21 aprile, 2012
PROMEMORIA 21 aprile 1977 – Italia: a Roma un agente di P.S., Settimio Passamonti, 23 anni, viene ucciso a colpi d'arma da fuoco vicino alla città universitaria durante scontri a fuoco tra polizia ed estremisti di sinistra (dell'area di Autonomia Operaia)
Italia: a Roma un agente di P.S., Settimio Passamonti, 23 anni, viene ucciso a colpi d'arma da fuoco vicino alla città universitaria durante scontri a fuoco tra polizia ed estremisti di sinistra (dell'area di Autonomia Operaia)
Il mattino del 21 aprile la polizia sgomberò l'Università di Roma occupata da studenti dell'area dell'Autonomia. Nel pomeriggio appartenenti all'area degli autonomi reagirono con Bottiglie Molotov e armi da fuoco. Vicino alla città universitaria, nella zona di San Lorenzo, un gruppo di manifestanti aprì il fuoco contro le forze dell'ordine. Settimio Passamonti raggiunto da due colpi cadde ucciso. L'agente Antonio Merenda, altri due agenti (secondo alcune fonti tre) e un carabiniere furono feriti, ma si salvarono. Rimase ferita anche la giornalista Patrizia Bermier.
Lo scontro fu uno dei più violenti degli anni di piombo per il numero dei colpiti e per il volume di fuoco.
Il giorno successivo il governo vietò tutte le manifestazioni nel Lazio per un mese ed il Ministro dell'Interno Francesco Cossiga annunciò il provvedimento alla stampa dichiarando: «Deve finire il tempo dei figli dei contadini meridionali uccisi dai figli della borghesia romana».
Le indagini non portarono alla identificazione dei responsabili e l'assassinio del giovane rimase impunito.
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