28 giugno, 2008

Energia: la Provincia pronta ad ospitare stabilimento fotovoltaico


La Provincia di Roma è disponibile ad ospitare la sede dello stabilimento per la produzione di pannelli fotovoltaici prevista dal recente accordo tra Enel e Sharp. E' quanto emerge in una lettera inviata dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, all'Amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti.

"Le scrivo – sottolinea il presidente Zingaretti - per esprimere il grande interesse da parte della Provincia di Roma in relazione al recente accordo sottoscritto tra ENEL e SHARP per la produzione di pannelli fotovoltaici e lo sviluppo delle tecnologie connesse. Interesse che mi spinge ad avanzare la candidatura della Provincia di Roma per la localizzazione della sede dell’impianto produttivo, scelta che favorirebbe la creazione di un distretto industriale legato all’innovazione tecnologica. Nel programma dell’Amministrazione provinciale intendiamo promuovere un piano pluriennale di investimenti che avrà l’obiettivo di collocare il territorio della Provincia di Roma tra quelli che impiegano in misura considerevole le tecnologie del fotovoltaico per la produzione di energia elettrica, con l’intenzione di sviluppare l’intero settore, aiutando in questo modo la ricerca e l’innovazione".

"Proprio per questo - continua Zingaretti - a partire dagli edifici scolastici di nostra competenza, per i quali è già operativo un primo progetto finanziato con 3,5 milioni di Euro, sarà definito un consistente programma di installazione di pannelli con lo scopo di incrementare la capacità produttiva di energia, perseguendo con forza l’impegno di investire nelle fonti rinnovabili e nella competitività del territorio”.

Nella lettera Zingaretti inoltre propone di definire una formale collaborazione, tra la Provincia di Roma e l’ENEL, nel campo delle fonti rinnovabili “allo scopo – spiega - di rafforzare l’impegno avviato, con ulteriori e significativi risultati per la politica energetica. Questa collaborazione potrà rappresentare un passo concreto nella realizzazione di politiche di sostenibilità così come indicato nell’Accordo-quadro proposto dalla Regione Lazio in relazione alla centrale ENEL di Torrevaldaliga".

RomaFictionFest: grande opportunità per tutto il Lazio


"Buona fiction a tutti", con queste parole il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo si è congedato dalla sala 4 del multisala Adriano dove è stato presentato il RomaFictionFest, manifestazione che torna nella capitale dal 7 al 12 luglio prossimi. Dopo una prima edizione di grande successo che ha ospitato 140 titoli, 29 anteprime mondiali e 33.000 spettatori, Il Festival conferma e rilancia l'obiettivo di proporsi come appuntamento nel panorama della produzione mondiale di fiction e come luogo di incontro in cui l'elevata qualità artistica dei prodotti possa trovare riscontro in grandi successi in termini di audience. Fiction italiana ed internazionale, tv movie, miniserie, lunga serialità, ma anche documentari e docu-fiction saranno i generi proposti al pubblico di appassionati ed addetti ai lavori, che da lunedì a sabato animeranno le 10 sale dell'Adriano e dell'Auditorium Conciliazione, concorrendo ai premi della seconda edizione. Per promuovere un settore industriale come l'audiovisivo, che conta oltre 150 mila occupati a Roma, e nel Lazio vanta quasi il 70% del totale nazionale del settore e il 27% del totale nazionale degli occupati il 'Romafictionfest' non si svolgerà solo nella Capitale ma anche nelle altre quattro province della regione - a Bolsena, Poggio Moiano, Montopoli Sabina, Fiuggi, Frosinone, Fondi e Ventotene.

"Questa festa - ha spiegato il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo - è il giusto modo per dire che qui si produce gran parte della fiction, qui c'è il connubio tra chi produce e tutto il grande mondo della televisione, del cinema. Dobbiamo pensare in grande, questo è un prodotto che va internazionalizzato. Il nostro scopo è vincere anche fuori dall'Italia". "Abbiamo scandagliato le nostre produzioni e quelle degli altri Paesi - ha detto Steve Della Casa, direttore Artistico del RomaFictionFest– abbiamo dato spazio alla commedia con un occhio rivolto ai giovani e al pubblico scegliendo le cose più significative pensando alla fiction come allo spettacolo più popolare e più amato in tutto il mondo”.

Grande attenzione sarà riservata alla fiction italiana ma saranno presenti anche grandi produzioni americane e prodotti di Paesi più piccoli. Tra i nomi degli ospiti spiccano quelli di Kim Catrall, di “Sex and the City”, e il premio Oscar Helen Mirren, alla quale verrà assegnato il Maximo Award alla Carriera. Stesso premio verrà consegnato a Lino Banfi, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello. Le cerimonie di premiazione saranno due: la prima, presentata da Lorella Cuccarini si terrà l’8 luglio, la seconda, invece, si terrà il 12 luglio e vedrà sul palco Fabio Fazio ed Elena Sofia Ricci.

Carta d'identità: adesso dura 10 anni


Carta d'identità: adesso dura 10 anni
Novità per quanto riguarda la durata della carta d'identità: adesso è valida dieci anni e non più cinque. Così è stato disposto nel decreto legge n.112 del 25 giugno, all'articolo 31. La regola non riguarda solo le nuove carte d'identità, ma anche quelle già in corso -ovviamente valide- alla data del decreto. Le nuove date di scadenza dei documenti verranno comunicate dai Comuni agli intestatari tra i centottanta e i novanta giorni prima del termine della validità.

PROMEMORIA 28 giugno 1846 - Adolphe Sax inventa il sassofono


Antoine-Joseph Sax, detto Adolphe (Dinant, 6 novembre 1814 – Parigi, 7 febbraio 1894), è stato un inventore e costruttore belga. Fabbricante di strumenti musicali, deve la sua fama soprattutto all'invenzione del sassofono.

L'invenzione del sassofono


Il sassofono fu, comunque, la sua più grande invenzione: in esso unì l'imboccatura ad ancia semplice del clarinetto, un sistema di chiavi ispirato al clarinetto, all'oboe ed al flauto ed un canneggio conico in metallo. Questo "ibrido", pur appartenendo alla famiglia dei legni ed avendone la flessibilità tecnica, permette un grande volume di suono, paragonabile a quello degli ottoni. La famiglia completa (sopranino, soprano, contralto, tenore, baritono, basso e contrabbasso) fu brevettata e presentata nel 1846, anche se brevetti parziali risalgono anche al 1838. Il sassofono fu concepito per banda e per orchestra, con due distinte famiglie, tagliate rispettivamente nelle tonalità di Sib-Mib e Do-Fa. La seconda famiglia - destinata, nelle intenzioni di Sax, ad un uso prevalentemente orchestrale - godette di fortuna molto minore rispetto alla prima ed è oggi assai rara.

Il compositore Hector Berlioz elogiò più volte lo strumento, a partire da un celebre articolo del giugno 1842 fino al lusinghiero capitolo dedicato al sassofono nel celebre "Trattato di strumentazione".

Sax fu il primo insegnante di sassofono al Conservatorio Superiore di Parigi, dal 1857 fino alla chiusura nel 1870 dovuta alla guerra franco-prussiana. In Italia, il Conservatorio di Bologna adottò gli strumenti di Sax su consiglio di Gioacchino Rossini nel 1844. Parallelamente all'attività di inventore, costruttore ed insegnante, Sax fondò e guidò una piccola casa editrice, si dedicò alla riorganizzazione delle bande militari, fu compositore, arrangiatore, esecutore sui suoi strumenti e maestro di banda. Progettò timpani senza bacino e pelli impermeabili per strumenti a percussione così come sale da concerto e addirittura macchine per aerosol.

Sax continuò la sua attività, nonostante le azioni decisamente ostili di altri fabbricanti di strumenti che lo portarono due volte alla bancarotta. Fu boicottato in tutti i modi, incendi dolosi scoppiarono nella sua azienda, i suoi 200 dipendenti furono intimoriti o lusingati per costringerli a licenziarsi, fu picchiato più volte, oltre che venir trascinato in tribunale in innumerevoli processi. Anche il suo stato di salute ne risentì: soffrì infatti di cancro al labbro superiore nel 1858. Alle cure tradizionali (gli era stato suggerito un rischioso intervento chirurgico) preferì una pianta indiana che pare lo guarisse miracolosamente aumentando le maldicenze sul suo conto.

Morì in miseria nel 1894 a Parigi e fu sepolto nel Cimitero di Montmartre.

26 giugno, 2008

Premio Nobel ad Ingrid Betancourt: il presidente Zingaretti aderisce all’appello de "l' Unità"


La Provincia di Roma si associa all’appello lanciato dal quotidiano “l’Unità” per assegnare il Premio Nobel per la Pace ad Ingrid Betancourt.

A tal proposito il presidente della Provincia Nicola Zingaretti ha annunciato una vera e propria campagna di sensibilizzazione e di pressione per liberare la Betancourt, sequestrata oltre sei anni fa nella giungla della Colombia, presso la località di San Vicente del Caguan.
Sarà una mobilitazione tesa anche a sostenere la speranza “di poter cambiare, con il più vasto sostegno internazionale, un Paese da troppi anni attraversato da conflitti sanguinosi”

Ecco il testo dell’appello che il presidente Nicola Zingaretti ha indirizzato al direttore de “l’Unità”, Antonio Padellaro.


Gentile Direttore,

Assegnare il Premio Nobel per la Pace a Ingrid Betancourt sarebbe per tante ragioni un’iniziativa straordinaria. Non solo un segnale fortissimo inviato ai rapitori per rompere la catena di potere, armi e ottusità che da sei anni tiene Ingrid prigioniera nella giungla e lontana dai suoi affetti più cari, ma il riconoscimento dovuto ad un’interprete caparbia delle esigenze di pace e democrazia del proprio popolo, una donna che sta affrontando una prova durissima in nome di una grande sfida di libertà.

Per questo aderisco con convinzione all’appello lanciato da l’Unità. Sono convinto che dobbiamo batterci in ogni modo perché alla segregazione in cui oggi Ingrid è costretta, e che tutti ci auguriamo termini il prima possibile, non segua l’abbandono della speranza di poter cambiare, con il più vasto sostegno internazionale, un Paese da troppi anni attraversato da conflitti sanguinosi.

Per la Provincia di Roma questo non sarà un gesto episodico, ma l’inizio di una campagna di sensibilizzazione e pressione che sosterremo con azioni concrete ed efficaci. Iniziative che vogliamo definire ospitando Yolanda ed Astrid Betancourt nei prossimi giorni a Roma.


Nicola Zingaretti Presidente della Provincia di Roma

Torna Wonderland alla Casina di Raffaello


Da oggi, giovedì 26 giugno, al 31 luglio torna la tribù dei lettori di Wonderland alla Casina di Raffaello (piazza di Siena), la ludoteca di Villa Borghese destinata ai bambini dai 3 ai 10 anni. La manifestazione, organizzata da A. C. Playtown Roma e Zètema, è dedicata ai libri per bambini e ragazzi ed è completamente gratuita.

In occasione dell'evento verrà allestito un villaggio 'indiano' a Villa Borghese, dove alcuni tra i più importanti editori per l'infanzia presenteranno i titoli più famosi e le novità editoriali. Tutti i giorni (da domenica a giovedì dalle 16 alle 20 e il venerdì e sabato dalle 16 alle 21) verranno organizzate letture animate abbinate a laboratori e incontri con autori e illustratori. Inoltre bambini e ragazzi potranno prendere in prestito i libri della biblioteca del villaggio, organizzata in collaborazione con le Biblioteche di Roma.

Novità di quest'anno, i 'pic-nic letterari': genitori e bambini riceveranno in omaggio cestini con un libro e prodotti biologici, per fare merenda sul prato e leggere insieme.

Wonderland viene inaugurato oggi, 26 giugno, alle 17.30 con una grande festa durante la quale partirà la raccolta fondi per l'acquisto di un defibrillatore destinato all'Ospedale Pediatrico Bambin Gesù. Dopo il taglio del nastro, merenda biologica offerta a tutti i bambini e letture, laboratori musicali e di illustrazione dedicati alle novità editoriali per ragazzi presentate dalle case editrici del villaggio.

Per info www.casinadiraffaello.it oppure 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 22.30)

PROMEMORIA 26 giugno 1288 i ghibellini aretini sconfiggono i guelfi senesi nella battaglia delle Giostre del Toppo


A Pieve al Toppo, presso Civitella in Val di Chiana (AR), i ghibellini aretini sconfiggono i guelfi senesi nella battaglia delle Giostre del Toppo.
Le Giostre del Toppo furono una battaglia combattuta il 26 giugno 1288 fra Guelfi prevalentemente senesi e Ghibellini prevalentemente aretini presso Pieve al Toppo (nell'attuale comune di Civitella in Val di Chiana, in provincia di Arezzo).

La battaglia

Il contingente guelfo era guidato da Ranuccio Farnese e contava 3000 fanti e 400 cavalieri. I ghibellini, comandati da Bonconte da Montefeltro e Guglielmo dei Pazzi (detto Guglielmo Pazzo) avevano inviato 2000 fanti e 300 cavalieri, divisi in due formazioni: la prima all'inseguimento sulla stessa strada percorsa dai senesi; la seconda percorse invece la strada di Battifolle, Viciomaggio e Mugliano. Marciando anche la notte, gli aretini raggiunsero i senesi il 26 giugno e attaccarono di sorpresa.
I senesi avanzavano in formazione corretta, con fanti al centro e cavalieri disposti ai lati in protezione. Ma i balestrieri avevano le armi sul dorso dei muli e i cavalieri erano senza lancia, poiché anche queste armi venivano trasportate a parte, e avevano lo scudo assicurato al cavallo, come si usava durante le marce.
Gli aretini bersagliarono la colonna nemica con un fitto tiro di quadrelli e verrettoni. Mentre i senesi cercavano disperatamente di disporsi in battaglia, anche il loro comandante, Ranuccio Farnese, fu colpito a morte. Al contempo fu lanciata la carica di cavalleria dei feditori aretini e la battaglia fu decisa. Cominciò a questo punto la cruenta fase della caccia, nella quale, prima della fine della giornata, furono uccisi oltre 500 combattenti guelfi a fronte di perdite quasi nulle dei ghibellini.

25 giugno, 2008

Piano provinciale rifiuti presentato al Presidente Marrazzo


Il Presidente della Regione Piero Marrazzo ha incontrato questa mattina il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e l’assessore alla Tutela dell’Ambiente Michele Civita, che hanno presentato il Piano provinciale dei rifiuti.

Il Presidente Marrazzo ha parlato di “un’ottima base di partenza che sosterremo attraverso politiche volte ad allocare fondi per infrastrutture destinate alla raccolta differenziata e al porta a porta”.

Il Presidente della Provincia Zingaretti ha, a sua volta, definito il Piano regionale "ottimo e utile". "E’ giusto che ognuno faccia il proprio dovere – ha aggiunto Zingaretti – e che gli enti locali si assumano le proprie responsabilità”.

Nei prossimi 4 anni, secondo il piano di Palazzo Valentini, si prevedono investimenti per 58 milioni di euro, dei quali 32 richiesti alla Regione, per fissare nei 120 comuni della Provincia (a esclusione di Roma) la raccolta differenziata al 35% entro il 2009 e al 51% entro il 2011, oltre a una riduzione della produzione dei rifiuti del 5% entro il 2015.

Appuntamento a settembre con il Romaeuropa festival, arti contemporanee a confronto


Il Romaeuropa, festival internazionale e multidisciplinare, vocato alle arti contemporanee e giunto alla sua 23ma edizione, sarà di scena a Roma dal 27 settembre al 10 dicembre, con un programma che impegnerà oltre 300 artisti e 28 progetti, 54 serate di spettacoli e 57.000 posti per il pubblico.

Il programma è stato presentato in Campidoglio dai suoi responsabili, il presidente Giovanni Pieraccini, la vicepresidente Monique Veaute e il direttore Fabrizio Grifasi, alla presenza degli assessori alla Cultura di Comune, Umberto Croppi e della Regione, Giulia Rodano.

Fra teatro, musica e danza, il festival si allarga quest'anno anche al web, grazie ad un accordo triennale con Telecom Italia. Si apre al teatro Olimpico con la coreografa tedesca Sasha Waltz, che torna a Roma con 'Impromptus', con sette danzatori in scena su musiche di Franz Schubert, e con una star d'eccezione: Juliette Binoche, la celebre attrice francese, che sarà sul palco con il danzatore Akram Khan.

L'arte musicale del Novecento rivive in 'Giovanna d'Arco al rogo' composta da Arthur Honegger diretta dal maestro Antonio Pappano, con l'orchestra dell' Accademia di Santa Cecilia. Un altro tipo Novecento vive in 'Gershwin', spettacolo di danza della Montalvo-Hervieu in prima italiana, dedicato al compositore statunitense.

Fra tanti titoli spicca l'omaggio appassionato di Eugenio Finardi e l'ensemble Sentieri selvaggi alla figura di Vladimir Vysotsky, artista russo leggendario per le sue canzoni contro lo stalinismo. Ancora atmosfere dell'est con la voce di Iva Bittovà, sul palco del Palladium, insieme a Bang on a Can-AII Stars, formazione statunitense celebre per le interpretazioni di Glass, Riley e Lou Reed.

La musica elettronica fa da padrona anche quest'anno al Brancaleone nelle notti di Sensoralia - con Boys Noize, Dave Clarke, Missil - ma si dirama inoltre in appuntamenti scintillanti come la Notte digitale - con Ryoji Ikeda, Christian Fennesz e Charles Atlas tra gli altri - e l'esibizione di una formazione di culto come i Granular Synthesis, entrambi negli spazi delle Officine Marconi, un luogo 'inventato' da Romaeuropa.

E ancora danza con due nuove creazioni dell'israeliano Emanuel Gat. La coreografa si intreccia all'attualità in Chapel/Chapter di Bill T Jones e in 'Nine finger' di Alain Plate. La perdita della memoria muove Lev, creazione del gruppo Muta Imago, e 'Sakuntala' di Natana Kairali dramma evocativo dell'oblio d'amore frutto della tradizione dell'arte scenica millenaria del Kerala (India). Dodici sono le ore che terranno impegnato lo spettatore della versione integrale dell'opera indiana, e 24 sono quelle di 'One day' dell' Accademia degli Artefatti, parodia spettacolare sull'evento.

E ancora l'acqua dà il titolo agli 'Studi per l'intonazione del mare' del compositore Salvatore Sciarrino. Si chiude infine - ma l'elenco non è completo - con Giovanni Sollima: affiancato dalla violoncellista croata Monika Leskovar, il musicista viene presentato in collaborazione con Santa Cecilia.

Torna "l'allarme caldo": ecco le regole auree per affrontarlo meglio


La Protezione Civile ha previsto da oggi un'ondata di caldo a Roma, che potrà durare anche cinque giorni, con temperature massime percepite che arriveranno fino a 37°. Il Campidoglio ha redatto, con la collaborazione del prof. Fernando Aiuti, professore di Medicina Interna, Consigliere Comunale e componente Commissione Salute, un 'vademecum' essenziale per prevenire o ridurre i rischi derivanti dal caldo sulla salute. Ecco qui di seguito le regole d'oro per ridurre l'impatto del calore in città: molte sono già conosciute, visto che non è il primo anno che ci si confronta con 'l'emergenza caldo' (che emergenza poi più non è, visto che si ripete con monotona ripetitività): ma averle tutte di seguito aiuta a formulare un programma complessivo, più efficace.

1) Bere molta acqua naturale fresca, meglio se del rubinetto. E' consigliabile assumere almeno due litri e mezzo di acqua al giorno (salvo parere contrario del medico) anche in assenza dello stimolo della sete.

2) Evitare i pasti unici abbondanti, prevederne piuttosto tre o quattro leggeri nel corso della giornata. Privilegiare i cibi con pochi grassi come carne, pesce, pasta, pane, verdura e frutta. Si può bere la mattina il cappuccino o il caffè d'orzo e latte. Non esagerare con il consumo dei gelati, perchè nonostante l'iniziale sensazione di freschezza contengono molte calorie.

3) E' sconsigliato assumere, anche se in poca quantità, bevande alcooliche (come vino, birra), bevande gassate, bibite zuccherate o contenenti caffeina e té nero e mangiare cibi con molti grassi come formaggi, insaccati e carni grasse ricche di calorie. Da ridurre la quantità giornaliera di condimenti a base di olio, burro e margarina.

4) Per quel che riguarda l'abbigliamento, sono preferibili i vestiti di lino, cotone o misti con fibre sintetiche, leggeri, non aderenti per favorire la traspirazione della pelle e chiari, così da attirare meno i raggi del sole. In caso di esposizione al sole è meglio indossare un cappello leggero di cotone o di paglia oppure un fazzoletto di cotone. Da evitate invece i vestiti scuri e sintetici al 100%, quelli aderenti e restare a capo scoperto a lungo al sole. Scoprirsi troppo e restare esposti al sole è sbagliato in quanto la pelle si surriscalda.

5) E' preferibile uscire da casa per fare commissioni o per passeggiare al mattino, molto presto, o sul tardi: le temperature più basse sono sempre prima delle 11 o dopo le 18. Cercare di passare, per quanto possibile, in zone all'ombra, passeggiare nei parchi o in viali alberati, camminare lentamente ed evitare bruschi movimenti. Al primo cenno di affaticamento fermarsi, sedersi all'ombra o entrare in un locale con aria condizionata. Se si è costretti a camminare al sole meglio portare con se un piccolo ombrellino parasole.

6) Se si è anziani e ci si trova in un mezzo pubblico cercare di non stare in piedi a lungo e chiedere il posto a sedere. Se si è sportivi andrebbe in ogni caso evitato di fare attività fisica nelle ore più calde. In auto se non si ha l'aria condizionata, abbassare i finestrini.

7) In casa è consigliato oscurare le finestre e le vetrate, evitando così di far entrare il sole. Cercare di stare nelle stanze più fresche della casa, lasciare aperte le finestre la notte ed al mattino fino alle 9 circa e poi chiuderle fino al tramonto. Se si ha un impianto di aria condizionata non esagerare con le basse temperature: in casa in estate è sufficiente mantenere una temperatura non inferiore ai 22 gradi. Se si hanno ventilatori è bene usarli ma il flusso diretto dell'aria non è opportuno. In caso di caldo eccessivo è utile rinfrescarsi il viso o il capo con acqua fresca, o fare una doccia tiepida.

Cosa fare in caso di malore per il caldo? Come aiutare una persona malata o anziana?

I sintomi da tenere d'occhio sono (analoghi per ogni età): mal di testa, vertigini, nausea e vomito, debolezza, cute pallida ed arida, lingua secca o poco umida, crampi muscolari, polso debole, temperatura più elevata dei valori normali, perdita di coscienza. In questo caso, occorre far stendere la persona con le gambe sollevate, rinfrescarla con un accappatoio umido, arieggiare i locali, far bere acqua e chiamare subito il medico di famiglia ,la guardia medica o il pronto soccorso 118.

Se una persona si sente male in strada chiamare subito il 118 e nell'attesa dell'ambulanza tenerla sempre sdraiata con le gambe sollevate, distenderla in luogo fresco e all'ombra, mettere un panno bagnato nel capo o nella fronte, bagnare le parti scoperte del corpo con acqua fresca, evitare l'assembramento di molte persone attorno a chi si sente male.

Nel caso si conviva con una persona anziana cercare di aiutarla ed evitare che si debba spostare nelle ore più calde. Ci sono dei segni che debbono mettere in allerta il parente o il vicino o la badante prima che la persona si senta male. I primi sintomi di allarme sono: debolezza e riduzione spontanea delle solite attività quotidiane (lavarsi, vestirsi, alimentarsi, andare al bagno) o semplicemente una diminuzione alla partecipazione alla vita di relazione. La persona diventa come assente e si estranea dall'ambiente. In questi casi dare subito da bere acqua alla persona e chiamare il medico di famiglia.

Queste raccomandazioni sono in modo particolare indirizzate a:
- anziani con più di 75 anni
- neonati e bambini piccoli
- persone affette da patologie croniche ed invalidanti come i malati di cuore, quelli affetti da insufficienza respiratoria cronica o asma, i diabetici, gli emodializzati, i pazienti affetti da gravi malattie neurologiche o che soffrono di disturbi psichici o pazienti che assumono farmaci per la pressione alta in quanto con il caldo si possono avere cadute di pressione improvvisa che si vanno ad aggiungere agli effetti dei farmaci anti-ipertensivi e diuretici.
- persone non autosufficienti che dipendono dagli altri
- persone anche non anziane che svolgono esercizi fisici o eseguono lavori all'aria aperta specie con esposizione prolungata al sole.
- Tutte queste persone corrono il rischio di perdere liquidi e quindi vanno incontro ai rischi della disidratazione, che può portare ai colpi di sole e ai colpi di calore. Questi disturbi si manifestano con malessere, mal di testa, nausea, crampi muscolari, aumento della temperatura del corpo (febbre), caduta della pressione arteriosa e nei casi più gravi svenimenti con perdita di coscienza.

PROMEMORIA 25 giugno 1950 - Scoppio della Guerra di Corea


Scoppio della Guerra di Corea.
La guerra di Corea determinò la fase più acuta della Guerra Fredda, durante la quale il mondo rimase con il fiato sospeso, temendo lo scoppio di un nuovo conflitto mondiale con l'uso delle bombe nucleari, già sperimentate durante la seconda guerra mondiale a Hiroshima e Nagasaki.

La guerra di Corea scoppiò nel 1950 a causa dell'invasione della Corea del Sud da parte dell'esercito nord-coreano, che determinò una rapida risposta dell'ONU: su mandato ONU, gli Stati Uniti, affiancati da altri 17 paesi, intervennero militarmente nel tentativo di liberare il paese occupato ed, eventualmente, rovesciare il governo nordcoreano. All'epoca, la guerra fu considerata come una reazione all'espansionismo sovietico e, ideologicamente, come parte di una più ampia lotta fra il "mondo libero" e il "mondo comunista".

La situazione

La Corea dopo oltre un trentennio di dura dominazione giapponese, era stata occupata durante la seconda guerra mondiale dall’esercito sovietico al nord e da quello statunitense al sud. Alla fine delle ostilità, ritiratesi le truppe di occupazione, la Corea venne divisa in due zone lungo la linea del 38° parallelo. Nell’area settentrionale si era formato un governo comunista filosovietico con capitale Pyongyang presieduto da Kim Il Sung e in quella meridionale un governo nazionalista filoamericano con capitale Seoul presieduto da Syngman Rhee.

Lo scontro armato

Dopo ripetute violazioni del confine e scaramucce che si protraevano da quasi un anno, l'esercito nordcoreano ("ROK") aprì un potente e continuato fuoco d'artiglieria a partire dalle ore 04:00 del mattino di domenica 25 giugno 1950, approffittando anche della giornata piovosa. Nella notte del 25 giugno 1950 truppe nord-coreane costituite da circa 80.000 uomini invasero il sud, occupando Seoul. Grazie all'assenza del consigliere sovietico (ritiratosi per protesta contro la presenza della sola Cina nazionalista nell'ONU), gli Stati Uniti ottennero dal Consiglio di sicurezza un voto favorevole all'intervento militare. Si creò una forza internazionale costruita ed organizzata dagli Stati Uniti e comprendente 18 paesi aderenti all’ONU, fra cui Gran Bretagna, Australia, Canada e Turchia.
soldato cinese morto, 1951

Sotto la guida del generale Douglas MacArthur le truppe dell’ONU riuscirono a rallentare l’avanzata nord-coreana, dilagata nella Corea del Sud dove resisteva solo la zona di Pusan, per poi riprendere l’iniziativa con una controffensiva lanciata il 25 settembre, che in breve risalì fino al 38° parallelo e poi (7 ottobre 1950) penetrò profondamente nel territorio del nord.

Mentre l’Unione sovietica si limitò ad appoggiare il governo comunista, la Cina partecipò ai combattimenti inviando in Corea l'8 ottobre 1950 oltre 180.000 soldati del XIII Gruppo d'Armata, che in breve ricacciarono le truppe dell’ONU al di là del 38° parallelo facendo svanire le speranze di MacArthur in una facile vittoria.

All'inizio del 1951 il presidente americano Harry S. Truman, che fino ad allora aveva appoggiato la conduzione della campagna militare da parte di Douglas MacArthur, temendo un allargamento del conflitto (McArthur si era detto più volte favorevole all'uso delle armi nucleari) preferì sostituirlo con il più moderato Matthew B. Ridgway ed iniziò pochi mesi dopo le trattative fra le parti per una conclusione concordata del conflitto. I negoziati di pace si conclusero il 27 luglio 1953 con la firma a Panmunjeom di un armistizio che ristabiliva sostanzialmente la situazione preesistente. La Corea rimase divisa in due stati: Corea del Nord, con capitale Pyongyang e Corea del Sud, con capitale Seoul. Ci furono 2 milioni di morti.

Il contributo italiano

L'Italia, sotto l'egida dell'ONU, partecipò al conflitto con l'invio del 68° ospedale da campo gestito dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e dalle Infermiere Volontarie.

Conseguenze

La guerra di Corea spinse gli Stati Uniti a intensificare la propria azione tesa a circondare i paesi comunisti con un cordone di alleanze politiche e militari. Nel 1951 fu firmato il trattato di pace con il Giappone e fu stipulato il Patto di sicurezza nel Pacifico con Australia e Nuova Zelanda, mentre in Europa si iniziò il riarmo della Germania e aiuti economici furono concessi alla Spagna franchista e alla Jugoslavia, in rotta con l’URSS.

Il costo della guerra
Nella guerra di Corea prestarono servizio 1.319.000 americani, e 54.246 di essi non fecero ritorno (33.686 morirono in battaglia o per ferite, 2.830 per cause non belliche e 17.730 fuori dal teatro di battaglia). Altri 105.785 rimasero feriti. L'esercito sud-coreano ebbe 415.000 morti e 429.000 feriti. Il Commonwealth (Gran Bretagna, Canada, Australia e Nuova Zelanda) ebbe 1.263 morti e 4.817 feriti. Belgio, Colombia, Etiopia, Filippine, Francia, Grecia, Olanda, Thailandia e Turchia ebbero complessivamente 1.800 morti e 7.000 feriti, e metà di questi furono turchi. Secondo le stime ufficiali le perdite cinesi furono 110.400 morti in azione, 21.600 morti per ferite, 13.000 morti per cause non relative al combattimento, 25.600 dispersi e prigionieri e 260.000 feriti. I morti militari nordcoreani furono probabilmente tra i 200.000 e i 400.000. Morirono 1.500.000 civili, di cui 1 milione nordcoreani e 500.000 sudcoreani.

23 giugno, 2008

Raccolta differenziata: la Provincia punta sul “porta a porta”


Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti e l'assessore provinciale alle Politiche del Territorio e alla Tutela dell'Ambiente, Michele Civita, hanno presentato il piano operativo sulla raccolta differenziata che riguarderà i 120 comuni del territorio (esclusa Roma).

La Provincia di Roma intende raggiungere l'obiettivo di una raccolta differenziata al 35% entro il 2009, al 51% entro il 2011 e la riduzione della produzione di rifiuti del 5% entro il 2015, con la certezza che nei prossimi anni la modalità di raccolta differenziata prevalente sarà quella domiciliare, mentre la raccolta stradale avrà un ruolo marginale.

Per l'attuazione del piano saranno investite nei prossimi 4 anni risorse finanziarie per quasi 58 milioni di euro. Per questo la Giunta Zingaretti stanzierà nel triennio 2008-2010 oltre 17 milioni di euro.

Alla Regione Lazio è stata avanzata la richiesta di 32 milioni di euro, di cui 19 dedicati all'impiantistica.
I restanti 9 milioni di euro previsti per l'anno 2011 saranno suddivisi in misura da concordare tra Regione e Provincia di Roma.

Per migliorare il sistema di raccolta differenziata, la Provincia di Roma ha richiesto inoltre alla Regione Lazio di individuare l'ambito territoriale ottimale (Ato) in corrispondenza col territorio della Provincia di Roma. In questo modo si potrà arrivare ad una gestione diretta di tutto il sistema della raccolta differenziata.

L'obiettivo è quello di ottenere un controllo unitario della raccolta differenziata dei rifiuti in cui la Provincia di Roma, in qualità di Autorità d'Ambito, in accordo con ogni Comune, individui la soluzione gestionale più vantaggiosa. Tutto ciò permetterà di migliorare la qualità dei servizi, l'efficienza del sistema e il monitoraggio della raccolta.

Il servizio della raccolta differenziata è oggi in parte svolto direttamente dai Comuni, che in questi anni hanno provveduto in modo autonomo alla raccolta differenziata sia porta a porta sia stradale. In parte il servizio è stato svolto anche dall'amministrazione provinciale, che ha appaltato e prorogato fino a dicembre 2008, per un costo di 1,5 mln di euro, il lavoro sulla raccolta stradale a ditte esterne.

Nel 2007/2008 sono stati complessivamente stanziati dalla Provincia 5.192.000 euro per finanziare la raccolta differenziata porta a porta in 27 Comuni (per un totale di oltre 200mila abitanti): Anguillara Sabazia, Allumiere, Ariccia, Bracciano, Trevignano, Ladispoli, Santa Marinella, Castelnuovo di Porto, Monterotondo, Palombara Sabina, Unione Medaniene (Articoli Corrado, Arsoli, Cinto Romano, Rifreddo, Roviano, Vallinfreda, Vivaro), Unione Valle Ustica (Licenza, Mandela, Percile, Roccagiovine, Vicovaro), Monteporzio Catone, Olevano Romano, Zagarolo, Ciampino e Pomezia.
Sono invece nove i Comuni in cui è stato approvato il progetto di raccolta differenziata domiciliare dei rifiuti e che sono in attesa dei finanziamenti. Quindici, invece, i Comuni della Provincia dove è attualmente in corso la definizione dei singoli progetti di raccolta porta a porta.





INTERVENTI DI IMPIANTISTICA (Costo 25,2 mln euro 2008-2011)

In considerazione della grave carenza di impianti, indispensabili per chiudere il ciclo della raccolta differenziata, la Giunta Zingaretti intende realizzare almeno altri cinque impianti di compostaggio, che andranno ad aggiungersi all'unico esistente a Maccarese. Gli impianti verranno costruiti in cinque aree (area litoranea settentrionale, area Sabatina e Valle del Tevere, area Valle dell'Aniene, Area Valle del Sacco e Colli Albani, area litoranea meridionale). Sono stati già finanziati dalla precedente amministrazione altri tre impianti che sorgeranno ad Anguillara (1 ml di euro), ad Olevano e Mandela (800mila euro). La Provincia di Roma ha previsto inoltre l'acquisto, per un importo pari a un milione di euro, di nuove campane, e raccoglitori per la raccolta stradale. Verrà finanziata con 14 milioni di euro la realizzazione di nuove isole ecologiche e centri di trasferenza, mentre 3 milioni di euro verranno investiti per l'acquisto di compostiere domestiche. In questi giorni in 26 comuni del territorio è iniziata la distribuzione di 3515 compostiere.


RACCOLTA DIFFERENZIATA (2008-2011 32 milioni euro)

Per ciascun comune della Provincia di Roma verrà definito un progetto ad hoc per avviare, nel minor tempo possibile e con i migliori risultati, la raccolta domiciliare dei rifiuti. In questo modo il piano provinciale prevede di superare entro il 2011 il 51% di raccolta differenziata (48% porta a porta, 3% stradale). Ad oggi la raccolta differenziata si attesta nella provincia di Roma all’11% (esclusa la Capitale).

Anno




Abitanti serviti


% popolazione totale


Obiettivo R.D totale rifiuti

2008/2009 1°semestre


Porta a porta 432.191


36


21.3

Stradale

767.438


64


7.0



2009 2° semestre


Porta a porta

608.720


56


30

Stradale

590.909


44


6

2010


Porta a porta

811.626


68


40

Stradale

388.003


32


4

2011


Porta a porta

957.537


84


48

Stradale

242.092


16


3

PROMEMORIA 23 giugno 1969 - Esce il primo numero del quotidiano il Manifesto


Esce il primo numero del quotidiano il Manifesto.
il manifesto è un quotidiano italiano. A differenza di quello che comunemente si crede non è un giornale di partito, bensì una cooperativa di giornalisti.

Storia

Le origini

Nasce in origine come rivista politica, diretta da Lucio Magri e da Rossana Rossanda. Alla redazione del primo numero, uscito il 23 giugno 1969 con una tiratura di 75000 copie per i tipi della Edizioni Dedalo, partecipano Luigi Pintor, Aldo Natoli, Valentino Parlato, Luciana Castellina e Ninetta Zandegiacomi.

Il periodico nasce dalla componente di sinistra del Partito Comunista Italiano (PCI) che con Pietro Ingrao aveva sostenuto nel corso dell'XI congresso alcune battaglie per la democrazia interna al partito e sollevato la questione del "modello di sviluppo" in contrapposizione alla componente più moderata del partito, capeggiata da Giorgio Amendola.

L'idea di dare vita ad una pubblicazione autonoma risale all'estate del 1968, ma viene congelata in vista del XII congresso del PCI, dove, peraltro, Pintor, Natoli e Rossanda non avevano votato in comitato centrale le tesi.

La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito (in particolar modo rispetto all'invasione Sovietica in Cecoslovacchia, con l'editoriale uscito nel secondo numero intitolato "Praga è sola") che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni. Il Comitato centrale del PCI del 24 novembre 1969 delibera la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l'accusa di "frazionismo". Successivamente viene adottato un provvedimento amministrativo per Lucio Magri e non vengono rinnovate le iscrizioni per Massimo Caprara, Valentino Parlato e Luciana Castellina.

La fondazione [modifica]

Il manifesto si costituisce, quindi, come formazione politica con una piccola rappresentanza parlamentare (Natoli, Pintor, Rossanda al quale si aggiungono Massimo Caprara, già segretario particolare di Palmiro Togliatti, e Liberato Bronzuto). Nel settembre del 1970 (la tiratura sarà di 60000 copie) vengono proposte le tesi per il comunismo nelle quali viene avanzata una piattaforma politica per l'unità della sinistra rivoluzionaria e si caldeggia la costituzione di una forza politica. Si intensificano, inoltre, le relazioni con Potere operaio con il quale tiene un congresso nel febbraio 1971 che dovrebbe sancire l'unificazione tra le due forze e che si chiude invece con una rottura.

Con la trasformazione in quotidiano (avvenuta il 28 aprile 1971), il manifesto si costituisce anche come struttura politica alle elezioni del 1972 presentando una propria lista alla Camera ed invitando a votare il PCI al Senato.

Nel 1974 si unifica con il Partito di Unità Proletaria (PdUP), che da allora cambia nome in PdUP per il Comunismo. Già nel gennaio 1977, però, la componente ex-PdUP uscì dal partito, essendo gli ex-Manifesto più orientati verso il PCI che non verso altri progetti politici (come la costituente di Democrazia Proletaria). Coloro che provenivano dal gruppo de Il manifesto mantennero comunque il nome PdUP per il Comunismo, assorbendo poi la minoranza di Avanguardia Operaia e soprattutto i militanti del vecchio Movimento Studentesco del dopo 1968, il Movimento Lavoratori per il Socialismo. Nel 1983 il PdUP si presenta alle elezioni con il PCI, nel quale confluì nel 1984.

Anche se i principali fondatori del giornale si allontaneranno col tempo dalla vita politica, Il manifesto resterà comunque un interessante progetto editoriale. Gestito da un collettivo di giornalisti si trova a non avere una proprietà davvero distinta dalla redazione, con giornalisti che sono editori di se stessi. Per questo spesso partecipa agli scioperi dei giornalisti contro gli editori andando comunque in edicola, ma ospitando alcune pagine di ragioni degli scioperanti.

La crisi e la ripresa

Verso la prima metà del 2006 la crisi economica che da tempo investe la testata, giunta ormai al 35° anno di pubblicazione, si fa sempre più grave e rischia di far chiudere il giornale, che attraverso il suo sito chiede ai lettori di sostenere il quotidiano tramite sottoscrizioni, e di pagare 5 euro l'edizione del giovedì; l'iniziativa consente di raccogliere oltre 1.700.000 euro. Da segnalare anche la donazione di Loredana Bertè, per la cifra di 20.000 euro versati al giornale

22 giugno, 2008

Palazzo Valentini la mostra "Cinema, Segno, Colore"


L'assessore alle Politiche culturali della Provincia di Roma, Cecilia D'Elia, ha inaugurato la mostra dal titolo Cinema Segno e Colore dell’artista Natino Chirico. Le opere pittoriche, circa trenta, di diverso formato testimoniano la più recente ricerca artistica del maestro e saranno esposte gratuitamente a Palazzo Valentini sino al 3 luglio prossimo.

Le creazioni spaziano dal tema cinematografico all’informale, passando per quei collage figli della pop-art di matrice italiana. Filo conduttore di tutte le opere è il 'colore', così come evidenziato nel titolo della mostra, un colore che si fa traccia, Segno di una ricerca, che crea un’impronta dell’intimo profondo dell’artista stesso e dei soggetti a cui si ispira nei suoi omaggi ai grandi personaggi del cinema.

Le opere presentate sono diverse nella dimensione e nella tecnica: tavolette di legno ricoperte con colori accesi fanno da base a teche in plexiglas in cui sono custoditi i volti delle dive, e ancora tele dalle notevoli dimensioni ma anche raffinate sculture in metacrilato dove la materia accoglie ed esalta il segno dell'artista.

Natino Chirico, nato nel 1953 a Reggio Calabria, è artista caro a Roma e alla sua Provincia che più volte ha ospitato sue mostre in spazi museali (come Palazzo Valentini, l’ex-mattatoio di Testaccio oggi sede del MACRO, Palazzo dei Congressi, etc.) e nelle più prestigiose gallerie private d’arte contemporanea (come la Galleria Il Narciso o la Galleria Monogramma). Ha, inoltre, esposto in Italia e all’estero ed è presente con le sue opere in numerose collezioni pubbliche e private. Apprezzato ritrattista, a questo filone ed in particolare ai protagonisti del cinema sono dedicate le principali esposizioni e mostre.


L’esposizione, con ingresso gratuito, allestita presso la Sala Egon Von Furstenberg e la Sala Stampa di Palazzo Valentini (via IV novembre 119/a), resterà aperta fino a mercoledì 2 luglio. Questo l’orario per i visitatori: lunedì-venerdì 10,30-19,00; sabato e domenica 10,30-13,00.

Concorso letterario "Racconti di Provincia"


L’Amministrazione Provinciale di Roma ha indetto il Concorso Letterario denominato “Racconti di Provincia” e riservato a opere brevi di narrativa.

L’iniziativa è stata promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali - Dipartimento Beni Servizi Attività culturali , in collaborazione con la Casa Editrice Robin Edizioni di Roma.

Il concorso “Racconti di Provincia” è aperto a giovani scrittori esordienti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, residenti nella provincia di Roma.

La partecipazione al concorso è gratuita. L’autore potrà partecipare al Concorso con una sola opera, alla quale dovrà attribuire un titolo. I racconti dovranno pervenire entro e non oltre il 31 luglio 2008.

Il Concorso “Racconti di Provincia” si pone i seguenti obiettivi:
- promuovere la conoscenza e la valorizzazione di un territorio unico dal punto di vista storico, culturale e paesaggistico come quello della provincia romana
- favorire la cultura letteraria e la creatività delle giovani generazioni, attraverso azioni di stimolo e di sostegno
- garantire adeguati strumenti di comunicazione e diffusione a giovani scrittori emergenti.

I giovani scrittori sono chiamati a esprimere la propria creatività cimentandosi in un racconto breve, in lingua italiana, avente a tema ispiratore luoghi, città, storie del territorio della provincia di Roma, ad esclusione della città di Roma, significativi dal punto di vista culturale, storico, paesaggistico.

Da segnalare che il racconto dovrà avere una lunghezza massima di 5 cartelle (ognuna contenente al massimo 1800 battute, spazi inclusi), inedito e libero da contratti editoriali.

I racconti indicati come migliori dalla Giuria verranno inseriti in un volume pubblicato dalla Robin Edizioni nella collana “I libri da scoprire”.
Ne sarà inoltre data notizia sul sito della Provincia di Roma e su quello della Robin Edizioni.
I risultati della selezione verranno comunicati in una apposita manifestazione pubblica nella quale verrà presentata la pubblicazione.

Palmarola diventa monumento naturale


Palmarola, una delle perle delle isole ponziane, diventerà monumento naturale.Ad annunciarlo il Presidente Piero Marrazzo, durante la sua recente visita a Ponza. Il decreto verrà firmato nel corso della prossima settimana.

Tutelare uno tra i patrimoni naturalistici più belli in Italia vuol dire mettere la parola fine a qualunque tentazione di speculazione edilizia, pur mantenendo l’isola fruibile ai turisti e ai ponzesi. Il Presidente Marrazzo ha chiarito che, rispetto alle speculazioni: “Il rischio esiste e sempre più forti sono le spinte volte a trasformare la piccola isola in un resort privato a disposizione di pochi intimi. Non sarà cosi. Palmarola è un patrimonio ambientale di tutti che va preservato da ogni tentazione speculativa”.

Come eravamo, come siamo: al Museo di Roma la "Vita in Comune" dal 1930 ad oggi


Le sale del Museo di Roma Palazzo Braschi accolgono, fino al 13 luglio, un patrimonio storico-documentaristico, vero tesoro di immagini e di ricordi, mai esposto prima: le foto conservate nell'Archivio Fotografico dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma.

Nella mostra "Vita in Comune. 1930 – 2007. Fotografie di Roma dagli Archivi dell'Ufficio Stampa del Campidoglio" si percorre in 200 fotografie la storia della Capitale d'Italia, a partire dagli anni '40, in una appassionante rassegna divisa in tre sezioni.

Si passa così dal paesaggio urbano - immagini che testimoniano le trasformazioni della Capitale, dal centro alla periferia, i mutamenti urbanistici, architettonici, paesaggistici ed anche le profonde trasformazioni sociali- alla vita sociale -selezione fotografica dedicata ai grandi eventi, alle feste e alle celebrazioni- per concludere il percorso con una parte più istituzionale, riservata ai ritratti di sindaci e ospiti istituzionali, alle cerimonie ufficiali.

Ogni sezione è introdotta da tre firme illustri: Corrado Augias, Elisabetta Rasy e Dacia Maraini. Inoltre, un contributo importante viene da Rai Teche che ha fornito alcuni filmati video storici di Roma.

Oltre alle tre sezioni storiche, un filmato video -con musiche composte per l'occasione da Stefano Saletti- raccoglie le immagini più recenti, oggi catalogate nell'archivio digitale.

Le immagini custodite nell'Archivio dell'Ufficio Stampa rappresentano la memoria della Città, un patrimonio storico e culturale di Roma e dunque dell'intero Paese: un patrimonio da rendere pubblico per farne fonte di memoria collettiva.

Si parte dal 1940, con il primo fotografo ufficiale del Campidoglio, Ottavio D'Agostini. Da allora si sono aggiunti gli scatti dei suoi successori che dai primi decenni del Novecento ad oggi hanno documentato gli avvenimenti di cui Roma è stata teatro, incrementando ogni giorno l'Archivio fotografico -che conta oggi oltre 500.000 scattii.

Osservando queste sequenze fotografiche si spazia dalle immagini in bianco e nero delle 'botticelle' che invadono la piazza del Campidoglio a quelle della rossa Ferrari, immortalata sul Campidoglio per il 50° compleanno.
E poi Capi di stato e protagonisti del nostro tempo, come John Fitzgerald Kennedy, Indira Ghandi o Yasser Arafat, che qui si alternano a foto di personaggi dello spettacolo, come l' immortale Anna Magnani, ritratta nel 1951 mentre legge versi di Trilussa.

Nella sezione che illustra le trasformazioni urbanistiche possiamo trovare una via Cristoforo Colombo simile ad una strada di campagna -siamo negli anni '60- o piazza del Popolo, oggi splendida isola pedonale del centro storico, allora enorme parcheggio-macchine.

E come trascurare foto che ovunque, anche grazie alle tante rappresentazioni cinematografiche, fanno pensare a Roma, come il celebre "pizzardone", vigile urbano in divisa che dirige il traffico dalla famosa pedana di piazza Venezia? Un'immagine di ieri uguale –a parte il cappello- a quella di oggi, simbolo di un centro urbano trasformato con aspetti a volte inalterati.

Una trasformazione progressiva che porta fino al caleidoscopio di colori della Notte Bianca con i tanti significati che ci suggerisce: un nuovo senso di condivisione tra periferia e centro, tra diverse generazioni, e il ritrovato piacere della fruizione collettiva di luoghi e monumenti antichi, non più blindati ma patrimonio da vivere in comune.

Orario della mostra: da martedì a domenica h. 9-19. Biglietto 8 euro, ridotto 6, gratis per le categorie previste (la biglietteria chiude alle 18,30). Per informazioni: 060608 (tutti i giorni dalle 9 alle 22,30), www.museodiroma.it.

Bioparco, festa per il primo mese della giraffa Pallina


Oggi, domenica 22 giugno, al Bioparco si festeggia il primo mese di vita della giraffa Pallina (così battezzata dai bambini romani). La 'piccola', un metro e settanta per 70 chili alla nascita , ora sfiora i 2 metri e 90 chili; prende ancora il latte dalla mamma (lo svezzamento avverrà ad un anno di vita) e si è perfettamente inserita nel gruppo di 4 animali che abita nella Casa delle Giraffe.

Per l'occasione il Bioparco e il canale di Sky Nat Geo Wild (che ha "adottato" il cucciolo) hanno organizzato alcune attività ludico-didattiche.

Dalle 10 alle 16 (davanti alla Casa delle Giraffe) un operatore del Bioparco fornirà ai visitatori informazioni sulla biologia delle giraffe, raccontando aneddoti sui 5 esemplari del parco, e risponderà alle domande.

Dalle ore 18.40 Nat Geo Wild (canale 405 di SKY) trasmetterà infine il mini-documentario "Born in Italy" realizzato dal canale stesso, che racconta il parto e i primi giorni di vita di Pallina.

Il Bioparco è aperto dalle 9.30 alle 19 (ingresso consentito fino alle 18)

Per maggiori informazioni visitare le pagine dedicate all'iniziativa sul sito del Bioparco o chiamare l'Infoline allo 06 3608211.

PROMEMORIA 22 giugno 1946 Viene emanata dal governo italiano l'amnistia Togliatti.


Viene emanata dal governo italiano, appena divenuto repubblicano, l'amnistia passata alla storia come l'amnistia Togliatti (questi era, infatti, il Ministro di Grazia e Giustizia dell'epoca).
L'amnistia Togliatti fu un provvedimento di condono delle pene proposto dall'allora Ministro di Grazia e Giustizia Palmiro Togliatti, approvato dal Governo italiano, promulgata con D.P.R. 22 giugno 1946, n.4.

Provvedimenti principali

Essa comprendeva i reati comuni e politici, compresi quelli di collaborazionismo con il nemico e reati annessi ivi compreso il concorso in omicidio, pene allora punibili fino ad un massimo di cinque anni, i reati commessi al Sud[4] dopo l'8 settembre 1943 e l'inizio dell'occupazione militare alleata al Centro e al Nord.

Lo scopo era la pacificazione nazionale dopo gli anni della guerra civile ma vi furono polemiche sulla sua estensione, tanto che il 2 luglio 1946 Togliatti con l'emanazione della circolare n.9796/110, raccomandò interpretazioni restrittive nella concessione del beneficio.

Ulteriori provvedimenti

L'amnistia varata da Togliatti fu tuttavia seguita da ulteriori amnistie che allargarono ulteriormente i termini temporali e la casistica.

Il 7 febbraio 1948 un decreto del sottosegretario alla presidenza Andreotti con cui si estinguevano i giudizi ancora pendenti dopo essa.

Il 18 settembre 1953 il governo Pella approvò l'indulto e l'amnistia proposti dal guardasigilli Antonio Azara per i tutti i reati politici commessi entro il 18 giugno 1948. Furono compresi in questa seconda amnistia i reati commessi nella seconda parte della guerra civile, arrivando a oltre tre anni dalla fine della guerra esterna.

Il 4 giugno 1966 vi fu una ulteriore amnistia.

21 giugno, 2008

PROMEMORIA 21 giugno 1689 - Praga, un incendio devasta la Città Ebraica della capitale boema


Praga, un incendio devasta la Città Ebraica della capitale boema.
Il grande incendio che colpì la Città Ebraica il 21 giugno 1689 danneggiò gravemente le due sinagoghe e i palazzi residenziali del ghetto furono rasi al suolo. Entrambe vennero ricostruite e poi definitivamente demolite nell'ambito della ricostruzione del quartiere ebraico di Josefov negli anni tra il 1898 e il 1906.

20 giugno, 2008

Oggetti con l'anima: in mostra al Museo dell'Ara Pacis le creazioni di Jean Prouvè


Cercare poesia, creare armonia: anche in una sedia, anche in pannello solare. Coniugare artigianato ed imprenditorialità, design e architettura. Dare vita a uno stile che mette in primo piano utilità, economicità, uso ragionato dei materiali. È questo che ha fatto Jean Prouvè, designer e architetto francese. E proprio a questa poetica dell'oggetto tecnico è dedicata una mostra ospitata dal Museo dell'Ara Pacis dal 20 giugno al 14 settembre 2008.

L'esposizione, promossa dalla Regione Lazio, dall'assessorato alle Politiche culturali del Comune di Roma e dell'associazione Designfest, è stata presentata dall'assessore capitolino Umberto Croppi, che ha sottolineato l'importanza del design "per la prima volta è stato inserito nelle competenze dell'assessorato alla Cultura del Campidoglio".

La mostra, la prima completa retrospettiva su un protagonista della storia del design che si tiene nella Capitale, inaugura una serie di importanti iniziative dedicate al design ed all'architettura realizzate con il sostegno della Regione Lazio, che l'Associazione Designfest promuoverà ed organizzerà in collaborazione con il Vitra Design Museum di Weil am Rhein a Roma e in altre province della Regione.

Al Museo dell'Ara Pacis sono esposte oltre cento opere realizzate da Jean Prouvé tra il 1924 e la metà degli anni '70: 50 oggetti di design (sedie, poltrone, tavole, scrivanie, banchi di scuola, letti e lampade), elementi architettonici da lui ideati, numerosi modelli di architetture – tra cui il Padiglione per il Centenario dell'alluminio a Parigi, la Casa Tropicale a Niamey in Niger, la Casa Prouvé a Nancy – una ricca selezione di disegni autografi preparati per le lezioni presso il Conservatoire National des Arts et Métiers e i prototipi – gli studi per il padiglione d'esposizione Péchiney a Parigi. Il percorso è completato da alcuni importanti documenti cinematografici sui singoli progetti.

Il catalogo che accompagna la mostra, edito da Vitra Design Museum, è curato da Catherine Dumont d'Ayot e Bruno Reichlin. Con i contributi di oltre quaranta autori e più di seicento illustrazioni unitamente ai testi dello stesso Prouvé, il volume presenta la più esauriente rassegna del lavoro di Jean Prouvé realizzata fino ad oggi.

Il Servizio degli Oggetti Trovati: prestazioni sempre più adeguate ai nostri giorni


Il Servizio degli Oggetti Trovati risulta essere uno dei più antichi del Comune di Roma, avendo visto la sua regolamentazione nel dicembre 1914. Da allora, ponendosi al passo con le attuali esigenze della cittadinanza, ha cercato di rispondere sempre meglio alla richieste di efficacia ed efficienza relative ai suoi compiti.

Il servizio svolge la funzione, semplice solo in apparenza, di restituire ai legittimi proprietari le cose ed i documenti rinvenuti nel territorio del Comune di Roma; il raggiungimento di tale obiettivo si scontra però con le complesse procedure necessarie e con i numeri che si impongono ad una grande città: estesa metropoli, capitale dello Stato, città d'arte, sede del Vaticano, luogo di grandi eventi culturali e politici; con l'enorme richiamo di pubblico che tutto ciò comporta.

Si tratta infatti di circa 20.000 rinvenimenti annui con un tasso di incremento annuo del 10% tendenzialmente costante.

Tale quantità di cose viene trasferita all'attuale Reparto Oggetti Rinvenuti della Polizia Municipale di Roma tramite i vari soggetti che fisicamente ritrovano l'oggetto: comuni cittadini, tutte le forze di polizia, le linee metropolitane, la Trambus, i taxi, le Poste Italiane, la Polizia Municipale degli altri comuni - che invia a Roma quanto ritrovato nella propria città appartenente a persone residenti nella capitale - sino alle rappresentanze diplomatiche italiane presso i vari paesi esteri, che trasmettono i ritrovamenti riconducibili a cittadini romani.

Il Reparto Oggetti Rinvenuti si trova attualmente nella Circonvallazione Ostiense 191 - tel. 06 67693214 - fax 06 67693213.

Effettua il seguente orario di apertura al pubblico:
dal lunedì al venerdì 8.30 - 13.00; giovedì 8.30 - 17.00 continuato

Ai sensi della vigente normativa il Reparto porta a conoscenza la cittadinanza degli avvenuti ritrovamenti, oltre che con delle comunicazioni dirette, anche attraverso la pubblicazione settimanale degli elenchi delle cose rinvenute all'Albo Pretorio del Comune di Roma sito in Via Petroselli, 50.

Per il ritiro bisogna essere muniti di un documento d'identità valido e pagare i diritti di custodia di Euro 2,97 per gli oggetti comuni, mentre per quelli di valore l'importo sarà determinato sulla base della perizia estimatoria effettuata.

Si può procedere anche al ritiro per terze persone producendo, in aggiunta al proprio documento, anche una delega in carta semplice o redatta nell'apposito spazio riservato sulla cartolina di convocazione, unitamente al documento originale dell'interessato.

Il reparto conserva i reperti per un periodo di un anno e quindici giorni dalla data di consegna, trascorso il quale i beni non reclamati entreranno legalmente in possesso degli eventuali rinvenitori o, in assenza di questi, dell'amministrazione Comunale la quale provvederà alla vendita delle cose di valore secondo modalità che saranno di volta in volta comunicate attraverso la pubblicazione su alcuni organi di stampa.

I beni che non possono essere venduti all'asta saranno devoluti ai vari enti assistenziali e di beneficenza iscritti in un apposito elenco conservato presso il Comando della Polizia Municipale.
Tutti i restanti oggetti saranno avviati alla distruzione mediante le strutture dell'AMA.

Festa dell'acqua e dell'energia a piazza del Popolo


Anche le stelle verranno a guardare Dopo la grande partecipazione dello scorso anno, ritorna a piazza del Popolo la festa dell'acqua e dell'energia organizzata da Acea con il patrocinio dell'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma. Per festeggiare il solstizio d'estate, venerdì 20 giugno alle 21, oltre 50 artisti si esibiranno in piazza del Popolo accompagnati dalla voce dell'attore Roberto Pedicini. L'evento, aperto a tutti, è intitolato "Anche le stelle verranno a guardare".

Nel corso della serata, il pubblico assisterà a uno spettacolo ricco di emozioni. Ballerini e nuotatori si esibiranno intorno all'obelisco sui quattro palchi, della lunghezza di 16 metri ognuno, dove sono state installate 4 mini piscine; due maxi schermi ai lati della piazza, alti 15 metri e larghi 14, proietteranno immagini fantastiche che faranno da sfondo alle danze verticali di ballerini sospesi nel vuoto. Un acrobata si lancerà da una torre, alta 26 metri, e, emulando le gesta di Mister Ok e il famoso tuffo nel Tevere di Capodanno, si tufferà in una vasca di tre metri di profondità; ballerini e artisti si esibiranno su un cavo sospeso a 20 metri dal suolo con sfere e crinoline luminose e, gran finale dello spettacolo, la celebrazione del solstizio d'estate, la notte più breve dell'anno, con fuochi, luci, fumi e macchine sceniche.

"Anche le stelle verranno a guardare", realizzato ancora una volta dal maestro Valerio Festi in collaborazione con Buddy Event, offrirà visioni, danze di suoni e di colori, terrà romani e turisti con il fiato sospeso e farà loro apprezzare, ancor più, la bellezza della piazza.

Anche quest'anno la performance degli artisti si servirà di luce, fuoco e acqua a ricordare, sempre, quanto questi elementi sono stati e sono fondamentali per la vita umana, il suo sviluppo e benessere.

Per informazioni: www.aceaspa.it, www.ambientandoci.it

PROMEMORIA 20 giugno 1859 Stragi di Perugia.


Stragi di Perugia. A Perugia i mercenari svizzeri di Pio IX abbattono il Governo Provvisorio che chiede l'indipendenza dallo Stato Pontificio e dopo essere entrati in città risalgono verso il centro massacrando sia i cittadini armati che bambini, donne e anziani rifugiati nelle case.
Il 20 giugno del 1859 nella città di Perugia ci fu uno scontro tra le truppe dei reggimenti svizzeri inviati da papa Pio IX contro i patrioti cittadini che si erano ribellati al dominio dello stato della chiesa. Questi scontri che videro la morte valorosa di numerosi cittadini prendono il nome di Stragi di Perugia.

La situazione iniziale

La seconda guerra d'indipendenza vide ottocento giovani perugini accorrere volontari nell'esercito sardo sui campi di battaglia dell'Italia settentrionale, mentre a Perugia era pronto un comitato insurrezionale collegato con la Società Nazionale, particolarmente con i centri di quest'ultima a Firenze e a Bologna.

Questo comitato si mosse il 14 giugno per chiedere al governo pontificio, attraverso il suo rappresentante a Perugia, di abbandonare la posizione di neutralità assunta nella guerra italiana. Poiché il rappresentante pontificio rifiutò di collaborare, il comitato diede vita ad un governo provvisorio, che offrì la dittatura a Vittorio Emanuele.

A tale supremo organo fecero capo un comando di piazza, un comitato di difesa e altri essenziali organi di pubblica sicurezza e di difesa. Perché soprattutto alla difesa gli insorti dovettero disporsi, quando presto apparve chiaro che il governo pontificio, deciso a porre argine alla frana minacciante anche le regioni superstiti dello stato, non rinunciava a Perugia e si preparava a dare, riprendendola con la forza, un memorabile esempio. Apparve altrettanto chiaro che non c'era da attendersi alcun appoggio da parte di Cavour, che aveva la mani legate dai precisi accordi con Napoleone III e che pur trovava nell'insurrezione perugina motivi assai utili alla sua politica.

Massacri e saccheggi

Il governo provvisorio rivolse perciò coraggiosamente l'appello al popolo perché si preparasse alla difesa e l'appello fu raccolto.

Quando le truppe papali guidate dal colonnello Schmidt, il 20 giugno, forti di duemila uomini in gran parte svizzeri, si presentarono davanti a Perugia, trovarono dispersi su un ampio fronte, male organizzati e armati - dalla Toscana erano giunte poche centinaia di fucili e per giunta non tutti in buono stato - ma animati da una commovente volontà di difesa, un migliaio di cittadini.

La resistenza fu spezzata dopo un breve e accanito combattimento che ebbe come epicentro Porta San Pietro e che vide perdite relativamente gravi dall'una parte e dall'altra. Ad esso seguì quel saccheggio, accompagnato dal massacro di civili inermi, che rese immediatamente famoso il primo episodio di guerra popolare del 1859.

Le stragi di Perugia, mentre furono una formidabile arma propagandistica contro il resto gia crollante del potere temporale, costituirono il punto fermo cui da allora in poi si sarebbe richiamata la tradizione patriottica cittadina.

Per le azioni altamente patriottiche compiute la città di Perugia è la nona tra le 27 città decorate con Medaglia d'Oro come "Benemerite del Risorgimento nazionale".

19 giugno, 2008

Tre giorni di Ecofest a Villa Borghese


Al via venerdì 20 giugno la seconda edizione di ‘Ecofest', la tre giorni di convegni, laboratori didattici e spettacoli, all'interno di un villaggio ecologico a emissioni zero che ospiterà oltre 100 stand, per capire, sperimentare e costruire i nuovi modelli sostenibili di consumo all'interno di Villa Borghese-Piazza di Siena a Roma.

La Provincia di Roma patrocina l'evento ed è presente con un proprio stand. All'interno dello spazio espositivo è inoltre possibile prendere visione delle pubblicazioni del Servizio Ambiente dell'Amministrazione provinciale (carte escursionistiche, guide sulle aree protette, programma iniziative dell’Agro Romano, manifesti e gadget) e del Servizio Agricoltura e Agriturismo (guida agli agriturismo, giochi didattici e pubblicazioni sul biologico).
Durante le tre giornate ci saranno convegni, laboratori didattici, spettacoli musicali e d'animazione.
Info su: www.ecofest.it

Al via la IV edizione della "Selezione dei vini del Lazio"


107 produttori laziali, 446 etichette di vino (il 25% in più rispetto all’edizione del 2005) e 40 esperti tra enologi e giornalisti. Questi alcuni dei numeri della quarta edizione della ''Selezione dei vini del Lazio'', voluta dall'assessorato regionale all'Agricoltura e dall'Arsial che si terrà da giovedì 19 giugno a sabato 21 giugno a Palazzo Rospigliosi, a Roma.

Il Lazio è una realtà fatta di numeri importanti, con i suoi 38mila ettari coltivati a vite per una produzione che, nell'ultima vendemmia, ha superato i 2 milioni di ettolitri di cui oltre la metà a Denominazione di origine controllata. Ultimo riconoscimento, dopo 27 Doc, lo ha ottenuto il Cesanese del Piglio, primo vino del Lazio a Denominazione d’origine controllata e garantita.

24 milioni di bottiglie di cui il 30 per cento destinato al mercato estero e oltre 9mila addetti. Oltre mille, infine, le etichette laziali che hanno ottenuto importanti riconoscimenti da parte delle principali guide del settore.

“Il progetto ‘Ambasciatore dei vini del Lazio’ vuole portare entro dicembre ad almeno mille ristoranti i vini della nostra Regione – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Valentini – le nostre priorità sono infatti quelle di promuovere la vendita dei prodotti enologici del Lazio nei ristoranti”.

I 30 vini giudicati migliori dalla Giuria della Selezione otterranno il “Calice d’oro” e avranno la possibilità di rappresentare il Lazio in manifestazioni nazionali e internazionali.

Palazzo Esposizioni: apre la 15ª Quadriennale di Roma


Cento artisti per capire dove va l'arte contemporanea italiana, con un omaggio a Luciano Fabro.
Giunge alla sua 15ª edizione la Quadriennale di Roma, il principale appuntamento istituzionale dedicato all'arte contemporanea italiana che dal 19 giugno al 14 settembre torna nella sua sede storica, Palazzo delle Esposizioni, unica protagonista per tutta l'estate 2008.

Le Quadriennali, che documentano periodicamente le tendenze più significative del "made in Italy" per l'arte contemporanea, sono una sorta di sismografi, pronte a registrare tutte le oscillazioni del 'fare arte'; ma ogni edizione si caratterizza per uno specifico taglio critico. Quello della 15ª Quadriennale è stato affidato a una commissione di cinque curatori e storici dell'arte (Chiara Bertola, Lorenzo Canova, Bruno Corà, Daniela Lancioni, Claudio Spadoni) che hanno scelto di puntare l'attenzione sugli anni Novanta/Duemila, in particolare sugli artisti che hanno iniziato ad affermarsi in questo periodo.

E' l'arte emergente a proporsi con un panorama delle esperienze e delle ricerche artistiche più rappresentative degli ultimi vent'anni: e appare subito evidente come -anche in Italia- l'arte contemporanea sia campo di sperimentazione di tendenze del tutto diverse. E' difficile individuare linee di appartenenza: questa è un'arte in cui conta la personalità del singolo autore, la sua qualità di vedere, capire, interpretare.

Un centinaio gli artisti invitati, tutti con un'opera recente, in molti casi realizzata per l'occasione o in situ. Per i visitatori si apre una stimolante esplorazione della creatività contemporanea, che spazia dai generi tradizionali - come disegno, pittura, scultura - alla fotografia e alle videoproiezioni, fino a installazioni ambientali che coinvolgono direttamente il pubblico.

Le opere in mostra si differenziano non solo per le tecniche di realizzazione, ma anche per i diversi campi di interesse. Alcune rimandano all'attualità e propongono spunti di riflessione sul nostro momento storico. Molte hanno, invece, una dimensione più privata e si interrogano su temi quali l'identità, la memoria, le relazioni interpersonali. Altri si concentrano sulla genesi stessa dell'opera d'arte, sull'atto creativo. Non mancano interventi che esaltano il potere evocativo della figurazione. Anche gli sguardi sono diversi: ora ironici e sorprendenti, ora critici e provocatori, ora silenziosi e distanti.

La 15ª Quadriennale riserva, inoltre, un omaggio a Luciano Fabro (Torino, 20 novembre 1936 - Milano, 22 giugno 2007), a un anno esatto dalla scomparsa. Maestro innovatore della scultura italiana, Fabro si afferma a partire dagli anni Sessanta, è tra i protagonisti del gruppo dell'Arte Povera, partecipa alla fondazione della Casa degli Artisti di Milano, insegna all'Accademia di Brera. Gli sono state dedicate, anche di recente, grandi monografiche promosse dai più importanti spazi espositivi in Italia e all'estero. Numerose, le sue partecipazioni a Documenta, alla Biennale di Venezia, alla Biennale di San Paolo e alla stessa Quadriennale di Roma (1973, 1986, 2005). L'omaggio a Fabro all'interno della mostra intende sottolineare come il suo linguaggio continui a essere di straordinaria attualità e costituisca un imprescindibile riferimento per molti artisti contemporanei.

La mostra è una produzione della Fondazione La Quadriennale di Roma. Il catalogo è edito da Marsilio. Per informazioni: Fondazione La Quadriennale di Roma, Villa Carpegna, CAP 00165, tel. 06-977.9774531; info@quadriennalediroma.org, www.quadriennalediroma.org.

PROMEMORIA 19 giugno 1324 - Nasce il Regno di Sardegna e Corsica


Nasce il Regno di Sardegna e Corsica.
Il Regno di Sardegna è l'entità politica fondata dai catalano-aragonesi in Sardegna sotto il re Giacomo II nel 1324 ed estintosi nel 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia da parte del suo XXIV e ultimo sovrano Vittorio Emanuele II di Savoia. Il regno fu creato sulla carta da papa Bonifacio VIII nel 1297, con la denominazione di Regno di Sardegna e Corsica[1] per risolvere la crisi politica e diplomatica tra corona d'Aragona e ducato d'Angiò sulla Sicilia (la Guerra del Vespro). La realizzazione concreta del Regno di Sardegna vedrà dapprima la guerra dei catalano-aragonesi contro i pisani [2], in alleanza col regno giudicale di Arborea. Sarà quindi a lungo contrastata dalla resistenza sull'isola del medesimo regno di Arborea e potrà considerarsi finalmente conclusa, con la definitiva sconfitta del regno giudicale, solo nel 1420.

La lunga durata della storia istituzionale del regno e le varie fasi storiche attraversate fanno sì che comunemente in storiografia si distinguano diversi periodi in funzione dell'entità politica dominante: un periodo aragonese, uno spagnolo e uno sabaudo[3]. Con la scomparsa anche formale delle istituzioni statuali del regno (Unione Perfetta con gli stati di terraferma, 1847), l'Isola diviene una regione di un'entità statuale più ampia, che conserverà il nome di Regno di Sardegna ancora per qualche anno, finché, raggiunto ormai l'obiettivo dell'annessione degli altri stati e territori della penisola, cambierà denominazione in Regno d'Italia

15 giugno, 2008

Arriva il bike sharing a Roma: 19 postazioni di noleggio bici


E adesso tutti in bicicletta per le vie di Roma. E' stata inaugurato dal sindaco di Roma Gianni Alemanno e dall'assessore all'Ambiente Fabio De Lillo il nuovo progetto di bike sharing che semplifica il noleggio delle due ruote.

Si parte con 19 postazioni nel centro storico: a piazza del Popolo, Colosseo, piazza di Spagna, Largo Argentina, piazza del Parlamento – e non solo – sarà possibile ritirare automaticamente la bicicletta grazie a una card acquistabile presso i punti di informazione turistica.

Lasciando una caparra di 30 euro si potrà scegliere se comprare una carta da 5,10 o 20 euro che, una volta esaurita, sarà ricaricabile. Le bici si ritireranno presso le colonnine dove sono assicurate grazie al lettore collegato alle card, e con la card verrà consegnato anche un lucchetto. Per il noleggio della bicicletta, attivo dalle 7 alle 23, la prima mezz'ora di pedalata è gratis; la seconda costerà un euro, la terza due euro e così via, fino a un massimo di quattro ore.

E' anche possibile ritirare una bicicletta in una postazione e lasciarla in un'altra. A disposizione di romani e turisti circa 200 bici. Un progetto a costo zero per il Comune di Roma, visto che i primi sei mesi di sperimentazione saranno sostenuti dalla società spagnola Cemusa - Gruppo Formento Costrucciones y Contratas, che si è offerta come sponsor e gestore del servizio, mentre il ricavato andrà a coprire i costi di manutenzione.

I Pit, punti d'informazione turistica in cui si acquistano le bici-card, sono in via Giolitti, via Marco Minghetti, piazza delle Cinque Lune, Castel S. Angelo, via Nazionale, piazza Santa Maria Maggiore e piazza Sydney Sonnino.

PROMEMORIA 15 giugno 763 a.C. - Gli Assiri registrano un'eclissi solare


Gli Assiri registrano un'eclissi solare.
Anticamente il termine Assiria (Accadico: Aššur; Aramaico: אתור/ܐܬܘܪ, Aṯûr; Ebraico: אשור, Aššûr) si riferiva ad una regione dell'alto Tigri, corrispondente all'estrema regione settentrionale dell'odierno Iraq. Era cinta ad est dai monti Zagros e a nord dal massiccio dell'Armenia, mentre a sud-ovest si estendeva la pianura mesopotamica.

Alla fine del III millennio a.C. questo territorio fu colonizzato da una popolazione semitica di Amorriti, strettamente imparentata coi Babilonesi, cioè gli Assiri che, come la stessa regione, presero il nome dall'antica città di Assur. Più tardi il termine andò ad indicare l'impero assiro propriamente detto che, dal IX al VII secolo a.C. dominò su tutta la Mezzaluna fertile, l'Egitto e gran parte dell'Anatolia.

Gli Assiri sono oggi noti soprattutto per la loro terribile ferocia nei confronti delle popolazioni vinte che venivano trucidate e deportate.

La loro storia può essere suddivisa cronologicamente in tre periodi. Questi sono detti:

* Antico Impero o periodo Paleoassiro (1950-1365 a.C)
* Medio Impero o periodo Medioassiro (1365-932 a.C.)
* Nuovo Impero o periodo Neoassiro (911-612 a.C.).[1]

Fu durante il periodo del Nuovo Impero che la civiltà assira raggiunse il suo apogeo.

L'eclisse solare

Un'eclissi solare è causata dall'oscuramento dell'intero disco solare da parte della Luna visto dalla Terra e si verifica quando la Luna è in fase di "Luna nuova". Si tratta di un fenomeno piuttosto raro: Sole, Luna e Terra devono essere perfettamente allineati in quest'ordine; ciò è possibile solo quando la Luna, la cui orbita è inclinata di cinque gradi rispetto all'eclittica, incrocia quest'ultima in un punto detto "nodo"'. Quando il nodo si trova tra la Terra e il Sole, l'ombra lunare passa sulla superficie terrestre e si ha un'eclissi solare. Se invece il nodo si trova dalla parte opposta, si ha un'eclissi lunare.

Tuttavia, il tipo di eclissi più osservato è l'eclissi totale, perché durante la centralità totale della Luna sul disco solare, è possibile vedere a occhio nudo la corona solare e questo fa come eccezione dal fatto che la Luna non sia troppo lontana da poter lasciare un anello luminoso, cosa che succede con le eclissi anulari, o che non sia troppo grande da nascondere la corona.

Per questo motivo, l'eccezione fa sì che il diametro apparente della Luna sia praticamente uguale a quello del Sole. Però, eclissi totale e anulare possono verificarsi nello stesso transito lunare a gioco della distanza della Luna, formando un'eclissi ibrida.

13 giugno, 2008

Approvato l'ordine del giorno sulla sicurezza nei posti di lavoro


Il consiglio provinciale di Roma ha approvato un ordine del giorno straordinario sui temi della sicurezza e della salute sui luoghi di lavoro, presentato questa mattina in aula dai consiglieri della maggioranza e dell'opposizione, dopo il tragico incidente sul lavoro avvenuto in una vasca di depurazione a Mineo, in Sicilia.

L'ordine del giorno, approvato con 35 voti a favore e uno astenuto, oltre ad esprimere il cordoglio dell'assemblea per le recenti morti bianche, impegna l'aula a convocare un Consiglio straordinario sul tema e a intraprendere 'iniziative utili a contribuire, per quanto di competenza, alla tutela dei lavoratori'. Lo comunica Palazzo Valentini con una nota.

In apertura dei lavori inoltre - prosegue la nota - il presidente del Consiglio provinciale di Roma, Pina Maturani, aveva invitato i consiglieri presenti in aula ad osservare un minuto di
silenzio per ricordare le morti di Mineo. "Sono particolarmente contenta - ha spiegato Pina Maturani - che il Consiglio abbia voluto rispondere con questa sollecitudine all'emergenza delle morti bianche anche attraverso l'assunzione dell'impegno a svolgere una seduta straordinaria per affrontare tali temi, condividendo così lo spirito dell'appello, che ho richiamato in aula, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano".

"Quello approvato dal Consiglio è un atto importante e non simbolico - ha detto l'assessore provinciale alla Cultura, Cecilia D'Elia - troppo spesso il lavoro non è socialmente riconosciuto e diventa causa di morte. La Provincia di Roma ha già fatto molto, ma certamente si può fare di più. La Giunta Zingaretti vuole impegnarsi a riflettere sulle cose concrete che si possono fare e soprattutto sugli impegni che la nostra istituzione può prendere nei confronti di tutte le altre istituzioni che hanno maggiore competenza in materia".

A Palazzo Valentini il convegno Welfare & Plus


Negli ultimi anni si è parlato molto e in diverse sedi, non solo istituzionali, di “welfare”; un tema importante nell’ambito del “Governo del territorio”, che ha visto cambiare il concetto stesso di welfare ed espandere il dibattito alla pianificazione territoriale e all’urbanistica.

Di questi aspetti si parlerà oggi, venerdì 13 giugno, in occasione del convegno “Welfare & Plus” che si terrà a Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma, Via IV Novembre 119/a) nella Sala Di Liegro.

I lavori della giornata si apriranno alle ore 9:15 con l’intervento dell’Assessore provinciale alle Politiche Finanziarie e di Bilancio, Antonio Rosati; la prima parte dell’incontro sarà dedicata ad esaminare: “Le eccellenze negli strumenti d’intervento consolidato”; la seconda parte della tavola rotonda – a partire dalle ore 14:30 – sarà incentrata sulle “Nuove formule per lo sviluppo”.

Presentata la III edizione della Festa del Cinema di Roma, all'Auditorium dal 22 al 31 ottobre


Quattordici i film in anteprima internazionale per la sezione concorso, quattro i premi ufficiali: il Marco Aurelio Award per il miglior film, il Premio Speciale della Giuria e i due per le migliori interpretazioni (femminile e maschile). Tutti i film proiettati potranno poi concorrere al Premio del Pubblico, assegnato tra le opere della selezione ufficiale (sezioni "Première" e "Cinema 2008").

Le principali novità della terza edizione le ha indicate il sindaco Alemanno, intervenendo alla conferenza stampa: più spazio al cinema italiano (ma le star internazionali ci saranno, come pure il "red carpet", la guida rossa) e collegamento con il David di Donatello. La proposta: organizzare gli "stati generali del cinema italiano" all'interno della rassegna, un mega-convegno per discutere condizioni attuali e possibilità di rilancio della produzione nazionale.

Infine, l'indotto economico: la Festa del Cinema, ha detto il sindaco, va sempre più legata al polo audiovisivo romano.
Nuovo presidente – Gian Luigi Rondi .

Tutto sulla Festa del Cinema su www.romacinemafest.it