30 giugno, 2013

PROMEMORIA 30 giugno 1960 Fatti di Genova del 30 giugno 1960: rivolta antifascista a Genova.

Fatti di Genova del 30 giugno 1960: rivolta antifascista a Genova.La manifestazione del 30 giugno Sia l'accesso alla zona di Portoria, che alcuni cantieri del nascente centro dirigenziale di Piccapietra, vengono bloccati e presidiati dalle forze dell'ordine, mentre viene chiuso per lavori (fittizi) il vicino parco dell'Acquasola. Tra i sindacati la UIL si opporrà alla manifestazione prevista, mentre la CISL lascerà ai propri iscritti libertà di scelta sulla partecipazione o meno. Il 30 la manifestazione, seppur in un'atmosfera tesa, si svolge inizialmente senza particolari problemi: partendo dal primo pomeriggio da piazza dell'Annunziata, i manifestanti proseguono per via Cairoli, via Garibaldi, via XXV Aprile, piazza De Ferrari, via XX Settembre (dove vengono depositati alcuni fiori davanti al sacrario dei caduti, situato sotto al ponte Monumentale), per poi terminare in piazza della Vittoria, dove viene svolto un comizio dal segretario della Camera del Lavoro. Nelle foto della manifestazione si vedono sia politici che comandanti partigiani che sfilano preceduti dai Gonfaloni della città. Al termine della manifestazione parte dei manifestanti risalgono verso piazza De Ferrari, fermandosi lungo la strada sia davanti al teatro Margherita (controllato da gruppi di Carabinieri, che verranno provocatoriamente fischiati) sia davanti al Sacrario dei Caduti, dove vengono cantati degli inni della Resistenza. I manifestanti giungono così in piazza de Ferrari, dove molti si fermano nei dintorni della fontana centrale: qui sono presenti alcuni mezzi motorizzati della polizia, oltre ad agenti a piedi, e la situazioni inizia a peggiorare. Alle provocazioni dei manifestanti, che intonano canti partigiani e slogan contro le forze dell'ordine, queste provano a disperdere la folla con un idrante, per poi iniziare alcune cariche intorno alla fontana. A questo punto lo scontro diviene aperto: le camionette e le jeep della celere effettuano cariche sia nella piazza, sia nelle vie limitrofe, sia sotto i porticati della parte alta di via XX Settembre. I manifestanti, che continuano a fluire nella zona, nel frattempo si procurano attrezzi da lavoro, spranghe di ferro e alcuni pali di legno dai vicini cantieri edili, con cui colpiscono le camionette che si fermano e gli agenti a terra., mentre le forze dell'ordine iniziano ad impiegare, oltre che i lacrimogeni, anche alcune armi da fuoco (ma solo una persona risulterà ricoverata per ferite da arma da fuoco). Alcune delle camionette della celere vengono incendiate (segni in parte ancora visibili sui mosaici del pavimento del porticato). Si registra il fatto che alcuni degli esponenti delle forze dell'ordine, tra cui il comandante della celere finito nella vasca della fontana, rimasti isolati e soggetti a violenze, vengono portati fuori dagli scontri da alcuni dei manifestanti. Nella descrizione di un giornalista del Corriere della Sera gli scontri vengono raccontati in questo modo: « Giovanotti muscolosi si applicavano a divellere cassette di immondizie, a staccare dalle pareti di un portico riquadri con i programmi dei cinematografi, a spaccare i cavalletti che recingevano un piccolo cantiere di lavori in piazza De Ferrari. Nelle mani dei manifestanti comparvero, stranamente bombe lacrimogene. La sassaiola contro la polizia era incessante. Un agente fu buttato nella vasca della fontana di piazza De Ferrari, altri vennero colpiti dalle pietre e andarono sanguinanti a medicarsi » Gli scontri si spostano anche nei vicini "caruggi", gli stretti vicoli tipici del centro storico genovese, dove la popolazione residente "bombarda" con vasi e pietre lasciati cadere dalle finestre gli esponenti delle forze dell'ordine che inseguono i manifestanti. Gli scontri proseguono e gli organizzatori della manifestazione temono che, per porvi fine, venga ordinato alle forze dell'ordine di aprire il fuoco sulla folla, azione che avrebbe causato numerosi morti. Il presidente dell'ANPI, Giorgio Gimelli, si accorda quindi con alcuni ex-partigiani, tra cui un funzionario di polizia, per impegnare gli aderenti all'associazione per fermare gli scontri, avendo in cambio l'assicurazione che le forze dell'ordine si sarebbero ritirare senza effettuare nessun arresto. Al termine degli scontri si registrano 162 feriti tra gli agenti e circa 40 feriti tra i manifestanti. Manifestazioni e scioperi di protesta contro il governo Tambroni si svolgeranno nello stesso giorno anche a Roma, Torino, Milano, Livorno e Ferrara.

28 giugno, 2013

PROMEMORIA 28 giugno 2012 - Viene ritrovato, a largo della Maddalena, il relitto della corazzata Roma da Guido Gay.

Viene ritrovato, a largo della Maddalena, il relitto della corazzata Roma da Guido Gay. La Roma fu una nave da battaglia, la terza unità della classe Littorio e rappresentò il meglio della produzione navale bellica italiana della seconda guerra mondiale. Costruita dai Cantieri Riuniti dell'Adriatico e consegnata alla Regia Marina il 14 giugno 1942, venne danneggiata nel corso di un bombardamento aereo statunitense quasi un anno dopo mentre era alla fonda a La Spezia, subendo in seguito altri danni che la costrinsero a tornare operativa, dopo le dovute riparazioni, solamente il 13 agosto 1943. A seguito dell'armistizio italiano, alla Roma fu ordinato, assieme ad altre imbarcazioni militari, di raggiungere l'isola sarda della Maddalena, come concordato con gli Alleati. La squadra navale italiana, tuttavia, venne attaccata da alcuni bombardieri tedeschi che, servendosi delle bombe radioguidate plananti Ruhrstahl SD 1400, affondarono la Roma. Nei suoi quindici mesi di servizio la Roma percorse 2.492 miglia in venti uscite in mare, senza partecipare a scontri navali, consumando 3.320 t di combustibile, rimanendo fuori servizio per riparazioni per sessantatré giorni. Il 28 giugno 2012 il relitto della corazzata è stato rinvenuto nel golfo dell'Asinara dopo decenni di ricerche.

22 giugno, 2013

PROMEMORIA 22 giugno 2005 – Dieci ex-ufficiali e sottufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per l'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema

Dieci ex-ufficiali e sottufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per l'Eccidio di Sant'Anna di Stazzema Nell'estate del 1994, Antonino Intelisano (il procuratore militare di Roma), mentre cerca documentazione su Erich Priebke e Karl Hass, avvia un procedimento che porterà alla scoperta, in uno scantinato della procura militare, di un armadio contenente 695 fascicoli «archiviati provvisoriamente», riguardanti crimini di guerra commessi da tedeschi e repubblichini. Tra questi viene trovata anche della documentazione relativa al massacro di Sant'Anna, per il quale verrà riaperta l'inchiesta che porterà ad individuare alcuni dei responsabili. A distanza di quasi sessant'anni, il 20 aprile 2004, davanti ai giudici del Tribunale Militare di La Spezia è stato celebrato un processo per questo crimine. Poiché tra soldati ed ufficiali gli imputati sarebbero stati centinaia, fu deciso di rinunciare a processare i soldati - esecutori materiali dell'eccidio - per processare solo gli ufficiali che di quell'eccidio erano stati i veri responsabili, essendo stati loro a dare l'ordine del massacro. Il giudice delle udienze preliminari ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio per i tre ufficiali SS accusati di essere gli esecutori dell'eccidio. Tra i militari tedeschi accusati: Gerhard Sommer, 83 anni, comandante la 7. compagnia del II battaglione del 35. reggimento Grenadieren, facente parte della 16. SS-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS; e gli ufficiali Alfred Schonber, 83 anni, e Ludwig Sonntag, 80 anni. Per altre due SS, Werner Bruss, 84 anni, e Georg Rauch, 83 anni, ha richiesto il non luogo a procedere, mentre per Heinrich Schendel, 82 anni, il Gup ha rinviato gli atti al pubblico ministero fissando il termine massimo di 5 mesi per ulteriori indagini. Il 22 giugno 2005, dieci ex ufficiali e sottufficiali tedeschi vengono condannati all'ergastolo per il massacro, dal tribunale militare di La Spezia. Al momento della sentenza i dieci erano tutti ultraottantenni. L'8 novembre 2007 vennero confermati dalla Corte di Cassazione gli ergastoli all'ufficiale Gerhard Sommer e ai sottufficiali nazisti Georg Rauch e Karl Gropler. La Cassazione si è espressa contro la richiesta di rifare il processo in quanto i soldati delle SS sentiti come testimoni dovevano essere considerati coimputati e quindi le loro testimonianze non valide. La sentenza rigetta questa tesi e conferma che l'eccidio è stato un atto terroristico premeditato. Su iniziativa parlamentare del deputato Carlo Carli ed altri, con Legge 15 maggio 2003, n. 107, viene istituita, ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione, una Commissione parlamentare di inchiesta per indagare sulle anomale archiviazioni "provvisorie" e sull'occultamento dei 695 fascicoli (compresi quelli relativi alla strage di Sant'Anna di Stazzema) contenenti denunzie di crimini nazifascisti. Il testo integrale della Sentenza emanata dal Tribunale Militare di La Spezia nel 2005 è consultabile e scaricabile qui. Le deposizioni dei superstiti al Tribunale Militare nelle udienze del 2005 sono scaricabili qui. Il 1º ottobre 2012 la Procura di Stoccarda ha archiviato l'inchiesta per la strage nazista. L’archiviazione della Procura di Stoccarda è stata decisa innanzitutto perché, secondo i magistrati, non è più possibile stabilire il numero esatto delle vittime: nella regione si trovavano anche numerosi rifugiati di guerra provenienti da altre zone. I reati di omicidio e concorso in omicidio, per l’eccidio del paesino in provincia di Lucca, non sono prescritti. Tuttavia per la Procura tedesca era necessario per l’emissione di un atto di accusa che venisse comprovata per ogni singolo imputato la sua partecipazione alla strage. E questo per gli inquirenti tedeschi non è stato possibile: "Non è possibile, insomma, accertare con sicurezza che la strage sia stata un atto programmato ed un’azione di rappresaglia nei confronti della popolazione civile - erano normali azioni di guerra. Non solo: secondo la Procura è anche possibile che l’obiettivo perseguito dalle truppe tedesche fosse la lotta ai partigiani presenti nella zona e la cattura di uomini da deportare in Germania per compiere lavori forzati. La fucilazione dei civili avrebbe potuto essere stata decisa solo dopo la constatazione che gli obiettivi originari dell’azione militare tedesca non erano stati raggiunti"

20 giugno, 2013

PROMEMORIA 20 giugno 1978 – L'Italia aderisce alla Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche

L'Italia aderisce alla Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche La Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche, adottata a Berna nel 1886, è un accordo internazionale che stabilisce per la prima volta il riconoscimento reciproco del diritto d'autore tra le nazioni aderenti. L'idea originale di questa convenzione si fa comunemente risalire a Victor Hugo, secondo il quale ciascuna nazione civilizzata avrebbe dovuto tutelare i propri autori in modo uniforme. Le origini scatenanti sono tuttavia più antiche e coincidono con la nascita del concetto stesso di diritto d'autore, e dei relativi interessi economici e morali. Lo scrittore francese de "I Miserabili" fu infatti, nella doppia veste di autore e di Deputato della Terza Repubblica, uno degli artefici della legislazione francese sul diritto d’autore e ispiratore della Convenzione di Berna. Prima dell'adozione della convenzione, le nazioni spesso si rifiutavano di riconoscere sul materiale di nazioni straniere il diritto d'autore. Così per esempio un lavoro pubblicato a Londra da un cittadino britannico era tutelato nel Regno Unito ma liberamente riproducibile in Francia, così come un lavoro pubblicato a Parigi da un francese era protetto in Francia ma liberamente riproducibile nel Regno Unito. La convenzione di Berna nasceva quindi con il principale intento di proteggere in maniera uniforme ed efficace i diritti degli autori in riguardo alle opere artistiche e letterarie.

18 giugno, 2013

PROMEMORIA 18 giugno 1940 Francia: Appello del 18 giugno di Charles de Gaulle.

Francia: Appello del 18 giugno di Charles de Gaulle. L'appello del 18 giugno (in francese L'Appel du 18 Juin) fu un famoso discorso di Charles De Gaulle che l'allora leader delle forze armate della Francia libera, tenne ai microfoni di Radio Londra nella capitale inglese dove il governo francese era riparato a seguito della disfatta subita contro l'offensiva tedesca del 1940. Il discorso è considerato l'inizio della resistenza francese all'occupazione tedesca, ed è oggi considerato uno dei discorsi più importanti nella storia della Francia

16 giugno, 2013

PROMEMORIA 16 giugno 1979 – Nasce Antenna Sicilia a Catania

Nasce Antenna Sicilia a Catania Antenna Sicilia è la maggiore emittente televisiva regionale in Sicilia per ascolti, grazie ad un indice di circa 800.000 contatti medi giornalieri (dati 2009)[1]. È di proprietà della SIGE S.p.A., società editrice del quotidiano regionale La Sicilia diretto e controllato da Mario Ciancio Sanfilippo. Le trasmissioni di Antenna Sicilia prendono avvio il 16 giugno 1979, e l'emittente nasce da una costola del quotidiano La Sicilia, il cui direttore editoriale è Mario Ciancio Sanfilippo. Il "battesimo" della nuova rete televisiva viene affidato al presentatore Pippo Baudo - amico personale di Ciancio - della quale è pure socio e direttore artistico[2], mentre la direzione giornalistica viene affidata a Domenico Tempio[3]. Gli studi televisivi vengono allestiti nello stesso palazzo che ospita la sede del quotidiano La Sicilia, in viale Odorico da Pordenone 50, nella circumvallazione catanese, a ridosso della zona di Canalicchio, dove a tutt'oggi sono ospitati. Fin dall'inizio l'emittente manda in onda il telegiornale, in tre edizioni (Siciliauno ore 13:50, Siciliasera ore 20:15, Sicilianotte ore 22:30), e si avvale della collaborazione di grandi firme del giornalismo come Candido Cannavò e Franco Zuccalà, e di una squadra di cronisti, quasi tutti provenienti da La Sicilia, che fanno da conduttori. Nel 1980, Antenna Sicilia trasmette la prima edizione del Festival della nuova canzone siciliana, presentato da Pippo Baudo, manifestazione canora in lingua siciliana. A Baudo succederanno alla conduzione, gli attori Pino Caruso e Pippo Pattavina, fino al 1991, quando cessano le trasmissioni del programma, che aveva riscosso un eccellente consenso di pubblico. Il palinsesto si arricchisce di altri tipi di programmi, dall'intrattenimento allo sport, come il programma Goal condotto da Pippo Baudo - affiancato dall'attore catanese Vito Meli nel ruolo del tifoso "Agatino Provvidenza" - il programma Questo piccolo grande amore con Pippo Pattavina, L'Almanacco rubrica culturale a cura dello scrittore Santi Correnti, e un programma per ragazzi dal titolo Antenna Sicilia ragazzi e 339322 Ciao Sicilia, entrambi con la conduzione di una giovane Flaminia Belfiore, annunciatrice dell'emittente. Inoltre, l'emittente trasmette pure film e telefilm.

14 giugno, 2013

PROMEMORIA 14 giugno 1994 – Padova: clamorosa evasione dal carcere di Felice Maniero, capo della cosiddetta Mala del Brenta.

Padova: clamorosa evasione dal carcere di Felice Maniero, capo della cosiddetta Mala del Brenta. Arrestato per la prima volta nel 1980, sarebbe successivamente evaso due volte: nel 1987 fugge dal carcere di Fossombrone; nell'agosto 1993 è arrestato sul suo yacht al largo di Capri e viene detenuto nel carcere di Vicenza dove tenta l'evasione corrompendo, con la promessa di 80 milioni ciascuno, due guardie penitenziarie che però si ravvedono ed avvertono la direzione del carcere; si decide il trasferimento al carcere di Padova dove però, il 14 giugno 1994, è protagonista di un'altra evasione assieme ad altri complici (anche in questo caso con la corruzione, questa volta riuscita, di una guardia penitenziaria). Catturato a Torino nel novembre successivo, viene condannato a 33 anni di reclusione, poi ridotti a venti anni e quattro mesi (pena definitiva). È stato difeso dall'avvocato veneziano Vittorio Usigli.

13 giugno, 2013

PROMEMORIA 13 giugno 1970 – The Long and Winding Road diventa l'ultima numero 1 in classifica dei the Beatles

The Long and Winding Road diventa l'ultima numero 1 in classifica dei the Beatles The Long and Winding Road è il titolo dell'ultimo singolo del quartetto musicale dei Beatles, nel 1970. La canzone fu composta da Paul McCartney nel 1968 nella sua fattoria in Scozia, ispirato dalle continue tensioni che avvenivano nella band. Nello stesso anno, durante le sessioni del White Album, McCartney ne registrò una demo. La canzone fu poi ripresa nel 1969 per il progetto Get Back. Due take furono candidati alla pubblicazione ufficiale, una registrata il 26 gennaio e l'altra il 31 gennaio. Esse presentavano una melodia molto sobria, con McCartney al piano, John Lennon al basso, George Harrison alla chitarra elettrica, Ringo Starr alla batteria e Billy Preston all'organo Hammond. La performance di Lennon al basso, che suonava occasionalmente, è ricca d'errori, tant'è che alcuni critici non escludono che abbia agito di proposito. A causa dei continui litigi in seno ai quattro, il progetto Get Back fu accantonato e ripreso solo l'anno seguente. Quando i Beatles ripresero i brani di Get Back, Paul McCartney si trovava all'estero per un viaggio d'affari e quindi impossibilitato a ri-registrarli. Per rimediare, John Lennon e George Harrison contattarono il produttore Phil Spector (famoso per il muro di suono) e gli affidarono il compito di ri-arrangiare i brani di Get Back. Spector, dopo aver scelto la take del 26 gennaio, farcì la canzone con un arrangiamento orchestrale del tutto opposto allo spirito della session che voleva dare il progetto Get Back, usando 18 violini, 4 viole, 3 violoncelli, 3 trombe, 3 tromboni, 2 chitarre e un coro femminile composto da 14 elementi. McCartney si ritenne offeso dagli arrangiamenti, per lui inadatti, che furono incisi senza che lui fosse interpellato. Tentò così di pressare il manager Allen Klein e gli altri Beatles così che la canzone fosse rilasciata così com'era stata concepita. Ma era ormai troppo tardi: The Long And Winding Road e le altre canzoni delle Get Back Sessions vennero rilasciate con nuovi arrangiamenti nel disco Let It Be. Pubblicazione Il 6 marzo 1970 i Beatles pubblicarono l'ultimo album, Let It Be, che ottenne un enorme successo in tutto il mondo. Subito dopo l'annuncio ufficiale di scioglimento del gruppo (arrivato quasi immediatamente dopo l'uscita dell'album) decisero comunque di pubblicare il singolo The Long and Winding Road, che sarebbe stato il loro ultimo. All'uscita il brano raggiunse la vetta delle classifiche negli Stati Uniti dove in breve superò il milione di copie vendute ricevendo il disco di platino. Complessivamente il singolo vendette circa 4 milioni di copie, un successo considerando il periodo non ottimale del gruppo. Nel 1996, la take del 26 gennaio usata in Let It Be fu rilasciata in forma originale sulla raccolta Anthology 3. Nel 2000, la canzone venne inclusa nella raccolta One. Nel 2003, la take del 31 gennaio (lievemente differente), la stessa versione udibile nel film, venne rilasciata in Let It Be... Naked.

08 giugno, 2013

PROMEMORIA 8 giugno 1987 – Nasce il Telefono Azzurro

Nasce il Telefono Azzurro Il Telefono Azzurro è una onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell'infanzia, che sono stati riconosciuti con una Convenzione ONU due anni più tardi. L'associazione è stata fondata a Bologna dal Prof. Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile all'Università di Modena e Reggio Emilia. Il 5 dicembre 1990 è stata attivata la linea nazionale gratuita 1678-48048 e il 18 dicembre seguente, Telefono Azzurro, per Decreto del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, diventa "Ente Morale". Il 26 novembre 1994 il numero diventa breve (19696) per bambini e adolescenti, in funzione tutti i giorni dell'anno, 24 ore su 24. Contemporaneamente l'associazione sviluppa modelli di formazione per operatori esperti sulle tematiche dell'infanzia e dell'adolescenza, fornendo un modello di riferimento anche per altri Paesi europei che implementano la propria linea telefonica per bambini e adolescenti. La linea l'199151515 nasce con l'obiettivo di dialogare con adulti, famiglie, insegnanti ed educatori, che rilevino situazioni di disagio e vogliano capire come intervenire o come aiutare i bambini coinvolti. Dal 26 marzo 2003 il Ministero delle Comunicazioni, il Ministero per le Pari Opportunità e il Ministero del Lavoro hanno affidato al Telefono Azzurro la gestione del Servizio Emergenza Infanzia 114. Il 114 è un numero di emergenza al quale rivolgersi tutte le volte che un bambino è in pericolo. È attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette ed è gratuito. Chiunque, ragazzo o adulto, può chiamare il 114 per denunciare un'emergenza che coinvolge un bambino o per segnalare immagini, messaggi e dialoghi che possono nuocere ai ragazzi diffusi attraverso televisione, internet, radio e carta stampata. Dal 25 maggio 2009, infine, è attivo in Italia il numero 116000 - numero per i bambini scomparsi, raggiungibile gratuitamente tramite telefonia fissa e mobile da 10 Stati membri dell'Unione Europea. Il numero assegnato dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni al Ministero dell'Interno viene gestito da Telefono Azzurro in collaborazione anche con la Polizia di Stato, con cui è stato siglato un protocollo d'intesa.

03 giugno, 2013

PROMEMORIA 3 giugno 1972 - I Pink Floyd pubblicano l'album Obscured by Clouds, colonna sonora del film francese La Vallée

I Pink Floyd pubblicano l'album Obscured by Clouds, colonna sonora del film francese La Vallée Obscured by Clouds è un album dei Pink Floyd concepito sin dall'inizio come colonna sonora del film La Vallée, del regista francese Barbet Schroeder. Fu pubblicato nel Regno Unito il 3 giugno del 1972, ed in America il 15 giugno dello stesso anno. Raggiunse il 6º posto nelle classifiche inglesi ed il 46º posto in quelle americane. Il disco è stato pubblicato su CD nel 1986, ed in una nuova versione rimasterizzata nel marzo 1996. Free Four fu la prima canzone dei Pink Floyd ad essere trasmessa con una certa regolarità dalle radio statunitensi, nell'autunno del 1972, generando nel pubblico una certa aspettativa nei confronti del nuovo disco dei Pink Floyd (The Dark Side of the Moon), annunciato per la primavera del 1973 e già in corso di lavorazione all'epoca delle registrazioni di quest'album. La title track, una delle tante strumentali dell'album, è stata per un breve periodo l'intro dei loro concerti. Il disco è l'ultimo a contenere testi scritti da David Gilmour fino a A Momentary Lapse of Reason, uscito quindici anni dopo. Obscured by Clouds è uno dei dischi meno considerati della discografia della band, un tentativo poco riuscito di ripetere la magica alchimia di More (il che è piuttosto comprensibile se si pensa che fu realizzato in sole due settimane non consecutive), eppure è considerato da Nick Mason "un disco straordinario". In realtà, a parte alcuni pezzi fini a se stessi (come Stay, molto pop, o Childhood's End, un classico rock-blues), può essere considerato un album-laboratorio, una sorta di embrione dei Floyd successivi. Burning Bridges, ad esempio, anticipa alcune sonorità di Dark Side of the Moon, mentre Free Four accenna già a temi che diverranno cari a Waters in The Wall e in The Final Cut (come la morte del padre nella Seconda guerra mondiale). Curiosamente, il regista Barbet Schroeder utilizzò di fatto ben poco della musica di Obscured by Clouds per La Vallée: ad eccezione della prima traccia e dell'ultima, che accompagnano rispettivamente i titoli di testa e di coda, delle altre canzoni non compaiono che frammenti di pochi secondi ciascuno, intesi nella narrazione sempre come suoni diegetici (ad esempio, diffusi da una radio); il film, nel suo complesso, è praticamente privo di commento musicale.

01 giugno, 2013

PROMEMORIA 1 giugno 2003 – la Cina inizia a riempire il bacino dietro la massiccia diga delle Tre Gole, innalzando il livello dell'acqua di oltre 100 metri

La Cina inizia a riempire il bacino dietro la massiccia diga delle Tre Gole, innalzando il livello dell'acqua di oltre 100 metri La Diga delle Tre Gole, denominata anche "Progetto Tre Gole" (in inglese rispettivamente Three Gorges Dam e Three Gorges Project, in cinese 三峡大坝, Pinyin: Sānxiá Dàbà), è una diga per la produzione di energia idroelettrica costruita sul Fiume Azzurro, nella provincia di Hubei in Cina, e rappresenta l'impianto con la maggiore capacità di produzione idroelettrica mai realizzato. Completata il 20 maggio 2006, la diga fa parte di un più vasto complesso ad essa annesso, che è stato interamente ultimato nel 2009. Secondo affermazioni ufficiali del governo cinese, la realizzazione dell'opera sarebbe stata necessaria per il contenimento del rischio di inondazioni nella parte meridionale del paese, per rendere navigabile l'alto corso del fiume Yangtze e per produrre energia elettrica. Il progetto è stato, fin dal principio, contestato dalle associazioni ambientaliste per l'elevato impatto ambientale e per l'elevato numero di persone sfollate.