03 giugno, 2009

Convegno 'Bruno Buozzi: il riformista', Marrazzo: "sapeva rappresentare fragilità sociali"


Convegno 'Bruno Buozzi: il riformista', Marrazzo: "sapeva rappresentare fragilità sociali"

"Il riformismo è un valore fondamentale, Buozzi fu un uomo che incarnava i principi più importanti della rappresentanza dei bisogni delle classi sociali meno abbienti: oggi abbiamo bisogno di chi sappia rappresentare nello stesso modo le fragilità sociali. E' una società completamente diversa, ma leggendo Buozzi e la sua storia si capisce quanto è importante per il Paese e per il riformismo italiano riguardare quella storia per saper guardare lontano".
Così il Presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo durante il suo intervento al convegno "Bruno Buozzi: il riformista" organizzato dalla Regione Lazio nel 65° anniversario dell'eccidio de La Storta, dove il sindacalista e dirigente politico perse la vita per mano dei nazisti.

"Il riformismo evolve - ha aggiunto Marrazzo - nel nostro Paese ha tre grandi matrici: il socialismo democratico, il riformismo dei comunisti e l'esperienza dei cattolici popolari. Oggi nel nostro Paese forse qualcuno ha pensato che alcuni di questi tre grandi fiumi potessero venir meno, invece sono tutti e tre necessari. Ci arrivano dal secolo scorso, ora bisogna saper lavorare per amalgamarli e saper dare una risposta di orizzonte. Rileggere Buozzi fa bene a tutti, è un ponte verso il futuro."

Alla mattinata di discussione sulla vita e l'operato di Bruno Buozzi, uno dei padri nobili del sindacalismo italiano, ha partecipato anche l'assessore agli Affari istituzionali della Regione Lazio Daniele Fichera, oltre alla Fondazione Bruno Buozzi. "Ricordare Bruno Buozzi a 65 anni dal suo omicidio da parte di nazifascisti - ha dichiarato l'Assessore Daniele Fichera - significa ricordare il valore inestinguibile della lotta antifascista. E' di straordinaria attualità, inoltre, la sua visione riformista del Sindacato e della difesa dei diritti dei lavoratori. La Regione Lazio - ha concluso Fichera - rende omaggio a questo uomo straordinario che pagò con l'esilio, il carcere e infine la vita stessa, il suo rifiuto ad ogni compromesso con la dittatura fascista."


In occasione del convegno, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio in cui esprime il suo apprezzamento per l'iniziativa che "ripropone opportunamente alla comune attenzione e riflessione l'impegno a tutela del mondo del lavoro attraverso l'unità sindacale e la piena e integrale affermazione dei diritti dell'uomo".
"Bruno Buozzi - si legge nel messaggio del capo dello Stato - si è battuto generosamente per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori, favorirne la piena inclusione sociale, limitare le disuguaglianze presenti nella società italiana. In questa battaglia egli è rimasto sempre fedele alla sua lucida visione degli obiettivi e del metodo che avrebbero dovuto caratterizzare il riformismo socialista, rivendicando altresì la necessità di una collaborazione tra i partiti e le organizzazioni sindacali rispettosa della specificità dei ruoli propri della politica e del sindacato, da esercitare sempre in piena autonomia. La sua lezione - sostiene Napolitano - mantiene una perdurante attualità, anche di fronte ad una crisi economica il cui superamento richiede un difficile equilibrio tra azioni volte al sostegno delle imprese e del sistema del credito da un lato, con particolare attenzione alle aree meno sviluppate del paese, la tutela dell'occupazione e la difesa del reddito dei lavoratori e delle famiglie dall'altro".

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