23 aprile, 2008

Come eravamo, come siamo: al Museo di Roma la "Vita in Comune" dal 1930 ad oggi


Le sale del Museo di Roma Palazzo Braschi accolgono, fino al 13 luglio, un patrimonio storico-documentaristico, vero tesoro di immagini e di ricordi, mai esposto prima: le foto conservate nell'Archivio Fotografico dell'Ufficio Stampa del Comune di Roma.

Nella mostra "Vita in Comune. 1930 – 2007. Fotografie di Roma dagli Archivi dell'Ufficio Stampa del Campidoglio" si percorre in 200 fotografie la storia della Capitale d'Italia, a partire dagli anni '40, in una appassionante rassegna divisa in tre sezioni.

Si passa così dal paesaggio urbano - immagini che testimoniano le trasformazioni della Capitale, dal centro alla periferia, i mutamenti urbanistici, architettonici, paesaggistici ed anche le profonde trasformazioni sociali- alla vita sociale -selezione fotografica dedicata ai grandi eventi, alle feste e alle celebrazioni- per concludere il percorso con una parte più istituzionale, riservata ai ritratti di sindaci e ospiti istituzionali, alle cerimonie ufficiali.

Ogni sezione è introdotta da tre firme illustri: Corrado Augias, Elisabetta Rasy e Dacia Maraini. Inoltre, un contributo importante viene da Rai Teche che ha fornito alcuni filmati video storici di Roma.

Oltre alle tre sezioni storiche, un filmato video -con musiche composte per l'occasione da Stefano Saletti- raccoglie le immagini più recenti, oggi catalogate nell'archivio digitale.

Le immagini custodite nell'Archivio dell'Ufficio Stampa rappresentano la memoria della Città, un patrimonio storico e culturale di Roma e dunque dell'intero Paese: un patrimonio da rendere pubblico per farne fonte di memoria collettiva.

Si parte dal 1940, con il primo fotografo ufficiale del Campidoglio, Ottavio D'Agostini. Da allora si sono aggiunti gli scatti dei suoi successori che dai primi decenni del Novecento ad oggi hanno documentato gli avvenimenti di cui Roma è stata teatro, incrementando ogni giorno l'Archivio fotografico -che conta oggi oltre 500.000 scattii.

Osservando queste sequenze fotografiche si spazia dalle immagini in bianco e nero delle 'botticelle' che invadono la piazza del Campidoglio a quelle della rossa Ferrari, immortalata sul Campidoglio per il 50° compleanno.
E poi Capi di stato e protagonisti del nostro tempo, come John Fitzgerald Kennedy, Indira Ghandi o Yasser Arafat, che qui si alternano a foto di personaggi dello spettacolo, come l' immortale Anna Magnani, ritratta nel 1951 mentre legge versi di Trilussa.

Nella sezione che illustra le trasformazioni urbanistiche possiamo trovare una via Cristoforo Colombo simile ad una strada di campagna -siamo negli anni '60- o piazza del Popolo, oggi splendida isola pedonale del centro storico, allora enorme parcheggio-macchine.

E come trascurare foto che ovunque, anche grazie alle tante rappresentazioni cinematografiche, fanno pensare a Roma, come il celebre "pizzardone", vigile urbano in divisa che dirige il traffico dalla famosa pedana di piazza Venezia? Un'immagine di ieri uguale –a parte il cappello- a quella di oggi, simbolo di un centro urbano trasformato con aspetti a volte inalterati.

Una trasformazione progressiva che porta fino al caleidoscopio di colori della Notte Bianca con i tanti significati che ci suggerisce: un nuovo senso di condivisione tra periferia e centro, tra diverse generazioni, e il ritrovato piacere della fruizione collettiva di luoghi e monumenti antichi, non più blindati ma patrimonio da vivere in comune.

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