05 marzo, 2009

Legge sul reddito minimo, Marrazzo: "Lazio all'avanguardia in Italia"


Legge sul reddito minimo, Marrazzo: "Lazio all'avanguardia in Italia"

“Siamo la prima grande regione italiana che si dota di uno strumento fondamentale che non ha nulla a che fare con la vecchia logica assistenzialista. Portiamo nella nostra regione un modello di tutela presente in tutti i paesi europei più avanzati: dalla Francia all'Austria, Belgio, Olanda fino ai Paesi scandinavi e anglosassoni''. E’ quanto ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, aprendo il dibattito del Consiglio regionale sulla legge per il reddito minimo di cittadinanza.

“La legge regionale sul reddito minimo - ha spiegato Marrazzo - è un passaggio decisivo per la nostra comunità. La Regione non lascia soli lavoratori, famiglie e imprese in un momento di eccezionale crisi. I dati del Pil 2008 ci riportano indietro alla crisi petrolifera di 30 anni fa e nel 2009 la stima è che 50mila persone rischino il posto di lavoro nel Lazio. Per questo si deve intervenire con misure straordinarie: il nostro obiettivo è di raggiungere 20mila cittadini fino ad oggi privi di tutele sociali".

"Sugli investimenti per finanziare la legge – ha aggiunto il presidente - mi impegno, e chiedo all'assessore al Bilancio Luigi Nieri, e al Consiglio durante l'assestamento di bilancio, di aumentare le risorse destinate a sostenere il reddito minimo garantito. L'obiettivo – ha concluso Marrazzo - è quello di raggiungere circa 20 mila cittadini del Lazio''.

L'assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi ha spiegato che la legge sul reddito minimo assicura settemila euro a persona per un anno. “Daremo circa 530 euro al mese per disoccupati, inoccupati e precari residenti nella regione Lazio. – ha spiegato Tibaldi - Avevamo pensato ad una cifra di 5.400 euro all'anno ma abbiamo dato parere positivo ad un emendamento del Crel che ci chiedeva di aumentare la somma al minimo della pensione sociale, ovvero 7mila euro".

Tibaldi ha poi spiegato che il cittadino che volesse accedere al reddito minimo deve prima fare una richiesta al comune. "Il primo assegno- conclude l'assessore- arrivera' nei conti dei destinatari un mese dopo la chiusura delle graduatorie provinciali".

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