20 novembre, 2009

PROMEMORIA 20 novembre 1989 Le Nazioni Unite approvano la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia


L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite approva la Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia, che entrerà in vigore il 2 settembre 1990.
La Convenzione Internazionale sui diritti dell'infanzia è una convenzione delle Nazioni Unite approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 a New York.
Questa convenzione è stata ratificata da tutti i paesi del mondo con l'eccezione di Somalia e Stati Uniti. Suddivisa in tre parti, la Convenzione è formata da un Preambolo e da cinquantaquattro articoli.
Di particolare interesse, come sempre nei trattati, è il Preambolo dove si afferma che l’infanzia ha diritto ad un aiuto e ad una assistenza particolari, e dove si sottolinea che la famiglia, essendo unità fondamentale della società ed ambiente naturale per la crescita del minore, deve ricevere la protezione e l’assistenza di cui necessita. Nell’intento di ottenere il più largo assenso possibile tra i popoli di cultura, religioni, tradizioni assai diverse, la Convenzione esprime un vasto consenso su quali siano gli obblighi degli Stati e della comunità internazionale nei confronti dell'infanzia.
Il risultato è un trattato che può davvero aspirare ad essere "universale”. La Convenzione non solo codifica ma sviluppa in maniera significativa le norme internazionali applicabili ai bambini. La Convenzione, è strumento di promozione e di protezione dei diritti dell'infanzia, ed entra a far del corpus di diritto internazionale il 2 settembre 1990, nove mesi dopo essere stata adottata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Con la Convenzione del 1989 il bambino diventa protagonista, soggetto di diritti al pari dell’adulto. La Convenzione introduce l'idea del bambino come soggetto di diritti invece che come mero oggetto di tutela e protezione e affianca a diritti universalmente riconosciuti sanzionati (quali il diritto al nome, alla sopravvivenza, alla salute, all’istruzione), una serie di diritti di nuova generazione (come il diritto all'identità del bambino, il rispetto della sua privacy, della sua dignità e della libertà d’espressione).
Il bambino non è più minus habens, protetto per la sua immaturità, ma uomo in fieri, portatore di diritti umani fondamentali, sia pure con gli adattamenti consigliati dalla sua condizione che è legata ad una situazione oggettiva che impone speciali e particolari attenzioni.
La Convenzione rappresenta uno strumento molto forte per tutti i fanciulli del mondo, sancendo che i bambini sono soggetti di diritto e non soltanto oggetti di preoccupazione o beneficiari di servizi.

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