12 marzo, 2008

Palazzo Incontro in mostra i tesori "nascosti" del Vaticano


Il commissario straordinario della Provincia di Roma, Marisa Troise Zotta e il cardinale Angelo Comastri, vicario Generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro, hanno inaugurato presso Palazzo Incontro a Roma (in via dei Prefetti 22), la mostra "Magnificenze Vaticane. Capolavori d'arte dalle collezioni della Fabbrica di San Pietro" curata da Alfredo Maria Pergolizzi.

L'esposizione, promossa dalla Provincia di Roma e dal Centro Europeo per il Turismo, rimarrà aperta fino al 25 Maggio 2008 e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle ore 19. Ingresso Libero.

La mostra si è avvalsa della collaborazione scientifica di noti studiosi italiani, professori ordinari nelle Università degli studi di Roma ‘La Sapienza’; Roma 3 Tor Vergata; ‘Federico II’ , Napoli; della Tuscia, Viterbo e del Museo di Storia della Scienza, Firenze.

"Palazzo Incontro è la sede ideale per ospitare questa esposizione, allestendo dal termine del suo restauro ad oggi ben 13 mostre tutte di questa levatura. Speriamo - ha dichiarato Marisa Troise Zotta, commissario straordinario della Provincia di Roma - di poter pensare ad un Museo che ospiti le pregiate testimonianze dell'opera della Fabbrica di San Pietro. Sarebbe sublime perchè finalmente tutti e non pochi studiosi potrebbero ammirare queste opere".

La basilica papale di San Pietro in Vaticano, nota universalmente quale centro della Cristianità, raccoglie all’interno la somma di importanti monumenti, frutto dell’ingegno e della creatività dei massimi artisti di ogni epoca. Tesori inediti dalla Fabbrica di San Pietro istituzione creata da papa Giulio II nel 1506 per seguire le fasi di cantiere del nuovo edificio in costruzione e poi per assicurarne la manutenzione ordinaria e straordinaria, per la prima volta in tempi moderni saranno esposti oltre 130 pezzi recuperati dai depositi della basilica vaticana, selezionati da Alfredo Maria Pergolizzi, responsabile dell’ufficio fotografico della Fabbrica di San Pietro, e per questa occasione restaurati e studiati da noti specialisti delle singole materie.

Il percorso espositivo è articolato in diverse sezioni, tra loro interconnesse ma autonome per generi: architettura, pittura, scultura e arti applicate.

Lo scopo di una così precisa distinzione è finalizzato a meglio rappresentare la pluralità di interventi in un unico centro quale è la basilica di San Pietro, e testimoniare la qualità dei manufatti anche in quelle azioni solitamente ritenute di carattere minore, ma soprattutto la varietà e l’abilità creativa dei protagonisti della scena artistica romana che in ogni tempo, dal XIV al XX secolo, hanno aspirato e chiesto di poter lasciare una propria traccia nella basilica vaticana.


Tra i capolavori poco conosciuti: il grande rotolo di Damasco con le armi di papa Alessandro VII Chigi e i Candelabri e gli originali reliquiari in forma piramidale ideati e realizzati da Gian Lorenzo Bernini, il prezioso set di Candelieri e Croce acquistati da papa Pio IX dal re di Napoli per la basilica vaticana; o la preziosa serie di paliotti in seta e ricamo in oro utilizzati nel Settecento per arredare l’altare maggiore durante le cerimonie di canonizzazione.

Inoltre, nella sezione scultorea della mostra sono presenti opere attribuite in questa sede a Gian Lorenzo Bernini e Alessandro Algardi, artefici tra i massimi del Seicento romano. Il Quattrocento, a sua volta, è rappresentato dalla serie dei quattro Evangelisti eseguiti da due veri protagonisti della scena romana dell’epoca, Mino da Fiesole e Giovanni Dalmata.

La parte pittorica, a sua volta, è ben rappresentata con l’esposizione, per la prima volta, di frammenti e affreschi della decorazione interna della basilica di San Pietro, oltre che di quadri che attendono ancora di essere attribuiti, ma di sicura qualità artistica. Una seconda sezione dell'esposizione è invece dedicata alla memoria, al patrimonio cartaceo conservato nell’Archivio Storico Generale della Fabbrica, con gli autografi di Benvenuto Cellini, Michelangelo, Carlo Maderno, Gian Lorenzo Bernini e altri.

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