13 aprile, 2013
PROMEMORIA 13 aprile 1943 – Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi di circa 15.000 ufficiali polacchi uccisi dalla polizia segreta di Stalin
Seconda guerra mondiale: radio Berlino annuncia il ritrovamento di fosse comuni nelle foreste di Katyn presso Smolensk, in URSS. Anni dopo si confermerà trattarsi di circa 15.000 ufficiali polacchi uccisi dalla polizia segreta di Stalin
Nella primavera del 1943, la nuova linea del Fronte presentava nel settore centrale un grosso saliente sovietico profondamente spinto verso ovest, presso Kursk: situazione potenzialmente pericolosa e favorevole ad un nuovo attacco tedesco a tenaglia. Tuttavia Hitler, scosso dalla catastrofe di Stalingrado e dalle sconfitte subite in Africa Settentrionale dall'Afrika Korps, con conseguente ulteriore indebolimento dell'alleato italiano, mostrò per una volta indecisione nella pianificazione strategica[74]. Timoroso di un nuovo fallimento, e di fronte ai pareri ampiamente divergenti dei suoi generali, Hitler decise successivi rinvii della prevista offensiva a tenaglia, per dare tempo all'industria bellica tedesca di fornire alla Wehrmacht un grande numero di carri armati, tra i quali i nuovi Panther e Tiger dai quali si aspettava risultati decisivi.
Il ritardo tedesco nello scatenare l'offensiva fornì ai sovietici l'opportunità di rafforzare e fortificare il Saliente di Kursk. Anche Stalin stava pianificando nuove offensive, per liberare il territorio sovietico ancora occupato, ma di fronte ai giganteschi preparativi tedeschi decise, su consiglio anche dei suoi Generali, di mantenersi in un primo tempo sulla difensiva, per poi passare in un secondo momento ad una controffensiva generale. L'Armata Rossa ebbe tutto il tempo di prepararsi allo scontro. Il Saliente di Kursk fu riempito di mine anticarro e cannoni anticarro sovietici; trasformandosi da potenziale punto debole del Fronte sovietico in autentica trappola per la Wehrmacht.
Il 5 luglio i tedeschi iniziavano l'Operazione Cittadella per schiacciare il saliente di Kursk: furono otto giorni di battaglia durissimi tra i panzer tedeschi e le difese anticarro e i carri armati sovietici. Il 12 luglio i tedeschi, dopo aver subito grosse perdite, non erano ormai più in grado di insistere nell'attacco. La gigantesca mischia corazzata di Prochorovka suggellò la sconfitta tedesca, proprio mentre nello stesso momento, secondo i progetti di Stalin, i sovietici passavano a loro volta all'attacco nella regione di Orël e sul Mius. I tedeschi, avendo perso circa il 60% delle forze corazzate disponibili sul fronte orientale, dovettero rinunciare definitivamente all'iniziativa ad Est: cominciava ora per loro una lunga e sanguinosa ritirata.
L'offensiva di Stalin si sviluppò progressivamente su tutti i settori principali dell'immenso fronte orientale: fin dal 12 luglio era cominciata la battaglia di Orël, il 3 agosto i sovietici passarono all'attacco, dopo aver ricostituito con grande rapidità grosse forze corazzate offensive (nonostante le pesanti perdite di Kursk) anche nel settore di Belgorod. La battaglia fu sempre durissima: i tedeschi non ripiegarono senza combattere e, al contrario, organizzarono continui ridispiegamenti delle loro esperte Panzer-Division per rafforzare le difese e effettuare aspri contrattacchi. Ma l'avanzata sovietica fu inesorabile anche se duramente contrastata: il 5 agosto veniva liberata Orël, il 23 finiva con la vittoria russa la Quarta battaglia di Char'kov, dopo nuovi furiosi scontri di carri armati; ai primi di settembre crollava anche il fronte sul Mius (presa di Taganrog e Stalino). A questo punto Hitler accolse, pur con riluttanza, la proposta del feldmaresciallo Erich von Manstein di un ripiegamento strategico fino alla linea del Dnepr (l'ipotizzato Ostwall), poiché le perdite tedesche erano state ingenti, le riserve corazzate erano esaurite e i russi apparivano nettamente superiori.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento