12 febbraio, 2008

PROMEMORIA 12 febbraio 1737 Viene inaugurato il Teatro San Carlo di Napoli.


Il Real Teatro di San Carlo, meglio noto come Teatro San Carlo, è il più importante teatro della città di Napoli ed uno fra i più celebri del mondo.

È il più antico teatro lirico d'Europa, fra quelli oggi esistenti. Riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità, può ospitare tremila spettatori e conta cinque ordini di palchi disposti a ferro di cavallo, più un ampio palco reale ed un palcoscenico lungo circa trentacinque metri.

Storia
Inaugurato nel 1737 per volontà di Carlo I di Borbone su progetto di Giovanni Antonio Medrano, con l'opera Achille in Sciro (musica di Domenico Sarro, libretto di Pietro Metastasio).

Nel 1767 Ferdinando Fuga esegue gli interventi di rinnovamento in occasione del matrimonio di Ferdinando IV con Maria Carolina e nel 1778 ridisegna il boccascena.

Nel 1797 si esegue un restauro delle decorazioni della sala ad opera di Domenico Chelli.[1]

Nel 1799, durante la Repubblica Napoletana, assunse la denominazione di Teatro Nazionale di San Carlo, per tornare alla precedente denominazione dopo la caduta della repubblica.

Nel 1809 Gioacchino Murat incarica l'architetto toscano Antonio Niccolini per il progetto della nuova facciata principale che la eseguì in stile neoclassico, ispirandosi al disegno di Pasquale Poccianti per la Villa di Poggio Imperiale di Firenze.[2]

Fu ricostruito su progetto dello stesso Antonio Niccolini, dopo un incendio che lo distrusse nella notte del 13 febbraio 1816. La nuova sala fu inaugurata il 12 gennaio 1817 con la cantata Il sogno di Partenope di Giovanni Simone Mayr, già presente al San Carlo con altri lavori, tra cui Medea in Corinto (28 novembre 1813). La presenza di Mayr, come quella di Rossini, si doveva essenzialmente al lombardo Domenico Barbaja, il più grande impresario d'Italia e forse d'Europa.

Dal 1815 al 1822, il direttore musicale del teatro fu Gioachino Rossini che, in quel periodo, visse una delle sue stagioni più importanti e prolifiche. Successivamente l'incarico fu attribuito, tra gli altri, a Gaetano Donizetti, direttore artistico dal 1822 al 1838, che tra il 1823 e il 1844 vi presentò ben 16 opere in prima esecuzione.

Nel 1834 si eseguì un nuovo restauro ad opera di Antonio Niccolini.

Nel 1844-45 Francesco Gavaudan e Pietro Gesuè, con la demolizione della Guardia Vecchia, realizzano il prospetto occidentale, verso il Palazzo Reale.

Il 27 marzo 1969 il gruppo scultoreo niccoliniano della Partenope, presente sul frontone della facciata principale, si sgretola per le infiltrazioni causate dalla pioggia e viene rimosso. L'11 giugno 2007, dopo otto lustri, la Triade della Partenope ricostruita, finalmente è tornata ad ergersi sulla sommità dell'edificio.

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