14 gennaio, 2012
PROMEMORIA 14 gennaio 1968 – La notte tra il 14 ed il 15 gennaio, nella Sicilia occidentale si verifica il terremoto del Belice
La notte tra il 14 ed il 15 gennaio, nella Sicilia occidentale si verifica il terremoto del Belice, che provoca vittime, ingenti danni, e la distruzione parziale o totale di alcuni paesi, come nel caso di Gibellina, Salaparuta, Poggioreale e Montevago, che verranno poi ricostruiti
Viene definito Terremoto del Belice il violento evento sismico, di magnitudo momento 6,1, che nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968 colpì una vasta area della Sicilia occidentale compresa tra la Provincia di Agrigento, quella di Trapani e quella di Palermo. Dato che la maggior parte dei comuni colpiti più duramente faceva parte del comprensorio comunemente definito Valle del Belìce per definirlo si ricorse a tale termine.Il 15 gennaio non si ebbe l'immediata sensazione della gravità del fatto dato che a quel tempo la zona interessata non era considerata critica dal punto di vista sismico. Il terremoto venne sottovalutato nella sua entità al punto che molti quotidiani riportarono la notizia di pochi feriti e qualche casa lesionata.
La realtà si manifestò in tutta la sua terribile evidenza solo quando giunsero i primi soccorsi in prossimità dell'epicentro approssimativamente posto tra Gibellina, Salaparuta e Poggioreale: le strade erano state quasi risucchiate dalla terra. In conseguenza di ciò molti collegamenti con i paesi colpiti erano ancora impossibili ventiquattro ore dopo il violento sisma. Ciò rese ancora più confusa l'opera dei soccorritori già poco coordinati e gli interventi furono del tutto frammentati.
Nei giorni seguenti visitarono la zona il presidente della repubblica Giuseppe Saragat e il ministro dell'interno Paolo Emilio Taviani. Furono impegnati nei soccorsi più di mille vigili del fuoco, la Croce Rossa, l'esercito. Il pilota di uno degli aerei impegnati nella ricognizione della zona dichiarò di avere visto "uno spettacolo da bomba atomica [...] Ho volato su un inferno".
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