11 luglio, 2012

PROMEMORIA 11 luglio 1979 Milano: Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, dopo aver testimoniato davanti a giudici statunitensi sui traffici di Michele Sindona, viene assassinato mentre rientra a casa.

Milano: Giorgio Ambrosoli, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, dopo aver testimoniato davanti a giudici statunitensi sui traffici di Michele Sindona, viene assassinato mentre rientra a casa. Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 – Milano, 11 luglio 1979) è stato un avvocato italiano. Fu assassinato l'11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona, sulle cui attività Ambrosoli indagò nell'ambito dell'incarico di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana. La sera dell'11 luglio 1979, rincasando dopo una serata trascorsa con amici, Ambrosoli fu avvicinato sotto il suo portone da uno sconosciuto. Questi si scusò e gli esplose contro quattro colpi .357 Magnum. Ad ucciderlo fu William Joseph Aricò, un sicario fatto appositamente venire dagli Stati Uniti e pagato con 25 000 dollari in contanti ed un bonifico di altri 90 000 dollari su un conto bancario svizzero. Nessuna autorità pubblica presenziò ai funerali di Ambrosoli, ad eccezione di alcuni esponenti della Banca d'Italia. Nel 1981, con la scoperta delle carte di Licio Gelli a Castiglion Fibocchi, si ha la conferma del ruolo della loggia massonica P2 nelle manovre per salvare Sindona. Il 18 marzo 1986 a Milano, Michele Sindona e Roberto Venetucci (un trafficante d'armi che aveva messo in contatto Sindona col killer) furono condannati all'ergastolo per l'uccisione dell'avvocato Ambrosoli.

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