25 giugno, 2011
‘Fiducia e credito per la crescita’: tre milioni di euro per le imprese giovanili
‘Fiducia e credito per la crescita’: tre milioni di euro per le imprese giovanili
Un fondo di tre milioni di euro per lo sviluppo economico e il consolidamento dei progetti di imprenditoria giovanile: è l’iniziativa della Provincia di Roma che finanzierà l’operazione, in collaborazione con Unicredit, che fornirà le consulenze valutative caso per caso.
Il protocollo d’intesa per l’istituzione del plafond, denominato ‘Fiducia e credito per la crescita’, è stato firmato dal presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e dall’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni.
Due dei tre milioni saranno utilizzati per finanziamenti diretti volti assicurare solidità patrimoniale alle nuove imprese, quello restante per costituire un apposito fondo a garanzia del 50% degli importi erogati da Unicredit alle imprese sotto forma di finanziamenti a medio/lungo termine.
Unicredit, ha detto Zingaretti “rappresenta un partner fondamentale per questa iniziativa sperimentale che tenta di essere un tassello importante per dare risposte innovative in questo momento di crisi economica”.
Subito dopo il presidente Zingaretti ha sottolineato: “Si tratta di un momento importante perchè l’ iniziativa è fondata sulla voglia di innovare e guardare al futuro, che si collega al premio ricevuto pochi giorni fa dalla Provincia al Quirinale, e perché questo intervento indica la strada della capacità e del merito come nuovo percorso per il Paese e nuovo modello di sviluppo. Non si tratta di finanziamenti a fondo perduto, ma di prestiti per progetti sostenibili, fornendo patrimonio a chi ha ‘belle idee’ per aprire un circolo virtuoso”.
Dal canto suo Federico Ghizzoni ha espresso “un ringraziamento alla Provincia, con cui abbiamo ottimi rapporti, perché dà valore al merito”. “Noi siamo felici – ha aggiunto l’ad di Unicredit – di dare il nostro supporto a questo progetto, che rappresenta un’iniziativa, innovativa che va nella direzione giusta, perché se non abbiamo crescita è anche per la difficoltà dei giovani di entrare nel mondo del lavoro”.
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