Il terremoto di Tuscania è un evento tellurico avvenuto nella zona compresa tra Tarquinia e Tuscania, nel Lazio, il 6 febbraio 1971. Il bilancio della catastrofe è stato di trentuno morti ed un centinaio i feriti, alcuni trasferiti negli ospedali della provincia, oltre a 5.000 senzatetto. Il paese rimase privo dei servizi pubblici essenziali, come corrente elettrica, acqua e telefono.
Storia
Erano le ore 19:09 quando i sismografi dell'osservatorio sismico centrale dell'Istituto Nazionale di Geofisica, registrarono una violenta scossa sismica.
In base alle notizie che immediatamente giungevano all'Osservatorio da parte degli Enti Pubblici (Protezione Civile,Addetti ai lavori Pubblici ecc.) e da privati si è provveduto subito allo studio dei sismogrammi.
I risultati forniti dagli strumenti, davano una magnitudo della scala Richter uguale a 4,46. Questo dato permetteva di calcolare che l'intensità del terremoto, nell'ipocentro, doveva essere dell'ordine dell'ottavo grado della scala Mercalli, quindi particolarmente disastroso se si fosse trattato di una località abitata.
La zona maggiormente interessata doveva essere vicino alla città di Tarquinia e più precisamente nelle prossimità di Tuscania[1].
I fatti realmente avvenuti hanno tragicamente dimostrato come purtroppo l'ipocentro si trovasse quasi sulla verticale di quest'ultima cittadina e a profondità poco rilevante.
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