17 dicembre, 2008

PROMEMORIA 17 dicembre 1999 L'assemblea Generale delle Nazioni Unite approva eliminazione della violenza contro le donne


L'assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la risoluzione 54/134 che designa il 25 novembre come annuale Giornata internazionale per leliminazione della violenza contro le donne.
Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internationali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l'opinione pubblica in quel giorno.
Le donne attiviste hanno individuato il 25 novembre come una giornata contro la violenza alle donne fin dal 1981. Questa data fu scelta in seguito al brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana, su ordine di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961).
In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty international festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali in contrasto alla violenza alle donne.
Nel 2007 150 mila donne hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne". È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha avuto un impatto mediatico e che ha riscosso successo. Il gruppo di donne che lo ha organizzato ha compiuto un grosso lavoro di discussione e di coordinamento tra le varie realtà femministe e lesbiche italiane. Insieme hanno deciso la manifestazione che non prevedeva alcun patrocinio politico ne una esposizione mediatica di una o più leader della manifestazione.
Sulla base di questo sono state contestate alcune ministre e esponenti dell'opposizione, inoltre è stata contestata una trasmissione di una TV privata che non rappresentava la volontà della manifestazione.
Forte dibattito in seno alle femministe ha riguardato il corteo che per alcune doveva essere "separatista" (sole donne) mentre per altre doveva essere misto. Comunque l'obiettivo comune era denunciare il "patriarcato" come mezzo per infliggere prevaricazione e violenza sulle donne. Uno degli slogan diceva "Lo stupratore non bussa, ha le chiavi di casa".

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