07 settembre, 2011

PROMEMORIA 7 settembre 1940 – Seconda guerra mondiale: infuria la battaglia d'Inghilterra


Seconda guerra mondiale: infuria la battaglia d'Inghilterra: la Germania nazista inizia a tempestare di bombe Londra. È la prima di 57 notti consecutive di bombardamenti aerei sulla capitale britannica

Il 7 settembre fu lanciato il primo attacco su Londra, obiettivo i moli dell'East End della città. Nei giorni seguenti ci furono massicci e ripetuti attacchi contro la città. A volte il loro bersaglio furono le installazioni portuali (obiettivi militari 'legittimi'), altre volte, però, si trattò di bombardamenti indiscriminati. La RAF entrò in azione, con forze nettamente superiori a quanto si aspettava la Luftwaffe. Per la prima volta venne schierato il big wing caldeggiato dal 12.mo Gruppo, e questo gettò nello sconforto i piloti tedeschi. Gli attacchi su Londra, in ogni caso, continuarono a scapito degli attacchi contro gli aeroporti. Questo allentamento della pressione contro le proprie infrastrutture ridiede fiato alla RAF ed al suo personale che riuscì a ripristinare le proprie basi nell'Inghilterra meridionale, duramente colpite nelle settimane precedenti. Fu il punto di svolta della campagna.
Senza dubbio, l'aspetto più negativo della nuova strategia tedesca per gli attaccanti era la maggior distanza di Londra dalle loro basi di partenza. I Me 109 di scorta non portavano abbastanza carburante: una volta sulla capitale, avevano solo dieci minuti di volo prima di dover tornare alle proprie basi. Molte volte i bombardieri si trovarono completamente indifesi, perché la loro scorta era dovuta rientrare. Il risultato fu una serie di attacchi disastrosi, che raggiunsero il loro culmine il 15 settembre, giorno in cui la RAF riuscì ad abbattere il più alto numero di aerei tedeschi in un solo giorno (195 secondo gli annunci britannici dell'epoca, 60 in realtà come riconosciuto a guerra finita). Göring, colpito da questo rovescio, accusò furiosamente di mancanza di combattività i piloti dei caccia, che vennero difesi dall'asso Adolf Galland.

Nessun commento: