09 febbraio, 2009

PROMEMORIA 9 febbraio 1976 - A Bologna nasce Radio Alice, una delle prime radio libere italiane


A Bologna nasce Radio Alice, una delle prime radio libere italiane.

Storia della radio

Concepita nel 1975 durante il periodo di esplosione delle radio libere, la radio inizia a trasmettere il 9 febbraio 1976 sulla frequenza fm 100.6 mhz, utilizzando un trasmettitore militare. Lo studio della radio è un appartamento di via del Pratello, nel centro di Bologna. La piccola emittente radiofonica dell'"ala creativa" del movimento studentesco vuole farsi portavoce della "comunicazione liberata": di qui le decisioni di aprire il microfono a chiunque e di trasformare la radio in strumento di produzione culturale attraverso l'organizzazione di concerti e di raduni giovanili.
La radio viene chiusa dai carabinieri il 12 marzo 1977 con l'accusa di avere diretto via etere i violenti scontri all'indomani dell'uccisione dello studente Francesco Lorusso per mano della polizia. I redattori della radio che non riescono a fuggire durante l'irruzione negli studi vengono arrestati. Gli apparati di trasmissione vengono distrutti. Per la prima volta nella storia repubblicana una testata radiofonica è soppressa per mano militare.
Radio Alice riapre circa un mese dopo e continua le trasmissioni per ancora un paio d'anni, ma senza l'apporto degli originali fondatori. Tutti gli arrestati di Radio Alice, alcuni dei quali malmenati in carcere, vengono prosciolti dalle accuse mosse nei loro confronti. La frequenza della radio sarà poi ceduta a Radio Radicale.
L'inchiesta contro il carabiniere che aveva sparato a Lorusso e il capitano che lo comandava si conclude con l'archiviazione del caso.

Le innovazioni di Radio Alice

Radio Alice è spesso ricordata come la "radio degli autonomi", ma in realtà la radio ha rappresentato un singolare e originale esperimento di comunicazione: priva di redazione e di palinsesto fisso, annunciava la rivoluzione mediatica che stava per irrompere attraverso l'uso continuo e incondizionato della diretta telefonica (mai usata con tale audacia in Italia). Nella sua breve vita le istanze politiche si mescolavano a pratiche artistiche e esistenziali in un flusso di comunicazione privo di pubblicità, trasmissioni e organigrammi.
Tutto meritava di essere trasmesso: brandelli di libri, comunicazioni sindacali, poesie, lezioni di yoga, analisi politiche, dichiarazioni d'amore, commenti ai fatti del giorno, ricette, favole della buonanotte, liste della spesa, la musica dei Jefferson Airplane, degli Area, dei Fugs o di Beethoven. Le trasmissioni si aprivano e si chiudevano sempre col brano Lavorare con lentezza del cantautore pugliese Enzo Del Re.
Tra gli animatori della radio si ricordano Franco Berardi detto "Bifo", il giornalista Maurizio Torrealta e il fumettista Filippo Scòzzari.

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