23 maggio, 2012

PROMEMORIA 23 maggio 1945 – seconda guerra mondiale: Heinrich Himmler, il capo della Gestapo, si suicida mentre è sotto custodia degli Alleati

seconda guerra mondiale: Heinrich Himmler, il capo della Gestapo, si suicida mentre è sotto custodia degli Alleati Heinrich Luitpold Himmler (Monaco di Baviera, 7 ottobre 1900 – Luneburgo, 23 maggio 1945) Reichsführer delle Schutzstaffel dal 1929, comandante della polizia dal 1936 e delle forze di sicurezza del Terzo Reich (Reichssicherheitshauptamt o RSHA, Ufficio centrale della sicurezza del Reich) dal 1939; nel 1943 venne nominato ministro dell'Interno del Reich. Fu uno degli uomini più importanti della Germania nazista. Con le sorti della guerra ormai compromesse, Himmler si presentò l'ultima volta presso il Führerbunker di Hitler a Berlino, il 20 aprile 1945 in occasione del compleanno del Führer. Nelle stesse ore nella tenuta di Felix Kersten, medico e massaggiatore personale di Himmler, lo stava aspettando Norbert Masur, un inviato del Congresso mondiale ebraico. All'incontro, avvenuto il 21 aprile, Masur chiese che fossero immediatamente liberati tutti gli ebrei detenuti nelle località da cui fosse possibile raggiungere i confini con la Svizzera e con la Svezia; oltre alla consegna, senza resistenza, dei campi di concentramento alle truppe alleate e la liberazione di una lista di detenuti svedesi, francesi e norvegesi, oltre a mille donne ebree recluse a Ravensbrück. Himmler si dimostrò disposto a patteggiare: promise che gli ebrei olandesi rinchiusi a Theresienstadt e le mille donne ebree di Ravensbrück sarebbero stati liberati e che tutti i campi di concentramento sarebbero stati abbandonati, indenni, all'avvicinarsi delle truppe alleate. In realtà Himmler sapeva benissimo che in quegli stessi momenti erano in corso le "marce della morte" dai campi di Sachsenhausen, Dachau e Flossenbürg, e lui stesso aveva impartito ordini specifici perché nessun detenuto cadesse vivo nelle mani del nemico. Pochi giorni dopo, il 23 aprile, Himmler incontrò nella cantina del consolato svedese di Lubecca il conte Folke Bernadotte, proponendogli la resa tedesca sul fronte occidentale, ma non su quello orientale. Gli Alleati occidentali si guardarono bene dal prendere in considerazione la proposta di pace di Himmler; tuttavia l'offerta fatta venne divulgata attraverso la stampa e il 28 aprile Radio Londra annunciò: "Il Reichsführer delle SS sostiene che Hitler è morto e di esserne il successore". A Berlino Hitler, in preda ad un attacco d'ira incontenibile, lo sollevò da tutti i suoi incarichi politici e militari e ne ordinò anche l'arresto e la fucilazione, solo che questi non furono eseguiti per via della difficile situazione di stallo in cui si trovavano tutti i reparti dell'esercito del Terzo Reich. Tuttavia il 1º maggio Himmler si presentò ugualmente al nuovo Presidente del Reich, il Grandammiraglio Karl Dönitz, per tentare di avere un posto nel nuovo governo tedesco, ma nonostante ripetuti incontri, si risolse in un nulla di fatto. Himmler decise allora di nascondersi cercando di confondersi con i militari sbandati della Wehrmacht. Il 12 maggio Himmler e un piccolo drappello di uomini delle SS attraversarono l'Elba con l'obiettivo di raggiungere la Baviera; tra questi vi erano l'SS-Sturmbannführer Josef Kiermayer (sua guardia del corpo) l'SS-Standartenführer Rudolf Brandt (suo assistente personale), i due aiutanti maggiori l'SS-Obersturmbannführer Werner Grothmann e l'SS-Sturmbannführer Heinz Macher, oltre ad altri sette uomini delle SS e al professor Karl Gebhardt, medico di Ravensbrück. Il 22 maggio alla periferia del villaggio di Barnstedt, fra Bremervörde e Amburgo, il piccolo drappello e Himmler (che aveva assunto l'identità di Heinrich Hitzinger) vennero fermati da una pattuglia militare inglese e tradotti nel campo di prigionia 031, presso Bramstedt. Himmler, rivelando la propria identità, chiese allora di avere un colloquio con il capitano T. Sylvester, comandante del campo, nel vano tentativo di assicurarsi un trattamento privilegiato. Il giorno successivo, 23 maggio 1945, Himmler fu sottoposto ad un nuovo interrogatorio e ad un'ulteriore perquisizione per evitare che nascondesse del veleno: fu allora che spezzò la capsula di cianuro che aveva inserito in una fessura tra i denti. Gli inglesi gli somministrarono immediatamente un emetico e lo sottoposero ad una lavanda gastrica nel tentativo di salvargli la vita, ma dopo dieci minuti di agonia Himmler morì. Nei giorni successivi ufficiali statunitensi e sovietici ispezionarono la salma per accertarsi della vera identità. Il 26 maggio il cadavere fu interrato da alcuni soldati inglesi in qualche punto di un bosco nei pressi di Luneburgo.

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