è stato condannato a due ergastoli e 50 anni di carcere.

22 aprile, 2013

PROMEMORIA 22 aprile 1975 - il Parlamento approva il nuovo diritto di famiglia

Il Parlamento approva il nuovo diritto di famiglia Il diritto di famiglia è una branca del diritto privato che disciplina i rapporti familiari in genere: parentela e affinità, matrimonio, i rapporti personali fra i coniugi, i rapporti patrimoniali nella famiglia, la filiazione, i rapporti fra genitori e figli, la separazione personale dei coniugi ed il divorzio. Il diritto di famiglia italiano La famiglia nella Costituzione La Costituzione dedica alla famiglia tre articoli (collocati all'interno del Titolo II intitolato "Rapporti etico-sociali"). L'art. 29 stabilisce che "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sulla eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare". L'art. 30 stabilisce che "È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori dal matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità". L'art. 31 stabilisce che "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo". Da queste tre disposizioni costituzionali si possono desumere alcuni principi: il principio di autonomia della famiglia, il principio di uguaglianza fra i coniugi, il principio di tutela dei figli nati fuori dal matrimonio, il principio dell'autonomia educativa, il principio del sostegno pubblico ai compiti educativi della famiglia. La famiglia nel codice civile [modifica] Il codice civile dedica alla famiglia il primo libro del codice intitolato "Delle persone e della famiglia", Titoli V, VI, VII, VIII, IX, IX-bis, X, XI, XII, XIII, XIV. La maggior parte degli articoli che lo compongono hanno oggi un contenuto profondamente diverso da quello che avevano nel testo originario del 1942. Il diritto di famiglia codificato nel 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, sia nei rapporti personali sia in quelli patrimoniali, sia nelle relazioni di coppia sia nei riguardi dei figli; e fondata sulla discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio (figlio naturale), che ricevevano un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli legittimi. Il primo libro del codice venne riformato dalla Legge 19 maggio 1975, n. 151 "Riforma del diritto di famiglia", che apportò modifiche tese ad uniformare le norme ai principi costituzionali. Con questa legge venne riconosciuta la parità giuridica dei coniugi, venne abrogato l'istituto della dote, venne riconosciuta ai figli naturali la stessa tutela prevista per i figli legittimi, venne istituita la comunione dei beni come regime patrimoniale legale della famiglia (in mancanza di diversa convenzione), la patria potestà venne sostituita dalla potestà di entrambi i genitori, in particolare nella tutela dei figli. Il coniuge superstite nella successione ereditaria diventa erede, mentre prima, legalmente, non ereditava nulla. Il diritto di famiglia nel corso degli anni subì altre modifiche: la legge n. 431/1967 integrò le norme del codice in tema di adozione e affido, che successivamente vennero riformati con la legge n. 184/1983 e con la legge 149/2001; nel 1970 venne introdotto il divorzio (legge n. 898/1970), la cui disciplina venne modificata nel 1987 (legge n. 74/1987); con la legge n. 121/1985 (legge che rese esecutivo l'accordo del 1984 che modificò il Concordato del 1929) venne modificata la disciplina del matrimonio concordatario; la legge 40/2004 regolamentò la procreazione medicalmente assistita; la legge 54/2006, la cosiddetta legge sull'affidamento condiviso rivoluziona l'assetto dei rapporti genitori-figli così come disciplinato dal codice civile. L'interesse morale e materiale del minore diviene linea guida nella decisione del giudice. Questi, nel regolamentare i rapporti figli-genitori, dovrà prediligere, in quanto compatibile con interesse del minore, la soluzione dell'affido condiviso su quello monogentitoriale. Importante è il riferimento del nuovo art. 155 c.c. al diritto del minore, anche in caso di separazione personale dei genitori, di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale. I rapporti di parentela I rapporti di parentela sono disciplinati dal Titolo V, articoli da 74 - 78 del C.C. Ai sensi dell'art. 74 la parentela è il vincolo tra due persone che discendono dallo stesso stipite. Le linee di parentela si dividono in: Parentela in linea retta di cui all'art 75 c.c. quando le persone discendono l'una dall'altra, come ad esempio padre e figlio; parente in linea collaterale quando, pur avendo uno stipite in comune non discendono l'una dall'altra, come ad esempio fratello e sorella. L'articolo 77 statuisce invece le cosiddette affinità che sono i vincoli tra un coniuge e i parenti dell'altro coniuge, come, ad esempio, il genero e la nuora. Affinità e Divorzio Secondo la migliore dottrina e la giurisprudenza di merito, l'affinità non cessa a seguito di divorzio. In base all'art.78 del c.c. l'affinità cessa solo se il matrimonio è dichiarato nullo (anche ribadito da Cass. Civ. 7/6/78 n. 2848). Sul portale della Commissione Europea, che ha l'obiettivo di tutelare i cittadini grazie a norme applicabili su scala europea, viene ribadito che il divorzio non fa venire meno il vincolo di affinità ed in particolare non fa cessare l’impedimento dell’affinità in linea retta ( art. 87, n. 4, cc); non fa perdere la cittadinanza al coniuge straniero che l’abbia acquisita a seguito di matrimonio. ( D'altra parte la normativa è incerta per quanto riguarda l'obbligo di versare gli alimenti all'ex coniuge.

20 aprile, 2013

PROMEMORIA 20 aprile 1992 – Freddie Mercury Tribute Concert al Wembley Stadium: vi partecipano i maggiori cantanti del panorama mondiale

Freddie Mercury Tribute Concert al Wembley Stadium: vi partecipano i maggiori cantanti del panorama mondiale Il Freddie Mercury Tribute è stato uno dei grandi eventi musicali in ricordo di Freddie Mercury, frontman dei Queen scomparso prematuramente il 24 novembre 1991 all'età di 45 anni, in seguito all'aggravarsi di una broncopolmonite resa letale dall'AIDS. Il concerto, tenutosi il 20 aprile 1992 (Lunedì dell'Angelo), al Wembley Stadium di Londra, è stato trasmesso in mondovisione per una platea televisiva che supera il miliardo di persone in tutto il mondo secondo le stime ufficiali. I proventi dell'evento furono devoluti in beneficenza per dare vita all'associazione The Mercury Phoenix Trust. Nel febbraio 1992 alla cerimonia annuale dei Brit Awards, Brian May e Roger Taylor, rispettivamente chitarrista e batterista della band, annunciarono il desiderio di organizzare un grande evento per rendere omaggio alla vita ed alla carriera di Freddie Mercury. Il giorno seguente vennero messi in vendita i biglietti per il concerto e tutti i 72.000 tagliandi andarono esauriti in sole quattro ore, nonostante ancora non fosse stato diffusa la minima informazione su chi avrebbe suonato oltre ai componenti restanti dei Queen. Lo show fu l'ultimo concerto del bassista John Deacon con la band, fatta eccezione per un'apparizione live nel 1997 con May, Taylor ed Elton John al Bejar Ballet.

19 aprile, 2013

PROMEMORIA 19 aprile 1961 – Baia dei Porci/Cuba: fallisce l'invasione dell'isola caraibica.

Baia dei Porci/Cuba: fallisce l'invasione dell'isola caraibica. La Baia dei porci (in spagnolo Bahía de Cochinos) è un'insenatura del Golfo di Cazones, sulla costa sudoccidentale dell'isola di Cuba. Dal punto di vista amministrativo, faceva parte dal 1910 della Provincia di Santa Clara e dal 1961 della Provincia di Las Villas; dal 1976, con la riorganizzazione delle province di Cuba, appartiene alla Provincia di Matanzas.

18 aprile, 2013

PROMEMORIA 17 aprile 1984 – Londra: l'agente Yvonne Fletcher resta uccisa in una sparatoria davanti all'ambasciata della Libia fra polizia ed un gruppo di manifestanti. Dieci altre persone rimangono ferite. L'episodio provocherà un assedio di undici giorni all'edificio in cui si trova l'ambasciata

Londra: l'agente Yvonne Fletcher resta uccisa in una sparatoria davanti all'ambasciata della Libia fra polizia ed un gruppo di manifestanti. Dieci altre persone rimangono ferite. L'episodio provocherà un assedio di undici giorni all'edificio in cui si trova l'ambasciata

PROMEMORIA 18 aprile 1974 – Italia: il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse

Italia: il magistrato Mario Sossi viene rapito dalle Brigate Rosse Mario Sossi era un magistrato della Procura della Repubblica di Genova. Nato ad Imperia nel 1932, Sossi viene chiamato alle armi nel 1953 e fino al 1954 presta servizio nel corpo militare degli alpini a cui resterà sempre legatissimo. Durante l'università milita nella FUAN, un'associazione studentesca missina. Sossi entra in magistratura nel 1957 e si associa all'UMI, l'associazione dei magistrati politicamente più a destra, da cui comunque si dissocerà in seguito per il mancato sostegno in suo favore dell'associazione durante il sequestro. Nel merito politico divenne famoso per l'inchiesta sugli scioperi negli ospedali psichiatrici di Quarto e Cogoleto, per l'arresto di alcuni edicolanti che avevano esposto al pubblico riviste pornografiche e infine per l'arresto dell'avvocato Giambattista Lazagna sospettato di aver rubato armi ed esplosivi; quest'ultimo verrà prosciolto in istruttoria. Al momento del rapimento ad opera delle Brigate Rosse sosteneva l'accusa contro gruppi terroristici. Un gruppo di venti terroristi, con sette auto ed un furgoncino lo sequestrò la sera del 18 aprile 1974 al suo rientro a casa in Via Forte San Giuliano a Genova, appena sceso dall'autobus della linea 42. Sossi fu colpito e caricato su un'Autobianchi A112 guidata da Alberto Franceschini, seguito da Mara Cagol su una Fiat 128. Superato un posto di blocco, per un equivoco, Franceschini sparò una raffica di mitra contro l'auto guidata da Mara Cagol, che rimase illesa. Nell'intervista rilasciata a Giovanni Minoli per il programma "La storia siamo noi", Sossi ha dichiarato che a seguito della sparatoria, l'auto su cui si trovava, incatenato dentro ad un sacco, andò a sbattere contro un albero. Fu in quell'occasione che si procurò l'ecchimosi che è evidente nelle prime foto diffuse dalle BR. Sossi fu sottoposto ad interrogatorio da Alberto Franceschini, coadiuvato da Pietro Bertolazzi. La direzione strategica delle Brigate Rosse si riunì ed vi furono divergenze. A quel punto il rapimento fu gestito da Alberto Franceschini, Mara Cagol e Piero Bertolazzi, Sossi fu sottoposto ad un processo, al termine del quale i brigatisti decisero di ucciderlo ("Sossi, fascista, sei il primo della lista!"). Le Brigate Rosse chiesero per la sua liberazione come contropartita la liberazione dei terroristi del Gruppo XXII Ottobre e il loro trasporto in un paese amico, ma i paesi considerati potenziali benevoli ospitanti declinarono tutti l'asilo politico, prima Cuba, poi Algeria e Corea del Nord. Sossi venne liberato a Milano il 23 maggio 1974. Subito dopo la sua liberazione non cercò di avvisare nessuno, tornò solitario a Genova in treno e infine si presentò alla Guardia di Finanza della sua città. Successivamente, prestò servizio anche alla Procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Genova e in Corte di Cassazione. Il rapimento di Mario Sossi costituì uno dei primi salti di qualità nell'azione di lotta delle Brigate Rosse, mostrando all'opinione pubblica italiana che ormai erano in grado di compiere azioni ben più complesse, rispetto a quelle mordi e fuggi in cui erano ormai note, come quella di rapire un magistrato e tenerlo impunemente in loro prigionia per più di un mese e negoziarne la sua liberazione con lo Stato italiano. A liberazione avvenuta il procuratore della Repubblica di Genova Francesco Coco verrà assassinato a Genova l'8 giugno 1976, insieme a due uomini della scorta, dalle BR, come "rappresaglia" perché si era rifiutato di acconsentire alla scarcerazione di alcuni terroristi in cambio di Sossi. Il sequestro fu denominato dai Brigatisti Operazione Girasole, parteciparono all'operazione tra gli altri Alberto Franceschini, Mara Cagol e Pietro Bertolazzi (secondo altre fonti Piero Bertolazzi). All'epoca, durante il periodo del sequestro, nell'ambito brigatista, si fecero delle strofe sull'"impresa", musicandole sul tema di una vecchia canzone della resistenza: 'Era il 18 aprile, le otto suonate / Passarono all'azione le Rosse Brigate / A catturare Sossi il giudice fascista / Che per i comunisti era il primo della lista. / Aveva condannato compagni proletari / della 22 ottobre, rivoluzionari. / Ora cari borghesi se rivolete Sossi / Tirate fuori subito il compagno Rossi. / Della 22 ottobre vogliamo i comunisti / che sono stati i primi, i primi brigatisti. / Forza Brigate Rosse, in alto il fucile / che ogni giorno sia un 18 aprile.'. Sulle vicende di quel rapimento lo stesso Mario Sossi scrisse un libro intitolato "Nella prigione delle BR".

16 aprile, 2013

PROMEMORIA 16 aprile 1988 – Forlì, il senatore democristiano ed esperto in riforme istituzionali Roberto Ruffilli viene ucciso, in casa propria, dalle Brigate Rosse, nel decennale dell'assassinio di Aldo Moro.

Forlì, il senatore democristiano ed esperto in riforme istituzionali Roberto Ruffilli viene ucciso, in casa propria, dalle Brigate Rosse, nel decennale dell'assassinio di Aldo Moro. Le Brigate Rosse, il 16 aprile 1988 (proprio pochi giorni dopo la nascita del nuovo governo presieduto da De Mita, che Ruffilli aveva contribuito a creare), assassinarono Roberto Ruffilli. Appena rientrato nella sua casa forlivese da un convegno in città, due finti postini suonarono alla porta della sua abitazione con la scusa di recapitargli un pacco postale; entrati nell'abitazione, lo condussero nel soggiorno, dove lo fecero inginocchiare accanto al divano per poi ucciderlo con tre colpi di pistola alla nuca. Dopo una telefonata al quotidiano la Repubblica, nel giorno stesso dell'assassinio, alle 10.40 del 21 aprile fu ritrovato, in un bar di via Torre Argentina a Roma, un volantino rivendicante l'uccisione, che esordiva così: « Sabato 16 aprile un nucleo armato della nostra organizzazione ha giustiziato Roberto Ruffilli, [...] uno dei migliori quadri politici della DC, l'uomo chiave del rinnovamento, vero e proprio cervello politico del progetto demitiano, teso ad aprire una nuova fase costituente, perno centrale del progetto di riformulazione delle regole del gioco, all'interno della complessiva rifunzionalizzazione dei poteri e degli apparati dello Stato. Ruffilli era altresì l'uomo di punta che ha guidato in questi ultimi anni la strategia democristiana sapendo concretamente ricucire, attraverso forzature e mediazioni, tutto l'arco delle forze politiche intorno a questo progetto, comprese le opposizioni istituzionali. Firmato: Brigate Rosse per la costituzione del Partito Comunista Combattente » Gli assassini, irriducibili, furono condannati all'ergastolo

14 aprile, 2013

>>>>>ADDIO COMPAGNO SANDRO FRANCESCONI!!!>>>>>

>>>>>ADDIO COMPAGNO SANDRO FRANCESCONI!!!>>>>> Oggi ricordiamo Sandro a poco più di un mese dalla sua dipartita. Il giorno delle Tue esequie abbiamo avuto la conferma ulteriore di come la tua passione politica non l’avevi espletata “soltanto” al Poligrafico ma l’avevi praticata giornalmente nel territorio in cui vivevi. Un mese fa ti abbiamo salutato e oggi ti ricordiamo proprio nel Casale Garibaldi dove ogni giorno andavi a dare il “tuo contributo politico e culturale” che tutti ti hanno riconosciuto e ti riconoscono. Un grande abbraccio a te Sandro!!!>>>>>

PROMEMORIA 14 aprile 1982 – Roma: ha inizio il primo processo a carico dei presunti responsabili del sequestro Moro. L'udienza si tiene nell'aula bunker del Foro Italico

Roma: ha inizio il primo processo a carico dei presunti responsabili del sequestro Moro. L'udienza si tiene nell'aula bunker del Foro Italico La strage, il sequestro, la detenzione, i coinvolgimenti e le manovre intorno alle cause ed ai metodi della sua eliminazione, ancora non sono chiaramente identificabili in tutti i loro dettagli, malgrado parecchi processi e numerose indagini separate, condotte sia all'interno del paese che a livello internazionale. Anche, ad esempio, le indagini esperite per verificare eventuali contatti e collegamenti con l'omologa organizzazione tedesca RAF, che non molto tempo prima aveva realizzato un'azione analoga e dalle inquietanti similitudini (sequestro dell'industriale tedesco Schleyer, massacro della sua scorta ed infine uccisione dell'ostaggio a seguito di trattative infruttuose), non ebbero seguito, per quanto l'avvocato Denis Payot venne incaricato dai familiari di Aldo Moro di tentare una trattativa per la liberazione. La morte di Moro è stata oggetto di diverse speculazioni e teorie. La stampa ad esempio ipotizzò, a seguito delle interviste ad alcuni brigatisti catturati, che le BR avessero puntato su Moro ritenendo che l'obiettivo precedentemente scelto dai terroristi, Giulio Andreotti, risultasse troppo protetto. Lo stesso Andreotti però smentì la fondatezza dell'assunto, pubblicamente raccontando che ogni mattina abitudinariamente si recava di buon'ora, a piedi e del tutto solo, a messa in una chiesa vicina alla sua abitazione; come obiettivo, affermò, era anche eccessivamente facile. Anche il brigatista Valerio Morucci nelle sue deposizioni ai processi Moro ha affermato che l'obiettivo di colpire Andreotti fu abbandonato non per la protezione di cui lo statista godeva ma per il luogo estremamente centrale di Roma ove egli abitava che impediva, di fatto, qualsiasi tentativo di fuga del Commando brigatista dopo l'eventuale agguato. Viepiù la scelta di rapire Aldo Moro con un'azione tanto clamorosa, secondo il Morucci, era dettata dall'impossibilità di compiere l'azione in altri luoghi frequentati dal presidente della DC. In particolare i brigatisti avevano a lungo progettato di rapire Aldo Moro nella chiesa dove egli la mattina (intorno alle 8,15 circa) si recava per la preghiera. Stando alle spiegazioni fornite dal Morucci, l'ingresso e le vie laterali della chiesa davano su una piazza ove era situato un asilo. Ciò rendeva estremamente problematica l'azione per il grande via vai che c'era: oltre i passanti, infatti, c'erano molti bambini che, accompagnati dai genitori, si recavano all'asilo. I brigatisti, inoltre, scartarono quasi subito l'ipotesi di rapire Moro all'Università per il sempre gran numero di studenti presenti.

13 aprile, 2013

PROMEMORIA 13 aprile 1943 – Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi di circa 15.000 ufficiali polacchi uccisi dalla polizia segreta di Stalin

Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi di circa 15.000 ufficiali polacchi uccisi dalla polizia segreta di Stalin Nella primavera del 1943, la nuova linea del Fronte presentava nel settore centrale un grosso saliente sovietico profondamente spinto verso ovest, presso Kursk: situazione potenzialmente pericolosa e favorevole ad un nuovo attacco tedesco a tenaglia. Tuttavia Hitler, scosso dalla catastrofe di Stalingrado e dalle sconfitte subite in Africa Settentrionale dall'Afrika Korps, con conseguente ulteriore indebolimento dell'alleato italiano, mostrò per una volta indecisione nella pianificazione strategica[74]. Timoroso di un nuovo fallimento, e di fronte ai pareri ampiamente divergenti dei suoi generali, Hitler decise successivi rinvii della prevista offensiva a tenaglia, per dare tempo all'industria bellica tedesca di fornire alla Wehrmacht un grande numero di carri armati, tra i quali i nuovi Panther e Tiger dai quali si aspettava risultati decisivi. Il ritardo tedesco nello scatenare l'offensiva fornì ai sovietici l'opportunità di rafforzare e fortificare il Saliente di Kursk. Anche Stalin stava pianificando nuove offensive, per liberare il territorio sovietico ancora occupato, ma di fronte ai giganteschi preparativi tedeschi decise, su consiglio anche dei suoi Generali, di mantenersi in un primo tempo sulla difensiva, per poi passare in un secondo momento ad una controffensiva generale. L'Armata Rossa ebbe tutto il tempo di prepararsi allo scontro. Il Saliente di Kursk fu riempito di mine anticarro e cannoni anticarro sovietici; trasformandosi da potenziale punto debole del Fronte sovietico in autentica trappola per la Wehrmacht. Il 5 luglio i tedeschi iniziavano l'Operazione Cittadella per schiacciare il saliente di Kursk: furono otto giorni di battaglia durissimi tra i panzer tedeschi e le difese anticarro e i carri armati sovietici. Il 12 luglio i tedeschi, dopo aver subito grosse perdite, non erano ormai più in grado di insistere nell'attacco. La gigantesca mischia corazzata di Prochorovka suggellò la sconfitta tedesca, proprio mentre nello stesso momento, secondo i progetti di Stalin, i sovietici passavano a loro volta all'attacco nella regione di Orël e sul Mius. I tedeschi, avendo perso circa il 60% delle forze corazzate disponibili sul fronte orientale, dovettero rinunciare definitivamente all'iniziativa ad Est: cominciava ora per loro una lunga e sanguinosa ritirata. L'offensiva di Stalin si sviluppò progressivamente su tutti i settori principali dell'immenso fronte orientale: fin dal 12 luglio era cominciata la battaglia di Orël, il 3 agosto i sovietici passarono all'attacco, dopo aver ricostituito con grande rapidità grosse forze corazzate offensive (nonostante le pesanti perdite di Kursk) anche nel settore di Belgorod. La battaglia fu sempre durissima: i tedeschi non ripiegarono senza combattere e, al contrario, organizzarono continui ridispiegamenti delle loro esperte Panzer-Division per rafforzare le difese e effettuare aspri contrattacchi. Ma l'avanzata sovietica fu inesorabile anche se duramente contrastata: il 5 agosto veniva liberata Orël, il 23 finiva con la vittoria russa la Quarta battaglia di Char'kov, dopo nuovi furiosi scontri di carri armati; ai primi di settembre crollava anche il fronte sul Mius (presa di Taganrog e Stalino). A questo punto Hitler accolse, pur con riluttanza, la proposta del feldmaresciallo Erich von Manstein di un ripiegamento strategico fino alla linea del Dnepr (l'ipotizzato Ostwall), poiché le perdite tedesche erano state ingenti, le riserve corazzate erano esaurite e i russi apparivano nettamente superiori.

12 aprile, 2013

PROMEMORIA 12 aprile 1961 - URSS, il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio: a bordo della Vostok I resta in orbita per 108 minuti

URSS, il cosmonauta Yuri Gagarin è il primo uomo nello spazio: a bordo della Vostok I resta in orbita per 108 minuti Jurij Alekseevič Gagarin (rus. Юрий Алексеевич Гагарин; Klušino, 9 marzo 1934 – Kiržač, 27 marzo 1968) è stato un cosmonauta e aviatore sovietico, primo uomo a volare nello spazio portando con successo a termine la sua missione il 12 aprile 1961. Il volo dell'allora maggiore Jurij Gagarin iniziò il 12 aprile 1961, alle ore 9:07 di Mosca, all'interno della navicella Vostok 1 (Oriente 1), del peso di 4,7 tonnellate: egli pronunciò la celebre espressione - поехали! (pojechali - "andiamo!") al decollo per il volo spaziale. Compì un'intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un'altitudine massima (apogeo) di 302 km e una minima (perigeo) di 175 km, viaggiando a una velocità di 27.400 km/h. Per tale missione Gagarin aveva scelto il soprannome Кедр "Kedr" ("cedro"), usato durante il collegamento via radio.

10 aprile, 2013

PROMEMORIA 10 aprile 2003 – Dopo il tragico incidente avvenuto il 25 luglio del 2000 a Gonesse in Francia, in un comunicato congiunto, le compagnie Air France e British Airways annunciano il ritiro definitivo dei Concorde, in seguito alle polemiche scoppiate.

Dopo il tragico incidente avvenuto il 25 luglio del 2000 a Gonesse in Francia, in un comunicato congiunto, le compagnie Air France e British Airways annunciano il ritiro definitivo dei Concorde, in seguito alle polemiche scoppiate. L'Aérospatiale-BAC Concorde, noto semplicemente come Concorde, è stato un aereo da trasporto supersonico prodotto dal consorzio anglofrancese formato da British Aerospace ed Aérospatiale. Il primo volo del prototipo francese fu effettuato il 2 marzo 1969, mentre il 4 novembre 1970 il velivolo raggiunse per la prima volta Mach 2, diventando il secondo aereo commerciale a volare a tale velocità, dopo il sovietico Tupolev Tu-144. Il Concorde entrò ufficialmente in servizio il 21 gennaio 1976 sulle linee Parigi-Dakar-Rio de Janeiro e Londra-Bahrain; a novembre dell'anno successivo iniziarono i voli verso New York. Il 20 aprile 1979 entrò in servizio l'ultimo Concorde prodotto. Il 24 ottobre 2003 cessò il servizio passeggeri, mentre l'ultimo volo fu effettuato il 26 novembre dello stesso anno.[1] Tra i vari fattori che hanno portato a questa decisione, uno dei più rilevanti fu senza dubbio l'unico ma disastroso incidente avvenuto il 25 luglio 2000, ma pesarono anche le conseguenze economiche globali derivate dagli attentati dell'11 settembre 2001.

08 aprile, 2013

"Quadratonomade". Alla Sala Umberto "Random"

"Quadratonomade". Alla Sala Umberto "Random" A Roma, in Via della Mercede n. 50, presso il Teatro Sala Umberto, dal 9 aprile al 2 maggio 2013 c’è “Random” . “Random” costituisce il secondo appuntamento “Quadratonomade” , iniziativa che rappresenta un museo itinerante costituito da opere d’arte in scatola. Il vernissage si terrà martedì 9 aprile 2013, dalle ore 19.00 alle 21.00. L’ingresso all’esposizione è gratuito La rassegna di mostre è stata inaugurata il 29 febbraio 2012 al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il titolo dell’evento è “Random” alludendo al significato di “casuale” – dell’ordine non predefinito e del non intenzionalmente programmato. Una mostra d’arte priva del concetto di tematica espositiva. Sono il “caso” inteso come “combinazione” e la causalità intesa come la “legge che guida il non pianificato” a caratterizzare l’evento. Libera è la relazione che scaturisce dal rapporto di vicinanza fisica e la dialettica tra le opere. L’esposizione è un racconto nel racconto apparentemente senza “canovaccio” , parole gridate al vento in una sequenza "non-lineare” esattamente come nel libro di Claudia Quintieri “Voglia di urlare”, che sarà possibile consultare durante la mostra, in cui la sequenzialità dei racconti è casuale. L’arte visiva e quella della parola entrano, attraverso la modalità “random” in relazione dinamica all’interno del foyer del Teatro Sala Umberto. Artisti: Claudia Quintieri, Primarosa Cesarini Sforza, Felice Levini, Giosetta Fioroni, Elisa Montessori, Salvatore Pupillo, Ugo Nespolo, Bruno Conte, Nora Lux, Emilio Farina, Pietrantonio Arminio, Anna Romanello, Massimo Piersanti, Paolo Petrangeli, Bafefit, Roberto Pietrosanti, Emanuele Beltramini, Izumi Chiaraluce, Gianfranco Baruchello, Lucilla Catania, Santiago Morilla, Andrea Guerzoni, Cesare Pietroiusti, Edelweiss Molina. A cura di Centoxcentoperiferia (Donatella Giordano, Simone Martinelli, Carla Pinocci , Donatella Pinocci) Con il patrocinio di: Comune di Roma, Provincia di Roma, Regione Lazio Info www. centoxcentoperiferia.com centoxcentoperiferia@yahoo.it salaumberto.com - tel. 06 6794753

PROMEMORIA 8 aprile 1992 – Stati Uniti: Il tennista Arthur Ashe annuncia di essere affetto da AIDS, contratto in seguito ad una trasfusione di sangue praticata per curare una sua disfunzione cardiaca. È il caso che fa esplodere in USA la discussione sul flagello dell'AIDS

Stati Uniti: Il tennista Arthur Ashe annuncia di essere affetto da AIDS, contratto in seguito ad una trasfusione di sangue praticata per curare una sua disfunzione cardiaca. È il caso che fa esplodere in USA la discussione sul flagello dell'AIDS Arthur Robert Ashe, Jr. (Richmond, 10 luglio 1943 – New York, 6 febbraio 1993) è stato un tennista statunitense. Vincitore di tre Slam, tra cui l'edizione del 1975 di Wimbledon, Ashe è anche ricordato per il suo grande contributo per il volontariato e l'aiuto dei bisognosi.La vita di Ashe subì una svolta tragica nel 1988 quando scoprì di aver contratto il virus HIV durante una trasfusione di sangue subita durante una delle due operazioni che subì al cuore. Lui e sua moglie mantennero segreta la notizia della malattia sino all'8 aprile 1992 quando USA Today riportò la notizia del suo grave stato di salute.

06 aprile, 2013

PROMEMORIA 6 aprile 2009 – Violento terremoto in Abruzzo, avvertito in tutto il centro Italia; devastati L'Aquila e buona parte dei paesi vicini. La magnitudo della scossa principale è stata di 5.9 sulla scala Richter (ML), seguita poi da più di 1000 scosse di assestamento. Il terremoto causa 308 morti, 65000 sfollati e 1500 feriti. Scosse avvertite anche a Roma con danneggiamenti alle Terme di Caracalla.

Violento terremoto in Abruzzo, avvertito in tutto il centro Italia; devastati L'Aquila e buona parte dei paesi vicini. La magnitudo della scossa principale è stata di 5.9 sulla scala Richter (ML), seguita poi da più di 1000 scosse di assestamento. Il terremoto causa 308 morti, 65000 sfollati e 1500 feriti. Scosse avvertite anche a Roma con danneggiamenti alle Terme di Caracalla. Il terremoto dell'Aquila del 2009 consta di una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008 e non ancora terminati, con epicentri nell'intera area della città, della conca aquilana e di parte della provincia dell'Aquila. La scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, ha avuto una magnitudo momento (Mw) pari a 6,3 (5,9 sulla scala della magnitudo locale), con epicentro alle coordinate geografiche 42°20′51.36″N 13°22′48.4″E ovvero nella zona compresa tra le località di Roio Colle, Genzano e Collefracido, interessando in misura variabile buona parte dell'Italia Centrale. Ad evento concluso il bilancio definitivo è di 308 vittime, oltre 1500 feriti e oltre 10 miliardi di euro di danni stimati

05 aprile, 2013

PROMEMORIA 5 aprile 2008 - Va a fuoco un torrione del castello di Moncalieri, patrimonio mondiale dell'Unesco. Cinque le stanze distrutte (la stanza di Maria Adelaide, quella di Vittorio Emanuele, la stanza degli specchi, la stanza degli Armadi e la Stanza del Proclama).

Va a fuoco un torrione del castello di Moncalieri, patrimonio mondiale dell'Unesco. Cinque le stanze distrutte (la stanza di Maria Adelaide, quella di Vittorio Emanuele, la stanza degli specchi, la stanza degli Armadi e la Stanza del Proclama). Il Castello di Moncalieri sorge sulla sommità di una collina, nel centro storico di Moncalieri, in provincia di Torino. Assieme alle altre residenze sabaude è dal 1997 nella lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.

04 aprile, 2013

PROMEMORIA 4 aprile 1945 - Ha inizio la Rivolta georgiana di Texel.

Ha inizio la Rivolta georgiana di Texel. La Rivolta georgiana di Texel (4 aprile - 20 maggio 1945) è stata un'insurrezione di un battaglione di soldati sovietici della Georgia avvenuta a Texel (pronunciato Tessel) contro l'occupazione tedesca dell'isola olandese durante la Seconda guerra mondiale. Viene spesso descritta come l'ultimo campo di battaglia d'Europa. L'isola era divenuta un perno del Vallo Atlantico e fu massicciamente fortificata. I georgiani erano soldati provenienti dalla Repubblica Sovietica di Georgia, catturati sul Fronte Orientale che venivano re-impiegati come truppe ausiliarie dai tedeschi (erano infatti ex-prigionieri di guerra che avevano preferito passare dall'altra parte piuttosto che morire di fame nei campi di prigionia) contro un'eventuale invasione alleata. I georgiani erano alloggiati in un campo apposito nell' isola. La notte fra il 4 e il 5 aprile 1945, quando uno sbarco alleato sembrava imminente, insorsero contro i tedeschi e presero il controllo dell'isola per un breve periodo (circa 400 tedeschi persero la vita quella notte), ma non riuscirono a catturare le batterie navali a nord e a sud dell'isola. Quindi non furono in grado di fermare le truppe di rinforzo tedesche. I tedeschi lanciarono una controffensiva supportata da mezzi corazzati provenienti dalla terraferma e ripresero l'isola dopo settimane di intensi combattimenti. Nel corso della Guerra russa (come è conosciuta a Texel) perirono circa 2000 tedeschi, 500 Georgiani, e 120 abitanti di Texel. La distruzione fu molto vasta, dozzine di fattorie furono bruciate. L'inutile massacro durò anche oltre la capitolazione tedesca in Olanda e Danimarca, il 5 maggio 1945, e la resa definitiva, l'8 maggio. Solo il 20 maggio 1945 le truppe Canadesi pacificarono l'ultimo campo di battaglia in Europa. I georgiani caduti riposano in un cimitero commemorativo a Hogeberg vicino a Oudeschild. I sopravvissuti non fecero una bella fine: in base agli accordi della conferenza di Jalta, furono rimpatriati forzatamente dagli alleati dai campi di prigionia tedeschi. Stalin considerava i prigionieri di guerra catturati dai tedeschi o a loro arresisi come traditori perché non avevano lottato fino alla morte; così gran parte dei due milioni di prigionieri che furono rimpatriati dagli alleati alla fine della guerra furono internati al loro ritorno. Un'esposizione permanente sull'evento è ospitata nel Museo Aeronautico, all'aeroporto dell'isola.

03 aprile, 2013

PROMEMORIA 3 aprile 1968 – Martin Luther King tiene il suo celebre discorso Mountaintop.

Martin Luther King tiene il suo celebre discorso Mountaintop. Martin Luther King giunse a Memphis il 3 aprile, dopo che il suo volo era stato ritardato per un allarme bomba. Dopo la marcia finita con la morte del ragazzo rientra al Lorraine Motel sito a Mulberry Street, di proprietà di Walter Bailey, sempre a Memphis. Nella sua stanza, la 306, situata al secondo piano, assieme ai suoi collaboratori (tra cui il reverendo Ralph Abernathy e Jesse Jackson) cerca di organizzare un nuovo corteo per uno dei giorni successivi. Doveva cenare a casa del reverendo Samuel B. Kyles, alle 17:30 giunse al motel chiedendo al pastore di seguirlo. Salomon Jones, l'autista di King gli consigliò, visto il freddo, di coprirsi con un cappotto. Parlò al musicista Ben Branch, che avrebbe dovuto suonare quella sera ad un incontro locale in una chiesa dove era programmato un culto. King gli chiese di intonare il suo inno preferito Take my hand, my precious Lord (prendimi per mano, mio prezioso Signore), poi intonato davvero dalla celebre Mahalia Jackson, cara amica di King, nel corso dei suoi funerali. Alle 18:01 King uscì sul balcone del secondo piano del motel, dove venne colpito da un colpo di fucile di precisione alla testa; subito dopo fu ritratto in una foto di Joseph Louw: unico giornalista rimasto dopo che il giorno precedente avevano tutti abbandonato la città, stava preparando un documentario sul pastore.[156] Venne soccorso fra gli altri anche da Marrell McCullough, agente di polizia, che cercò inutilmente di tamponare la ferita. Fu utilizzato un proiettile calibro 30-06. Trasportato al St. Joseph's Hospital, i medici constatarono un irreparabile danno cerebrale, la sua morte venne annunciata alle 19:05 del 4 aprile 1968

02 aprile, 2013

PROMEMORIA 2 aprile 1982 – L'Argentina invade le Isole Falkland (o Isole Malvinas o Malvine, a controllo britannico): è l'inizio della Guerra delle Falkland

L'Argentina invade le Isole Falkland (o Isole Malvinas o Malvine, a controllo britannico): è l'inizio della Guerra delle Falkland La guerra delle Falkland (in inglese: Falklands War, in spagnolo: guerra de las Malvinas) fu un conflitto combattuto dal marzo al giugno 1982 tra l'Argentina ed il Regno Unito per il controllo ed il possesso delle isole Falkland (conosciute anche con il nome spagnolo di islas Malvinas e in italiano isole Malvine), della Georgia del Sud e delle isole Sandwich meridionali. L'arcipelago delle Falkland comprende due isole maggiori e molte minori nell'oceano Atlantico meridionale ad est della costa meridionale Argentina e la sua sovranità è contesa. Alla vigilia della guerra l'Argentina si trovava nel pieno di una devastante crisi economica e di una contestazione civile su larga scala contro la Giunta militare che governava il Paese. Il governo, guidato dal generale Leopoldo Galtieri, l'allora presidente, decise di giocare la carta del sentimento nazionalistico lanciando quella che considerava una guerra facile e veloce per reclamare le isole Malvine. La tensione col Regno Unito crebbe verso un punto di non ritorno a partire da quando, il 19 marzo, quaranta argentini sbarcarono dalla nave militare ARA Bahia Buen Suceso sulla dipendenza britannica della Georgia del Sud e piantarono la bandiera argentina, un atto che viene considerato la prima azione offensiva della guerra. Il 2 aprile Galtieri ordinò l'invasione delle Malvine. Nonostante fosse stato colto di sorpresa dall'attacco argentino sulle isole dell'Atlantico meridionale, il Regno Unito organizzò una task force navale per scacciare le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi, e riconquistò le isole con un assalto anfibio. Dopo pesanti combattimenti, i britannici prevalsero e le isole rimasero sotto controllo del Regno Unito. A tutt'oggi l'Argentina reclama la sovranità sulle isole Falkland. Le conseguenze politiche della guerra furono profonde. In Argentina crebbero dissenso e proteste contro il governo militare, avviandolo verso la caduta definitiva, mentre un'ondata di patriottismo si diffuse per il Regno Unito, ridando forza al governo del primo ministro Margaret Thatcher. Il vittorioso conflitto diede fiato alle ambizioni britanniche di potenza post imperiale (dopo la grave delusione seguita alla decolonizzazione e alla sconfitta nel conflitto di Suez), dimostrando che il Regno Unito aveva ancora la capacità di proiettare con successo la propria potenza militare anche in una guerra ad enorme distanza dalla madrepatria.

01 aprile, 2013

PROMEMORIA 1º aprile 2001 Il presidente in carica della Jugoslavia Slobodan Milošević viene fatto prigioniero da forze speciali di polizia: è ritenuto responsabile di crimini di guerra.

Il presidente in carica della Jugoslavia Slobodan Milošević viene fatto prigioniero da forze speciali di polizia: è ritenuto responsabile di crimini di guerra. È stato presidente della Serbia e della Repubblica Federale di Jugoslavia come leader del Partito Socialista Serbo (SPS). Tra i protagonisti politici delle Guerre nella ex-Jugoslavia, accusato di crimini contro l'umanità per le operazioni di pulizia etnica dell'esercito jugoslavo contro i musulmani in Croazia, Bosnia ed Erzegovina e Kosovo, contro di lui era stata mossa anche l'accusa di aver disposto l'assassinio di Ivan Stambolić, suo mentore negli anni ottanta del XX secolo e suo possibile avversario nelle elezioni presidenziali del 2000.