12 novembre, 2010

Apprendistato: dalla Provincia 12 milioni di euro per apprendisti migranti


Apprendistato: dalla Provincia 12 milioni di euro per apprendisti migranti

L'assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione della Provincia di Roma Massimiliano Smeriglio ha partecipato oggi alla presentazione della prima fase della ricerca condotta dalla Provincia di Roma e da Capitale Lavoro sull'accesso dei giovani migrati e figli di immigrati, all'apprendistato professionalizzante.

Il contratto di apprendistato professionalizzante può infatti rappresentare un importante strumento per favorire un inserimento lavorativo qualificato e qualificante, in alternativa alle rigide nicchie etno-lavorative alle quali hanno
accesso gli immigrati e i giovani di origine straniera.

L’apprendistato professionalizzante è un contratto di natura mista che prevede lavoro e formazione per giovani in età tra i 18 e i 29 anni e può essere replicato per un massimo di sei anni.

Tale tipo di apprendistato prevede vantaggi per le imprese (sgravi contributi, contributi per la formazione, incentivi per la stabilizzazione) e per l'apprendista (che ha la possibilità di acquisire una formazione professionale percependo lo stipendio).

"L'amministrazione provinciale – ha affermato l’assessore Smeriglio – sta investendo molto per agevolare le imprese e valorizzare al massimo il ricorso al contratto da apprendistato nel nostro territorio. Ad oggi sono circa 400 i corsi finanziati, per 5.755 apprendisti e un impegno finanziario di 11.857.000 di euro. Inoltre, la Provincia finanzia fino all'80% dei corsi di formazione. Ma rimangono delle difficoltà croniche legate a questa tipologia contrattuale che ci obbligano a mantenere alta l'attenzione: i dati infatti ci dicono che meno del 13% degli avviamenti con apprendistato si trasforma in un contratto a tempo indeterminato, dato che si fa ancora più basso quando si analizza il solo target dei migranti”.

“Dobbiamo continuare nel nostro percorso di verifica – ha aggiunto Smeriglio – chiedendo però alle imprese e agli altri attori di fare la loro parte, e in questo senso la responsabilità sociale di impresa diventa un grande tema".

"L'offerta formativa della Provincia di Roma – ha spiegato ancora l'assessore Smeriglio – è rivolta a tutta la cittadinanza, comprese quindi le persone migranti, così da contenere le condizioni e le cause di disuguaglianza che subiscono e innalzare allo stesso tempo il livello dell'inclusione sociale”.

La ricerca ha raccolto ed elaborato i dati relativi al territorio provinciale e ha evidenziato che nel primo semestre del 2009 nella Provincia di Roma sono stati registrati 108.899 avviamenti di giovani in età compresa tra i 20 e i 29 anni. Nel secondo semestre 91.010. I contratti di apprendistato sono 8166
per il primo semestre e 7250 per il secondo. I cittadini stranieri avviati in apprendistato sono stati 1200 nel primo semestre e 1072 nel secondo.

Nel 2010 nella Provincia di Roma si stima che verranno assunti fino
a 11530 immigrati non stagionali da parte delle imprese, il 27% dei quali avrà meno di 29 anni. Tra i cittadini immigrati avviati al lavoro circa il 50% è di origine comunitaria, tra questi soprattutto rumeni, ucraini, moldovi, polacchi e
recentemente anche spagnoli. Il restante 50% è di origine extra-ue: prevalentemente filippini, cinesi, egiziani e peruviani.

Nel 2010 circa 3100 immigrati potrebbero diventare potenziali apprendisti, un target da raggiungere in termini di offerta formativa. Un'altissima percentuale di migranti apprendisti ha un titolo di studio basso (scuola elementare) ed
è impiegato nei settori della ristorazione e dell'edilizia.

Nell'ambito del focus dedicato alle imprese del territorio si è rilevato un altro dato importante e cioè che una percentuale altissima delle stesse non ricorre alla formula dell'apprendistato per scarsa conoscenza del quadro normativo
relativamente all'iter burocratico da seguire.

Nell'ambito del focus dedicato alle imprese del territorio si è rilevato un altro dato importante e cioè che una percentuale altissima delle stesse non ricorre alla formula dell'apprendistato per scarsa conoscenza del quadro normativo
relativamente all'iter burocratico da seguire.


Dalla ricerca emerge dunque la necessità di approntare strumenti in grado di rendere più chiara la normativa in materia, fornendo in particolare informazioni e azioni mirate di supporto per i mediatori, i consulenti del lavoro e le imprese gestite dai migranti. Tra le possibili azioni da mettere in campo, ci può essere l'apertura di un desk telefonico e una sezione web dedicata e rendere più snelle le procedure per la presentazione delle domande da parte di imprese e consulenti.

La seconda fase del progetto di ricerca che si aprirà a breve prevede l'attivazione di una sperimentazione pilota e la messa a punto di strumenti operativi sulla base dei dati rilevati nel corso della prima parte della ricerca.


All’incontro, per l’Amministrazione provinciale, sono intervenuti anche Paola Bottaro, Direttore Dipartimento III “Servizi per la Formazione, il lavoro e la promozione della qualità della vita” ed Antonio Capitani, Dirigente del Servizio 3 - Dipartimento III.

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