01 ottobre, 2008

Scuola, Costa: "Il 44% dei fondi Por alle province del Lazio"


Un programma operativo regionale (Por) da 736 milioni di euro per aumentare la competitività regionale e l’occupazione. E’ quello presentato dall’assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Silvia Costa che ha parlato di "una nuova fase, riconosciuta positivamente dalla Commissione europea e dai ministeri del Lavoro e del Tesoro, che fa della Regione un ente affidabile e capace di una programmazione concertata con le province e con le parti sociali”. Grazie alla nuova programmazione, ha continuato Costa “il Lazio chiude definitivamente la fase riferita al 2000-2006, che ha visto il precedente programma oggetto di un contenzioso molto serio con la Commissione europea, ereditato da questa Giunta”.

Tra le novità del programma vi è l’ampliamento del processo di delega alle Province, destinatarie di complessivi 305 milioni di euro, pari al 44% delle risorse complessive. “Il programma -ha precisato l’assessore - è ormai pienamente avviato ed è partito con il piede giusto e con la certezza del percorso da compiere, tanto che già oggi ne cominciamo a registrare i primi risultati concreti e positivi”.

Grazie alla collaborazione con le Province, la Regione Lazio ha approvato il Piano esecutivo triennale (Pet) che individua la strategia complessiva di governance e le attività che fanno capo alle Province stesse sino al 2010. Il Pet 2008-2010, vero e proprio strumento attuativo del Por 2007-2013, si avvale di oltre 400 milioni di euro degli oltre 730 milioni totali del Programma operativo. Dei fondi predisposti per il primo triennio, ben 149 milioni di euro sono assegnati alle cinque Province del territorio e saranno finalizzati per il 45% all’occupabilità, per il 20% all’adattabilità, per il 15% al capitale umano, per il 13% all’inclusione sociale e per il 4% all’assistenza tecnica.

Il nuovo Por, quindi, sarà quasi interamente dedicato al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona. Il 93% dei finanziamenti comunitari, infatti, saranno orientati a coniugare le politiche per la competitività e l’innovazione con quelle per l’inclusione e la coesione sociale. L’obiettivo è quello aumentare il livello di formazione e di apprendimento della popolazione promuovendo la costituzione di reti tra scuola, università, strutture formative e imprese. A questo si aggiunge la volontà della Regione di migliorare il funzionamento del mercato del lavoro, di rafforzare le politiche di inclusione sociale e lavorativa, coniugare flessibilità e sicurezza sul lavoro e rafforzare le pari opportunità di genere. “Proprio ieri -ha annunciato Costa - è stato firmato, dal mio assessorato e dall’assessorato regionale al Lavoro, l’Accordo regionale sulla formazione continua. Si tratta di un atto importante - ha detto - che prevede l’integrazione e l’armonizzazione delle politiche e delle relative risorse, anche con riferimento ai fondi interprofessionali. Il patto - ha concluso - rappresenta una tappa fondamentale, anche in funzione della nuova programmazione del Programma operativo regionale 2007-2013”.

Rispetto agli obiettivi di Lisbona per il 2010, il Lazio si colloca in una posizione migliore della media nazionale soprattutto per quanto riguarda il tasso di scolarità che ammonta al 99,7% contro il 94,2% nazionale e il tasso di dispersione scolastica che è del 13,3% contro il 20% nazionale. Anche per quanto riguarda il tasso di diplomati, il Lazio ha già raggiunto il target dell’85% imposto da Lisbona. I laureati ammontano al 30,1% per le lauree triennali e al 24,7% per le quinquennali. Il Lazio presenta la più alta percentuale di laureati tra gli occupati (20 su 100), contro una media nazionale del 15,3%. Infine il Lazio è la seconda regione italiana, dopo la Lombardia, per l’entità della spesa effettuata per ricerca e sviluppo.

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