31 agosto, 2012
PROMEMORIA 31 agosto 1958 – A Reims Ercole Baldini vince il Campionato del mondo su strada
A Reims Ercole Baldini vince il Campionato del mondo su strada
Ercole Baldini (Forlì, 26 gennaio 1933) è un ex ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1957 al 1964, nel triennio tra il 1956 e il 1958 si aggiudicò un titolo olimpico su strada, il record dell'ora, un Giro d'Italia e un campionato mondiale su strada. Dotato di caratteristiche di passista-scalatore, era soprannominato "il Treno di Forlì"
Nel 1957 passò professionista ed oltre ad ottenere sei importanti vittorie, tra cui il Trofeo Baracchi in coppia con Fausto Coppi (ultimo prestigioso successo del Campionissimo) e il Giro di Romagna, si laureò campione italiano su strada. Al Giro d'Italia vinse quindi la prova a cronometro di Forte dei Marmi con una media così elevata che una sessantina di corridori, poi in parte riammessi, finirono fuori tempo massimo; concluse la "corsa rosa" al terzo posto, a 5'59" dal vincitore Gastone Nencini.
Nel 1958 vinse il Giro d'Italia prevalendo su Charly Gaul, poi terzo, sia in salita – nella tappa dolomitica e in quella di Bosco Chiesanuova – che a cronometro (a Comerio e a Viareggio); si aggiudicò inoltre per la seconda volta la maglia tricolore di campione italiano su strada. Rinunciò quindi a correre il Tour de France per essere competitivo al campionato del mondo su strada di Reims. In quella gara fu subito protagonista uscendo dal gruppo a 250 km dal traguardo per andare a riprendere i tre fuggitivi, Louis Bobet, Gastone Nencini e Gerrit Voorting, a loro volta partiti approfittando del disaccordo tra i due favoriti, i belgi Rik Van Steenbergen e Rik Van Looy; li staccò poi uno per uno – l'ultimo a cedere fu Bobet – e andò a vincere per distacco la corsa iridata.
Elogiato per l'eleganza in bicicletta, venne presto etichettato come un "nuovo Coppi": altrettanto presto, però, la sua carriera entrò in fase discendente.[6] Negli anni successivi al 1958, infatti, Baldini non riuscì a ripetere le imprese delle stagioni precedenti, soprattutto per problemi di peso[6] e forse anche a causa di un intervento chirurgico per appendicite cui si era sottoposto nella primavera del 1959.[4][1] Arrivarono per lui pochi ulteriori risultati di livello, nel luglio del 1959 la tappa alpina di Saint-Vincent al Tour de France,[3] nel 1962, al Giro di Lombardia, il record di scalata assoluto nel durissimo Muro di Sormano, con il tempo di 9'24". Il 4 novembre 1964, dopo essersi classificato secondo al Trofeo Baracchi, in coppia con Vittorio Adorni, annunciò l'addio all'attività agonistica.
Dopo essere stato direttore sportivo per alcune formazioni professionistiche, è stato scelto come Presidente dell'Associazione Ciclisti e infine Presidente della Lega. È stato poi anche collaboratore del presidente dell'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) Hein Verbruggen.
30 agosto, 2012
PROMEMORIA 30 agosto 1941 – Inizia l'assedio di Leningrado
Inizia l'assedio di Leningrado
L'assedio di Leningrado (in russo: блокада Ленинграда[?], oggi San Pietroburgo), durante la seconda guerra mondiale, durò dal 8 settembre 1941 al 27 gennaio 1944, data in cui si celebra ufficialmente la liberazione della città, mentre l'assedio ebbe termine il 18 gennaio 1944.
L'ultimo collegamento ferroviario con Leningrado si ebbe il 30 agosto 1941, quando i soldati tedeschi raggiunsero il fiume Neva. Questa data segna l'effettivo inizio dell'assedio della città.
Le forze armate tedesche invasero l'URSS durante l'Operazione Barbarossa il 22 giugno 1941, data che segnò l'inizio ufficiale del conflitto tra Germania e Unione Sovietica. Un secondo fronte bellico era stato anche aperto il 25 giugno quando i sovietici bombardarono alcune città della Finlandia segnando di fatto la continuazione della guerra Finno-Sovietica. Nel mese di agosto i finlandesi avevano riconquistato l'istmo di Carelia avvicinandosi a Leningrado da ovest e avanzando attraverso la Carelia a est del lago Ladoga per avvicinarsi alla città anche da nord.
Il quartier generale finlandese non accettò però la richiesta da parte dei tedeschi di procedere ad un attacco aereo della città, la sola eccezione fu l'uccisione casuale di un elefante al Giardino zoologico di Leningrado, da parte di un singolo aereo. Un'altra decisione dei finlandesi fu di non voler proseguire nell'avanzata oltre il fiume Svir a sud nella Carelia occidentale.
Da parte sua la Wehrmacht fece degli avanzamenti rapidi ed in settembre giunse alle porte di Leningrado; nello stesso tempo i loro alleati avanzarono sino al fiume Svir, raggiunto nel mese di dicembre, a 160 chilometri a nord-est della città.
Incapace o non convinta nel continuare nella sua posizione di vantaggio, grazie anche alla strenua e brillante difesa cittadina organizzata dal Maresciallo Žukov, l'armata tedesca si trovò ad assediare Leningrado, senza riuscire a conquistarla, per 900 giorni. I militari tedeschi accerchiarono la città bloccando tutte le vie di rifornimento e rimase aperto solo un piccolo corridoio verso il lago Ladoga che prese il nome di Strada della Vita (Дорога жизни in russo, Laatokan elämänlinja in finnico).
La situazione sanitaria e alimentare della città fu pessima, soprattutto nel primo inverno, ma Hitler non riuscì mai ad organizzare il banchetto da lui previsto per festeggiare la conquista di questo gioiello della civiltà europea. Il tentativo di conquista continuò con la denominazione di Operazione Spark, un'offensiva su larga scala partita il 12 gennaio 1943 contro le truppe russe, ma dopo cruente e feroci battaglie l'armata rossa riuscì a distruggere le fortificazioni tedesche ed aprire un corridoio stradale sicuro verso il lato meridionale del Ladoga, riuscendo il 18 gennaio a far giungere rifornimenti alla città assediata.
Nel gennaio 1944 una decisa controffensiva russa riuscì a cacciare i tedeschi dalla zona sud della città ponendo di fatto termine al lunghissimo assedio; più tardi, nella stessa estate del '44 anche le truppe finlandesi vennero ricacciate al di là della Baia di Vyborg e del fiume Vuoski.
Nel caos del primo inverno di guerra nessun piano di evacuazione della città era attuabile e di fatto sia il centro urbano che i suoi sobborghi furono in completo isolamento fino al 20 novembre 1941 quando un corridoio venne aperto sulla superficie ghiacciata dal Ladoga permettendo l'arrivo di vettovagliamento agli assediati.[6]
La capacità di resistenza dei leningradesi meravigliò molto gli alleati, spaventati dal repentino collasso delle armate sovietiche di fronte ai primi attacchi delle truppe naziste. Molti cattivi profeti già prevedevano una repentina caduta dell'impero sovietico, invece i semplici cittadini, anche solo continuando le loro solite occupazioni diedero un grande impulso morale alla resistenza.
Gli effetti dell'assedio
Anche gli artisti fecero la loro parte: ad esempio, Dmitri Shostakovich compose la sua famosa Sinfonia di Leningrado durante i giorni dell'assedio nel 1941 e riuscì ad organizzarne la prima rappresentazione nell'estate del 1942. Questa opera divenne in breve molto popolare anche al di fuori dei confini russi, in particolare negli Stati Uniti dove divenne un veicolo potente di propaganda per la lotta contro il Nazi-Fascismo.
Una stima accurata delle vittime dell'assedio è fonte di continue dispute; dopo la fine della guerra il governo sovietico riportò la cifra di circa 670.000 vittime dal 1941 al gennaio 1944, ma valutazioni di terze parti accettano cifre oscillanti tra i 700.000 e i 1.500.000 caduti. Ufficialmente sono stati stimati 1.250.000 tra morti e dispersi, tra civili e militari sovietici.
Leningrado, da una popolazione di quasi 3,2 milioni di abitanti nel 1939, aveva poco più di 2,5 milioni di cittadini al termine dell'assedio.
In virtù del suo eroismo e delle sue vittime Leningrado fu la prima città dell'Unione sovietica ad ottenere il titolo di Città eroina, conferitole nel 1945.
Memoria
L'assedio della città venne ricordato con la posa, alla fine degli anni cinquanta, di una serie di monumenti e cippi lungo la linea che segnava il fronte di guerra, nonché di un grande memoriale alle vittime situato in Ploŝad Pobedy (piazza della Vittoria), facilmente raggiungibile con la Metropolitana di San Pietroburgo (fermata Moskovskaja) è sede delle commemorazioni ufficiali e meta turistica. Eretto nel 1975 in occasione del 30º anniversario della fine della seconda guerra mondiale, ha forma circolare per ricordare l'accerchiamento; al centro è posto un obelisco dell'altezza di 48 metri e all'intorno si hanno raffigurazioni di soldati e marinai ma anche di scene di vita e disperazione quotidiane. Il monumento è illuminato da 900 fiammelle perenni, una per ogni giorno passato sotto assedio.
29 agosto, 2012
PROMEMORIA 28 agosto 1988 A Renaix in Belgio Maurizio Fondriest vince in volata il Campionato mondiale di ciclismo su strada
A Renaix in Belgio Maurizio Fondriest vince in volata il Campionato mondiale di ciclismo su strada
Maurizio Fondriest (Cles, 15 gennaio 1965) è un ex ciclista su strada italiano. Professionista dal 1987 al 1998, fu campione del mondo in linea nel 1988 e vinse la Milano-Sanremo nel 1993. Grande rivale di Gianni Bugno sin dalle gare tra dilettanti, le loro sfide sportive furono paragonate nei primi anni '90 ai grandi dualismi del ciclismo italiano, Coppi/Bartali e Moser/Saronni.
Da dilettante, fu grande protagonista al Giro delle Regioni nel 1986: vinse una tappa, concluse al secondo posto della generale e arrivò primo sia nella classifica a punti sia in quella del Gran Premio della Montagna. Nello stesso anno arrivò settimo ai Mondiali su strada a Colorado Springs.
Nelle lunghe corse a tappe non fu competitivo, nonostante le buone qualità in salita e a cronometro, specialità nella quale ottenne il quarto posto ai Giochi della XXVI Olimpiade di Atlanta nel 1996. Il suo miglior risultato in una gara a tappe di tre settimane fu al Giro d'Italia 1993, dove giunse ottavo in classifica generale a quasi tredici minuti dalla maglia rosa Miguel Indurain. Nel 1991 arrivò quindicesimo al Tour de France.
La sua carriera agonistica toccò l'apice con la vittoria nella prova in linea ai campionati del mondo di ciclismo su strada 1988, corsa sul circuito di Renaix, in Belgio. Solo ventitreenne, era già stato protagonista di un'annata in cui aveva vinto una tappa alla Tirreno-Adriatico ed era giunto secondo alla Milano-Sanremo. Il C.T. Alfredo Martini puntava su compagni più accreditati, Argentin, Bontempi, Bugno e Saronni. All'inizio dell'ultimo giro della prova, scattò Claude Criquielion, già campione del mondo nel 1984, e Fondriest gli si mise a ruota. Davide Cassani impedì che dal gruppo si staccassero corridori pericolosi come Fignon e Pensec, annullando ogni tentativo di rientro sulla fuga del compagno, notoriamente veloce nelle volate. Nonostante il lavoro del team italiano, a 500 metri dal traguardo il canadese Steve Bauer si avventò sui due fuggitivi. Iniziò la volata tra i tre: Bauer partì davanti, Criquielion provò a passarlo, ma venne schiacciato dal nordamericano contro le transenne, cadendo rovinosamente. Fondriest andò a vincere, mentre Bauer fu in seguito squalificato. Fu quella la tredicesima vittoria di un corridore italiano nella prova iridata in linea su strada.
Competitivo nelle gare di un giorno, oltre al mondiale vinse una Milano-Sanremo, una Freccia Vallone, un Meisterschaft von Zürich (tutte e tre le vittorie nel 1993) e due volte il Giro del Lazio (1990 e 1994).
Tra i piazzamenti, fu due volte secondo alla Milano-Sanremo (1988; 1995), una volta secondo alla Gand-Wevelgem (1995), alla Wincanton Classic (1989) e all'Amstel Gold Race (1991); una volta secondo (1995) e una volta terzo (1996) nella Freccia Vallone; una volta terzo alla Liegi-Bastogne-Liegi (1993), alla Clásica de San Sebastián (1991), alla Leeds International Classic (1993) e al Meisterschaft von Zürich (1994); una volta secondo (1993) e due volte terzo (1987 e 1990) alla Parigi-Tours.
Questa continuità nelle gare di un giorno, lungo tutto l'arco della stagione, gli permise di aggiudicarsi due volte la classifica di Coppa del mondo, nel 1991 (senza vincere alcuna prova) e nel 1993, successo costruito tappa dopo tappa a cominciare dalla prima prova, la Milano-Sanremo.
Colonna della nazionale azzurra ai campionati del mondo nei primi anni novanta, dopo il titolo conquistato nel 1988, si classificò nono nella corsa iridata nel 1990, undicesimo nel 1991 e quinto nel 1993.
Attualmente svolge l'attività industriale come produttore di bici con un proprio marchio, Fondriest, oltre che svolgere attività di commentatore sportivo per alcune reti televisive.
28 agosto, 2012
PROMEMORIA 28 agosto 1988 – Durante una esibizione aerea a Ramstein (Germania Ovest), tre aerei delle Frecce Tricolori si scontrano in volo e precipitano sul pubblico: 69 vittime.
Durante una esibizione aerea a Ramstein (Germania Ovest), tre aerei delle Frecce Tricolori si scontrano in volo e precipitano sul pubblico: 69 vittime.
L'incidente di Ramstein è un incidente aereo verificatosi nel corso di un'esibizione acrobatica il 28 agosto 1988 durante l'Airshow Flugtag '88 nella base NATO di Ramstein in Germania. L'incidente avvenne durante l'esibizione delle Frecce Tricolori, quando la pattuglia acrobatica italiana si apprestava a completare la figura detta della "Cardioide". A provocare la sciagura fu la collisione in volo fra i tre Aermacchi MB-339, pilotati dal Tenente Colonnello Ivo Nutarelli (Pony 10 della formazione), dal Tenente Colonnello Mario Naldini (Pony 1) e dal Capitano Giorgio Alessio (Pony 2). Mentre gli aerei numero 1 e 2 precipitarono in fiamme ai lati della pista, il terzo aereo , il numero 10, si abbatté sulla folla causando 67 vittime e 346 feriti tra gli spettatori.
In seguito alla tragedia di Ramstein, furono riviste le misure di sicurezza nelle esibizioni aeree, allontanando il pubblico dall'area delle evoluzioni acrobatiche.
I resti delle frecce tricolori coinvolte nell'incidente sono stati donati allo stato maggiore dal museo dell'aviazione di Rimini, in cui sono stati esposti per diverso tempo. Al loro posto è stata posta una lapide commemorativa che ricorda i morti di questo tragico incidente.
L'incidente avvenne alla conclusione dell'esibizione, quando i velivoli si apprestavano ad eseguire una "cardioide". All'evento erano presenti circa 300.000 persone. La figura della "cardioide" avrebbe dovuto mostrare nel cielo un grande cuore trafitto proprio di fronte agli spettatori; dopo aver tracciato la figura nel cielo, le formazioni laterali, cinque velivoli da sinistra (interni alla figura e più prossimi al punto d'intersezione) e quattro da destra (più esterni alla figura e approssimati al pubblico), si avviavano a chiudere il "cuore" per il passaggio finale del solista, che provenendo frontalmente avrebbe dovuto "trafiggerlo" al centro, volando poi dritto verso, e sopra, gli spettatori. Al momento dell'intersezione decisiva, l'altezza dei velivoli rispetto al suolo era di circa 40 metri.
L'aereo solista, pilotato dal Ten. Col. Nutarelli, in codice "Pony 10", eseguì la sua manovra troppo velocemente e a quota troppo bassa. Resosi conto di essere in grave anticipo, cercò presumibilmente di rallentare la picchiata estraendo il carrello d'atterraggio e l'aerofreno ventrale, "sporcando" così l'aerodinamica del velivolo e riducendone di fatto la velocità. Tuttavia, non riuscì ad evitare l'impatto, giungendo fatalmente al punto d'intersezione della figura e colpendo in un boato di prua l'aereo del capoformazione, il Ten. Col. Naldini, in codice "Pony 1". Pony 1, tranciato in coda dall'impatto, cominciò ad avvitarsi senza controllo, urtando irrimediabilmente a sua volta anche l'aereo più vicino in basso a sinistra, quello del primo gregario sinistro, pilotato dal Cap. Alessio, in codice "Pony 2".
Mentre Pony 1 precipitava, il Ten. Col. Naldini tentò di eiettarsi dal velivolo ma, a causa della quota insufficiente, il paracadute non si aprì in tempo e il pilota morì all'impatto col terreno. L'aereo si schiantò su una corsia stradale accanto alla pista, coinvolgendo l'elicottero medico e il suo pilota, il capitano Kim Strader, che morì in ospedale alcune settimane dopo a causa delle ferite riportate. Contemporaneamente, anche Pony 2 precipitava, schiantandosi sulla pista, ed esplodendo a sua volta. Anche il Cap. Alessio morì all'istante e frammenti dei velivoli finirono sparsi su tutta l'area circostante.
Pony 10, del tutto fuori controllo e in fiamme, proseguì la caduta oscillando spaventosamente verso il suolo sino all'impatto, dove esplose e distrusse un veicolo della polizia. Ormai avvolto dal fuoco, il velivolo scivolò rovinosamente sull'erba davanti l'area del pubblico, finendo oltre una corsia di emergenza e investendo gli spettatori, per poi arrestarsi nell'urto contro un furgone dei gelati ivi parcheggiato. Il luogo dell'impatto iniziale veniva ritenuto il migliore disponibile per assistere alla manifestazione, essendo infatti il più vicino all'area di volo e dunque alla minima distanza consentita al pubblico. Data la sua posizione centrale rispetto al resto della pista, il posto era anche il più affollato.
L'intera tragedia si compì in soli 7 secondi, un lasso estremamente breve a causa della bassa quota delle manovre, tale da rendere drammaticamente casuale o improbabile qualsiasi tentativo di fuga della folla dalla traiettorie dei rottami impazziti, delle schegge o del fuoco.
I piloti sopravvissuti volarono in formazione nei pressi della base finché non fu ordinato loro di atterrare nella base aerea di Sembach.
27 agosto, 2012
PROMEMORIA 27 agosto 1939 – Primo volo di un aereo a reazione
Primo volo di un aereo a reazione
Un aereo a reazione, detto anche aereo a getto o più semplicemente aviogetto (in inglese jet plane) è un aeroplano spinto da un motore a reazione.
Gli aerei a reazione possono raggiungere velocità molto maggiori di quelle degli aerei con motori a elica e anche quote di molto superiori. Le caratteristiche dei loro motori consentono il raggiungimento di un'alta efficienza in termini di distanza operando ad alta quota, dove l'aria rarefatta oppone un attrito inferiore. Gli aerei a elica, al contrario, devono rimanere a quote più basse e sperimentano maggiormente gli effetti negativi della bassa atmosfera sul volo.
Il primo a costruire un aereo a reazione è stato nel 1910 l'ingegnere rumeno Henri Coandă, che realizzò il Coandă 1. Il velivolo utilizzava per generare la spinta un motoreattore, un primitivo motore a getto nel quale il compressore è trascinato da un motore a pistoni (mentre nei motori a turbogetto utilizzati in era moderna, il compressore è azionato da una turbina). Venne presentato alla seconda esposizione aeronautica internazionale di Parigi nell'ottobre 1910, ma andò distrutto in occasione del primo volo, peraltro non controllato e non voluto dal suo progettista, che intendeva eseguire in quella occasione delle prove a terra del motore.
In seguito, due ingegneri, Frank Whittle nel Regno Unito e Hans von Ohain in Germania, svilupparono verso la fine degli anni trenta il concetto del volo a reazione ottenuto utilizzando un turbogetto, in maniera indipendente uno dall'altro. Il titolo di primo ideatore dell'aereo a turbogetto, viene però accreditato dalla maggior parte delle fonti a Whittle.[senza fonte] Il concetto era stato discusso già nell'agosto 1928 da Frank Whittle alla Flying School di Wittering, mentre Hans von Ohain scrisse solo nel febbraio 1936 a Ernst Heinkel, raccontandogli dell'idea e delle sue possibilità. Secondo altre fonti, si può far risalire la priorità nella scoperta a A. A. Griffith, che pubblicò nel luglio 1926 un testo sui compressori e sulle turbine, che stava studiando presso il RAE, e che può ambire legittimamente al vanto per la scoperta[senza fonte].
Il primo aereo con motore turbogetto fu progettato sulla carta nel 1929, quando Frank Whittle, un ufficiale della Royal Air Force britannica, inviò una sua idea al ministero dell'aria inglese per verificare se vi era un interessamento. Il primo jet a turbina effettivamente realizzato fu invece il prototipo segreto Heinkel He 178 della Luftwaffe, la forza aerea della Germania nazista, che volò la prima volta il 27 agosto 1939 con ai comandi Erich Warsitz.
Esattamente ad un anno di distanza, in Italia andò in volo il prototipo di motoreattore Caproni Campini N.1 il 27 agosto 1940, con ai comandi il collaudatore maggiore Mario De Bernardi della allora Regia Aeronautica. Il motore era di concezione diversa da quello utilizzato sull'Heinkel, ma poiché il volo dell'He 178 venne mantenuto segreto, la Fédération Aéronautique Internationale omologò il volo degli italiani come il primo volo di un aereo a reazione.
Gli inglesi a loro volta, volarono per la prima volta con un prototipo di aereo a turbogetto, il Gloster E.28/39, il 15 maggio 1941. L'aereo utilizzava la turbina ideata da Frank Whittle ed era pilotato dal Flt Lt PG Sayer. Quando gli Stati Uniti vennero a conoscenza dei lavori britannici, costruirono il modello Bell XP-59 con una versione del motore di Whittle costruito dalla General Electric, che volò il 12 settembre 1942 pilotato dal colonnello L. Craigie.
Il primo caccia a reazione è stato il Messerschmitt Me 262, pilotato da Fritz Wendel. È stato l'aereo convenzionale più veloce della seconda guerra mondiale, sebbene l'aereo razzo Messerschmitt Me 163 Komet fosse più veloce. La produzione in serie iniziò nel 1944, troppo tardi per avere un effetto decisivo sull'esito della guerra. All'incirca nello stesso tempo, il Gloster Meteor britannico fu utilizzato in modo limitato solo per la difesa del territorio metropolitano del Regno Unito dalle bombe volanti V1, effettuando attacchi al suolo in Europa solo negli ultimi mesi della guerra. Anche la Marina Imperiale Giapponese sviluppò aerei a getto nel 1945, incluso il Nakajima J9Y Kikka, copia esatta del Me-262.
L'8 novembre 1950, nel corso della guerra di Corea, il tenente Russell J. Brown della United States Air Force americana, ai comandi di un F-80, intercettò due MiG-15 nordcoreani vicino al fiume Yalu e li abbatté, nel primo combattimento aereo tra jet della storia.
La BOAC per prima operò il primo servizio di linea con un jet, da Londra a Johannesburg nel 1952 utilizzando un de Havilland Comet.
Il più veloce aereo a reazione militare è stato l'SR-71 Blackbird in grado di volare a Mach 3,2, mentre il più veloce jet di linea è stato il Tupolev Tu-144 con una velocità massima di Mach 2,35.
26 agosto, 2012
PROMEMORIA 26 agosto 1944 – Charles de Gaulle entra a Parigi
Charles de Gaulle entra a Parigi
La Liberazione di Parigi durante la Seconda guerra mondiale, avvenuta alla fine di agosto del 1944, segnò la fine dell'Operazione Overlord.
A seguito della rapida avanzata degli Alleati su Parigi, la Gendarmeria e la Polizia iniziarono a lottare contro la guarnigione tedesca in città, seguiti, il 16 agosto dai lavoratori della posta. In breve si unirono anche altri operai, che, attraversando la città, segnarono l'inizio dell'insurrezione generale il 18 agosto, giorno nel quale a tutti i parigini venne ordinata la sollevazione contro le forze naziste e collaborazioniste. In breve vennero issate delle barricate e iniziarono una serie di violenti scontri, che ebbero il loro culmine il 22 agosto.
Contravvenendo all'ordine diretto di Hitler per una resistenza ad oltranza e nell'eventuale distruzione della città in caso di abbandono, il General der Infanterie Dietrich von Choltitz si arrese il 25 agosto, dopo un breve e sanguinoso scontro contro le forze della 2ª Divisione corazzata francese di Leclerc. Lo stesso giorno, Charles de Gaulle, leader delle forze della Francia Libera, si trasferì dal Ministero della Guerra, in rue San-Dominique, per tenere un discorso alla popolazione dall'Hôtel de Ville. Il discorso venne seguito, il giorno seguente, 26 agosto 1944, dalla parata della vittoria lungo gli Champs-Élysées, seguito da una nuova parata della 28ª Divisione di fanteria USA il 29 agosto, quando ormai la città era completamente liberata.
Una stima parla di 1.500 membri della Resistenza francese e di civili morti durante i combattimenti per la liberazione della città.
Il 60º anniversario, nel 2004, venne celebrato con due parate militari con veicoli d'epoca, una rappresentante la Francia, e l'altra gli Stati Uniti.
25 agosto, 2012
PROMEMORIA 25 agosto 2001 – Germania: a Düsseldorf un'équipe di medici riparano il cuore danneggiato da un infarto di un uomo di 46 anni con le cellule staminali del midollo osseo dello stesso paziente
Germania: a Düsseldorf un'équipe di medici riparano il cuore danneggiato da un infarto di un uomo di 46 anni con le cellule staminali del midollo osseo dello stesso paziente
Le cellule staminali sono cellule primitive non specializzate dotate della capacità di trasformarsi in diversi altri tipi di cellule del corpo attraverso un processo denominato differenziamento cellulare.
Caratteristiche distintive
Per poter essere definita come staminale una cellula deve soddisfare due proprietà: l'autorinnovamento e la potenza.
L' autorinnovamento: Identificato per la prima volta nel 1963 negli studi sul midollo osseo di Becker A.J. e di Siminovitch L., è la capacità di tali cellule di compiere un numero illimitato di cicli replicativi mantenendo il medesimo stadio differenziativo. Ciascuna cellula staminale realizza l'autorinnovamento o tramite la divisione asimmetrica obbligata, dove la staminale dà origine ad un'altra staminale e ad una cellula destinata a differenziarsi oppure mediante differenziamento stocastico, dove una popolazione di cellule staminali si conserva poiché esiste un numero pressoché uguale di staminali che generano due staminali replicandosi e staminali che generano due cellule destinate a differenziarsi.
La potenza è la capacità di dare origine a una o più linee o tipi cellulari tramite il differenziamento. All'interno di questo concetto potrebbe essere anche compreso quello di transdifferenziamento, cioè la capacità di una cellula staminale in fase di differenziamento di cambiare la propria linea cellulare modificando il suo programma di sviluppo.
24 agosto, 2012
PROMEMORIA 24 agosto 1995 – Windows 95 viene messo in circolazione
Windows 95 viene messo in circolazione
Microsoft Windows 95 (1995-2001, nome in codice Chicago), comunemente conosciuto come Windows 95, è un sistema operativo proprietario della Microsoft Corporation appartenente alla famiglia Microsoft Windows e dedicato ai PC IBM e compatibili. È il successore di Microsoft Windows 3.x ed è stato poi sostituito dal suo successore Windows 98.
Rilasciato il 24 agosto 1995 per processori Intel 80386 e superiori,[2] Windows 95 è il primo sistema operativo ibrido 16/32 bit[3] a interfaccia grafica della famiglia Windows 4.x.
Il lancio sul mercato di Windows 95 fu accompagnato da un'enorme campagna pubblicitaria che in televisione aveva come accompagnamento musicale la canzone dei Rolling Stones Start Me Up, canzone che alludeva alla nuovissima funzionalità del software: il menu "Start".
Windows 95 si diffuse rapidamente tra gli utilizzatori di personal computer, permettendo alla Microsoft di affermarsi definitivamente sul mercato dei sistemi operativi e di assumere una posizione dominante anche negli anni a venire. Ciò che permise a questo sistema di diffondersi tra utenti domestici fu l'innovativa grafica, che semplificava notevolmente l'utilizzo del computer rispetto alle precedenti versioni e agli altri sistemi operativi concorrenti, ma soprattutto il prezzo molto più abbordabile rispetto a OS più costosi come quelli della Apple.
23 agosto, 2012
PROMEMORIA 23 agosto 1990 – Germania Ovest e Germania Est, annunciano la loro unificazione per il 3 ottobre
Germania Ovest e Germania Est, annunciano la loro unificazione per il 3 ottobre
La Riunificazione tedesca (Deutsche Wiedervereinigung) indica il processo di riconquista dell'unità nazionale da parte della Germania, che era stata divisa in due stati dalle potenze alleate al termine della II guerra mondiale.
La riunificazione tedesca avvenne il 3 ottobre 1990, quando i territori dell'ex Repubblica Democratica Tedesca (RDT, comunemente chiamata "Germania Est") si costituirono in altrettanti Land (stati federati) accedendo quindi alla Repubblica Federale di Germania (comunemente "Germania Ovest"). Dopo le prime elezioni libere nella Germania Est, tenute il 18 marzo 1990, i negoziati tra i due Stati culminarono in un Trattato di Unificazione, mentre i negoziati tra le due Germanie e le quattro potenze occupanti produssero il cosiddetto "Trattato due più quattro", che garantiva la piena indipendenza ad uno stato tedesco riunificato. La Germania riunificata rimase un paese membro della Comunità Europea (e poi dell'unione Europea) e della NATO. Il termine "riunificazione" viene usato in contrapposizione all'espressione "Unificazione della Germania" riferito al processo che portò alla costituzione dello Stato tedesco nel 1871. Legalmente però non si tratta di una riunificazione tra i due stati tedeschi, ma dell'annessione da parte della Germania Ovest delle cinque regioni della Germania Est più Berlino Est, tale scelta ha reso più veloce la riunificazione tra i due stati (evitando così la creazione di una nuova costituzione e la sottoscrizione di nuovi trattati internazionali).
22 agosto, 2012
PROMEMORIA 22 agosto 1944 Ultimo trasporto di ebrei francesi verso i campi di concentramento in Germania
Ultimo trasporto di ebrei francesi verso i campi di concentramento in Germania
Per campo di concentramento (o campo di internamento) si intende una struttura carceraria all'aperto, per la detenzione di civili e/o militari. È solitamente provvisoria, adatta a detenere grandi quantità di persone, solitamente prigionieri di guerra, destinati ad essere scambiati o rilasciati alla fine del conflitto.
Un campo di concentramento è formato da file di baracche o container disposte ordinatamente, contenenti i dormitori, i refettori, gli uffici e le altre strutture necessarie, e circondate da reticolati di filo spinato o altri tipi di barriere. Il perimetro del campo è sorvegliato da ronde di guardie armate.
I metodi e le finalità di sistematica eliminazione dei prigionieri, attuati in queste strutture nel XIX secolo nella guerra di secessione americana da ambedue le parti in conflitto, e nel XX secolo, soprattutto da parte degli inglesi nella guerra boera, nella Germania Nazista e nell'Unione Sovietica negli anni intorno alla seconda guerra mondiale, ha fatto sì che nel linguaggio comune campo di concentramento sia spesso assimilato a campo di sterminio, che ne è invece un sottotipo anomalo.
Il trattamento di prigionieri civili e militari nei campi di internamento in tempo di guerra è regolato dalla III e IV Convenzione di Ginevra del 12 agosto 1949.
I campi d'internamento sono tuttora usati da unità politiche in guerra, regimi illiberali o come soluzione estrema nella regolazione dei flussi migratori verso alcuni paesi.
21 agosto, 2012
PROMEMORIA 21 agosto 1991 Termina il tentato colpo di stato contro Michail Gorbačëv.
Termina il tentato colpo di stato contro Michail Gorbačëv.
Il tentato colpo di Stato in Unione Sovietica (o putsch di agosto) fu un piano organizzato nel 1991 da parte di alcuni membri del governo sovietico per deporre il presidente Mikhail Gorbačëv e prendere il controllo della nazione. Il suo fallimento, e i risvolti politici che ne seguirono, segnarono la dissoluzione dell'URSS.
Nell'agosto 1991, dopo una trattativa di notevole complessità, il presidente sovietico Mikhail Sergeevič Gorbačëv si apprestava a siglare il nuovo patto federativo dell'URSS che, di lì a poco, avrebbe mutato la propria denominazione ufficiale da Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche in quella, presumibilmente, di Unione delle Repubbliche Sovietiche Sovrane.
Dodici dei paesi già facenti parte dell'URSS erano prossimi alla firma, la Federazione Russa, l'Ucraina, la Bielorussia, la Moldavia, la Georgia, l'Armenia, l'Azerbaigian, il Kazakistan, il Turkmenistan, il Kirghizistan, l'Uzbekistan ed il Tagikistan. Solo si esclusero le Repubbliche Baltiche, ovvero, Lituania, Lettonia ed Estonia, che finalmente, dopo più di cinquant'anni, ebbero l'attesa possibilità di liberarsi dall'occupazione sovietica e di riconquistare una totale indipendenza dall'Unione.
D'altronde, pochi mesi prima, oltre il 70% dei cittadini sovietici chiamati alle urne, aveva espresso il proprio sostegno ad una rinnovata Unione. Il Segretario del PCUS, nonché Presidente dell'Unione Sovietica, aveva deciso di prepararsi al gravoso impegno riposandosi nella dacia presidenziale in Crimea.
Era il 19 agosto quando, su ordine di alti gradi del Partito, timorosi delle incombenti novità, Gorbačëv veniva trattenuto contro la sua volontà in Crimea, non potendo quindi recarsi alla sigla del nuovo accordo federativo: era l'inizio del tentativo di colpo di Stato che, a dispetto delle intenzioni tanto degli autori, quanto delle vittime, avrebbe condotto ad un risultato impensabile fino a poco tempo prima: la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
I golpisti erano personaggi di spicco della politica sovietica: il capo del KGB Vladimir Krjučkov, il ministro degli Interni Boris Pugo, il ministro della Difesa Dmitry Yazov, il vicepresidente dell'Urss Gennadij Janaev, il primo ministro Valentin Pavlov, il capo della segreteria di Gorbačëv, Valerij Boldin. Il loro intento era chiaro: preservare l'Unione dall'insorgere delle nazionalità, impedire un alleggerimento del potere centrale, preservare il primato del PCUS.
Il vice presidente Gennadij Janaev prese potere della televisione e della radio immediatamente dopo l'annuncio con gli altri leader del colpo di Stato e rilasciò una debole denuncia del regime precedente, portando immediatamente a credere che egli non fosse l'uomo adatto a portare l'ordine pubblico ricercato disperatamente dagli insorti. Grandi dimostrazioni pubbliche contro i leader del colpo di Stato ebbero luogo a Mosca e a Leningrado e le lealtà divise degli organismi di difesa e sicurezza fecero sì che le forze armate non attaccassero i dimostranti.
Il presidente della RSSF russa Boris Eltsin guidò la resistenza dalla Casa Bianca, l'edificio del parlamento russo. Dopo l'annuncio di Janaev, Eltsin denunciò vigorosamente il colpo di Stato. Ad un certo punto, durante la dimostrazione, salì su un carro armato e, con un megafono, condannò la "junta". La forte presa di posizione di Eltsin contrastava nettamente con il debole comunicato di Janaev. Questa immagine, trasmessa dai telegiornali di tutte le televisioni mondiali, divenne una delle più durevoli di tutto il colpo e rafforzò enormemente la posizione di Eltsin. Un assalto all'edificio del parlamento programmato dal Gruppo Alfa, le forze speciali del KGB, fu annullato quando le truppe si rifiutarono unanimemente di eseguire l'ordine. Un'unità di carri armati disertò dalle forze del governo e si pose in difesa del parlamento con le armi puntate verso l'esterno.
Ci furono confronti armati nelle strade vicine, incluso uno in cui tre dimostranti furono accidentalmente feriti a morte dai carri armati, ma comunque la violenza fu sorprendentemente limitata. Il 21 agosto la grande maggioranza delle truppe spedite a Mosca si schierò apertamente con la resistenza e tolse l'assedio. Il golpe rovinò su sé stesso e Gorbačëv ritornò a Mosca sotto la protezione delle forze di Eltsin.
Una volta tornato a Mosca, Gorbačëv agì come se avesse dimenticato i cambiamenti occorsi nei tre giorni precedenti. Tornato al potere Gorbačëv promise di espellere dal Partito Comunista dell'Unione Sovietica i rivoltosi.
Fine del PCUS
Il 24 agosto Mikhail Gorbaciov si dimise da Segretario Generale del PCUS. Vladimir Ivashko divenne Segretario Generale del PCUS fino al 29 agosto, giorno in cui si dimetteva. Lo stesso giorno il Presidente Boris Yeltsin, con proprio decreto N.83 transferiva gli archivi del PCUS alle autorità dell'archivio di Stato. Il 25 agosto Boris El'cin con proprio Decreto N.90 nazionalizzava le proprietà del PCUS in Russia (che includeva non solo le sedi di comitati di partito ma anche istituzioni educative, hotel, ecc.).
Il 6 novembre Boris Yeltsin con proprio Decreto n.169, metteva fine e proibiva l'attività del PCUS in Russia.
20 agosto, 2012
PROMEMORIA 20 agosto 1981 – Dopo 60 giorni di sciopero della fame, Mickey Devine è il decimo e ultimo detenuto repubblicano a morire nel carcere di Long Kesh, in Irlanda del Nord
Dopo 60 giorni di sciopero della fame, Mickey Devine è il decimo e ultimo detenuto repubblicano a morire nel carcere di Long Kesh, in Irlanda del Nord
Michael "Mickey" Devine (gaelico: Miceál Ó Duibhinn; Derry, 26 maggio 1954 – Long Kesh, 20 agosto 1981) era un militante dell'INLA morto durante il secondo sciopero della fame nel carcere nordirlandese di Maze.
Biografia
Nato a Derry, a 11 anni perde il padre e rimane con sua madre e la sorella maggiore. Nel 1971 entra nell'unità dell'Official IRA del suo quartiere, Creggan. Dopo aver perso anche la madre nel 1972, nel 1973 si sposa e ha due figli, Michael jr. e Louise. Dopo la scissione nel 1974 si unisce all'INLA e nel 1976 viene arrestato e condannato a 12 anni. Il 22 giugno 1981 inizia il digiuno e muore 60 giorni dopo, il 20 agosto, ultimo dei dieci hunger strikers a morire. Nello stesso giorno si verificano altri 2 eventi significativi: Owen Carron, membro del Sinn Féin, conquista il seggio di Fermanagh-South Tyrone, vacante dalla morte di Bobby Sands e Pauline McGeown, moglie di Patrick McGeown, autorizza l'intervento medico per salvare la vita a suo marito, entrato in coma dopo 42 giorni di digiuno. Mickey Devine è sepolto nel City Cemetery di Derry.
19 agosto, 2012
PROMEMORIA 19 agosto 1989 – Il presidente polacco Wojciech Jaruzelski nomina l'attivista di Solidarnosc Tadeusz Mazowiecki come Primo Ministro, che diventa il primo non comunista al potere in Polonia dopo 42 anni
Il presidente polacco Wojciech Jaruzelski nomina l'attivista di Solidarnosc Tadeusz Mazowiecki come Primo Ministro, che diventa il primo non comunista al potere in Polonia dopo 42 anni
Tadeusz Mazowiecki (Płock, 18 aprile 1927) è un giornalista, politicoe operatore sociale polacco.
È stato un membro fondatore di Solidarnosc al fianco di Lech Wałęsa; fu condannato dalla legge marziale per la sua opposizione al regime comunista della Polonia. È stato Primo Ministro della Repubblica di Polonia dal 24 agosto 1989 al 31 dicembre 1989. Dopo la fine del comunismo nel paese, è rimasto in carica come primo ministro fino al 12 gennaio 1991.
È stato inviato speciale dell'ONU nell'ex-Jugoslavia, partecipando attivamente nella lotta per la difesa dei diritti umani. Fu grande amico di Papa Giovanni Paolo II.
18 agosto, 2012
PROMEMORIA 18 agosto 1993 – A Lucerna (Svizzera) brucia il più antico ponte coperto d'Europa – il Kapellbruecke, costruito nel 1333 interamente in legno
A Lucerna (Svizzera) brucia il più antico ponte coperto d'Europa – il Kapellbruecke, costruito nel 1333 interamente in legno.
Il Ponte della Cappella, il più antico ponte coperto d'Europa, è il simbolo di Lucerna. Fu costruito nel XIV secolo e originariamente faceva parte della fortificazione della città. Le tavole inserite nel XVII secolo rappresentano scene della storia della Svizzera e della città.
17 agosto, 2012
PROMEMORIA 17 agosto 1982 - Il primo compact disc per l'utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips presso Hannover, in Germania; il CD in questione fu l'album musicale The Visitors del gruppo svedese ABBA.
Il primo compact disc per l'utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips presso Hannover, in Germania; il CD in questione fu l'album musicale The Visitors del gruppo svedese ABBA.
Il Compact disc (abbreviazioni diffuse nel linguaggio comune: "CD", "cd") è una tipologia standardizzata di disco ottico utilizzata in vari ambiti per la memorizzazione di informazioni in formato digitale.
La sua genesi è dovuta alla ricerca, da parte del mondo della telefonia, di un sistema efficiente di moltiplicazione delle informazioni, attraverso la numerizzazione e semplificazione dei segnali. L'applicazione congiunta del sistema numerico binario al suono e del laser diede vita al compact disc.
Nei primi anni il progetto fu inizialmente seguito da una joint venture tra DuPont e Philips. DuPont poteva vantare un'enorme esperienza nel policarbonato (inventato nel 1928 proprio da DuPont) e una forte presenza in Olanda con un'installazione chimica a Dordrecht, vicino a Rotterdam. DuPont aveva inoltre già una joint venture con Philips, la sfortunata PDM (Philips-DuPont Magnetics, sponsor anche della PDM-Concorde), per sviluppare nastri magnetici che utilizzassero altri due prodotti DuPont: il supporto in poliestere Cronar (invenzione DuPont del 1955) e l'ossido di cromo Crolyn (invenzione DuPont del 1956). DuPont aveva inoltre un'altra joint venture con British Telecom (BT&D) per sviluppare microlaser e fibre ottiche. C'erano perciò tutte le premesse per eccellenti sviluppi. Dopo i primi prototipi si riunì a Ginevra il management DuPont europeo per analizzare gli sviluppi del progetto e gli investimenti necessari. Tali investimenti comprendevano anche una possibile fabbrica in Italia, per utilizzare l'alluminio dell'Ilva.
Gli studi preliminari misero in luce che lo sviluppo del CD avrebbe consentito la creazione un disco con una capacità oltre 600 MB di dati e probabilmente oltre un'ora di musica in formato digitale. La cosa non entusiasmò i manager DuPont per via degli enormi investimenti richiesti: tenendo conto che i personal computer di allora avevano memorie da 64 KB a 4 MB e hard disk da 20 MB, la capacità del nuovo supporto sarebbe stata esagerata in confronto alle reali necessità dell'epoca. Anche per la musica era impensabile che il mondo intero sostituisse i giradischi e i registratori con i nuovi costosissimi lettori di dischi ottici, ed in effetti la cosa non avvenne a livello di massa per i successivi venti anni. Il management DuPont rifiutò il progetto e chiese quindi a Philips di continuare da sola, costringendo così la stessa a cercare altre alleanze per lo sviluppo del supporto. Per qualche anno, comunque, rimase in vita la PDO (Philips-DuPont Opticals) che stampava CD con produzione in Gran Bretagna (principalmente musica) e U.S.A. (dati). La PDO chiuse nel 1990 per "divergenze di interessi".
Si può dire quindi che la vera paternità del CD sia da attribuire a Philips e DuPont, anche se DuPont non partecipò a nessuno sviluppo successivo ed uscì completamente dal progetto alla fase iniziale.
Di fatto la progettazione del CD nella sua configurazione definitiva risale al 1979, e si deve ad una nuova joint venture della Philips con l'azienda giapponese Sony, la quale già dal 1975 stava sperimentando in modo indipendente la tecnologia per un disco ottico digitale.
Il 17 agosto 1982 il primo CD per utilizzo commerciale venne prodotto in una fabbrica della Philips ad Hannover in Germania. Il primo album musicale ad essere stampato sul nuovo supporto fu The Visitors del gruppo svedese degli ABBA[6], ma il primo ad essere immesso sul mercato fu 52nd Street di Billy Joel, commercializzato dal 1 ottobre 1982 in Giappone insieme al lettore.
16 agosto, 2012
PROMEMORIA 16 agosto 1930 – Il primo cartone animato sonoro a colori, intitolato Fiddlesticks, viene realizzato dalla Ub Iwerks
Il primo cartone animato sonoro a colori, intitolato Fiddlesticks, viene realizzato dalla Ub Iwerks
Ubbe Ert Iwwerks, conosciuto come Ub Iwerks (Kansas City, 24 marzo 1901 – Burbank, 7 luglio 1971), è stato un animatore e fumettista statunitense.
Il nome di questo superbo disegnatore e umorista è legato in particolare modo a Walt Disney, con e per cui lavorò molto. Iwerks è il responsabile dello stile distintivo dei primi cartoni animati della Disney. I primi cortometraggi di Topolino e molti altri furono animati quasi interamente da Iwerks. È molto probabile che la creazione grafica del topo più famoso del mondo sia merito di Iwerks, anche se furono sicuramente la mente e le capacità imprenditoriali di Walt che lo resero celebre.
Iwerks conobbe il giovane Walt Disney allo studio Pressman-Rubin e per molti anni fu il suo miglior amico e il più stretto collaboratore dei fratelli Disney. Ub, artisticamente parlando, era sicuramente maggiormente dotato di Walt. Il suo compito era quindi quello di trasferire su carta i personaggi che la mente di Walt concepiva ma non riusciva a concretizzare; l'amicizia e la proficua collaborazione artistica tra i tre si presentava dunque solida perché destinata al successo, ma come spesso accade, meriti e gloria non sono mai ripartiti in parti uguali e mentre la fama di Walt cresceva, il lavoro di Ub aumentava.
Il 25 gennaio 1930 la società tra Iwerks e i fratelli Disney (la Disney Brothers Productions di cui egli possedeva il 20%) si sciolse. Disney si sentì tradito da Iwerks che poco tempo prima aveva accettato un'offerta finanziaria segreta da parte di un produttore che sino ad allora aveva distribuito le serie animate Disney: Pat Powers. Powers riesce a convincere Iwerks di essere l'unico e reale artefice del grande successo delle serie animate di Topolino e delle Silly Symphonies, spinge Ub a sciogliere la società. Iwerks ruppe nettamente i rapporti con l'amico Walt e il fratello Oliver, vendendo loro la sua parte di quota azionaria dello studio d'animazione. Il nuovo Iwerks Studio nasce subito dopo.
Si scopre in breve però che la reale intenzione di Powers è quella di fare terra bruciata attorno ai fratelli Disney, in modo da costringerli ad accettare nuove condizioni estremamente penalizzanti, così da evitare il fallimento; Powers offre un contratto da $150,000 per un altro anno, ma Disney preferisce rischiare piuttosto che accettare il denaro di chi aveva tradito la sua fiducia, portandogli via il suo amico di sempre. Effettivamente lo studio Disney soffre della perdita del suo più grande e dotato artista, ma a differenza di quanto si attende Powers, invece di capitolare la Disney riesce a superare la crisi quasi subito assumendo nuovi e talentuosi animatori che pur di lavorare nel famoso studio accettano di lavorare a paga ridotta. L'Iwerks Studio, al contrario, non ottiene il successo di pubblico e di consensi sperato da Ub che soccombe alla creatività e organizzazione sia della stessa Disney che dei potenti e allora in auge Fleischer Studios (Braccio di Ferro). Dopo solo sei anni di solitaria avventura, nel 1936, proprio Pat Powers e altri finanziatori ritirano il loro appoggio economico allo studio di Ub, che lasciato solo, fallisce dopo poco tempo.
15 agosto, 2012
PROMEMORIA 15 agosto 1969 – Primo giorno del Festival di Woodstock che riunirà 400.000 spettatori
Primo giorno del Festival di Woodstock che riunirà 400.000 spettatori
Il festival di Woodstock si svolse a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 agosto al 18 agosto del 1969, all'apice della diffusione della cultura hippy, che voleva riunire con 3 Days Of Peace And Music.
Prese il nome dalla città di Woodstock nella contea di Ulster, conosciuta per le sue attività artistiche (vi si organizzano festival d'arte) e fu l'ultima grande manifestazione del movimento che da allora si diffuse peraltro sempre più pure fuori dagli Stati Uniti, dove era nato, pur senza la coesione e l'originalità che avevano permesso negli anni sessanta eventi come il Monterey Pop festival, la Summer of Love a San Francisco e, appunto, il festival di Woodstock. 500 000 persone parteciparono
14 agosto, 2012
PROMEMORIA 14 agosto 1980 – Lech Wałęsa guida gli scioperi nei cantieri navali di Danzica in Polonia
Lech Wałęsa guida gli scioperi nei cantieri navali di Danzica in Polonia
dopo l'inizio dello sciopero con l'occupazione nei cantieri navali di Gdańsk, scala illegalmente il muro dei cantieri e diventa leader dello sciopero. Lo sciopero è spontaneamente seguito da manifestazioni simili in tutta la Polonia. Molti giorni più tardi ferma i lavoratori che intendevano lasciare i cantieri di Gdańsk e li persuade ad organizzare il Międzyzakładowy Komitet Strajkowy (Comitato di sciopero interaziendale) per condurre e supportare lo sciopero generale in Polonia.
13 agosto, 2012
PROMEMORIA 13 agosto 1961 – Berlino (Germania): il governo della Germania Est fa erigere il Muro di Berlino
Berlino (Germania): il governo della Germania Est fa erigere il Muro di Berlino
Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer), nella propaganda della DDR chiamato antifaschistischer Schutzwall, "Barriera di protezione antifascista") era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania est per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest (de facto parte della Repubblica federale) e il territorio della Germania est.
Tra Berlino Ovest e Berlino Est la frontiera era fortificata da due muri paralleli di cemento armato, separati da una cosiddetta "striscia della morte" larga alcune decine di metri.
Il muro divise in due la città di Berlino per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò l'apertura delle frontiere con la repubblica federale. Già l'Ungheria aveva aperto le proprie frontiere con l'Austria il 23 agosto 1989, dando così la possibilità di espatriare in occidente ai tedeschi dall'Est che in quel momento si trovavano in vacanza in altri paesi dell'Europa orientale.
Durante questi anni, in accordo con i dati ufficiali, furono uccise dalla polizia di frontiera della DDR almeno 133 persone mentre cercavano di superare il muro verso Berlino Ovest. Alcuni studiosi sostengono che furono più di 200 le persone uccise mentre cercavano di raggiungere Berlino Ovest o catturate ed in seguito giustiziate.
Il 9 novembre 1989, dopo diverse settimane di disordini pubblici, il Governo della Germania Est annunciò che le visite in Germania e Berlino Ovest sarebbero state permesse; dopo questo annuncio una moltitudine di cittadini dell'Est si arrampicò sul muro e lo superò, per raggiungere gli abitanti della Germania Ovest dall'altro lato in un'atmosfera festosa. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir; in seguito fu usato dell'equipaggiamento industriale per rimuovere quasi tutto quello che era rimasto. A tutt'oggi c'è un grande commercio dei piccoli frammenti; il prezzo può variare a seconda della grandezza di questi.
La caduta del muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990.
Il Muro di Berlino è considerato il simbolo della Cortina di ferro, linea di confine europea tra la zona d'influenza statunitense e quella sovietica durante la guerra fredda.
12 agosto, 2012
PROMEMORIA 12 agosto 1943 – Seconda guerra mondiale – Castiglione di Sicilia (CT) fu teatro di una feroce rappresaglia dei Nazisti che causò la morte di 16 civili.
Seconda guerra mondiale – Castiglione di Sicilia (CT) fu teatro di una feroce rappresaglia dei Nazisti che causò la morte di 16 civili.
La strage di Castiglione avvenne nella cittadina di Castiglione di Sicilia tra le giornate del 12 agosto e 14 agosto 1943, durante la seconda guerra mondiale per mano nazista.
Premessa storica [modifica]
In quel momento l'armistizio non era ancora stato dichiarato e la Germania nazista era al fianco dell'Italia fascista. Le truppe dell'Asse dopo lo sbarco alleato in Sicilia (Operazione Husky) erano in ritirata e provenivano da Randazzo dirette a Messina. Ad incalzare erano la VII armata statunitense al comando del generale George S. Patton lungo la valle del fiume Alcantara e la VIII armata inglese del generale Bernard Montgomery che il 10 agosto 1943 era penetrata a Giarre e risaliva il versante ionico-etneo.
La strage
Truppe tedesche della divisione "Hermann Göring" [2] erano accampate in contrada Sciambro, nelle campagne intorno Castiglione in attesa dell'ordine della ritirata verso Messina.
La tesi prevalente oggi è che nella tarda serata del 10 agosto 1943 da questo accampamento venne rubato un camion tedesco carico di generi alimentari. Un'altra tesi fu che vennero uccisi cinque militari tedeschi dallo stesso accampamento..
Alle prime luci dell'alba del 12 agosto, un ufficiale al comando di un autocarro con 40 militari tedeschi e scortati da un carro armato irruppero nella cittadina sparando sia con dei fucili mitragliatori che a cannonate contro chiunque si parasse davanti. Vi furono decine di morti e feriti. Viene riferito che i soldati tedeschi entrarono gridando nelle case spingendo brutalmente fuori gli uomini a calci e percuotendoli col fucile. Una donna venne buttata giu' dal balcone e lasciata sul selciato con le gambe fratturate. Quindi intimarono alla popolazione di sgomberare il paese e presero oltre 200 uomini in ostaggio (fra essi anche bambini ed anziani) picchiando chi indugiava e uccidendo chi si rifiutava. Gli ostaggi furono rinchiusi, secondo alcuni nel castello, secondo altri in un ovile all'addiaccio e senza viveri, un testimone ricordava di essere stati rinchiusi all'interno di un torrione, detto " Cannizzu" che si trova poco fuori dal paese. Per i tre giorni successivi depredarono e bruciarono le case del paese.
Il paese venne abbandonato la sera del 13 agosto, mentre gli ostaggi vennero liberati solo il 14 agosto mattina, grazie al fervore di alcuni volenterosi che si offrirono come mediatori per salvarli da una probabile esecuzione di massa.
Dell'accaduto si avrà notizia solo il 4 ottobre su "Il Corriere di Sicilia".
I morti
Nell'attacco si conteranno 16 morti e 20 feriti gravi. Questo l'elenco ufficiale delle vittime: Nicolò Camardi, Francesco Cannavò, Giuseppe Carciopolo, Antonino Calano, Nunzio Costanzo, Giovanni Grifò, Giovanni Damico, Francesco Di Francesco, Salvatore Di Francesco, Giuseppe Ferlito, Vincenzo Nastasi, Salvatore Portale, Santo Purello, Giuseppe Rinaudo, Carmelo Rosano, Giuseppe Seminara.
Considerazioni
Fu la prima strage nazista compiuta in Italia durante la seconda guerra mondiale. Seguì cronologicamente la Strage di Canicattì ed il Massacro di Biscari. Molti rimproverarono un'assenza di un intervento sia dell'esercito che delle autorità italiane nei confronti dell'allora alleato germanico.
La tesi del furto comunque non è stata mai dimostrata ed ha fatto pensare visto il momento e l'oggetto del furto a qualche soldato sbandato o magari a qualche affamato. Probabilmente il responsabile dell'accaduto niente aveva a che fare con la cittadina di Castiglione che poi invece è stata oggetto di rappresaglia.
Conferimento della Medaglia alla città
Recentemente la cittadina etnea è stata insignita di una medaglia al valor civile conferita dal Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi il 16 settembre del 2002. Con la seguente motivazione:Nel corso dell'ultimo conflitto mondiale fu teatro di una feroce rappresaglia tedesca che provocò la morte di sedici civili ed il saccheggio di numerose abitazioni. 12 agosto 1943 - Castiglione di Sicilia (CT)
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