Bombardamento di Dresda.
Il bombardamento di Dresda da parte della Royal Air Force britannica e della United States Army Air Force statunitense, avvenuto fra il 13 e il 14 febbraio 1945, fu uno degli eventi più tragici della seconda guerra mondiale.
I bombardieri alleati rasero al suolo una gran parte del centro storico di Dresda (bombardamento a tappeto), causando una strage di civili, con obiettivi militari solo indiretti. Fu uno dei bombardamenti con più vittime civili della seconda guerra mondiale. Nei primi decenni dopo la guerra il numero delle vittime fu stimato in 250.000, cifra oggi considerata inattendibile. A questo proposito è utile ricordare che secondo gli storici militari tedeschi di oggi, il totale delle vittime civili morte sotto i bombardamenti è di 370.000 nell'intera guerra e in tutta la Germania. Un'inchiesta indipendente commissionata dal consiglio municipale di Dresda nel 2010 ha stabilito che le vittime furono tra le 22.700 e le 25.000.
L'esperto di storia militare e capitano inglese Liddell Hart, dopo aver osservato come a partire dalla fine del gennaio 1945 le forze aeree angloamericane avessero operato il «deliberato ripristino della politica di "terrorismo aereo", soprattutto per compiacere i russi[...], finalità che passò così al secondo posto nella scala delle priorità, dopo gli obiettivi petroliferi ma prima delle comunicazioni», riassume così la vicenda:
« Verso la metà di febbraio la lontana città di Dresda fu sottoposta, col deliberato intento di seminar strage fra la popolazione civile, ad un micidiale attacco sferrato contro i quartieri del centro, non contro gli stabilimenti o le linee ferroviarie »
(Basil Liddell Hart)
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