07 settembre, 2010
PROMEMORIA 7 settembre 1860 - Giuseppe Garibaldi entra a Napoli con l'esercito dei mille
Giuseppe Garibaldi entra a Napoli con l'esercito dei mille
Operazioni sul continente
Con la neutralizzazione di Messina, Garibaldi iniziò i preparativi per il passaggio sul continente. Cavour esercitava fortissime pressioni per procedere subito ai plebisciti in Sicilia, preoccupato che la benevola neutralità di Francia ed Inghilterra potesse rovesciarsi, inficiando le conquiste compiute. Più aggressivo si dimostrava, sicuramente, Vittorio Emanuele II, il quale incoraggiava il generale a passi decisi.
Mentre forze borboniche attendevano lo sbarco garibaldino a Reggio, il 19 agosto Garibaldi prescelse un tragitto alquanto più lungo e sbarcò sulla spiaggia ionica di Melito Porto Salvo, in Calabria. Garibaldi disponeva, ormai, di circa ventimila volontari. In Calabria i borbonici non seppero offrire una dignitosa resistenza: mentre interi reparti dell'esercito borbonico si disperdevano o passavano al nemico il 30 agosto un'intera colonna, comandata dal generale Giuseppe Ghio, venne disarmata a Soveria Mannelli.
Il re Francesco II abbandonò Napoli per portare l'esercito fra la fortezza di Gaeta e quella di Capua, con al centro il fiume Volturno, così, il 7 settembre, Garibaldi, praticamente senza scorta, poté entrare in città accolto da liberatore. Le truppe borboniche, ancora presenti in abbondanza ed acquartierate nei castelli, non offrirono alcuna resistenza, e si arresero poco dopo.
In seguito avviene la decisiva battaglia del Volturno, dove Garibaldi respinse una grande avanzata dell'esercito borbonico (circa 50.000 soldati). La battaglia terminò il 1º ottobre (altri dicono il 2 ottobre).
Nei giorni immediatamente successivi alla battaglia giunse il corpo di spedizione sardo, sceso attraverso le Marche e l'Umbria papalini (dove aveva sconfitto l'esercito pontificio alla battaglia di Castelfidardo), l'Abruzzo ed il Molise borbonici.
Subito dopo (21 ottobre) si svolse un referendum per l'annessione del Regno delle due Sicilie al Regno di Sardegna, che diede uno schiacciante risultato a favore dell'annessione. È forse da notare il fatto che all'epoca i referendum erano chiamati plebisciti ed avevano sempre risultati scontati.
L'impresa dei Mille si può considerare terminata con lo storico incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II del 26 ottobre 1860 a Teano. Il 6 novembre Garibaldi schierò in riga, davanti alla Reggia di Caserta, 14 mila uomini, 39 artiglierie e 300 cavalli. Essi attesero molte ore che il Re li passasse in rassegna, ma invano. Il giorno successivo, 7 novembre, il Re faceva il suo ingresso a Napoli. Garibaldi, invece, si ritirò nell'isola di Caprera, dando avvio alla sua (non immeritata) fama di moderno Cincinnato.
Nel frattempo, il 4 e il 5 novembre si erano tenuti, con esito favorevole, i plebisciti per l'annessione di Marche ed Umbria.
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