15 ottobre, 2011

PROMEMORIA 15 ottobre 1946 – Processo di Norimberga: il fondatore della Gestapo, Hermann Göring, si avvelena a poche ore dalla sua esecuzione


Processo di Norimberga: il fondatore della Gestapo, Hermann Göring, da poco imprigionato in qualità di criminale di guerra nazista, si avvelena a poche ore dalla sua esecuzione
Processato a Norimberga, venne riconosciuto colpevole di «aver pianificato, iniziato e intrapreso guerre d'aggressione» e di aver commesso «crimini di guerra» e «crimini contro l'umanità». Udita la sentenza di morte per impiccagione, Göring chiese di essere fucilato; il tribunale respinse la richiesta. Poche ore prima che iniziassero le esecuzioni - attorno alla mezzanotte del 15 ottobre 1946 - si tolse la vita, inghiottendo una capsula di cianuro introdotta di nascosto nella sua cella da un tenente dell'Esercito Americano, Jack "Tex" Wheelis, con il quale Goering intratteneva rapporti amichevoli. Wheelis riuscì a far avere al maresciallo la capsula, insieme ad alcuni effetti personali, in quanto tenente occupato della guardia al magazzino dove erano conservati i bagagli dei detenuti. Goering, per gratitudine nei confronti di Wheelis, gli regalò l'orologio con il suo nome, i suoi famigerati guanti bianchi e una foto autografata recante la scritta: «A un cacciatore del Texas, con auguri di buona caccia». Prima di suicidarsi scrisse due lettere, che fece trovare sulla sua scrivania, una diretta alla famiglia e una ai giudici del processo. In quest'ultima raccontò, con evidente orgoglio, come aveva nascosto nello stivale la capsula di cianuro che aveva usato per suicidarsi, e di averne nascoste ben tre. Successivi controlli rinvennero le altre due capsule, nascoste una nella tasca della giacca e una nel vasetto della crema.

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