06 giugno, 2008

PROMEMORIA 6 giugno 1985 Viene localizzato e riesumato il corpo del criminale di guerra Nazista Josef Mengel


Viene localizzato e riesumato il corpo del criminale di guerra Nazista Josef Mengele.
Josef Mengele (Günzburg, 16 marzo 1911 – Bertioga, 7 febbraio 1979) è stato un medico tedesco che effettuò esperimenti su esseri umani all'interno del campo di concentramento di Auschwitz. L'assoluta convinzione della validità della teoria di disparità delle razze umane che si concretizzò nel disprezzo delle vite che egli reputava «inferiori», soprattutto ebrei e zingari, unita alla freddezza e all'eleganza dei suoi modi gli valsero il soprannome di angelo della morte e l'hanno successivamente reso il medico di Auschwitz nonostante il suo comportamento non si discostasse troppo da quello di altri medici impiegati all'interno dei lager.

Biografia
Nato da una famiglia cattolica, si laureò in Medicina a Francoforte nel 1935 con una tesi in cui affermava la disparità delle razze. Nel periodo universitario conobbe il professor Otmar von Verschuer, che influenzò molto le sue idee. Secondo von Verschuer, la chiave per la creazione di una pura razza ariana era da ricercare nel sistema biologico dei gemelli. Dopo l'incontro con quello che definirà "il suo maestro", Mengele divenne un convinto sostenitore del nazismo.

Dopo essere entrato nelle SS, partì volontario nella Seconda guerra mondiale. Nel 1942, ferito dai sovietici, si ritirò dai campi di combattimento e iniziò i suoi orribili esperimenti medici sugli ebrei.

Nel 1943 si spostò in Polonia, nel campo di concentramento di Auschwitz, dove ebbe pieni poteri. La durezza e la crudeltà con cui trattava gli internati fu così enorme che venne tristemente soprannominato L'angelo della morte nazista, Il dottor morte ed Il boia di Auschwitz

In questo periodo Mengele effettuò numerosi esperimenti "scientifici" nel campo della gemellarità, selezionando e studiando coppie di bambini gemelli. Dopo essere stati "esaminati" i bambini venivano uccisi al fine di poter effettuare autopsie che avrebbero dovuto rivelare il "segreto" della gemellarità e dare alla Germania nazista un notevole vantaggio, aumentando drasticamente il tasso di natalità. Sembra che su 3000 gemelli da lui esaminati, ne sopravvissero solo 258. Oltre alle ricerche sulla gemellarità, Mengele effettuò studi sulle forme di nanismo e sull'atrofia cancrenosa della guancia legata alla denutrizione e chiamata Noma, che colpiva principalmente gli internati zingari detenuti ad Auschwitz cercando di spiegare queste malformazioni come sintomo della inferiorità razziale di determinate etnie rispetto alla razza nordica.

Nel novembre del 1944 fuggì da Auschwitz. Dopo la fine del conflitto fu catturato dagli Alleati che però non avevano ancora idea delle atrocità da lui commesse e quindi lo rilasciarono poco dopo.

Mengele si trasferì a Günzburg, in Baviera, dove senza alcun ulteriore disturbo iniziò anche una temporanea collaborazione nell'azienda familiare produttrice di macchinari agricoli, la Karl Mengele und Sōhne. Nel 1949 si trasferì in Argentina riuscendo a non farsi mai trovare dai servizi segreti israeliani. Si trasferì poi in Paraguay e dal 1960 in Brasile. Morì di ictus mentre nuotava in piscina nel 1979 a Bertioga, in Brasile. È stato sepolto nel cimitero di Nostra Signora del Rosario, a Embu, sotto la falsa identità di Wolfgang Gerhard.

Simon Wiesenthal[1] riporta che nonostante la latitanza in Sudamerica, la famiglia non avesse mai tagliato i ponti con lui e che in qualche maniera egli riuscisse a comunicare, pur dovendo cambiare spesso nascondiglio. La scelta di nascondersi in alcuni paesi dell'America del Sud, spesso retti da governi militari non era causale. Come lui centinaia di altri criminali nazisti erano fuggiti (spesso attraverso le ratline organizzate dalla rete O.D.E.SS.A), con documenti falsi, molti imbarcati dal porto di Genova, consapevoli di godere di una certa protezione e discrezione da parte delle autorità sudamericane.

In tal senso, ancora oggi gli ultimi criminali rimasti vivi restano nascosti sotto falso nome in Argentina, Uruguay e Brasile. Altri, come ad esempio il generale Gehlen, dapprima considerati tali, per motivi di opportunità politica, vennero assoldati dal blocco statunitense o sovietico, che sminuirono le loro responsabilità (se pur marginali), in cambio della collaborazione legata alle loro conoscenze, ai fini della guerra fredda che opponeva nel dopoguerra le due più grandi potenze mondiali.

Nonostante i tentativi di ricerca, Mengele riuscì a vivere sotto varie identità per oltre 35 anni senza mai farsi scovare. Pare che la cattura di Adolf Eichmann lo spaventasse molto e lo obbligò a continue fughe. Il Mossad rimase sulle sue tracce per qualche periodo ma non lo catturò mai. Solo nel 1985 il suo corpo fu trovato e nel 1992 il test del DNA, a cura della UNICAMP (Università di Campinas), ha confermato la sua identità.

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