14 giugno, 2012
PROMEMORIA 14 giugno 1994 – Padova: Clamorosa evasione dal carcere di Felice Maniero, capo della Mafia del Brenta
Padova: Clamorosa evasione dal carcere di Felice Maniero, capo della Mafia del Brenta
Felice Maniero (Campolongo Maggiore, 2 settembre 1954) è un criminale italiano, ex-boss della nota Mala del Brenta,[1] una sorta di piccola ma potente Cosa Nostra della valle padana che puntava in alto, ad accumulare denaro e potere, attraverso atroci azioni di sangue.
Soprannominato "Faccia d'Angelo" dallo stesso mondo del crimine, è stato la mente di feroci rapine, sanguinosi assalti a portavalori, colpi in banche e in uffici postali, accusato di almeno sette omicidi, traffico di armi, droga e associazione mafiosa.
Oltre che per la sua carriera criminale, è noto al pubblico per il suo stile di vita brillante e le abitudini al lusso appariscente.
Arrestato per la prima volta nel 1980, nella sua lunga carriera colleziona una serie di clamorose evasioni: nel 1987 evade dal carcere di Fossombrone; dopo l'arresto del 1993 viene detenuto al carcere di massima sicurezza di Vicenza dove progetta un'evasione corrompendo, con la promessa di 80 milioni ciascuno, due guardie penitenziarie che però si ravvedono ed avvertono la direzione del carcere; si decide il trasferimento al supercarcere di Padova dove però, il 14 giugno 1994, è protagonista di un'altra clamorosa evasione assieme al braccio destro Antonio Pandolfo e ad altri fedelissimi (anche in questo caso con la corruzione, questa volta riuscita, di una guardia penitenziaria).
Catturato a Torino nel novembre successivo, viene condannato a 33 anni di reclusione, poi ridotti a venti anni e quattro mesi (pena definitiva). È stato difeso dall'avvocato veneziano Vittorio Usigli, noto alle cronache anche per un flirt con Ornella Vanoni.
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